Back 2 The Past, oggi celebriamo Tomb Raider

Meglio nota come Lara Croft…

Lara Amelia Croft nasce dalla mente dei ragazzi di Core Design, una software house britannica fondata nel lontano 1988. Lo studio di Derby venne acquisito da Eidos Interactive nel 1996.

Croft o Cruz?

Core Design ed Eidos Interactive, nel 1995, avevano intenzione di creare un videogioco “nuovo”, quindi lontano da molte delle meccaniche “machiste” che avevano monopolizzato l’industry. Allora Toby Gard, ideò una giovane archeologa, dotata di due pistole, accattivante nell’aspetto e vestita con un body in spandex color verde acqua.

Il nome originale dell’eroina era Laura Cruz, ma le origini ispaniche furono scartate in favore di un’educazione maggiormente “british”, a quanto si dice, sembra che il cognome Croft venne preso sfogliando l’elenco telefonico della cittadina di Derby.

Lara che è successo? Ti sono esplosi gli airbag?

Prendo in prestito questa battuta dalla famiglia più gialla d’America perché calza a pennello. Ci sono due storie che gravitano attorno al seno di Lara, scegliete voi a quale credere…

La prima narra che queste nuove forme derivarono da un errore del disegnatore, che “per sbaglio” aumentò la grandezza del seno del 150%.

La seconda (per il sottoscritto maggiormente plausibile) mantiene l’aumento del 150% del volume degli “airbag” di Lara e racconta che durante lo sviluppo, alcuni designer si misero a giocare con il modello di Lara, modificandone l’aspetto, quando un genio consigliò di maggiorare la giovane archeologa. Da questo si capisce quanto sia stato il tasso di sviluppatrici in Core Design.

Nonostante le leggende metropolitane, questa scelta piacque particolarmente al team di sviluppo, trasformando le nuove misure in quelle definitive. Modificate da Tomb Raider Legend in poi con delle forme “più umane”.

Successo

Quando il primo videogioco dedicato a Lara Croft uscì, il successo fu quasi istantaneo, numerose riviste specializzate e videogiocatori acclamarono il titolo per la sua giocabilità innovativa, la grafica a dir poco rivoluzionaria ed una trama degna dei migliori film.

La presenza di un’eroina femmina portò anche molte giovani ragazze a giocare il titolo e numerosi maschietti in preda a particolari tempeste ormonali. Lara divenne ben presto un’eroina sexy, comparendo praticamente ovunque dalle riviste ai fumetti passando per film e canzoni come: Amami Lara di Eugenio Finardi o Larasong dei Litfiba (colonna sonora di Angel of Darkness).

In Italia approdò anche una serie di divertentissimi sketch interpretati dalla bravissima Sabrina Impacciatore, alle prese con un giocatore non proprio esperto…

Dopo il clamoroso successo del primo titolo, Toby Gard abbandonò il progetto, nonostante questo il culmine del successo di questo franchise si raggiunse con il terzo episodio, da quel momento in poi Tomb Raider cominciò a vendere meno.

Il crollo

Il vero crollo delle vendite si ebbe con il sesto episodio (Angel of Darkness), uscito nel 2003, ciò deriva dal fatto che Core Design si cominciò a stancare di dover produrre sempre nuovi giochi dedicati all’archeologa, a causa dello stress e dell’impegno che una nuova avventura richiedeva, mixata alle crescenti esigenti richieste dei videogiocatori.

La rinascita del brand dalle ceneri…

Come una vera propria fenice, anche il brand dedicato alla famosissima Lara Croft è risorto dalle sue ceneri, dopo esser passato di mano da Eidos Interactive a Crystal Dynamics, questi ultimi hanno preferito realizzare un remake, mostrandoci una giovane Lara, ancora inesperta ed impacciata in questo mondo di ladri…

I ragazzi di Crystal Dynamics hanno anche modificato l’aspetto della bella archeologa, rendendola un po’ più acerba, vista anche la sua giovane età. Gli sviluppatori hanno inoltre preferito mostrarci la crescita psicologica della ragazza, da giovane inesperta a scafata razziatrice di tombe.

A volte è troppo tardi…

Durante questi anni di letargo per Tomb Raider, si è affacciato un nuovo videogame che ne ricalca il gameplay, aggiungendo però un carismatico e sfacciato protagonista. Stiamo proprio parlando di Nathan Drake e del famosissimo franchise Uncharted, realizzato da Naughty Dog.

Quindi i nuovi titoli dedicati all’archeologa più famosa del mondo dei videogiochi ormai devono confrontarsi con una quadrilogia che ha dello spettacolare e che ha saputo intrattenere i fan del caro e vecchio Tomb Raider.

L’ultimo capitolo, da noi recensito in questo articolo, dove abbiamo visto che la nostra cara Lara è tornata abbastanza alla grande sui nostri teleschermi, meritandosi secondo il sottoscritto un bel 8.3.

Conclusioni

E’ inutile affermare che Tomb Raider e la procace Lara hanno segnato inequivocabilmente l’industria dei videogiochi e le giornate (nottate) di noi videogiocatori. Purtroppo come molti altri franchise, il titolo ha subito l’abuso di sequel, che ha portato inequivocabilmente al suo crollo. Onore al merito ai ragazzi di Crystal Dynamics che hanno riportato fuori dal cilindro la nostra archeologa preferita, con tre capitoli dalle alterne fortune.

E voi che pensate della storia di questa eroina? Raccontateci sulla nostra pagina FB le vostre avventure con Lara.

Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

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