Recensione The Banner Saga Complete Pack

Guideremo la carovana, salveremo il nostro mondo.

Versione testata PlayStation 4.

In un mondo in cui gli strategici a turni non vanno per la maggiore, Banner Saga ci ha insegnato che dietro l’angolo c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. Questa eccezione ha permesso a un piccolo trio di sviluppatori indipendenti, noti con il nome di Stoic, di pubblicare con l’aiuto di Versus Evil un gioco di ruolo incentrato principalmente sul tatticismo alla “gioco da tavolo”, in grado di conquistare negli ultimi 4 anni un grande successo presso gli intenditori (e anche presso qualche giocatore più occasionale). Tra l’altro, i magnifici tre del team Stoic non erano neppure dei novellini: hanno effettuato il salto nel buio dopo anni di collaborazione con nientemeno che BioWare: ma volevano inseguire il sogno di una produzione artistica che potesse rendere conto non a dei superiori, ma soltanto ai fan. Gli stessi fan che hanno investito quasi un milione di dollari nella campagna su Kickstarter, quando fu, e che sono stati ampiamente ripagati.

Nato come una semplice campagna single player (con annessa modalità online gratuita), The Banner Saga è diventata una trilogia, con l’ambizione di volta in volta sia di arricchire le modalità di gioco (e la complessità del sistema strategico) che di portare avanti l’ottima narrazione e la vicenda raccontata dal team, ambientato nell’universo della mitologia vichinga, con elementi fantastico-medievali alla Game Of Thrones. Il Banner Saga Complete Pack che abbiamo potuto provare su PlayStation 4 raccoglie un po’ tutto quello che è stato rilasciato a partire dal 2014: The Banner Saga 1, il sequel The Banner Saga 2 e la recentemente aggiunta Survival Mode. Insomma, tutto il necessario mentre aspettiamo trepidanti The Banner Saga 3, che concluderà le avventure dei nostri eroi.

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L’inverno sta arrivando.

Nel mondo di The Banner Saga convivono tre razze, gli umani, i varl e i dredge. Sui primi possiamo sorvolare: i secondi sono un incrocio tra normali uomini e animali, effettuato da una divinità per dare vita a dei veri e propri giganti dalle fattezze umane, ma dotati di due lunghe corna sulla fronte, oltre che di una forza straordinaria e della capacità di vivere centinaia di anni. Soprattutto in alcuni casi, umani e varl si sopportano in realtà a malapena, ma la storia di The Banner Saga racconta di un’alleanza nata per fronteggiare la minaccia ancora più grave dei dredge, esseri simili a dei robot dotati di una forte corazza.

Dopo essere stati confinati per lungo tempo nei più remoti territori del nord, in seguito alla sconfitta subita nel corso di una delle Grandi Guerre ricordata dai varl più anziani, i dredge tornano alla carica, invadendo il sud: sembra essere giunta la fine del mondo. Tali eventi apocalittici s’intrecciano con la storia (ben più interessante, a nostro parere) di Rook, capo-villaggio dell’est intenzionato a difendere sua figlia Alette a ogni costo, insieme a tutti i propri cari. Lo svolgimento della trama di The Banner Saga è in grado di mutare a seconda delle scelte effettuate dal giocatore, che attraverso le 12 ore di gioco viene posto di fronte a scelte di ogni tipo, alcune in grado d’influenzare eventi di poco conto tra quelli in procinto di accadere, come la possibilità di guadagnare risorse, altre in grado di salvare vite, o viceversa di portare qualcuno a lasciarci la pelle.

Più che seguire le vicende di un singolo personaggio il racconto finisce per coinvolgere chi sta davanti al monitor nella sua totalità, invogliando sin dalle prime battute a completare tutto in un lungo respiro. Nel caso del Complete Pack qui presente, vi troverete a giocare uno dopo l’altro ben due titoli di seguito, per un totale di almeno 24 ore unicamente dedicate alla storia. E non vi venisse in mente, per qualche strana ragione, di cominciare da The Banner Saga 2: questi giochi sono soprattutto una bellissima storia da godere nella sua completezza, e una storia si legge partendo dall’inizio, non da metà del libro. The Banner Saga 2 è strettamente legato al predecessore, tanto che ricomincia dove il primo si era concluso, in tutti gli aspetti.

Narrazione, guerra, gestione delle risorse.

Il titolo di Stoic ci vedrà quindi alla guida della nostra carovana, responsabili non solo della nostra vita ma anche di quella dei cari che hanno riposto fiducia in noi, senza contare ovviamente il destino del mondo che, per forza di cose, pesa sulle nostre spalle (e su quelle di Rook). L’avventura viene divisa tra la parte in cui si combatte e quella in cui si porta avanti la carovana lungo il suo estenuante viaggio. Sin da subito, inoltre, saremo chiamati a destreggiarci tra una serie di decisioni (eticamente e moralmente) particolarmente complesse da prendere.

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Il gioco non esita affatto nel premiarci o nel farci sentire colpevoli per un errore. Facciamo un esempio: finiamo le scorte di cibo mentre siamo in viaggio? Bene: parte di chi è con noi inizierà a morire di fame, pesando così sulla nostra coscienza. La componente gestionale è però solo una parte minima, visto che la vita di un capo è piena di decisioni complicate da prendere per tutto il giorno. Per quanto riguarda invece il combattimento, esso poggia le proprie basi sul doppio binario composto da punti vita/forza e armatura. La prima fa sia da contatore per l’entità delle ferite che un personaggio può subire prima di morire, sia da danno massimo che egli può infliggere in occasione dei suoi attacchi, facendo quindi in modo che un combattente gravemente ferito perda efficacia in battaglia. Tramite l’armatura si può invece ridurre la quantità di punti vita che ci vengono sottratti quando subiamo un attacco. Le dinamiche studiate dagli sviluppatori danno vita a una serie di scontri mai banali.

Le battaglie di The Banner Saga si svolgono attraverso un sistema di turni abbastanza classico, all’interno del quale la fase attiva prevede la possibilità di spostare il personaggio controllato per poi scagliare l’eventuale attacco, che tira in ballo due parametri: armatura e forza. La prima permette di limitare il danno subito, mentre la seconda ha la duplice funzione d’individuare la quantità di punti ferita rimanenti, così come i punti danno che lo stesso personaggio può infliggere. Il sistema di base viene poi accompagnato dai cosiddetti punti volontà, dai quali dipende la possibilità d’uso delle abilità speciali in dote a ogni personaggio, che può spendere gli stessi anche per percorrere un maggiore numero di caselle o potenziare un normale attacco. Il tutorial, in una produzione come questa, è fondamentale e in pochi minuti riuscirà a spiegarvi tutto, non abbiate paura.

Come una Fiaba

The Banner Saga ricorda da vicino i libri per bambini più curati, raggiungendo livelli artistici impressionanti. La cura stilistica del titolo rappresenta una vera e propria gioia per gli occhi: il disegno a mano realizzato dagli artisti di Stoic non lascia davvero nulla al caso, curando in ogni singolo particolare i vari personaggi, da quelli principali a quelli più insignificanti. Anche se la maggior parte degli eventi viene raccontata con disegni
non animati, la mancanza di immagini in movimento non si fa sentire affatto, lasciando spesso il giocatore a bocca aperta per la capacità dei disegnatori di rappresentare una determinata scena. I movimenti della carovana ci vengono invece mostrati su un livello a scorrimento a due dimensioni, dove si alternano sfondi di vario genere a seconda del territorio visitato: anche in questo caso, il lavoro svolto da Stoic è stato praticamente perfetto, dando vita a quello che è sicuramente uno dei titoli dall’impatto visivo di maggior effetto da un bel po’ di tempo a questa parte.

Altrettanto da applausi è la colonna sonora, realizzata attraverso orchestra e voci: non poteva essere altrimenti, visto che è stata composta da quel Austin Wintory in grado di trionfare a BAFTA e VGA 2012 con il suo lavoro su Journey, oltre a ottenere una nomination per i Grammy Awards. Occhio ai testi però, perché la loro lunghezza (e a tratti complessità) potrebbe far perdere qualche passaggio anche a chi mastica abbastanza l’inglese.

Commento finale

The Banner Saga Complete Pack rappresenta l’occasione giusta per portarsi a casa, a prezzo contenuto, i primi due capitoli della trilogia, in attesa dell’atto finale. Per gli amanti degli strategici a turni si tratta di un’offerta imperdibile, soprattutto considerando gli altissimi livelli narrativi, grafici, stilistici e musicali raggiunti dal team di sviluppo. Per non parlare del fatto che salvaguarderete un genere ormai in via di estinzione, ma che ha ancora tanto da offrire agli addetti ai lavori (e non solo).

Pro Contro 
– Storia molto interessante
– Scelte struggenti, gameplay vincente
– Graficamente eccezionale 
– A tratti macchinoso
– Salvataggi decisi dagli sviluppatori
 
  Voto Globale: 85 
 
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