NVIDIA GeForce RTX 2080 Ti, le performance in Shadow of the Tomb Raider fanno discutere

E’ ancora troppo presto per il ray tracing?

L’annuncio delle nuove schede grafiche NVIDIA ha sorpreso un po’ tutti. Le GPU serie RTX attese da molto tempo e le numerose speculazioni degli ultimi mesi non hanno fatto altro che aumentare l’hype dei milioni di appassionati di tutto il mondo.

Con il reveal ufficiale nella giornata di ieri sono cominciati anche i primi malumori, dovuti soprattutto al prezzo decisamente superiore alle aspettative. La nuova ammiraglia della gamma RTX, la GeForce RTX 2080 Ti, avrà infatti un prezzo di quasi 1300 euro nella versione founders – quasi il doppio rispetto alla top di gamma della precedente generazione, la GTX 1080 Ti – con un vantaggio prestazionale rispetto a quest’ultima che si ferma però al 30%.

La nuova architettura Turing

NVIDIA ha affermato che la nuova generazione di GPU basate sul processore Turing presenta un’architettura del tutto nuova, in sviluppo da circa 10 anni e che costituirà la base tecnologica delle schede grafiche del futuro. Il tutto ruota attorno al concetto di ray tracing, una nuova tecnologia di rendering che punta al fotorealismo grazie ad una più realistica riproduzione della riflessione delle luci. Fino a questo momento, il ray tracing è rimasto rilegato al mondo del cinema e nell’ambito gaming a quello delle sequenze prerenderizzate, in quanto richiede una potenza computazionale impossibile da gestire in tempo reale per le precedenti generazioni di schede grafiche.

Se avete cominciato a sudare freddo e ad ansimare immaginando la grafica dei prossimi titoli in uscita, però, fareste bene a calmare i vostri spiriti. In queste ore, infatti, sta circolando un video off-screen in cui è possibile osservare una demo di Shadow of the Tomb Raider girare su un computer equipaggiato con NVIDIA RTX 2080 Ti e con tutte le opzioni grafiche attivate, compreso il ray tracing.

Il video condiviso da PCGamesHardware mostra, grazie alla presenza di Fraps sul computer utilizzato, un framerate piuttosto ballerino tra i 30 e i 70 fps, con una media di circa 40 fps ad una risoluzione di 1080p.

Il frame rate supera i 60 fps solo in pochi casi, quando ad esempio Lara è di fronte ad un muro e comunque in un ambiente ristretto, mentre, come detto, nella maggior parte dei casi il frame rate è evidentemente sotto i 40 fps.

Le prestazioni registrate con Shadow of The Tomb Raider lasciano più di un dubbio sulla reale capacità delle nuove schede di supportare in maniera adeguata il ray tracing, soprattutto se si considera che l’utente medio di una scheda come la 2080 Ti, disponibile ricordiamo ad un prezzo che si aggira intorno ai 1300 euro, dispone di monitor con risoluzioni sicuramente superiori ai 1080p.

Pareri discordanti

Ciò nonostante, altri fortunati colleghi che hanno avuto modo di visionare dal vivo alcune demo di Battlefield V e altri giochi con supporto ufficiale al ray tracing oltre alla stessa NVIDIA, affermano che le nuove 2080ti garantiranno i 60fps in 1080p in ambienti ottimizzati. Naturalmente si tratta di una dichiarazione che tenteremo di verificare appena avremo modo di mettere le mani sulle nuove schede, ma che sicuramente non è esaltante. La gran parte dei giocatori hardcore ha da tempo rinunciato al 1080p@60fps, virando su monitor con medesima risoluzione ma framerate più alti, 144hz o 165hz, oppure su risoluzioni più alte, 2k e 4K in primis, ed è normale che da queste schede si aspettino di più soprattutto per quanto riguarda le menzionate risoluzioni. L’impressione è che l’introduzione del supporto al ray tracing sia più una scelta di marketing, piuttosto che una reale innovazione, soprattutto per schede come la GeForce RTX 2080 e la GeForce RTX 2070 dove il supporto a questa tecnologia è comunque presente: se una 2080ti è capace a stento di far girare in 60fps un gioco con ray tracing attivato,  come potranno mai comportarsi le due schede entry level della famiglia RTX? 

Resta il fatto che occorrerà attendere l’arrivo delle nuove schede grafiche per dare un giudizio conclusivo su queste nuove schede. Solo allora potremo dire se per il ray tracing si tratta solo di scarsa ottimizzazione o piuttosto di una trovata di marketing. In ogni caso mettetevi l’anima in pace: è ancora parecchio lontano il momento in cui vedremo giochi girare in 4K a 60 fps con ray tracing attivo.

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Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

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