Recensione Watch Dogs 2

Specchio dei tempi. 

Versione testata Xbox One

Quando nel 2012 Ubisoft svelò al mondo il franchise di Watch Dogs, in tanti rimasero stupiti nel pensare alle grandi possibilità che l’hacking poteva offrire ad una formula open world. Fino ad allora infatti il conceto di mondo di gioco aperto aveva trovato l’habitat ideale in contesti criminali come GTA o Saints Row. In un periodo in cui siamo tutti connessi (per davvero), esplorare temi come ad esempio l’hacking etico, le conquiste informatiche e la possibilità di lavorare per un mondo digitale pulito affascinano molti. Poi, due anni dopo, WatchDogs vide la luce, preservando sì quell’anima innovativa e promettente che tanto aveva fatto sperare i videogiocatori, ma accoppiandola anche ad un gameplay non proprio fresco ed anzi piuttosto ripetitivo con protagonisti e storia decisamente sotto tono. Non stupisce dunque la voglia di Ubisoft di mettere subito in pausa il franchise per ascoltare i feedback degli utenti e provare a migliorare in vista di un secondo capitolo, quello che resta ancora oggi una delle IP più interessanti del vasto catalogo Ubisoft. Nel 2016, dopo due anni di pausa, Watch Dogs è tornato, stravolgendo completamente le carte in tavola e cestinando la maggior parte di quello fatto nel primo capitolo della serie.

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Di Watch Dogs 2 potremmo parlare in lungo e in largo, ma è emerso fin da subito che l’obiettivo principale di Ubisoft nell’arco dello sviluppo è stato solo uno: trattare il gioco in maniera completamente diversa dall’originale. Addio Aiden, addio Chicago e benvenuto invece spavaldo ragazzino amante dell’hip-hop, che abita in quel di San Francisco, una delle città più caratteristiche del Nord America, tra party sulla spiaggia, alcol, droga e Silicon Valley. Il tutto, come richiede anche la nuova ambientazione, è condito da un’atmosfera decisamente più sbarazzina e fresca che si addice al luogo dove la grande rivoluzionedell’era digitale ebbe inizio. Ubisoft sfrutta con maestria il cambio di scenario e con l’autoironia dei grandi, si prende in giro quasi da sola, abbandonano i toni oscuri, e preferendo così vestire Watch Dogs 2 di un’aria irriverente. Obiettivo centrato? Per noi sicuramente sì. 7.jpgIl titolo infatti è decisamente più divertente e tratta il tema dell’hacking e delle cooperazioni in maniera nettamente migliore rispetto al titolo d’esordio del franchise.  Questo però non si è tradotto in un’opera di pulizia totale: alcuni elementi chiave della serie rimangono e traggono ispirazione direttamente dal mondo digitale che viviamo tutti i giorni. Il cTOS, quel gigantesco sistema di sorveglianza che dovrebbe rappresentare la sicurezza in tutto e per tutto è ancora presente, nonostante a Chicago non abbia funzionato benissimo. A capo di tutto ciò troviamo la Blume, gigantesca corporation statunitense additata di utilizzare le informazioni raccolte, in maniera decisamente poco ortodossa. E così sotto il cappello della sicurezza si nasconde il tentativo, nemmeno troppo celato di spiare tutto e tutti, uno scenario decisamente meno fantascientifico di quello che si possa immaginare, pensando solo a quanto raccolto su ognuno di noi daFacebook e Google. La Blume controlla la vita di tutti noi, scheda ogni cittadino esistente, ma ogni corporazione ha almeno un nemico. In Watch Dogs 2 non esistono manifestanti pronti a scendere in strada o governi in grado di dare una scossa al sistema, bensì hacker che si riuniscono sotto il collettivo del DedSec. Ora possiamo dire addio agli elementi stilistici già visti nel primo Watch Dogs e tuffarci invece in quello che ha di nuovo da offrirci il gioco Ubisoft.

A differenza di quanto visto nel primo capitolo, il protagonista di Watch Dogs 2 è Marcus Holloway. Si tratta, letteralmente, dell’opposto di Pierce. Se l’uomo di Chicago vive alle spalle un dramma personale incredibile (di cui non parleremo qui), Holloway invece vive la vita che dovrebbe fare un quaslaisi ragazzo con alle spalle un reddito medio del Nord America. Marcus si gode la vita, ma allo stesso tempo si divertente con operazioni informatiche illegittime. Pratica che gli servirà per entrare nel DedSec, che è totalmente rivoluzionato rispetto al primo capitolo. I ragazzi che fanno parte del collettivo hacker (che si ispira chiaramente ad Anonymus) sono molto più alla mano, molto più festaioli, molto più giovani. Sono ragazzi anche loro, con le loro passioni (come ad esempio i film), hanno un punto di ritrovo situato in uno di quei bar dove si gioca di ruolo, hanno capelli tinti, vestono in shorts e non sono proprio le persone più apatiche del mondo. Nel DedSec si lavora per il bene comune, cercando di mettere i bastoni tra le ruote e distruggendo un sistema oramai ben accettato e nascosto dentro lo scheletro della società. Per fare ciò c’è però bisogno del consenso e l’unico modo per ottenerlo, al giorno d’oggi, è avere più persone che seguono la causa per cui il DedSec sta combattendo. In questo caso, dunque, il concetto è semplice: si ottiene il seguito di cui si ha bisogno grazie ad alcune azioni che faranno aumentare la barra dei “follower”, ovvero i seguaci, l’unità di misura della popolarità sul web. Facile, veloce e indolore: Watch Dogs 2 cita la realtà, sbattendola in faccia e ridendoci sopra.

Il gameplay di Watch Dogs 2 è stato migliorato, ma più che altro espanso grazie a nuovi, incredibili gadget che arrivano direttamente dalla cultura pop del mondo moderno. Oltre alle classiche armi da fuoco abbiamo infatti la possibilità di utilizzare dei droni, che solamente nell’ultimo anno sono diventati qualcosa di ben conosciuto anche ai più. Possiamo utilizzare la stampante 3D per stampare le nostre armi e renderle funzionanti al 100%. Senza dimenticare l’uso del cellulare. Tutto passa per l’app del DedSec, come un centro di comando: ci permette di visualizzare le missioni principali e secondarie e attivarle a nostra scelta. C’è l’applicazione per le mappe, che ci consente di attivare un navigatore on the road per guidarci al punto esatto. Immancabile la fotocamera per fare i selfie e fotografare qualsiasi cosa ci sembri divertente. Il fulcro del gioco non è però cambiato: per procedere bisogna risolvere dei mini puzzle. Il tutto ovviamente sfruttando l’hacking. Che si tratti di riattivare l’energia oppure trovare la giusta strada per scoprire il terminale da mandare in tilt ed ottenere l’accesso ad una nuova area di gioco, tutto passa da improbabili combinazioni digitate sulla tastiera e misteriosi trucchi di hacking che noi comuni mortali possiamo solo immaginare. Ancora una volta è possibile utilizzare il cellulare per hackerare l’ambiente di gioco, facendo saltare tubature, utilizzando le telecamere e così via. Possiamo anche intrufolarci nelle vite digitali dei passanti, scoprendo il loro reddito, la loro professione e la loro età, oltre che le loro passioni “segrete”. Infine anche controllare i veicoli rappresenta quel tot in più di libertà data al giocatore.

Watch Dogs 2 è un titolo ambivalente, che vi piaccia o no, lo schema di gioco funziona e fa il suo lavoro. Anche sul piano tecnico, dove sicuramente non brilla rispetto alla concorrenza, Ubisoft ci consegna una San Francisco reale, viva, coerente con il mondo di gioco. Il dettaglio grafico forse non sarà qualcosa che rimarrà impresso a vita, ma tutto sommato non si può essere delusi. La colonna sonora invece è formata per la maggior parte da pezzi hip-hop, che consentono una piena immedesimazione nelle atmosftere urban della scena underground di San Francisco, ma che alla lunga potrebbero farci leggermente girare le … 
Buona anche la pulizia delle immagini su schermo, con texture molto dettagliate ed un antialiasing efficace. Perfetta l’illuminazione.

Commento finale

Watch Dogs 2 è un gioco che sa prendersi in giro. Abbandona volutamente i toni troppo oscuri del primo capitolo per indossare un vestito di leggerezza cucito con l’aria sbarazzina della west coast. Ubisoft non risparmia le frecciatine al mondo reale, citando i social network, il controllo sui nostri dati sensibili (oramai perso per sempre tra YouTube, Facebook e device mobili) e alcune personalità decisamente discutibili (come quell’imprenditore della salute USA). Se avete apprezzato il primo capitolo, Watch Dogs 2 può sicuramente stupirvi. Se lo avete odiato invece, Watch Dogs 2 merita una seconda possibilità. Più che trame cupe, resoconti plumbei di una realtà alla Black Mirror, la missione del titolo è divertire e in questo il titolo di Ubisoft Montreal riesce alla grande.

Pro Contro 
– Personaggi ben caratterizzati
– Storia godibile
– Gameplay praticamente ineccepibile
– Colonna sonora non per tutti
– Tecnicamente non eccelso
 
  Voto Globale:  85
 
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