Recensione The Walking Dead: A New Frontier, Episodi 1-2

Si torna nel mondo di Robert Kirkman.

Versione testata PlayStation 4.

Dopo anni di distanza dalle prime due stagioni, TellTale Games torna a casa. E per Natale ci ha regalato non uno, ma ben due nuovi episodi della nostra serie preferita. Chi conosceva lo studio di produzione prima che mettesse le mani sull’universo di The Walking Dead, nato dalla mente malata e geniale di Kirkman? Pochini. L’avventura della piccola Clementine e di Lee un po’ di tempo fa è riuscito a commuovere mezzo mondo e a portare a casa una serie di premi importanti. Abbastanza importanti da motivare lo studio alla realizzazione di una seconda stagione (di buona qualità anch’essa). Fino ad oggi, fino al terzo giro di boa. Sempre se non vogliamo contare la miniserie di tre episodi dedicati a Michonne: obbligatori per i lettori del fumetto, ma interessanti anche per chi segue la serie televisiva.

Diciamo anche che la miniserie di Michonne è servita a sondare un po’ diversi fattori: realizzare un The Walking Dead aggiornando il comparto grafico tecnico in primis, vedere la reazione del pubblico in secundis. E il pubblico, questa terza stagione, l’ha chiesta a grand voce, ovunque, su Twitter, Reddit e soprattutto la community ufficiale del sito TellTale Games. Perciò, eccola qui. Visibilio completo al momento dell’annuncio. Tutti aspettavano di tornare a giocare con Clementine, per vedere come sarebbe cresciuta la ragazzina nel frattempo. Tutti erano pronti a impersonarla per una terza volta, perchè un The Walking Dead della TellTale senza Clementine come protagonista non era possibile.

E invece.

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Piacere, io sono Javier.

Il protagonista della terza stagione di The Walking Dead non è Clementine, ah ah ah. Si chiama invece Javier, e potete stare tranquilli: è un adulto estremamente interessante con cui legherete fin da subito. Lo stesso discorso dicasi per il contesto con cui lo conoscerete: Javier cerca di sopravvivere, a quattro anni di distanza dalla catastrofe, con la compagna Kate e i due figli Gabe e Mariana. Ma si sa, la vita nell’Apocalisse Zombie non è affatto facile, bisogna essere sempre vigili, cercare provviste, non ci si può fidare di nessuno. O quasi.

Volevamo un po’ spaventarvi: va bene, Clementine non è la protagonista, ma se avete dato un’occhiata ai banner realizzati per la terza stagione saprete bene che Clementine c’è eccome nell’avventura. Ma è cambiata dalla bambina che conoscevate. Del resto, provate un po’ voi a sopravvivere per quattro anni là fuori restando sani… Clementine incontrerà lungo la strada Javier. O meglio, Javier incontrerà lei. E i destini dei due personaggi si legheranno. Cosa è accaduto alla famiglia di Javier? E ai compagni con cui avevamo lasciato Clementine al termine della seconda stagione? Dov’è finito AJ? Lo scoprirete giocando, un colpo di scena dopo l’altro.

Una frontiera tra il vecchio e il nuovo

Quel “New Frontier” nel titolo è messo apposta per mandare in pappa il cervello dei giocatori. Che cos’è la Nuova Frontiera? Giocando capirete che è il nome di un certo gruppo di personaggi raccoltisi in un certo posto, e va bene. Ma davvero tutto si ferma lì? Piuttosto, la nuova frontiera è quella che si è venuta a creare tra un’umanità piagata e i vaganti (walkers) a quattro anni dal disastro dell’apocalisse. Gli umani, in qualche modo, si sono organizzati per riuscire a convivere con quella piaga degli zombie sempre presente. La nuova frontiera è anche quella tra il personaggio di Clementine che conoscevamo e quello nuovo con cui dovremo venire a patti, che ci piaccia o meno. E infine, la nuova frontiera è quella di un orrore ancora più atroce, che si è sviluppato nel corso degli anni con il cambiare dei comportamenti degli uomini.

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Dal punto di vista della produzione in sè e del gameplay, c’è una nuova frontiera anche nel modo in cui TellTale Games ha deciso di fare le cose. Impiegando, ad esempio, un motore grafico tutto nuovo e scintillante, il migliore attualmente in uso per i propri giochi (superiore anche a quello della serie Batman di recente uscita). Immagini più nitide, colori meglio definiti ed espressioni più riuscite sono soltanto alcuni degli elementi che noterete sin da subito, in un’apertura di stagione più cinematografica (e psicologica) che mai. Se ci spostiamo alle meccaniche di gioco, è lo stesso. Si resta ancorati al passato per quanto riguarda l’alternanza di sessioni esplorative ed altre ricche d’azione: per cui per buona parte dell’avventura parlaremo con altri personaggi, cercheremo di capire cosa vogliono e risolveremo semplicisissimi “enigmi situazionali” per riuscire a proseguire. Per poi ritrovarci alle prese con orde di vaganti che ci richiederenno di premere alla rinfusa sempre gli stessi tasti per farli fuori: cerchio, quadrato, triangolo, schiva di qua, schiva di là. Questo si era già visto. Ma non c’è solo questo.

Ci sono i Flashback. Sembra un’idea banale, ma non lo è. Narrativamente parlando funzionano benissimo: cosa è successo prima di questa scena? Perchè il personaggio non riesce semplicemente a rispondere questa cosa? Tack, parte il flashback: ed ecco come faremo a sapere cosa è successo a Javier quella volta, oppure dov’era Clementine quel giorno in cui è successa quella cosa. Sono utilissimi non solo per la comprensione, ma anche per spezzare la monotonia del: guarda questo, premi quest’altro. Peccato che TellTale Games non si sia ricordata con un flashback dei sottotitoli in italiano, che c’erano nella prima stagione, tanti anni fa. Poi si sono persi per strada, ed oggi il titolo è parlato e scritto in inglese: come quasi tutto a questo mondo. Il che va bene solo fino a un certo punto.

Commento finale

The Walking Dead: A New Frontier parte già benissimo con i primi due episodi di gioco: scelte difficili, ottima narrazione, colpi di scena a tratti imprevedibili. I personaggi sono interessanti, la tensione è quella giusta, non ci sono buchi in cui possa inserirsi la noia. Sembra tutto bello. Cosa potrebbe andare storto? A parte qualche caricamento di troppo, la durata effimera degli episodi, ad esempio: siamo ai minimi storici di un’oretta di gioco, se tutto va bene. E potrebbe andare storto anche il rilascio: quando arriveranno i prossimi tre episodi? In tempi umani, come per Batman? O a Giugno? Vi terremo informati, per il momento comprate il Season Pass e tornate a gustarvi la fine del mondo con il pad in mano.

Pro Contro 
– Narrazione ottima
– Personaggi molto interessanti
– Scelte efficaci
– Durata ai minimi storici
– Bisogna innovare ancora di più
– Un po’ più difficile, e sarebbe perfetto
  Voto Globale: 85 
 
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