Mega Man 11 – La nostra recensione

Il Blue Bomber è tornato!!!

Dopo molti anni di assenza e un tentativo di sopperirla con un titolo simile, ma scadente, Mega Man torna sulle nostre console. Finalmente Capcom sembra aver capito che il robottino blu aveva bisogno di un nuovo episodio tutto suo, infatti negli ultimi anni la software house nipponica sembrava aver accantonato totalmente quest’icona degli anni’90.

La stessa Capcom ha però visto che la fanbase del celebre platform approdato su Nintendo Entertainment System nel lontano 1987, era abbastanza numerosa ed in trepidante attesa di un ritorno in grande stile di Mega Man.

La casa che ha dato i natali anche a Street Fighter e Resident Evil, ha quindi deciso di correre un rischio tutt’altro che semplice, in quanto oggi sono cambiati gli standard di gioco e titoli con quel tipo di gameplay sono prodotti di nicchia per pochi nostalgici degli anni ’90.

Un aggiunta interessante…il Double Gear

Il Double Gear, aggiunta unica di questo episodio del Blue Bomber è un utilissima meccanica dalla duplice funzione (non per niente si chiama Double). Infatti grazie a questa invenzione del Dr.Wily, il nostro protagonista può sia lanciare colpi molto più potenti rispetto al solito, sia rallentare il tempo, si avete letto bene, grazie a questa ultima feature potrete schivare abilmente anche gli attacchi più ostici.

Tra l’altro in situazioni disperate, quando il nostro eroe è ad un passo da un’ingloriosa fine e credetemi non mancheranno le occasioni, premendo i due tasti questa potente arma può lanciare un colpo potentissimo premendo assieme i due comandi dedicati al Double Gear.

Certo è che questa innovazione potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma senza sarebbe potuto cadere nell’anonimato.

Trama

La parte narrativa in questo Mega Man lascia un po’ a desiderare, mentre i precedenti titoli, ad esempio Mega Man 8 o quelli della serie X, erano ricchi di cutscenes, questo nuovo capitolo ci racconta la storia limitandosi ad utilizzare qualche dialogo e delle illustrazioni qua e la.

La storia racconta il rapporto ostile tra il Dr.Light (creatore di Mega Man) e il Dr. Albert W. Wily (il cattivo principale della serie), facendoci capire quale fu il motivo che portò i due grandi amici a separarsi.

Il malvagio Dr.Wily si ricorda dopo molti (troppi) anni ed altrettante sconfitte, di aver creato ai tempi dell’università un congegno che trasformava i Robot in potentissimi automi, progetto scartato in favore di un altro del Dr.Light.

Wily allora decide di utilizzare questa sua antica invenzione per disseminare caos e distruzione, trasferendo questo potere a otto Robot Master. Il Dr.Light dona invece a Mega Man il Double Gear, facendo così partire questa nuova avventura del Blue Bomber.

Gameplay

Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire 4 livelli di difficoltà (principiante, facile, normale e supereroe), potete sceglierlo una volta sola, quindi pensateci bene.

Il livello “normale” è per coloro che sanno già dove mettere le mani (nei capelli aggiungerei), il gioco conferma la sua difficoltà anche con l’agevolazione del Double Gear, in certi casi si avvicina alla frustrazione, ma è anche per questo che ci piace.

Infatti, negli anni i giochi hanno cambiato marcia, arricchendo i mondi con tesori e collezionabili vari, tralasciando la sfida che solo vecchi titoli come questo offrivano.

Come negli episodi precedenti sarete voi a “scegliere di che morte morire”, ci sono 8 mondi e siete liberi di affrontarli nell’ordine che preferite. Nella lista dei nemici è impossibile non notare la mancanza di Proto Man e Bass.

Aspetto artistico… e qui arriva la nota dolente

Nonostante il level design sia veramente ben fatto, l’aspetto che ha lasciato un po’ di amaro in bocca è proprio l’aspetto artistico.

L’operazione di restyling è più che azzeccata, ma la vera delusione per questa serie sono i fondali che sprizzano anonimato da ogni linea e la colonna sonora, quest’ultima da sempre protagonista indiscussa degli scorsi episodi è priva di epicità, tutti i giocatori delle avventure del Blue Bomber concorderanno che la colonna sonora è uno dei tanti aspetti che ancora resta nelle menti di noi appassionati (il motivetto di Air Man lo canticchio ancora adesso).

Altre aggiunte…

I fan saranno felici di poter affrontare la temibile modalità time attack, che metterà alla prova anche gli speedrunner più esperti, i risultati potranno essere inoltre confrontati con il resto della community grazie alle classifiche online.

Interessante è l’introduzione del Laboratorio di Dr.Light, dove potrete scambiare i bulloni trovati nel mondo di gioco con consumabili, power-up o vite extra, in modo da rendere la vostra avventura più piacevole (compito a dir poco arduo).

Infine, non poteva mancare il Museo, dove potrete ammirare artwork e informazioni aggiuntive su ogni aspetto del gioco.

 

Questo slideshow richiede JavaScript.

Mega Man 11
8 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile perPS4, XBOX One, PC, Switch
Pro
    - L'introduzione del Double Gear è azzeccata
    - Boss Battle letteralmente epiche
    - Alto tasso di sfida...
Contro
    - ...ma troppo spesso frustrante
    - Colonna sonora dimenticabile
Riassunto
Finalmente Capcom ha riportato alla ribalta il leggendario Blue Bomber, compagno indimenticabile dei pomeriggi dei giovani degli anni'90. Il nuovo restyling è ben riuscito, anche se il gameplay potrebbe sembrare anacronistico per molti dei giocatori odierni. Nonostante ciò il level design è buono come sempre e i boss sono sempre stramaledettamente tosti. L'aspetto maggiormente negativo di questa nuova avventura dell'iconico robottino blu è quello artistico, da una parte c'è un buon comparto grafico, anche se migliorabile, dall'altra c'è una trama priva di pathos e una colonna sonora che lascia molto a desiderare. Se comunque cercavate un platform che vi ricordasse i bei vecchi tempi, l'avete trovato...
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

 

Se questo articolo vi è piaciuto, supportateci iscrivendovi ai nostri social:
YouTube | Telegram | Facebook | Gruppo FB | Twitch | Twitter | Instagram

Seguici sui nostri social media



PRO


CONTRO

Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles

Follow us on Social Media