Recensione Bayonetta 2

Tremate, tremate! Le streghe son tornate!

Versione testata: Wii U.

Il primo Bayonetta, comparso su Ps3 e Xbox 360 nell’ormai “lontano”, in termini videoludici, 2009, non è stato per la verità il successo commerciale che Sega e Platinum Games si aspettavano. Complice forse un marketing così così e la relativa difficoltà incontrata nell’introdurre, in un mercato piuttosto “tradizionalista”, un’ip particolare come Bayonetta, le vendite si fermarono complessivamente a circa 2 milioni di copie*, condannando la nostra strega all’oblio.

Quando però Nintendo decise di acquistare, in svendita, il franchise e di finanziare l’arrivo di un secondo capitolo, furono in molti a pensare che la casa di Kyoto avesse trovato finalmente l’esclusiva in grado di dare una svolta all’immagine “paciosa” della sua console da salotto.

Cavalcando l’onda dell’entusiasmo generato dall’arrivo sulla console nipponica, Bayonetta 2 sbarca su Wii U in tre sfavillanti edizioni, di cui due includono anche il primo capitolo (qui la nostra recensione di Bayonetta per Wii U).

*1.15 milioni di copie la versione PS3 e 0,89 milioni la versione Xbox 360

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Spudorata, eccessiva, provocante… in una parola: Bayonetta

Bayonetta 2 rappresenta per Wii U una transizione importante, non soltanto perché il titolo è sicuramente uno degli investimenti più seri della casa di Kyoto su di un prodotto non sviluppato internamente, ma anche perché, con i suoi eccessi e con il suo stile non convenzionale per un prodotto Nintendo, costituisce un azzardo, una scommessa.

Un gioco che comincia con una protagonista che cavalca un caccia da combattimento, che succhia, ammiccando, un lecca lecca, che combatte come danzando attorno ad un palo per lo strip e termina le sue tremende combo con improperi di ogni tipo: no, non è di certo nello stile Nintendo. Eppure proprio nel suo essere assolutamente fuori dai canoni della grande N, Bayonetta è il titolo perfetto per Nintendo, utile com’è per attirare nuovi adepti tra un’utenza più matura e provare ad approfittare delle incertezze di una concorrenza che sembra non aver ancora ingranato la quinta.

La trama, scontata e prevedibile, vede Bayonetta scendere tra le fiamme dell’inferno per provare a rimediare ad un’evocazione andata male, ma con premesse del genere è naturale che quest’aspetto passi in secondo piano, per lasciare spazio al carisma esorbitante della protagonista e ad un gameplay praticamente perfetto sotto ogni punto di vista.

Ancora più nuda

Platinum Games in questo secondo capitolo aggiunge ancora più stile ad un già perfettamente calibrato sistema di combattimento, tutto basato sulla velocità e sul tempismo dell’esecuzione. Come in passato, il fulcro dell’esperienza è incentrato sulla capacità di alternare a rapide schivate, in grado di fermare per pochi istanti il tempo, colpi veloci e mirati, concatenati in lunghe combo da concludere con un Wicked Wave, ovvero un colpo sferrato da un demone infernale a cui i capelli della nostra Cereza contribuiscono a dare forma di pugno o di tacco (lasciandola peraltro come mamma l’ha fatta).

Rispetto al primo capitolo, però, continuando a colpire senza interruzione i nostri nemici, avremo la possibilità, una volta caricata l’apposita barra, di attivare la modalità Umbra Climax mediante la pressione del dorsale sinistro, una particolare modalità “furia” in cui ogni colpo è un Wicked Wave, l’energia si ricarica e le combo si concludono con un torture attack spettacolare.

L’esperienza è arricchita inoltre dalla presenza di una corposa serie di gadget, sia d’attacco che di difesa, acquistabili nel corso dell’avventura presso il bar del nostro amico Rodin (ora raggiungibile direttamente dal menù), ed in grado di cambiare radicalmente il combat system.

Bayonetta è inoltre in grado di trasformarsi in un animale: pantera, corvo o serpente marino per superare piccolissimi enigmi ambientali, muoversi più velocemente nella mappa di gioco o sperimentare nuove combinazioni di attacco.

Rispetto al primo capitolo, Bayonetta 2 ci è parso leggermente semplificato e non soltanto nel numero di aureole e ricompense ottenibili dai singoli scontri. La scelta di favorire la spettacolarizzazione delle battaglie sembra aver determinato un, seppur molto leggero, abbassamento generale del livello di difficoltà, soprattutto dei boss di livello. Ciò è facilmente intuibile anche dall’introduzione di una nuova medaglia di pietra nella schermata che riassume le statistiche di gioco al termine di ciascuno stage, quando nel precedente capitolo la medaglia più bassa era rappresentata dal bronzo. La somma delle medaglie raccolte determinerà poi la statua e le ricompense che otterrete al termine del capitolo (dodici in tutto per un totale di circa 10/12 ore di gioco). Tra le ricompense, oltre ad un maggior numero di aureole da spendere in potenziamenti del vostro personaggio, otterrete anche carte in grado di sbloccare nuove sfide nella modalità multiplayer.

Anche il menù di gestione degli item è stato, finalmente, semplificato, rendendo più semplice la scelta dei gadget da equipaggiare e la creazione di lecca lecca magici.

Mènage á trois

Bayonetta 2 offrirà una modalità cooperativa denominata “Doppia Apoteosi”, basata su determinate sfide che potrete raccogliere completando l’avventura principale. Nei panni non soltanto di Bayonetta, ma anche di Jeanne, di Rodin e di altri personaggi principali dell’avventura, vi sarà possibile scommettere le vostre aureole sulla vittoria o la sconfitta del vostro team in ogni singola partita, aureole che potrete poi reinvestire per potenziare il vostro personaggio anche nella campagna offline acquistando nuove armi, oggetti o nuove tecniche di combattimento a cui, sfruttando esclusivamente quelle guadagnate durante la prima run della campagna, non potreste mai accedere. Ogni sfida è composta da 6 match, in ciascuno dei quali affronteremo nemici sempre diversi e dalla difficoltà crescente.

La difficoltà di ciascuna sfida sarà conseguenza di quante aureole deciderete di puntare sulla vostra vittoria. Potrete affrontare inoltre le sfide di Tag Climax sia in solitaria, con il secondo personaggio controllato dalla CPU, sia con un altro amico online.

Better than porn

Dal punto di vista tecnico Bayonetta 2 lascia letteralmente allibiti. La qualità degli elementi visibili a schermo è impressionante, tanto da averci fatto dubitare più di una volta che quello che stringevamo tra le mani fosse realmente il gamepad della nostra sonnacchiosa Wii U. Non si tratta soltanto di tecnica, comunque eccellente con i suoi 1080p a 60 frame per secondo (un risultato che fa di certo invidia anche alle due rivali PS4 e XBOX One), ma dell’insieme di game design, stile e colori molto più vivi e accesi rispetto al primo capitolo, che ci hanno lasciato veramente di stucco. Platinum Games sa bene come stupire il videogiocatore e ci delizia, dall’inizio alla fine, con eventi in grado di riempire lo schermo. Che sia un enorme drago sputafuoco appeso ad un grattacielo o un gigantesco serpente marino a tenerci impegnati, la soddisfazione visiva è ai massimi livelli, facendoci ripensare ai tanti orpelli e tecnicismi a cui ormai i videogiocatori sono abituati a dar conto quando si tratta di valutare l’impatto grafico di un gioco. Bayonetta 2 non avrà filtri anisotropici a 16x o un antialiasing poligonale MSAA, eppure quanto abbiamo visto è più bello ed attraente della gran parte dei titoli che ci sono passati recentemente tra le mani.

La colonna sonora composta da Hiroshi Yamaguchi è ispirata ad alcuni celebri motivi degli anni ’60 e ’70 come “Fly me to the Moon” di Sinatra, o Moon River, colonna sonora di “Colazione da Tiffany”,  riarrangiati in chiave orchestrale e cuciti addosso ad una protagonista che è allo stesso tempo sexy, stylish ma anche leggera ed ironica. Azzeccata anche la scelta di non doppiare in italiano Bayonetta, preservandone l’accento tipicamente british.

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Conclusioni e giudizio

Bayonetta 2 è una scommessa vinta. Un gameplay eccezionale basato su un combat system praticamente perfetto, unito ad un comparto grafico che ai tecnicismi preferisce la sostanza e la spettacolarità, ci regalano uno dei migliori action, se non il migliore, attualmente in circolazione. Singolare poi che un titolo del genere sia disponibile in esclusiva per Wii U, una console da tanti considerata come destinata ad un pubblico decisamente più giovane e attratto da ben altri titoli.

Bayonetta 2 è il “third party” che mancava a Nintendo e siamo sicuri che in tanti dalle parti di Redmond e Tokyo si staranno sicuramente mangiando le mani.

Pro Contro 
– Combat system praticamente perfetto
– Comparto tecnico spettacolare
– Sistema di salvataggio incomprensibile
– Più semplice del precedente
  Voto Globale: 98
 
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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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