Monster Hunter Generations Ultimate, la nostra recensione

Un ritorno alle origini!

Per Capcom e per la serie di Monster Hunter, tutto è cambiato nello scorso mese di gennaio 2018, quando fu pubblicato in esclusiva su PlayStation 4, Monster Hunter World. Non soltanto la serie ha cambiato piattaforma, passando da quella Nintendo a quella Sony (situazione già verificatasi qualche anno prima ma al contrario, infatti la serie passò da PS2 e PSP all’hardware Nintendo), ma ha al contempo rappresentato un nuovo punto di partenza per il brand, sia dal punto di vista del design e sia per quanto riguarda il gameplay, reso meno complicato in modo tale da attirare una fetta di pubblico più ampia.

Ritrovarsi fra le mani Monster Hunter Generations Ultimate (meglio noto in Giappone come Monster Hunter XX) – ovvero la versione aggiornata del titolo pubblicato originariamente nel 2015 su Nintendo 3DS – è un po’ strano; sembra quasi di fare un passo indietro rispetto all’ottimo Monster Hunter World ma paradossalmente rappresenta il meglio di ciò che i vecchi titoli della serie avevano da offrire. Generation Ultimate ci mette seriamente in difficoltà, non solo in termini di difficoltà di gioco, ma soprattutto per quanto riguarda la recensione del titolo. Pertanto, abbiamo deciso che la nostra recensione verterà sulle caratteristiche aggiuntive del gioco piuttosto che sul gameplay nudo e crudo.

La trama non è tutto in un gioco

Per quanto riguarda il gioco, è per lo più uguale alla versione 2015, che non è una brutta cosa, anzi. Il gameplay è semplice, ma avvincente, incentrato sulla lotta contro i mostri, sulla lavorazione di materiali, sulla creazione di armi e armature e sulla ripetizione del ciclo attraverso lo scontro con una bestia più potente. Questo gioco è stato ideato e realizzato come un vero e proprio omaggio ai capitoli precedenti, il che significa che i fan di Monster Hunter di lunga data saranno senza ombra di dubbio contenti di vedere il ritorno di luoghi, personaggi e mostri iconici della serie.

La nostra avventura inizia nel nuovo villaggio di Bherna che rende quasi impossibile l’implementazione di qualsiasi tipo di narrativa. Alcuni, soprattutto i fan più affezionati, potrebbero criticare questa decisione e vederla come un passo indietro, ma considerando l’offerta del pacchetto sembra essere la decisione giusta. C’è anche da dire che Monster Hunter non è mai stata una serie incentrata su trame profonde ed articolate, in quanto queste avrebbero solo ostacolato il gameplay. Detto questo, molti dei personaggi hanno quel qualcosa che li rende a tratti memorabili, è il caso di Caravane di Monster Hunter 4 Ultimate, che ci ha dato la sensazione di aver ritrovato un vecchio amico che non vedevamo da tempo.

Tanti mostri pronti a farci la pelle

Monster Hunter Generations Ultimate è si una versione aggiornata di quella 3DS, ma Capcom non si è semplicemente limitata a fare il compitino per proporre un prodotto identico all’originale. Innanzitutto, lo schema di controllo e la grafica sono stati aggiornati per adattarsi al meglio all’hardware di Nintendo Switch. Inoltre, Capcom ha deciso di aggiungere anche una manciata di nuove funzionalità. Monster Hunter Generations Ultimate presenta un totale di 93 mostri, ovvero venti in più rispetto a quelli delle generazioni originali, il che ne fanno il capitolo della serie con più mostri e di conseguenza combattimenti mai realizzato. Alcuni di questi mostri sono del tutto nuovi (come ad esempio  Bloodbath Diablos e il Valstrax), alcuni invece sono stati ripresi dai giochi precedenti, e altri non sono altro che variazioni (Devianti) di mostri già esistenti.

Ci troveremo ad affrontare dozzine di bestie sauriane e draconiche, alcune dall’aspetto terrificante, come il Nakarkos e il Malfestio, altre invece dallo stile meno aggressivo e spaventoso come lo strano Lagombi, e ognuno di esse riesce ad essere memorabile a modo suo. Non solo ciascuna bestia appare ben distinta dalle altre, ma gli sviluppatori hanno studiato predatori reali in modo tale da rendere i movimenti delle creature di Monster Hunter più realistici e naturali. Colpisce il dettaglio di molti di questi mostri; alcuni ci fanno realmente pensare che in qualche angolo sperduto della Terra, possano realmente esistere, e ciò è molto importante per rendere ogni combattimento più coinvolgente.

Il ritorno del grado G

Oltre a questo, c’è un “nuovo livello di gioco” chiamato “grado G ” che ci mette contro mostri più difficili da abbattere in quanto hanno un maggior quantitativo di salute e utilizzano più attacchi, ma al contempo ci permette anche di progettare e creare set di armature completamente nuovi. È una feature che è sempre stata presente nella serie ma che con i capitoli: Monster Hunter Tri, Monster Hunter Generations e Monster Hunter World, in occidente è andata inspiegabilmente persa. C’è da dire che aver voluto commercializzare direttamente la versione più ostica del gioco in occidente non ha di certo aiutato Monster Hunter ad espandere la propria fetta di pubblico. Forse per questo Capcom ha deciso di eliminare il grado G, in modo tale da rendere il gioco più accessibile e di conseguenza aumentare le vendite anche in occidente.

Due Stili di caccia unici e il nuovo Style Power-up (SP)

Oltre a questo, ci sono due nuovi Stili di caccia – lo Stile Alchemico e lo Stile Valoroso – e un nuovo tipo di classe Palico chiamato “Bestia”, una nuova Arte Cacciatore per ogni classe di armi e una nuova meccanica chiamata Style Power-up (SP). La SP è una modalità a pagamento che può essere associata a una un’Arte Cacciatore, e consente di rafforzare i suoi effetti in battaglia, come lasciare che i personaggi usino gli oggetti più velocemente o riducendo il consumo di stamina che rende alcune azioni più rapide ed efficaci.

Parlando degli Stili, Lo Stile Alchemico è incentrato sulla Botte alchemica, un oggetto particolare che, se utilizzato, permette di ottenere una serie di utili oggetti e consumabili. Inoltre, consente di equipaggiare fino a tre Arti. Le Arti, agiscono come mosse speciali passive che possono fare sorprendentemente la differenza nel corso di un combattimento. Si tratta indubbiamente di un ottimo stile ma leggermente meno adattabile e divertente da utilizzare rispetto all’altro stile, ovvero quello Valoroso. Quest’ultimo, infatti, limita le capacità di attacco e di movimento del nostro protagonista ed è piuttosto rischioso da utilizzare. Si basa però su una diversa animazione quando andiamo a rifoderare l’arma, in quanto abbiamo la possibilità di interromperla a nostro piacimento ed effettuare attacchi e combo a sorpresa. Attenzione, con lo Stile Valoroso, il nostro cacciatore può equipaggiare soltanto una Arte Cacciatore.

Prepararsi prima della battaglia è fondamentale

Anche se potrebbe non sembrare così a primo acchito, Monster Hunter Generations Ultimate è molto più di un semplice action. La strategia è fondamentale, gettarsi nella mischia, senza aver pianificato al meglio lo scontro o senza essersi preparati in anticipo comporta inesorabilmente che il nostro cacciatore venga letteralmente massacrato da qualche mostro. Gli oggetti e le armature che realizzeremo in anticipo possono fare la differenza tra la vita e la morte, e conoscere le varie animazioni potrebbe portare ad ottenere una vittoria in battaglia. Vuoi curarti a metà battaglia con una pozione? Meglio trovare un posto sicuro, vuoi sapere quando è il momento migliore per colpire un mostro? Studia i suoi movimenti e impara i gesti che fa prima di scagliare i suoi poderosi attacchi. Monster Hunter Generations Ultimate è un gioco senza compromessi, ma questo non vuol dire che sia ingiusto; semplicemente richiede di prestare la giusta attenzione.

Anche gli strumenti che sceglieremo di utilizzare per il combattimento contro ogni mostro sono una componente fondamentale del gameplay. Ci sono quattordici tipi di armi diverse, ciascuna con le proprie serie di mosse, punti di forza e punti di debolezza. Per un mostro grande e con guscio duro e con un’alta difesa, potrebbe essere saggio prendere un martello che infligge danni pesanti, mentre una bestia più veloce e più piccola potrebbe giustificare la spada e lo scudo o il fucile ad arco. Ogni classe di armi è distinta e utile a modo suo, e la varietà di mostri presenti incoraggia la sperimentazione e l’adattabilità.

Come con le armi, oltre ad essere belle da vedere, ogni set di armature si adatta ad uno specifico stile di gioco. Ogni pezzo di un determinato set di armature contiene un numero stabilito di punti abilità che, nelle giuste circostanze, possono garantire alcuni vantaggi al nostro cacciatore che ne cambiano, talvolta anche notevolmente, le prestazioni. Un set di armature può ad esempio offrire una salute massima più alta e un’arma più veloce, mentre un altro garantisce resistenza al fuoco e una riduzione della stamina più basso. La creazione di armature e armi vi porterà via parecchio tempo durante la vostra avventura in Monster Hunter Generations Ultimate, il che significa che tutto ciò che farete vi spingerà a migliorare sempre più i vostri set, attraverso la caccia e la raccolta di materiali (alcuni piuttosto rari).

Meglio in compagnia

Anche se i giochi di Monster Hunter sono già incredibilmente dispendiosi in termini di tempo in modalità single player, Capcom ha deciso di deliziare i propri fan con un importante comparto multiplayer che consente potenzialmente infinite ore di rigiocabilità. I mostri che andremo ad affrontare in multiplayer sono generalmente molto più difficili da sconfiggere, ma dalla nostra abbiamo la possibilità di farci aiutare da altri tre cacciatori il che ci da un senso di soddisfazione molto maggiore quando abbatteremo un mostro in squadra piuttosto che in singolo.

Evitare inutili paragoni

Monster Hunter Generations Ultimate di certo non si presenta in forma smagliante come il più recente World, ma in definitiva non lascia delusi.  Le basi realizzate nel 2015 in versione Nintendo 3DS sono evidenti nella geometria dei livelli, piuttosto semplici e a tratti “spogli” e spigolosi. Nintendo Switch, grazie all’hardware più prestazionale, riesce a mantenere granitici i 30 fps (apparentemente mantenuti per mantenere la compatibilità con la versione 3DS) e può contare su una veste grafica in HD e un sistema di ombre e luci più realistico e strutturato.

Ciò che forse fa davvero la differenza è il sistema di controllo che sfrutta i pulsanti extra e il secondo stick per un’esperienza molto meno angusta e più confortevole. Capcom ha fatto un lavoro ammirevole sul sistema di controlli e Monster Hunter Generations Ultimate sembra trovarsi a proprio agio sull’ibrida della casa di Kyoto sia in modalità dock e sia handheld.

Monster Hunter Generations Ultimate
8.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suSwitch
Pro
    - Longevità elevata
    - Tanti mostri, armi e armature
    - Ritorna il grado G per chi cerca una sfida più impegnativa
    - Ottimo lavoro sul sistema di comandi
Contro
    - Graficamente si difende bene ma non è il massimo
    - Gameplay a tratto legnoso
    - Difficile giocarci se avete provato Monster Hunter World
Riassunto
Considerando tutti i contenuti extra che vengono lanciati, Monster Hunter Generations Ultimate guadagna sicuramente qualcosa in più in termini di varietà di gioco e di longevità. Se già avete avuto modo di spolparlo, magari anche in versione giapponese Double Cross (attenzione, in questo caso non è possibile trasferire i dati di salvataggio mentre i dati del 3DS possono essere tranquillamente trasferiti), non crediamo valga la pena rigiocarlo. Non si tratta di un gioco nuovo e il prezzo non è di certo di quelli budget, quindi pensateci bene. Per chi invece si avvicina alla prima volta alla serie, Monster Hunter Generations Ultimate è un must have, in quanto in un singolo gioco è possibile apprezzare quanto di buono è stato fatto nei precedenti capitoli della serie.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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