AVG aggiorna informative sulla privacy, in vendita dati non-identificativi dei clienti

Privacy? 

Internet è un posto magico, immenso, con miliardi di informazioni accessibili tutti i giorni. Oltre alla miriade di vantaggi che la rete offre, bisogna essere consapevoli che ormai, quando si naviga, bisogna dire addio a parte della nostra privacy. I nostri dati non sono sempre gestiti con discrezione e segretezza e anzi, molte volte vengono svenduti in cambio di alti compensi. Questo perché?
Perché questa pratica rappresenta un pò un’indagine di mercato: le compagnie si appropriano dei dati degli utenti per capire se possono essere dei potenziali clienti. Attraverso lo studio di queste informazioni, le varie aziende determinano i nostri gusti, le nostre ricerche, i nostri bisogni e così via, per potersi intrufolare nella nostra cerchia ed offrire così i propri prodotti. Avete mai fatto caso che, ad esempio, se magari ascoltate un determinato genere musicale su YouTube, i video consigliati dalla piattaforma saranno affini ai propri gusti? La stessa cosa accade praticamente in quasi tutti i servizi che abbiamo quotidianamente a disposizione. 
Fondamentalmente non è un’azione negativa, in quanto aziende che producono software che magari noi utilizziamo, sono in grado di migliorare il proprio servizio oppure correggere dei problemi nello stesso, grazie a feedback automatici che i nostri device inviano. 
Se fosse solo questo, andrebbe anche a nostro vantaggio, però, come sappiamo, nel corso degli anni, molte società hanno preso in possesso persino dati sensibili e delicati, trattandoli come merce di scambio e violando gravi normative a favore della privacy del cittadino.
Secondo un nuovo rapporto di Wired, il noto antivirus AVG, ha aggiornato le proprie norme riguardanti la privacy dell’account cliente, rendendo più chiaro il fatto che AVG possa vendere dati non identificativi di un soggetto ad aziende di terze parti. Tali condizioni (facoltative) erano già presenti nelle precedenti polizze, spiegate però in maniera un pò evasiva.
Ricerche, programmi più utilizzati, impostazioni, lingua, applicazioni, provider, sono le informazioni incluse nei termini, esentando ovviamente dati di natura personale ed identificatoria.
Una precisazione va fatta sulla locazione di una persona fisica, in quanto di norma, questa sarebbe informazione riservata; fornire però il numero esatto di utenti residenti in una determinata zona, sarà considerata informazione generale, dunque lecita alla vendita.
Le motivazioni sono ovvie: per continuare a mantenere la versione gratuita, la compagnia ha bisogno in qualche modo di conseguire entrate sicure, oltre alla pubblicità.
Attraverso le impostazioni del programma si può comunque disattivare questa funzionalità, sebbene il team spera in una comprensione da parte dei propri clienti.

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