Captain Toad: Treasure Tracker – Switch, la nostra recensione

Il ritorno del cercatore di tesori!

Sembra passato un secolo dall’uscita originale di Captain Toad: Treasure Tracker sull’incompreso e non troppo fortunato Nintendo Wii U. Pubblicato nel 2014 in Giappone e agli inizi del 2015 nel Vecchio Continente, Captain Toad ha avuto un’accoglienza tiepida ma meritevole vendendo 250.000 copie nel suo primo mese e raccogliendo ampi consensi della critica e dal pubblico. In altre parole, Captain Toad: Treasure Tracker era un candidato ideale, al pari di Mario Kart 8 e Donkey Kong Country: Tropical Freeze, per essere pubblicato anche su Nintendo Switch: sottovalutato, accessibile e adatto all’hardware.

Con un annuncio a sorpresa durante il Nintendo Direct dello scorso mese di marzo, il colosso nipponico ha annunciato l’arrivo del gioco sia su Switch e si sull’ormai immortale Nintendo 3DS. Aggiungendo alcuni livelli extra – denominati “mini-universi” – e dandogli una veloce rispolverata, eccoci pronti a ritornare a caccia di tesori. Non aspettatevi grandi novità, ma sicuramente quando un titolo del genere fa un nuovo salto generazionale riproponendosi ad un pubblico più ampio come quello dell’ibrida della grande N, è doveroso riesaminare quanto il gioco aveva da offrire all’epoca e come invece si comporta nella sua versione rimasterizzata.

Per chi non conoscesse il gioco, Captain Toad: Treasure Tracker affonda le sue radici in Super Mario 3D World, attraverso una serie di mini-giochi rompicapo risolvibili in una manciata di minuti. Questa “stravagante” scelta, venne molto apprezzata dai giocatori tanto da spingere Nintendo a realizzare uno spin-off, questa volta con obiettivi aggiuntivi e una profondità di gioco molto più ampia e strutturata.

Il Capitano avrà il suo da fare!

Il cambiamento più significativo tra i mini-giochi di Captain Toad e il titolo principale è il focus sul gioco. Da semplice “passatempo” a vera e propria avventura a se stante. I precedenti 6 mini-giochi sono stati espansi in 73 mini-universi (raggruppati in 3 capitoli), e come protagonisti troviamo Capitan Toad e Toadette intenti a ricercare risorse che possano in qualche modo aiutare il viaggio del nostro idraulico italiano preferito, Mario. Dopo aver trovato una Super Stella gli eventi inizieranno a precipitare, una gazza ladra di enormi dimensioni di nome Wingo ha puntato i suoi grossi artigli proprio sulla Super Stella e Toadette nel tentativo di fermarla, verrà portata via con la stella. Toad, avrà l’arduo compito di salvare Toadette, affrontando insidie e difficoltà e, perchè no, già che ci siamo, raccogliendo qualche diamante prezioso nascosto nei vari scenari di gioco. Con molto più spazio per la realizzazione di puzzle rompicapo e introducendo un filone narrativo (sebbene poco profondo) che potesse fungere in qualche modo da collante fra i vari stage di gioco, Nintendo è riuscita a realizzare un piccolo gioiello. È stupefacente ammirare (e soprattutto giocare) ad un titolo il cui gameplay è diverso dal solito platform, un puzzle isometrico 3D nel quale nulla è prevedibile o da quella sensazione di “già visto” o di monotono, tutt’altro. Captain Toad non ha le abilità di Mario o di altri iconici personaggi nintendiani, può camminare, salire le scale, strappare le rape da terra ma non può saltare. Ecco, tale “mancanza” porta Captain Toad ad essere un gioco unico nel suo genere, più rivolto al ragionamento, attraverso l’analisi degli scenari di gioco e in definitiva metodico. Passeremo davvero diverso tempo in ogni mini-universo con il solo obiettivo di raccogliere ogni collezionabile o preziosità nascosta evitando al contempo di lasciarci le penne.

Per portare a compimento ogni mini-universo sarà necessario raccogliere la Stella finale (Iper Stella), ma ci sono anche tre Super Gemme di colore viola che risultano fondamentali per sbloccare tutto quello che può essere sbloccato. Una volta terminato ogni livello, sarà possibile riaffrontare gli scenari e completare alcuni obiettivi opzionali, come ad esempio la raccolta di 100 monete. Sono inoltre disponibili fin dall’inizio le missioni bonus Pixel Toad Hide e Seek che richiedono al giocatore di scansionare l’intero livello per ottenere un Toad pixelato. Questi livelli iniziano in maniera “tranquilla” per poi via via diventare sempre più complicati, portando la curva di difficoltà del titolo ad essere un crescendo continuo, il che garantirà anche ai giocatori meno abili un’esperienza di gioco che gli permetterà di crescere ed imparare con l’avanzamento dei vari stage di gioco, senza mai cadere nella frustrazione o nel nervosismo di non riuscire a terminare il livello. Completare il gioco al 100% richiede circa dieci/dodici ore, e la sensazione è che la maggior parte dei mini-universi proposti fosse un passo avanti rispetto a quello precedente. Questo include anche i tre combattimenti contro i tre boss presenti nel corso della campagna principale, che sono stati sorprendentemente piacevoli da portare a termine.

Un nuovo (vecchio) gioco per Switch che vale davvero la pena di essere giocato

Trattandosi di un’esclusiva Nintendo, Captain Toad dal punto di vista grafico e prestazionale si presenta in forma smagliante. Su Wii U, Captain Toad girava, come gran parte della libreria della console, a 720p. Su Switch in modalità docked, la risoluzione è di 1080p mentre in modalità portatile 720p. Il lavoro di conversione è buono, sostanzialmente sembra quasi di ammirare il medesimo gioco ma con alcuni piccoli accorgimenti, ad esempio rispetto a Wii U, la grafica dell’interfaccia utente è stata migliorata e ora viene visualizzata a 1080p, evitando testo e icone sfocati.

Ad essere stato adattato è anche il sistema di controllo. Su Wii U, era necessario utilizzare il paddone e il relativo touch screen per spostare piattaformeruotare alcuni ingranaggi e utilizzare il giroscopio integrato nel Gamepad nelle sezioni da shooting sui binari. Su Switch invece, in modalità portatile non ci sono differenze ma invece il lavoro di conversione ha riguardato la modalità fissa. L’utilizzo costante del touch screen per interagire con l’ambiente e gli oggetti di gioco, è stato adattato ai Joy-Con attraverso un puntatore fisso che permette al giocatore di mirare agli elementi di gioco di interesse, una soluzione sicuramente non ideale che in più di un’occasione può distrarre dall’azione di gioco o portare il giocatore a temporeggiare maggiormente nel compimento di una determinata azione.

Per quanto riguarda invece il level design, ogni livello di Captain Toad è un piccolo capolavoro con caratteristiche uniche, che vanno dai cunicoli nascosti, alle rampe ruotabili, alzabili e abbassabili, ai classici tubi verdi, manopole che ruotano lo stage, blocchi ad incastro e molto altro ancora. Rispetto alla versione originale, Captain Toad: Treasure Tracker Switch, aggiunge alcuni nuovi scenari di gioco ispirati all’ultimo capitolo di Super Mario Odyssey, fra cui New Donk City e la possibilità di giocare con un amico (che fa più da spalla che altro), con uno dei due intento ad occuparsi di muovere i protagonisti e l’altro nel gestire oggetti e telecamera.

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Captain Toad: Treasure Tracker
8.2 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile su3DS, Switch
Pro
    - Un platform ancora fresco e divertente da giocare
    - Nuovi livelli ispirati a Mario Odyssey
    - Adatto a tutti
Contro
    - Puntatore a schermo in modalità fissa a tratti scomodo
Riassunto
Captain Toad: Treasure Tracker è un porting fedele del puzzle game pubblicato sul non fortunatissimo Wii U, è un'esperienza di gioco unica nel suo genere consigliata ai giocatori che sono alla ricerca di una sfida impegnativa quanto basta ma al contempo rilassata. Se non gli avete dato un'occasione qualche anno fa è giunto il momento di rimediare, a poco meno di 40€ potete giocare ad uno dei platform meglio riusciti degli ultimi anni.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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