Back 2 The Past – l’Odissea di Abe

E’ finalmente Giovedì, quindi ci dedichiamo al retrogaming, la nostra rubrica Back 2 The Past è completamente dedicata ai videogiocatori vecchio stile e al loro cuore di bambini, ma anche a coloro che erano troppo giovani per aver provato alcuni grandi titoli del passato.

Abe chi?

Come sempre prima di correre bisogna imparare a camminare e anche quando parliamo di videogiochi è così.

Il protagonista di questa saga è Abe, un simpaticissimo alieno (razza mudokon), affetto da sfortuna cronica e da una profonda depressione, il tutto condito da una scarsa coordinazione nei movimenti. Il nostro Abe è inconfondibile, in quanto è l’unico della sua razza con le labbra cucite.

Il nostro inaspettato eroe, svolge un lavoro umile, infatti è addetto alle pulizie all’interno dei Mattatoi Ernia, fabbrica che produce snack, ottenuti dalla carne di altre specie, come Meech (ormai estinti), Scrab e Paramiti.

Trama

Il gioco inizialmente ci presenta l’alieno Abe, prigioniero all’interno della cella 1029, quest’ultimo ci racconta sia la sua storia, sia il motivo per cui è lì.

Tutto iniziò una sera, mentre il nostro eroe circolava nelle immediate vicinanze di una sala riunione, sbirciò all’interno e scoprì che alcuni Glukkon (una razza ricca e malvagia, alla quale appartiene anche il villain del gioco, Molluk) vista la scarsità delle vendite degli snack a base di Scrab e Paramiti, decisero di utilizzare i Mudokon (la razza del nostro caro Abe), macellando tutti i 100 impiegati all’interno della fabbrica.

Abe dopo aver ascoltato le orribili intenzioni dei Glukkon, tenta di scappare, ma alcune telecamere lo inquadrano e lo fotografano, facendo circolare in tutta la fabbrica la sua immagine.

Termina la sua rocambolesca fuga in un reparto dell’enorme fabbrica, da quel momento pensa che anche i suoi simili devono essere salvati dal triste destino che li spetta, anche grazie all’aiuto di Shrykull (mezza divinità, mezzo Mudokon), da questa eroica decisione inizia la sua rocambolesca avventura.

Finali alternativi…

La particolarità di questo gioco, oltre la comicità innata che sprigiona il buffo alieno Abe, deriva dal fatto che esistano due finali, uno buono ed uno cattivo.

Sarete voi a decidere il destino di Abe, infatti se salverete almeno 50 Mudokon, assisterete al finale buono, che non dico in quanto qualcuno potrebbe giocarlo anche sulle console di nuova generazione grazie a Oddworld: New ‘n’ Tasty.

Se invece preferirete portare i vostri simili alla morte, avrete scelto il “lato oscuro della forza”. Se poi ne ucciderete minimo 80 dopo aver assistito al finale “cattivo” potrete usufruire di granate infinite.

2 giocatori?

Solamente la versione PlayStation del gioco, forniva la possibilità di utilizzare 2 giocatori, utilizzando Abe a turni quando si perdeva una vita.

Luoghi

Il nostro caro alieno, per portare a termine la sua avventura dovrà passare attraverso questi luoghi:

  • Mattatoi Ernia: Stabilimenti di produzione di snack in Oddworld, dove alcune razze venivano macellate per preparare gustose pietanze.
  • Recinti: Luoghi dove Scrab e Paramiti venivano portati prima del macello. Ai Mudokon invece veniva riservata la fucilazione.
  • Linee Monsaic: Luogo dove vivono i saggi Mudokon.
  • Paramonia: Area forestale di Mudos, habitat naturale dei Paramiti, esseri simili ai ragni, da soli sono abbastanza indefesi, ma non vorreste vederli in massa…
  • Scrabania: Regione desertica di Mudos, dove vivono gli Scrab, esseri abbastanza brutti, ma ballerini formidabili.

Curiosità giapponesi

La versione giapponese del gioco, riscontra alcune differenze rispetto a quella occidentale, partendo dal nome, da Abe’s Odysee a Abe a Gogo, qui di seguito le altre:

  • Durante il filmato iniziale la testa di un Mudokon conficcata su uno stecco viene sostituita da un ghiacciolo. Questo a causa di alcuni tristi eventi accaduti in terra nipponica. Proprio nello stesso anno (1997) un serial killer aveva preso in ostaggio dei bambini in una scuola, uccidendoli successivamente e mettendo le loro teste su alcune picche.
  • I Mudokon hanno tre dita, al posto delle quattro della versione occidentale, in quanto ciò in Giappone viene considerato offensivo.
  • Nei crediti finali del gioco è presente il noto gruppo musicale nipponico B/V, con il loro singolo “Hello Hello!”.
  • Le scritte che spiegano i tasti di gioco ai Mattatoi Ernia sono di colore rosa.

Conclusioni

Questo gioco era particolarmente performante per l’epoca, tra l’altro è completamente localizzato nella nostra lingua. La simpatia di Abe, unita a quelli degli sfortunati Mudokon è indiscussa, il mio principale consiglio è di prendere le vostre console di nuova generazione (o PC) e provare questo bellissimo platform. Dio solo sa di quanto ci sarebbe bisogno di titoli di questa caratura.

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Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

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