Kepler 438b, una nuova Terra a 475 anni luce di distanza

Alla ricerca del pianeta gemello

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Ad oltre quattro secoli dalla sua scomparsa, Johannes von Kepler – nei nostri studi liceali semplicemente Giovanni Keplero – continua a fare storia. Oggi, però, ad aiutarlo, c’è il super telescopio spaziale Kepler, composto da un fotometro ultra sensibile che dal 2009 continua a scandagliare l’universo alla ricerca di pianeti da scoprire e classificare.

La NASA, infatti, grazie a questo strumento rivoluzionario, dopo aver captato la presenza di oltre 150 mila pianeti ed averne individuati oltre 4 mila tra quelli più interessanti, ha superato quota mille nella verifica e classificazione dei nuovi pianeti al di fuori del sistema solare; molti di essi hanno caratteristiche particolarmente simili a quelle riscontrate sulla Terra, ma tra gli ultimi sette scoperti ce ne sarebbero due quasi gemelli della Terra.

Il più simile tra i simili, che sostituisce il più recente “Kepler 186f” balzato in cima alla classifica dei più somiglianti al nostro pianeta solo lo scorso Aprile 2014, è stato battezzato “Kepler 438b”.

Si tratterebbe, secondo quanto riporta il sito della NASA, di un pianeta situato a circa 475 anni luce dalla terra, più grande del 12% rispetto alla Terra ed illuminato circa il 40% in più da una stella nana rossa intorno alla quale girerebbe completamente ogni 35,2 giorni, cosicchè un anno su Kepler 438b durerebbe circa un decimo rispetto ad un anno terrestre.

NASA KEPLERS HALL OF FAME

Secondo i dati scaturiti dalla scoperta, ed anticipati dal team di scenziati dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics martedì scorso a Seattle durante il meeting della Società di Astronomia Americana, Kepler 438b, così come l’altro pianeta individuato, ” Kepler 442b “, si troverebbe nella zona di abitabilità secondo i cosiddetti principi di Goldilocks. Da ciò discenderebbe, viste le dimensioni, la posizione e la probabile temperatura dell’atmosfera del pianeta , la concreta possibilità che Kepler 438b possa essere composto di rocce per oltre il 70% e possa ospitare acqua liquida, condizioni favorevoli alla vita in qualsiasi forma la si voglia immaginare.

L’altro pianeta “verificato”, Kepler 442b, disterebbe invece 1100 anni luce dalla Terra, sarebbe il 33% più grande del nostro pianeta, con un periodo di rotazione intorno alla propria stella di 112 giorni terrestri; entrambi i pianeti si troverebbero in direzione della costellazione della Lyra, nell’emisfero nord dell’universo. 

Ulteriori informazioni, annuncia la NASA, saranno pubblicate sul The Astrophysical Journal. 

C’è da giurarci che la ricerca del pianeta gemello della Terra non sia conclusa e che l’universo possa regalarci altre sorprese grazie ai miliardi di corpi celesti che è in grado di ospitare, la più grande di essa, sulla quale sono in molti gli scenziati a scommettere, ed anche noi a sperare, è la presenza di altre forme di vita, magari simili alla nostra con le quali confrontarci e crescere.

Per approfondimenti:

NASA

The Guardian.com 

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