Call of Duty: Black Ops III – analisi di Descent

La Guerra è cambiata. 

Si sta per avviare alla conclusione un altro anno di Call of Duty. Il 2015 ha visto il ritorno della serie Black Ops, assente oramai dalle console da ben 3 anni. L’uscita del terzo capitolo ha visto anche il ritorno del Season Pass, che ha permesso ai giocatori di Call of Duty di entrare in possesso di diversi map pack e DLC, come oramai siamo da diverso tempo abituati a vedere. Martedì 12 luglio 2016 ha debuttato, in esclusiva PlayStation 4 per 30 giorni, il nuovo contenuto aggiuntivo di Call of Duty: Black Ops III. Chiamato Descent, si tratta di un pacchetto caratterizzato da 4 mappe e una nuova storia per la sempre più richiesta ed apprezzata modalità zombie.

Dall’arena al freddo del Nord.

Come dicevamo in apertura, le mappe presenti in Descent sono 4 e ognuna di esse risulta essere differente rispetto alle altre, obbligando quindi il giocatore ad adattare la propria strategia di gioco in riferimento ad ogni singola mappa. Iniziamo da Rumble: si tratta di uno stadio dove, prima della guerra, serviva per i combattimenti tra Mech. Come già anticipato da Treyarch, questa nuova mappa concentra lo scontro esclusivamente all’interno dell’arena, dove ci si può riparare dietro il relitto di uno di questi Mech. Al centro troviamo invece una specie di entrata all’arena, che ci porterà nei corridoi sotteranei. L’azione di gioco è sì veloce, ma anche molto ragionata.

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Di tutt’altro tipo è invece Empire. Si gioca in una villa residenziale ispirata all’antica Roma. La mappa di gioco è ispirata a Raid e l’azione in questo caso è decisamente più frenetica e lo spazio di gioco è perfetto per scontri veloci 1 vs 1. Si passa da un’area esterna, decisamente grande e priva di adeguate coperture, fino ai corridoi e le stanze di questa residenza.

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Cryogen è invece una gigantesca prigione del futuro, con i peggiori e pericolosi criminali del mondo congelati al suo interno. La mappa è una delle più divertenti da giocare e l’azione è ben distribuita in ogni porzione della mappa. Cryogen espande il concetto di Rumble, dove l’azione si concentra in un unico punto: nella prigione del futuro l’azione si concentrerà infatti in alcuni punti ben precisi. La mappa infine si presta molto bene alla modalità Dominio.

L’offerta di Descent si conclude con Berserk: si tratta di una mappa ispirata ai vecchi villaggi Vichinghi. La neve avvolge i piccoli edicifi, nei quali sarà possibile entrare e ripararsi dalla raffica dei proiettili nemici. A differenza delle mappe viste precedentemente, Berserk non fa dello scontro veloce e tattico i suoi punti di forza. Si richiede un approccio più ragionato: gran parte della mappa è allo scoperto ed è necessario adottare una strategia corretta per riuscire a portare a casa la vittoria o (nel peggiore dei casi) un buon risultato personale.

Draghi volano a Stalingrado

L’offerta di Descent è coronata da Gorod Krovi, una nuova storia e mappa per la modalità Zombie di Call of Duty: Black Ops III. Se siete amanti di questa nuova modalità, Gorod Krovi rappresenta sicuramente un’aggiunta piacevole, che espande la storia del quartetto protagonista e vi mette a disposizione una Stalingrado alternativa, con tanto di dragoni che volano nei cieli di una città oramai devastata dalla guerra. Completano l’offerta nuove armi disponibili, come ad esempio PPSh-41, NX ShadowClaw, L4 Siege e il ritorno di alcune feature viste precedentemente come ad esempio le GobbleGumb.

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Promosso!

Descent è sicuramente uno dei contenuti più interessanti di Call of Duty: Black Ops III. Essendo oramai in piena estate, l’acquisto è caldamente consigliato non solo a chi sa già che giocherà al titolo Activision fino all’uscita di Infinite Warfare, ma anche a chi spende poco tempo a “giocare alla guerra”. Le nuove mappe e Gorod Krovi giustificano infatti il costo di Descent e valgono ogni singola ora passata davanti allo schermo. 

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