Metal Gear Solid, Welcome to Outer Heaven

Precisazioni e premesse

Come in molti già sapranno The Phantom Pain soffre di uno brusco taglio di contenuto dovuto dalla separazione dello stesso Hideo Kojima da Konami. Ovviamente non è il luogo e ne il momento qui per discutere di questo argomento, tantomeno per attribuire le colpe a nessuna delle parti in causa, il problema è che il taglio ha lasciato incompleto The Phantom Pain e chi ne ha sofferto di pù siamo noi giocatori. Grazie a delle scene di cut content, artwork e la consapevolezza del futuro dopo gli avvenimenti del quinto capitolo possiamo ricostruire la continuazione di questa linea narrativa in modo più o meno preciso… tuttavia il nostro “dolore fantasma” non potrà mai essere curato in questo modo superficiale.

“Hole”

La morte di Skull Face non ha purtroppo portato la pace tanto voluta, tantomeno risolto i problemi dei Diamond Dogs: Cipher, il loro vero rivale che tira le fila del mondo dall’ombra; Boss, Ocelot e Miller affronteranno la vera minaccia. Questo però non è il più grande pericolo presente nell’attuale Mother Base: Miller, anche dopo la morte di Skull Face la sua sete di vendetta non si è placata affatto, anzi si è ingigantita, rendendo la stessa vendetta verso Cipher una morbosa ossessione, ora qualunque tipo di azione è ammessa. questo viene aggravato dal possesso dello stesso Metal Gear Sahelanthropus, inutilizzabile deterrente balistico contro Cipher che rende i Diamond Dogs “un’arma fantasma” contro il colossale Cipher, un’arma tanto psicologicamente potente cela però un’anima in grado di dilaniare il possessore dall’interno e forse il mondo stesso con la sua stessa esistenza, i Diamond Dogs non sono un’eccezione.

Nonostante il gigante rappresenti una tale minaccia per il possessore lo è anche per i nemici, chi oserebbe opporsi ad una milizia privata in possesso di una delle armi più potenti mai create? L’unico che potrebbe intraprendere una guerra contro Boss è Cipher, a conti fatti è molto più militarmente potente dei Diamond Dogs per via dell’inutilita balistica del Sahelathropus, ma ovviamente Cipher non lo può sapere. Un’arma fantasma, forse la più potente arma psicologica mai esistita. Nelle sue ultime frasi Skull Face annunciò la maledizione che il gigante avrebbe portato al mondo intero.

“When the world witnesses Sahelanthropus, the hands of the doomsday clock will roll on, regardless of Zero. Sahelanthropus will take the first giant step into a brave new world. It is the bell with which a world -trodden upon by words- declares its indipendence.” -Skull Face

 “Fracture”

L’estrema diffidenza di Miller nei confronti di ogni persona che gli è accanccanto lo ha spinto ha condurre delle profonde ricerche su ogni soldato della Mother Base, in particolare su Quiet. I sospetti di Miller riguardo l’abile cecchina sono chiaramente fondati, considerando comunque la sua ossessione in ciò, prima di entrare a far parte dei Diamond Dogs era infatti l’assassina di Cipher in Afghanistan, e non è tutto, durante l’attacco all’ospedale dove Boss era ricoverato lei per poco non lo uccise sotto ordine di Skull Face, solo l’intervento di Ishmael riuscì a salvare Boss e completamente bruciare viva la cecchina… ciò nonostante lei è intera e non sembra mostrare la minima ustione (l’assenza di ustioni e ferite è dovuta probabilmente al trattamento con i parassiti per renderla uno Skull). 

Il lungo ed estenunante interrogatorio non porta a nulla, come a detta di Ocelot: “tiene fede al suo nome”; dopo che ormai ognuno è uscito dalla stanza Code Talker riesce a cominicare con Quiet… Tuttavia non in inglese. Stando a quanto detto da Quiet stessa lei è infetta dal quarto o forse terzo parassita delle corde vocali del ceppo inglese di Skull Face, una bomba che cammina, se solo pronunciasse una parola inglese innescherebbe l’attivazione del parassita uccindola e annientando la Mother Base o forse l’intera lingua dal pianeta. L’unica cosa che ancora la trattiene dal lasciarsi andare è il profondo affetto e ammirazione che nutre nei confronti di Big Boss. 

Ora che l’ossessione di Miller è chiara agli occhi di tutti, far crescere e prosperare i Diamond Dogs sarà ancor più complicato.

“Horn”

Eli, il ragazzino recuperato in Africa da Big Boss sospettatto di essere uno dei tre cloni di Boss diserta,  ruba un’elicottero che trasporta i ragazzini soccorsi dai Diamond Dogs, grazie a Young Mantis entra in possesso dell’arma più potente dei Diamond Dogs (anche se inutilizzabile senza Mantis) il Sahelanthropus ed il secondo parassita delle corde vocali del ceppo inglese. Ora l’obbiettivo è recuperare il Sahelantrhopus, il ceppo inglese ed Eli vivo o morto, le ricerche iniziano tempestivamente, ricerche che non avranno esito positivo per lungo tempo… nel frattempo un’ombra si sta per gettare sulla Mother Base a loro insaputa: il parassita delle corde vocali ancora vive, non si è estinto.

Senza il minimo preavviso la piattaforma di quarantena della Mother Base viene completamente isolata dal mondo esterno, niente più contatti visivi o telefonici con i soldati presenti nella piattaforma, solo un messaggio all’apparenza criptato arriva al centro di comando “snail”. Il sospetto è che il parassita delle corde vocali sia ritornato in qualche modo evolvendosi ed eludendo persino il vaccino Walbachia creato e somministrato da Code Talker stesso, Boss viene subito inviato nella piattaforma ad investigare sull’accaduto. L’interno della piattaforma è divenuto un autentico inferno, il loro sospetto era vero, il parassita è tornato sterminando in buona parte il personale della sezione e consumando lentamente i pochi sopravvissuti. Boss raggiunge il mittente di quel messaggio incomprensibile, ripetendogli di nuovo quella frase: “I’m no snail”; Code Talker infine decifra questo mesaggio scoprendo essere legato alla propagazione del parassita. Se i cadaveri dei soldati infetti dovessero essere mangiati dagli uccelli il parassita si espanderebbe in ogni angolo del mondo, sterminando la lingua inglese.

Vi è un’unica via d’uscita da questo tunnel di oscurità: impedire ad ogni singolo soldato infetto presente nella piattaforma di raggiungere l’esterno… uccidendoli. Boss è costretto ad eliminare i suoi stessi uomini, la sua famiglia, uno per uno vengono tutti uccisi per impedire al parassita di infettare il resto del mondo. Boss subisce un’ulteriore colpo che lo avvicina ad un demone. In una scena che a mio parere rappresenta l’apice di The Phantom Pain, Big Boss poco prima di uscire dalla piattaforma si gira, camminando tra i corpi dei soldati, i SUOI soldati, accetta la visione di se stesso come demone: ricoperto di sangue e con un gigantesco frammento di metallo conficcatto nel cranio richiamando un corno diabolico; infine stravolto e senza quasi più forze si ingionocchia al centro di quell’inferno comprendendo il significato del dolore nella sua forma più penetrante e pura. 

Il senso di colpa e di impotenza pervadono Boss, soverchiandolo completamente, come un fiume in piena la cui corrente trascina lontano la precedente essenza di Big Boss, denudando la cattiveria, rabbia e tristezza.

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 “I won’t scatter your sorrow to the heartless sea. I will always be with you. Plant your roots in me. I won’t see you end as ashes. You’re all diamonds” -Big Boss

Il senso di colpa è forte a tal punto da impedire a Boss di gettare le ceneri dei propri soldati nell’oceano, permettendo al dolore provato dai suoi uomini di sommarsi al suo creando il Big Boss come lo conosciamo all’inizio di Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake. Dalle loro ceneri ricava dei diamanti (possibile anche nella realtà tramite l’estrazione del carbonio puro delle ceneri) che porterà con se sul campo di battaglia, utilizzando il dolore provato da lui ed i suoi soldati per alimentere il proprio motore d’odio. 

Emmerick, sospettato di aver causato l’evoluzione del parassita e la conseguaente infezione viene inaspettatamente salvato da Boss dalla sentenza di morte che Miller voleva (giustamente) infliggergli, viene quindi esiliato dalla Mother Base ed i Diamond Dogs.

“Outer”

Riguardo i fantomatici cut content di cui parlavo prima, ebbene sono arrivati, il gioco dopo la situazione appena narrata NON avanza in alcun modo, il finale è infatti un flashback ma ne parleremo successivamente, grazie ai contenuti blueray degli extra presenti nella Collector’s Edition del gioco sappiamo a tutti gli effetti cosa successe in seguito, cominciamo.

Le lunghe ed accurate ricerche sull’ubicazione di Eli ed il Sahelanthropus danno infine i loro frutti: vengono localizzati in un’isola dell’africa. Boss senza farselo ripetere due volte si reca sull’isola nel tentativo di riportate indietro il Sahelanthropus ed Eli… vivo o morto, inizia così la battaglia dei Diamond Dogs contro Mantis ed il ragazzino che in futuro si farà chiamare con il nome di Liquid Snake. A questo scontro vi si aggiunge inoltre una terza fazione intenta ad ottenere il Sahelanthropus: la XOF ritornata in mano a Cipher è lì per entrare in possesso del gigante. La battaglia risulta essere un massacro poichè in fin dei conti si sta combattendo un titano metallico dalla forza incalcolabile, e dopo una serie infinita di sacrifici e morte il gigante cade fatto a pezzi, ed Eli viene salvato da Boss un’attimo prima che la XOF lo uccida.

Eli è stato infettato dal parassita delle corde vocali inglese recuperato da Mantis durante la morte di Skull Face, per lui non vi è più speranza, non resta altro che compiere quest’ultimo sacrificio per il bene di tutti. L’isola completamente infetta viene incenerita da un’attacco al Napalm che brucia vivi tutti gli esseri viventi presenti nell’area, uomini, donne, bambini, animali e piante, ogni cosa muore. Nonostante questo Eli viene ulteriormente salvato da Young Mantis il quale lo salvandolo dal bombardamento aereo ed estraendo il parassita dal ragazzo impedendo così all’infezione di propagarsi, i due si ritireranno nell’ombra fino agli eventi del primo Metal Gear Solid dove faranno il loro rientro in scena come antagonisti.

“Heaven”

Questi due crateri formatisi nella parte più profonda dell’anima di Boss ne mutano l’essenza, personalità e azioni, trasformandolo nel vero “demone di Outer Heaven” a cui ho accennato all’inizio della prima parte… Ma non è ancora finita, il colpo più duro deve ancora arrivare. Chi è realmente Venom Snake? Cosa è successo durante l’incidente dell’elicottero? Questo ci viene rivelato in un flashback nel finale presente nel gioco, Boss è entrato in coma, ma non ha mai avuto un frammento di metallo conficcato nel cranio, tentomeno ha perso il braccio sinistro… Quindi chi è Venom Snake? 

Nel momento dell’incidente vi erano solamente quattro persone presenti sull’elicottero: Chico, Miller, Boss ed il medico; proprio quest’ultimo nell’incidente ha salvato Boss facendogli da scudo, perdendo un braccio e prendendosi un scheggia d’acciaio direttamente in testa. Perchè Venom Snake è identico a Boss? Durante i nove anni di coma Cipher ha progettato un piano affinchè il mondo fosse distratto da un fantasma di Big Boss mentre l’originale creava la vera “salvezza” o “distruzzione”: Outer Heaven, fortezza creata appunto da Big Boss completamente indipende e militarmente considerabile una super potenza in possesso di testate nucleari ed un Metal Gear. Il medico viene quindi bombardato di ipnosi profonde durante il suo stato comatoso affinchè creda di essere Big Boss, subisce inoltre una pesante operazione al viso in modo che sia completamente identico a Big Boss. Quindi V non è Boss? V è Boss tanto quanto Boss è se stesso.

“Now do you remember? Who you are? what you were meant to do? I cheated death, thanks to you. And thanks to you, I’ve left my mark. You have too. You’ve written your own history. You’re your own man. I’m Big Boss, and you are too. No… he’s the two of us together. Where we are today, We built it. This story, this legend; It’s ours. We can change the world, and with It, the future. I am you, and you are me. Carry that with you wherever you go. Thank you, my friend. From here on out… you’re Big Boss.” -Big Boss

In veramente pochissimi casi il videogioco riesce a rompere la quarta parete e rivolgersi allo spettatore in modo incisivo e carico di significato e speranze, questo è il caso di The Phantom Pain. Hideo Kojima ha voluto lasciare un’ultimo addio allo spettatore, eliminando il concetto di spettatore stesso del gioco ed inserendolo nella trama come suo fulcro ed epicentro: Big Boss. In questi anni abbiamo costruito NOI Big Boss, guidando i suoi movimenti nella fitta foresta della russia, fondare un proprio esercito, perdere tutto e ricominciare da zero, cedere al male, venir ferito dalle proprie stesse azioni ed infine morire come un demone che un tempo fu un’eroe.

Come di consueto se siete ancora qui vi ringrazio di cuore per avermi seguito in questa lunga analisi di The Phantom Pain, Se vi foste persi la Prima parte o altri articoli allo stesso tema vi lascio qui:

Prima Parte: Metal Gear Solid, V Has Come To

Signori dei Tizzoni: Guardiani dell’Abisso, Ludleth, Lothric e finale

Breaking Bad: Le vie del cambiamento

Ultimo saluto, ringraziamenti a tutti coloro che leggendo l’articolo hanno ascoltato cosa ho da dire ed infine… alla prossima.

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