Cinque videogiochi che fanno venire fame

Hai fame di pixel? Ecco i videogiochi più “appetitosi” del panorama videoludico

Ebbene sì, anche gli sviluppatori di videogiochi mangiano. E hanno sempre fame. La dimostrazione scientifica arriva da una serie di titoli che, nel corso della storia, sono sbarcati sulle più svariate piattaforme di gioco. Dai vecchi cabinati arcade fino ai nostri ultra tecnologici smartphone.

Una recente ricerca, condotta dagli espertissimi redattori di 4News.it, ha portato ad elencare i 5 videogames più difficili da giocare a stomaco vuoto. Di seguito riportiamo i risultati del prestigioso studio.

Prima di proseguire vi invitiamo a munirvi di qualcosa di sostanzioso da mettere sotto i denti e, mentre sgranocchiate il vostro snack preferito, provate a pensare: “qual è stato il gioco che mi ha fatto venire più fame”? Fatecelo sapere nei commenti.

Quest’articolo è classificato PEGI F, perché scritto da redattori grassi che non fanno altro che pensare al cibo. Per amore di sintesi sono rimaste escluse dalla classifica tante pietan… ehm, giochi… che avrebbero meritato almeno una menzione speciale. Sarà per la prossima volta.

1) Pac-Man: dieta ipocalorica a base di frutta e fantasmi

Pacman

Il mangione per eccellenza. Nonostante i tanti anni sul groppone, la palletta gialla creata da Tohru Iwatani nel 1980 è ancora in gran forma. Il segreto del suo fisico tondeggiante? Pare risiedere nella sua invidiabile dieta ipocalorica. Sono noti a tutti, infatti, i benefici derivati dall’assunzione quotidiana di frutta di stagione (in particolare ciliegie, fragole e arance, ma non disdegna anche uva e mele), integrata con molteplici piccole pillole, utili a ridurre l’assimilazione dei grassi. Fondamentale poi la continua attività fisica di Pac-Man e signora, nonché il basso contenuto calorico delle loro portate principali. Chi non vorrebbe riuscire a sfamarsi mangiando dei leggerissimi fantasmini?

2) Cooking Mama e la cucina per “tutti”

Chi non si accontenta di quello che capita per strada, però, può decidere di affidarsi ad un’esperta massaia d’altri tempi: Mama. Fin dalla sua prima comparsa su Nintendo DS e Wii, la poliedrica signora (capace di destreggiarsi agevolmente anche nella cura dei bambini e dotata di uno spiccato pollice verde) ha portato grandi e piccini a conoscere le ricette più disparate e fantasiose.

Anche se, magari, non è consigliabile provare a realizzarle tutte nella realtà.

3) Burger Time: giapponesi alle prese con il fast food

Lo stile fast food prevale invece in un altro gioco anni ’80, il nipponico Burger Time. Il vecchio cuoco Peter Petter, incurante di qualsiasi norma igenica in perfetto stile “ammmericano”, da oltre 20 anni lancia hamburger e panini giù dalle scale, per evadere le ordinazioni nel minor tempo possibile. Chi ha assaggiato i suoi panini afferma che sono fuori dal comune, ma l’unico nostro redattore che c’ha provato è caduto vittima di una sospetta intossicazione alimentare e non è stato in grado di darci il suo parere professionale.

Come dici? Vuoi lo stesso correre il rischio? Beh, la redazione di 4News.it non si prende alcuna responsabilità sulla tua salute. 

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4) Candy Crush Saga e l’aumento dei casi di diabete

E’ il fenomeno del XXI secolo: tra imitatori, detrattori e giocatori della domenica, Candy Crush (Saga) ha conquistato prima Facebook, poi gli store dei nostri dispositivi mobile. Mentre i casi di diabete sono aumentati del 200% negli ultimi 3 anni e i medici fanno i conti con il sovraffollamento del reparto di diabetologia, l’industria dolciaria fa affari d’oro e sembra non risentire dei sospetti di finanziamenti illeciti a King.com, sviluppatore del gioco. Voci di corridoio parlano anche di un coinvolgimento di alcune casa farmaceutiche che commercializzano insulina…

Mmmm, che buoni questi orsetti gommosi.

5) Pikmin 3 ed il DLC nemico delle arterie

Pikmin 3 DLC foodNo, non abbiamo deciso di mangiare i nostri piccoli e simpatici animaletti extraterrestri. Ma, se avete deciso di perdere peso in vista della prova costume, vi consigliamo di non scaricare le missioni aggiuntive studiate da quel diavolo di un Miyamoto: scorrazzando tra succulenti torte e allettanti pizze giganti, tenere il colesterolo sotto controllo sarà un’impresa persa in partenza! Non solo per Alph, Brittany e Charlie…


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Da un’idea di Massimo Onofri, caduto per il bene della scienza mangiando uno degli hamburger di Peter Pepper (… forse).

 

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