Recensione ASROCK Fatal1ty AB350 Gaming K4

In prova ASROCK Fatal1ty AB350 Gaming K4, una delle schede con socket AM4 basate sul chipset B350 più interessanti presenti sul mercato, non soltanto per l’ottimo rapporto qualità prezzo ma anche per alcune scelte che la pongono un gradino sopra altre schede nello stesso segmento di mercato.

Il successo commerciale di Ryzen è oramai un dato di fatto: Il nuovo processore ha ridato slancio all’immagine un po’ appannata di AMD che ora può finalmente competere ad armi pari con Intel e la sua famiglia di processori i7 e i9. Ryzen è tuttavia un importante passo in avanti per la compagnia di Sunnyvale anche perchè determina il pensionamento del socket AM3, che per più di un decennio ha accompagnato i processori di AMD. Il nuovo socket AM4, come abbiamo spiegato nella nostra recensione di Ryzen e del top di gamma 1800x , si accompagna ad alcune innovazioni importanti. Innanzitutto AMD ha spinto decisamente molto sull’integrazione di Southbridge e Northbridge, creando nella sostanza, una architettura molto più simile a quella di un SoC (System on a Chip) in cui è la CPU a gestire tutte le operazioni correlate a SATA, USB, NVMe e  PCiE e ad assegnare le operazioni computazionali in maniera dinamica tra CPU e Socket (southbridge). Il chipset, in senso tradizionale, è ancora presente ma serve solo ad aggiungere maggiore connettività, come più porte SATA, l’USB 3.1 e maggiori linee PCIe.

Trattandosi di una architettura SoC, le differenze quindi tra le diverse piattaforme sono piuttosto limitate. In ogni caso, la gamma AM4 è articolata in cinque prodotti: X370 e B350 rappresentano le soluzioni per la fascia enthusiast e performance, le più interessanti dal punto di vista di una configurazione gaming basata su Ryzen 5 o 7. Tra i due chipset, l’unica differenza sta nella presenza, nel primo, di un maggior numero di linee PCIe per il supporto delle architetture multi GPU di NVIDIA e maggiore connettività ausiliaria.

Sia X370 che B350 invece gestiscono l’overclocking, a seconda delle feature implementate dai diversi produttori di motherboard, rendendo possibile sfruttare il moltiplicatore sbloccato di tutta la famiglia di processori Ryzen 7.

Tra i primi produttori a supportare con grande entusiasmo la nuova piattaforma AMD c’è stata sicuramente AsRock che ha fornito ai processori Ryzen una intera di famiglia di schede madre, da quelle per il mercato entry level, fino alle performanti Taichi basate su chipset X370.  La compagnia di Taiwan, emancipatasi dall’ombra protettiva di Asus da ben 7 anni, è oggi uno dei maggiori produttori di schede madre sul mercato e può contare su una gamma di prodotti quanto mai ampia, capace ieri come oggi  di presentare prodotti altamente innovativi, come la Z87 Extreme11/ac di qualche anno fa, con ben 22 porte SATA, o le prime schede con slot Ultra M.2 slot, o per venire ai giorni nostri, AsRock è stata anche la prima casa ad introdurre switch Plex così da avere più slot PCIe X16 funzionanti in contemporanea.

La scheda in prova, la AsRock Fatal1ty AB350 Gaming K4 si inserisce nella fascia intermedia dell’offerta del produttore per quanto riguarda il socket AM4 e al top per quanto riguarda il chipset B350, fornendo ai gamers cui è espressamente dedicata, un prodotto dalle caratteristiche davvero interessanti ad un prezzo decisamente conveniente. In particolare alcune delle caratteristiche offerte da ASRock sono un unicum, che potrebbero determinarne la scelta rispetto ad altri prodotti della concorrenza.

ASROCK Fatal1ty AB350 Gaming K4 nel dettaglio

La Fatal1ty AB350 Gaming K4  è una scheda basata sul socket B350 che AMD inserisce nella fascia “Performance” come è possibile vedere dal grafico sopra.

Il fattore di forma è ATX con dimensioni equilibrate (30.5 cm x 22.4 cm), mentre il PCB è di colore scuro con piacevoli dettagli e finiture di colore rosso. In una particolare colorazione, che potremmo definire rosso Ferrari, sono anche i dissipatori presenti su tutti i VRM, che richiamano il family feeling tipico delle schede AsRock Fatal1ty. L’attenzione ai particolari estetici, nonostante uno street price tutto sommato economico, di appena 100 euro,  rendono la Fatal1ty AB350 Gaming K4 una scheda particolarmente adatta a configurazioni “gaming”, per un rig anche con componenti in vista.

Sempre il PCB è di alta qualità, in fibra di vetro ad elevato spessore e con un elevato quantitativo di rame, il che garantisce durabilità, resistenza alle torsioni e all’umidità. Il comparto di alimentazione è di buon livello con un controller di alimentazione digitale ISL95712 (4+3fasi 300/450Khz) , valvole da 50A e una circuteria di alimentazione “6”+ 3 fasi, “6” per il vcore e 3 per il SoC. In realtà come vedremo più avanti quando analizzeremo nel dettaglio la circuiteria, sebbene dotata di 6 induttori, lo schema di funzionamento di questa Fatal1ty AB350 Gaming K4 è quello classico delle schede a 3 fasi.

La scheda dispone inoltre di  3 connettori per le ventole, ciascuno dei quali in grado di funzionare sia in modalità DC che PWM e con possibilità di switchare tra le due modalità all’interno del BIOS.

La scheda è inoltre dotata di illuminazione a led rossi, che è possibile controllare dal BIOS, o con l’apposito software in dotazione.

Più connessioni per tutti

Dal punto di vista della connettività, la Fatal1ty AB350 Gaming K4 si distingue dalle altre schede nello stesso segmento di mercato e di prezzo, per la presenza di maggiori opzioni di connettività, in particolare con il secondo slot M.2, il maggior numero di porte SATA3 e porte USB, senza contare la presenza di una utile USB Type-C.

In particolare la scheda è dotata di:

 – 6 porte SATA3 da 6,0Gb/s di cui quattro ruotate di 90° collegate direttamente al southbridge e due normali rivolte verso l’alto controllate da un controller ASMedia.
–  4 slot DRAM DDR4 (per memorie fino a 3200mhz )
–  5 porte USB 3.0
–  2 porte USB 2.0
–  1 porta Type-C
–  2 slot M.2, di cui 1  PCIe Gen3 x4 Ultra M.2 da 32Gb/s  e l’altro x2 da 20Gb/s
–  4 PCI Express 2.0 x1
–  2 slot PCI Express 3.0 x16 di cui uno con socket rinforzato in acciaio per resistere al bending causato dalle schede video più pesanti.
–  4 PCI-E x1, una PCI-E 2.0

Ulteriori opzioni di connettività prevedono:

– 1 x PS/2 per tastiera/mouse
– 1 x D-Sub
– 1 x DVI-D
– 1 x HDMI
– 1 x LAN RJ-45 con LED
– Jack Audio HD: ingresso linea / cassa frontale / microfono

Il comparto audio è gestito tramite un chip Realtek ALC892 e condensatori ELNA audio. Come molte altre schede di questo tipo, il comparto audio è fisicamente separato dal resto della scheda per evitare interferenze con gli altri componenti. Il chipset è in grado di supportare audio multicanale 7.1 ma per farlo è necessario collegare gli input laterali e quelli frontali. Una scelta che sicuramente non privilegia la comodità e il cable management.

Nella scatola sono compresi un I/O shield, due cavi SATA6Gb/s, 2 viti per i dischi M.2, un dvd con i driver e il software, una cartolina e i manuali. Il software incluso prevede: F-Stream, ASRock RGB LED, SoundBlaster Cinema 4, l’APP Shop e l’applicazione Restart to UEFI.

Una scheda diversa dalle altre: le caratteristiche uniche della Fatal1ty AB350 Gaming K4

Come accennavamo nella parte introduttiva di questa recensione, la Fatal1ty AB350 Gaming K4 ha tra le sue caratteristiche alcuni punti di forza che faranno piacere ai gamers e agli appassionati e qualche piccola magagna che tutto sommato ci sentiamo di perdonare.

Innanzitutto AsRock dichiara una configurazione di 6+3 fasi. Questa particolare configurazione è generalmente presente solo su schede di alta gamma, di solito X370, e decisamente molto più costose di quella in prova. Ci siamo perciò molto sorpresi di leggere queste caratteristiche in questa scheda e abbiamo deciso di indagare rimuovendo i due dissipatori. 

Anche osservando da vicino la scheda, ed in particolare il VRM del Vcore (il VRM del SoC non presenta alcuna anomalia con le sue 3 fasi), sono osservabili 6 induttori (i piccoli cubi grigi che abbiamo cerchiato in rosso) con 4 mosfet (in arancio), due nella parte superiore e due nella parte inferiore. Il tutto farebbe pensare effettivamente ad una configurazione a 6 fasi. In realtà AsRock ha ingegnerizzato questa scheda in modo tale che i 4 mosfet e i due induttori lavorino in parallelo. Il driver infatti non può switchare tra gli induttori individualmente ma questi funzionano in sincrono due per volta, raggiungendo, pertanto, le tre fasi comuni a tutte le altre schede in questa fascia di  prezzo.  Il controller di potenza è un Intersil ISL95712 PWM che è coadiuvato nel suo compito da un driver ISL6625 per la CPU e 2 driver per il SOC.

Nonostante questo, l’ottima fattura degli induttori permette di ottenere risultati comparabili in termini di overclock, rispetto a quelli raggiungibili con schede più costose con chip X370 e questo è già un big win, se si pensa che la scheda è disponibile ad un prezzo di circa 100 euro ed ha più usb, più PCIe, più NVMe  e più SATA di soluzioni concorrenti più costose.

Nel nostro caso in particolare, con un processore Ryzen 1800x siamo riusciti ad ottenere un massimo di 3900mhz stabili con un voltaggio di appena 1.29v. I 3900 sono purtroppo il limite fisico del nostro processore che a frequenze più alte determinava il crash della macchina o l’impossibilità di post.

I dissipatori in alluminio montati su tutti i VRM inoltre, sebbene non particolarmente generosi svolgono con efficacia il proprio dovere, tenendo a bada le temperature che sono tra le più basse registrate con altre schede B350. La Gigabyte AB350 Gaming G1, ad esempio raggiungeva temperature anche di 20/30 gradi superiori a quelle di ASRock pur costando di più , mentre il delta con MSI è di 6-7 gradi a vantaggio della scheda in prova.

Tra le differenze principali esistenti tra il “chipset” B350 e X370, vi è anche l’impossibilità del primo di utilizzare le funzionalità SLI di NVidia. Asrock ha ovviato brillantemente a questa impossibilità fornendo due slot x16 PCI-E 3.0, il primo connesso direttamente alla CPU, mentre il secondo è elettricamente un x4 PCI-E 3.0 che condivide la banda con il secondo slot M.2. In questo modo se non si utilizza lo slot NVMe, risulta possibile aggiungere una seconda scheda grafica Nvidia sfruttando la seconda PCIe presente. Questo risulta particolarmente utile in macchine che hanno necessità di disporre di virtual machines con schede grafiche dedicate.

Altra interessante funzionalità è il supporto all’ I/OMMU, una funzionalità per la verità più utile in ambito server, ma la cui presenza di certo non può che farci piacere.

BIOS

AB350 Gaming K4 , condivide con le sorelle più grandi basate su chipset X370 un Bios molto simile. Il BIOS non offre una versione semplificata e questo è un bene, per quanto ci riguarda, trovando le impostazioni semplificate un vero spreco di tempo: se siete nel BIOS sapete già cosa state facendo e volete avere il massimo controllo su tutto quello che è possibile controllare no?. Dal Menu HWmonitor è possibile accedere al controllo delle ventole, che a differenza dei BIOS Asus, ad esempio, è effettuato attraverso dei menu a tendina in cui è necessario impostare percentuale di velocità delle ventole e temperatura. Ho trovato questa impostazione decisamente più comoda rispetto a quella grafica, perchè mi ha permesso di settare con maggiore precisione il funzionamento delle ventole.

Il menu “Advanced” contiene le opzioni avanzate di AMD, mentre nel menu “OCtweaker” è invece possibile impostare tutte le opzioni di overclock che comprendono: moltiplicatore, voltaggio, attivazione o disabilitazione dell’ SMT, XMP per le ram e un controllo specifico per i timings.

A proposito del voltaggio abbiamo rilevato che mentre con il BIOS AGESA 1.0.0.6 avevamo avuto qualche problema ad impostare un voltaggio superiore ai 1.375, con la scheda che semplicemente non accettava voltaggi superiori, aggiornando all’ultima versione 1.0.0.6a il problema è scomparso.

DDR4

Nei nostri test abbiamo utilizzato due tipi di ram le Corsair Vengeance LPX (CMK16GX4M2B3000C15) equipaggiate con moduli Hynix e le Corsair Dominator 3000 MHz CL15 (CMD16GX4m2b3000C15); entrambe le memorie dispongono di moduli single rank, che dovrebbero garantire velocità di clock più alte. In entrambi i casi, tuttavia, la scheda madre non è riuscita a riconoscere velocità oltre i 2667 MHz. L’aggiornamento ad Agesa 1.0.0.6a ci aspettavamo avrebbe portato anche una maggiore compatibilità con i nostri  moduli, ma questo non è avvenuto. La compatibilità delle memorie, naturalmetne, non  è un problema solo di questa scheda, ma riguarda tutte le schede madre AM4 provate sino ad ora ed è probabilmente imputabile più ad AMD che ai diversi manufacturer che hanno avuto davvero poco tempo per lavorare sulla compatibilità.  Ad oggi, se si escludono le FlareX di G.Skill, le uniche ad essere certificate per processori Ryzen, le memorie sul mercato non sono ancora in grado di riconoscere “AMP”, l’equivalente AMD di XMP. Prima di acquistare i vostri moduli, pertanto, il nostro consiglio è quello di fare un giro sulla pagina che vi abbiamo segnalato e tenere d’occhio la pagina del produttore della scheda madre e la presenza di eventuali aggiornamenti del BIOS AGESA.

In ogni caso 2667Mhz sono una velocità davvero buona, che ci ha permesso anche di tenere più bassi i timings rispetto a quelli dichiarati dal produttore Corsair. Con Ryzen, anzi, questa velocità sembra essere lo sweetspot ideale tra velocità e timings, apprezzabile non soltanto in benchmarks sintetici ma anche in game come vedremo nei grafici più avanti.

Macchina di prova e test

NB. Per il presente test è stata utilizzata una scheda madre retail fornitaci da AsRock identica a quella che potrete acquistare in un qualsiasi store fisico o online. Tale precisazione è d’obbligo visto che alcuni produttori hanno l’abitudine di utilizzare come test sample per le redazioni, nella migliore delle ipotesi, schede fornite di BIOS “riveduti e corretti”, quando non dotate addirittura di componentistica e funzionalità migliorate.
La recensione che leggerete pertanto riguarda un prodotto reale e rispecchia fedelmente ciò che vi troverete di fronte se acquisterete questo prodotto. 

Per il nostro test abbiamo utilizzato il nostro nuovo rig AMD basato sul processore Ryzen 1800x.
Rispetto ai precedenti test effettuati per testare il processore, abbiamo aggiunto al case Thermaltake Core P3 (un case aperto e quindi sprovvisto di ventole) una ventola in estrazione in prossimità dei dissipatori del VCore per avere prestazioni comparabili a quelle che potreste ottenere in un case chiuso tradizionale.  In ogni caso la nostra AsRock ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio anche questa ventola aggiuntiva, con temperature più basse della media di altre schede.

Benchmarks Performance 

Poiché non è possibile rilevare differenze di sorta impostando la scheda madre a temperature stock abbiamo deciso di testare la scheda madre, al massimo oc possibile con il nostro processore, 3.9GHZ concentrandoci in particolare sulle differenze registrate con diversi clock di memoria.+

Come abbiamo già chiarito nella nostra recensione dedicata a Ryzen, stante l’interconnessione esistente tra velocità di memoria e bus di sistema (infinity fabric) la velocità delle memorie è fondamentale per ottenere risultati migliori nei benchmark e nei giochi. Soprattutto per The Witcher 3 abbiamo osservato variazioni anche di 10 FPS nel passaggio dalla frequenza 2133 MHz a 2667 MHz. Più che sui risultati massimi però, che nella vita reale lasciano il tempo che trovano, il reale miglioramento lo abbiamo osservato nel frame rate medio che è diventato molto più stabile, testimoniando in maniera inequivocabie come la piattaforma Ryzen prediliga memorie molto veloci.

Tra i titoli utilizzati per i test, GTA V è quello che forse più mette sotto stress il processore. In tutte le situazioni, Ryzen 7 1800X non fa una piega, dimostrando una grande stabilità anche nei frame rate medi che migliorano sensibilmente aumentando la velocità della RAM

The Witcher 3 è particolarmente interessante ai fini che qui ci interessano, perchè è la conferma di quanto abbiamo verificato anche nel test con AIDA64. Le prestazioni del 1800X e, in generale, di  tutti i prodotti della famiglia Ryzen 7 sono influenzati in maniera determinante dalla velocità delle memorie. Mentre su altri prodotti come il 7700K di Intel questa differenza è molto meno marcata (probabilmente a causa dell’alta frequenza di questo processore), su Ryzen utilizzare memorie con alta frequenza e bassi timings è un must. Peccato che, ad oggi, non tutte le ram siano in grado di superare la soglia dei 2666Mhz.

Benchmark I/O 

In questa serie di test effettuati con Atto Disk Benchmark e Crystal Disk Mark abbiamo testato le prestazioni dei due dischi presenti sulla nostra macchina, il 960 EVO NVMe di Samsung  da 256GB e l’SSD HyperX Savage 256 GB:

ATTO DISK BENCHMARK Samsung 960 Evo NVMe

ATTO DISK BENCHMARK HyperX Savage 256Gb

CrystalDiskMark Samsung 960 Evo NVMe

CrystalDiskMark HyperX Savage 256Gb


Temperature in Overclock

Con un moltiplicatore di x39 per il processore e un voltaggio fissato a 1.35v, i consumi del processore si attestano in full load intorno ai 129W di total package rispetto ai 95W in versione stock, le prestazioni crescono sensibilmente con un incremento percentuale che arriva a toccare il 30% in programmi più sensibili alle frequenze e nei giochi. All’incremento delle performance, corrisponde un incremento delle temperature del tutto accettabile, non superando mai i 57° del processore nello stress test AIDA64 (con Stress FPU attivato) con 40° per la motherboard e arrivando a sfiorare i 61° in PRIME95 e SuperPI per il processore  e i 44 per la motherboard. Abbassando il voltaggio a 1.29375v, il valore più basso che ci ha consentito di mantenere stabile la macchina, abbiamo osservato un decremento della temperatura della motherboard a 39° e quella del processore fino a 51° con stress FPU attivato, e 49 senza stress FPU in full load.

Questi dati sono francamente più che positivi, considerando che nella nostra prova con la Gigabyte AB350 Gaming 3 le temperature avevano sfiorato i 70° nel test PRIME.

Conclusioni e giudizio

La ASROCK Fatal1ty AB350 Gaming K4 è una scheda che ci ha sorpreso sotto tanti punti di vista. Innanzitutto la dotazione di connessioni è superiore alla media di altre schede di questo tipo con doppia PCIe X16 di cui una rinforzata in acciaio, doppio controller NVMe e USB type-C ; le capacità di overclock, nonostante come abbiamo visto dei dati di targa un po’ troppo ottimistici, sono sicuramente molto buone grazie all’ottima fattura della circuitazione, perfino  sovrabbondante con doppi induttori in parallelo, che ci ha permesso di overcloccare il nostro processore con assoluta tranquillità fino ai limiti fisici della CPU. Ci hanno molto sorpreso inoltre anche le temperature, che si sono rivelate molto inferiori alla media di prodotti nella stesso segmento di mercato. A voler trovare un difetto possiamo annoverare un supporto alle RAM non proprio ampio (ma in espansione con l’ultimo BIOS AGESA 1.0.0.6a), che in ogni caso ci ha comunque permesso di portare le nostre DDR4 Corsair Dominator a 2667Mhz con timings CL13. Accattivante anche dal punto di vista estetico, la ASROCK Fatal1ty AB350 Gaming K4 è offerta ad un prezzo molto concorrenziale (lo street price è di circa 90 euro) che ci permette di promuoverla e di raccomandarla a tutti.



PRO


CONTRO

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