Immortal: Unchained, la nostra recensione

Buona l’idea meno l’esecuzione!

L’arrivo di un nuovo titolo in salsa Souls Like, non sorprende più nessuno. Immortal: Unchained, sviluppato dallo studio svedese Toadman Interactive, è l’ultimo esponente del genere che tenta di offrire, in un’ottica diversa, la propria interpretazione di ciò che ha reso Dark Souls così speciale nel 2011. Un RPG d’azione ambientato in un universo sci-fi con un focus sul combattimento a distanza. Mentre il concetto in sé sembra davvero interessante, purtroppo l’esecuzione lascia molto a desiderare. Immortal: Unchained non è un gioco terribile, ma non è neanche eccezionale.

Trama

Dire che la trama di Immortal: Unchained è contorta sarebbe un eufemismo. L’universo è sull’orlo del collasso, un evento catastrofico minaccia di porre fine alla vita così come la conosciamo, e spetta a noi, una “arma vivente”, evitare che ciò accada. Questa è solo la punta dell’iceberg, comunque.

“Il Cosmo sta crollando e il tuo compito è cercare di salvarlo. Nessuna pressione quindi.”

L’introduzione del gioco trasborda di una quantità enorme di informazioni, al punto tale che stiamo ancora cercando di capire quanto è stato detto pochi istanti prima, mentre il filmato continua costantemente a fornirci nuovi dettagli e retroscena. Alcuni potrebbero pensare che tutto ciò sia estremamente informativo e interessante, ma è esattamente il contrario di ciò che ha reso il mistero dell’universo Souls così affascinante. In Immortal: Unchained ci sono situazioni narrative che non apparirebbero fuori posto nell’universo di Destiny. Questo non è il tipo di cosa che si adatta ad un titolo Souls Like in quanto ci siamo sentiti persi prima di aver persino premuto un pulsante sul Dualshock 4.

Gameplay

All’inizio del gioco possiamo scegliere tra 6 diverse classi di Disciplina: Segugio, Vandal, Predone, Viandante, Tiratore Scelto e Mercenario. Nonostante il fatto che ogni classe di gioco offra un approccio diverso, l’aspetto dei personaggi e le spiegazioni troppo sommarie fanno di tutto per confonderci rendendo difficile capire le loro differenze e peculiarità. Consiglio spassionato, prima di iniziare la campagna principale, selezionate il personaggio e la relativa classe, fate un breve test di gioco in modo tale da capire se effettivamente quel personaggio possa fare al caso vostro oppure no. Scelto il nostro alter ego virtuale, saremo in grado di personalizzarlo selezionando la tonalità della pelle, stile di capelli, sesso, tatuaggi ecc. La personalizzazione è piuttosto semplice e basilare.

Uno sparatutto Souls Like

Immortal, per distinguersi dalla massa, si concentra pesantemente sul combattimento a distanza. Il tutto si svolge in terza persona, non dissimile da un vero e proprio sparatutto. Mirino rivolto verso il basso, capriola per schivare gli attacchi e un singolo pulsante base di attacco in mischia. Facendo pressione sulla levetta analogica destra è possibile aggrapparsi a un nemico, rendendo i colpi precisi molto più semplici da portare a segno. Tuttavia, quando miriamo verso i punti panoramici, abbiamo un controllo migliore e saremo quindi in grado di colpire i punti deboli di un nemico.

La maggior parte degli scontri prevede sostanzialmente di schivare gli attacchi di uno o più nemici (non c’è alcuno scudo di difesa), per poi tentare di colpirli alle spalle per causare danni maggiori; questo include molti degli incontri con i boss del gioco. Tenendo premuto il pulsante di attacco è anche possibile effettuare un colpo caricato che però consuma la relativa barra di energia. Questi attacchi sono diversi a seconda dell’arma che stiamo usando, come una raffica di colpi più forte, o un’esplosione di ghiaccio che aiuta a stordire i nemici temporaneamente.

Il combattimento è tutto sommato divertente e quando le meccaniche di gioco funzionano, risulta essere anche molto soddisfacente. Sfortunatamente ci sono troppe scelte progettuali frustranti che inficiano negativamente sull’esperienza di gioco complessiva. Il viaggio veloce, ad esempio, richiede troppo tempo per essere sbloccato, e il giocatore è costretto a tornare indietro di un intero livello una volta completato. Inoltre, il combattimento corpo a corpo è impreciso e lento, con un solo pulsante utilizzabile per le armi da mischia – non ci sentiamo quindi di consigliare una partita giocata esclusivamente con attacchi corpo a corpo, in quanto non è assolutamente il punto forte di Immortal.

Ciò che lo rende un Souls Like è la difficoltà

Come in tutti i Souls Like, il nostro personaggio è in grado di morire in un batter d’occhio. I nemici possono infliggere danni ingenti prima che noi ce ne accorgiamo. Il combattimento praticamente si limita a evitare gli attacchi nemici per poi crivellarli di proiettili. Ci sono fin troppi modi per essere storditi in modo epico ma al contempo frustrante. I boss e persino i nemici di base sono spesso in grado di stordirci in modo tale da non poter fare altro che guardare mentre riceviamo un altro colpo e un altro ancora, spesso causando la nostra morte.

Immortal: Unchained è un gioco difficile, senza alcuna opzioni di difficoltà per regolare l’esperienza. Sfortunatamente questa difficoltà spesso si presenta sotto forma di un’esperienza ingiusta. I nemici a distanza possono attaccarci senza limiti di portata, ma i proiettili del nostro personaggio sembrano causare danni minimi oltre una certa distanza, anche quando colpiscono visibilmente il nemico.

Immortal prende in prestito altre meccaniche dai Souls. Piuttosto che campi abbiamo obelischi per salvare la partita in corso: raggiungere uno di questi salverà il gioco, ripristinerà tutti gli oggetti di base e la salute, ma resetterà tutti gli spawn nemici. Uccidere i nemici fornisce al nostro personaggio dei ‘Bit’ (anime), che non sono altro che la valuta di gioco. Alla morte lasceremo cadere tutti i Bit, ma manterremmo tutti gli oggetti trovati. Raggiungere il luogo in cui siamo periti consentirà di raccogliere eventuali Bit persi, ma se dovessimo morire nel tentativo di recuperarli quei Bit spariranno per sempre. I fan del genere sanno cosa aspettarsi.

Gli obelischi permettono al giocatore di spendere i Bit per migliorare il personaggio/equipaggiamento. Il giocatore ha piena libertà sulle statistiche da aggiornare, in tal modo possiamo creare il personaggio come meglio vogliamo. Abbiamo testato più classi e abbiamo trovato gli stili di gioco di ciascuno sorprendentemente diversi, cosa che sicuramente abbiamo apprezzato. Mentre un personaggio basato sulla forza potrebbe offrire forti colpi in mischia e opzioni per armi più pesanti come i fucili da caccia, la loro velocità di ricarica potrebbe essere molto lenta con un livello di energia più basso per impedire al giocatore di lanciare troppi attacchi di forza. Tuttavia, un Segugio che maneggia la carabina potrebbe infliggere un danno corpo a corpo irrisorio, ma in compenso i tempi di ricarica sono molto più veloci. Ogni personaggio quindi costringe il giocatore ad adattarti ai suoi punti di forza e debolezza.

Graficamente non eccezionale

Il level design non è qualcosa di indimenticabile. I livelli di Immortal sono poco brillanti e a tratti piatti. Le zone di gioco mancano semplicemente di punti di interesse distintivi, portando il giocatore a perdersi facilmente. Le immagini di gioco, sia dal punto di vista tecnico che da quello artistico, fanno ben poco per distinguersi dalla massa.

L’interfaccia è fin troppo basilare, i suggerimenti sono semplici pop-up di stringhe di testo. Nonostante il solido lavoro di doppiaggio, la trama è in gran parte trascurabile. Anche la musica di sottofondo è appropriata ma ampiamente dimenticabile. Dal punto di vista prestazionale vanno anche peggio. Arresti anomali su PS4 Pro e qualche bug di troppo rendono Immortal a tratti ingiocabile. Improvvisi freeze da uno a cinque secondi interi rendono impossibile compiere qualsiasi azione. Questo di solito accade nelle aree che contengono un obelisco, e dal momento che si muore spesso in Immortal questo problema è qualcosa che dovremo affrontare abbastanza regolarmente. È assolutamente inaccettabile, al punto che siamo rimasti sorpresi che il gioco sia stato rilasciato in questo stato.

Immortal: Unchained
5.5 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Un titolo Souls Like sci-fi
    - Buona crescita del personaggio
    - Ottima varietà di armi
    - Combat System divertente ma...
Contro
    -...poco originale e troppo sbilanciato
    - Graficamente povero
    - Difficoltà molto elevata
    - Trama quasi inesistente
Riassunto
Immortal: Unchained non è un gioco orribile, ma ha ben poco a suo favore. Il level design è piuttosto piatto e poco ispirato, il gameplay è solo a tratti divertente e non fa nulla per differenziarsi dagli altri esponenti del genere. Troppi difetti di natura tecnica, improvvisi freeze a schermo e diversi bug, rendono l'esperienza frustrante e inaccettabile. Chi è innamorato della formula Souls troverà sicuramente qualche titolo che possa anche lontanamente avvicinarsi al capolavoro di From Software, ma non è questo il caso. Immortal: Unchained è un titolo mediocre che è meglio evitare.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

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PRO


CONTRO

Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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