Lo scarso successo di PlayStation Vita? Colpa di Sony

Una console dalle grandi potenzialità sfruttata male.

Che piaccia o meno, è questa la verità: la PlayStation Vita di Sony non ha riscosso un grande successo, e probabilmente ve ne siete accorti tutti quanti e non solo io. Alla domanda da parte dei giocatori riguardo lo sviluppo di una nuova console portatile, Shuhei Yoshida ha risposto così:

«E’ una domanda complicata. Tutte le persone hanno uno smartphone ed è semplicissimo giocarci, oltretutto moltissimi giochi sono gratuiti. Io stesso sono un grande fan di PlayStation Vita e abbiamo lavorato duramente per realizzare ogni aspetto. I titoli basati sulle funzionalità touch sono divertenti – certo, ci sono tanti altri giochi che hanno un design davvero ottimo. Ma il fatto di avere degli analogici e dei tasti rende le cose completamente differenti. Quindi spero, come molti di voi, che questa cultura dei videogiochi portatili continui, ma per ora i tempi non sono favorevoli a causa della grande dominanza del mobile gaming».

Effettivamente, l’ultima frase ha poco senso, perché i tempi sono sempre gli stessi e non sembra che i giocatori preferiscano maggiormente gli smartphone come “console portatili”. E anche se fosse, Nintendo è stata in grado di vendere oltre 50 milioni di 3DS, quindi il flop di PS Vita è solamente colpa di Sony. Ecco alcuni motivi a favore di questa tesi, degli accorgimenti che forse non tutti hanno messo in conto:

  • Sony ha deciso di costringere i giocatori ad acquistare le loro memory card, per poi venderle a prezzi decisamente esagerati: una MicroSD da 64GB targata PlayStation costa 90€, mentre una standard con lo stesso spazio la si può trovare a 30€.
  • Sony aveva etichettato la PS Vita come un sistema portatile con “una qualità di gioco pari a quella su console”, ma hanno lanciato degli scadenti spin-off come Uncharted: Golden Abyss, Resistance: Burning Skies e Call of Duty: Declassified.
  • A scapito di tutto ciò, una parte degli hardcore gamers hanno capito che PS Vita sarebbe stata un’ottima console portatile per indie e giochi giapponesi di nicchia. Quindi cosa ha fatto Sony? Ha deciso di trasformarla in un accessorio di PS4 – come se tutti volessero sborsare altri 200€ solo per giocare a Destiny in bagno.
  • I possessori della console hanno inoltre pensato che sarebbe stata perfetta per giocare a vecchi titoli PS1 e PSP. Sony ha notato quanti soldi poteva effettivamente guadagnare su questo lato e ha immediatamente riempito il PlayStation Store, ringraziando i fan con nuovi classici ogni settimana. Sì, sto scherzando. Hanno completamente ignorato questo aspetto.
  • Ricordate la PlayStation 2? Una delle console che hanno riscosso un enorme successo nella storia videoludica nonché piena di grandi titoli che potrebbero essere stati portati su PS Vita? Probabilmente sì, ma qualcuno dovrebbe ricordarlo a Sony.
  • Ricordate BioShock Vita? Ah giusto, è stato cancellato.
  • Sony ha praticamente passato gli ultimi due anni come se la PlayStation Vita non esistesse, ignorandola ad ogni conferenza o grande show a cui la compagnia partecipasse. Imbarazzante.
  • Sony ha pubblicamente ammesso che non avrebbe più sviluppato giochi per la console.

Ricordate il lancio del 3DS nel 2011? Anche quello è stato un grande flop inizialmente, ma al posto di incolpare i tempi o chissà cosa, Nintendo si è data da fare rilasciando nuovi modelli e pubblicando titoli stupendi al tal punto che ora è una delle migliori console portatili che possiate acquistare. Certo, Sony non ha saghe come Super Mario o The Legend of Zelda, ma se avesse impiegato diversamente gli ultimi tre anni e mezzo anziché non fare praticamente nulla per PS Vita, forse le cose sarebbero andate diversamente. E di molto.

Quindi, condivido totalmente quanto scritto dal collega Jason Schreier nel suo articolo pubblicato su Kotaku, che ho voluto tradurre, rielaborare leggermente e fare anche “mio”, in un certo senso.

Grazie Jason.



PRO


CONTRO

Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles