eSport: interessanti novità di questi ultimi mesi

L’eSport è semplicemente uno dei fenomeni digitali ad oggi più diffusi e questo viene anche testimoniato dal passo mosso dalla squadra calcistica del Barcellona: il club blaugrana, infatti, ha deciso di partecipare alla gara eFootball.Pro, allestendo un team di giocatori professionisti pronti a darsi battaglia a fianco della Konami. È stato proprio il difensore Gerard Piqué, fondatore della competizione, a commentare l’ingresso del Barcellona: una notizia molto gradita, anche per via del fascino di una maglia da sempre votata alla vittoria e alla competitività. È presumibile pensare che anche il settore degli eSports dovrà presto fare i conti con la fame sportiva di una maglia pesante come quella del Barcellona FC.

eSports: di cosa si tratta e perché questo successo?

Come spiegato anche dal noto presentatore Adriano Milone, gli eSports sono delle vere e proprie competizioni sportive spostatesi sul digitale. In sintesi, si tratta delle competizioni professionistiche che vedono scendere in campo i migliori giocatori di videogames al mondo: ci sono ad esempio i tornei focalizzati su FPS come Call of Duty, oppure le gare di giochi sportivi come PES e FIFA. La peculiarità di queste competizioni è la seguente: i team sono sponsorizzati da grandi aziende, si vincono premi milionari, e ci si esibisce di fronte ad un nutrito palco di spettatori. Tutto ciò che accade nel gioco, poi, viene trasferito su uno o più megaschermi, proprio come avviene durante i concerti. Infine, sono anche presenti dei veri e propri commentatori, che narrano le diverse fasi della competizione, per assicurare a chi guarda o ascolta una totale immersione.

Sport elettronici: un fenomeno dalla portata mondiale

Le competizioni professionistiche di videogiochi diventeranno ufficialmente degli sport veri e propri? È questa la domanda che sfiora tanti appassionati: una speranza alimentata dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale), il quale sta attualmente passando al vaglio il riconoscimento ufficiale degli eSports come sport. Naturalmente questo porta alla nascita di un dibattito, frutto di due posizioni totalmente opposte: da un lato c’è chi reputa queste attività null’altro che uno svago, dall’altro c’è chi invece le considera come sport meritori di questa etichetta. Il motivo? Il CIO ha già riconosciuto attività prettamente mentali come gli scacchi, dunque anche i videogames potrebbero tranquillamente rientrare nella categoria. Fra l’altro, gli eSports richiedono alti livelli di riflessi e gioco di squadra: due fattori che effettivamente li rendono equiparabili ad altre attività riconosciute dal CIO in veste ufficiale. Anche il Parlamento Europeo si è occupato della questione: l’unico scoglio sarebbe rappresentato dall’attuale mancanza di vere e proprie federazioni nazionali, come quelle calcistiche o atletiche. In ogni caso il primo passo verso un riconoscimento ufficiale è stato fatto recentemente, a ridosso delle ultime olimpiadi, quando si è disputato il torneo di Starcraft II del circuito Intel Extreme Masters proprio a PyeongChang che qualche giorno dopo ha ospitato gli atleti dei Giochi Olimpici Invernali.

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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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