Recensione Cars 3: In Gara per la Vittoria

Corse a tutta velocità.

Cars 3 è al momento distribuito nei migliori cinema, dopo anni di assenza. L’occasione giusta per lanciare, in contemporanea, un videogames su licenza ad esso dedicato, anche perchè il progetto Disney Infinity è ormai collassato su se stesso e non è più in grado di ospitare Radiator Springs o Saetta in formato giocattolo. L’etichetta “videogames su licenza” spinge il lettore a mettersi sulla difensiva, ma la realtà è ben più complessa: innanzittutto, l’epoca d’oro del genere è stata sì propria della prima PlayStation, ma numerose produzioni odierne hanno comunque il loro perchè.

Secondo: la madre o il parente che vanno a comprare il videogioco non appartengono a riviste del settore nè probabilmente hanno una vasta conoscenza del panorama videoludico odierno. Quindi Cars 3: In Gara per la Vittoria non nasce come progetto ambizioso, ma neanche scontatamente perdente. Dal momento che mettere Doom in mano ai nostri figli più piccoli non è certamente la cosa più intelligente che si possa fare, Cars 3 va a colmare una lacuna sulle console di Sony e Microsoft: l’assenza di Mario Kart.

C’era una volta la modalità storia

Ecco, appunto: c’era una volta. Adesso invece non c’è. E questo sicuramente non può essere un punto a favore in una produzione destinata ad un pubblico più piccolo. Cars 3: In Gara per la Vittoria si presenta semplicemente come un gigantesco insieme di modalità di gioco, gare, corse e personaggi. Tutti slegati tra di loro, e facilmente accessibili dal menu di gioco iniziale.

Il titolo Disney è esattamente questo: modalità su modalità di gioco, ognuna delle quali vi offrirà diversi obiettivi da raggiungere o condizioni da soddisfare, naturalmente legate pur sempre all’obiettivo di arrivare primi in una determinata gara. Ad arricchire questo semplice format, la possibilità di eseguire acrobazie lungo il percorso, minacciare gli avversari e completare una lista di “obiettivi di gioco” con oltre 100 condizioni da realizzare. La trama dunque dispiace che non ci sia, ma non è poi la fine del mondo per i bambini.

Spingere sull’acceleratore

La prima modalità offerta da Cars 3: In Gara per la Vittoria è la classica pista in cui arrivare primi: semplice, veloce e indolore. Indolore neppure troppo, dal momento che già la modalità normale richiede una certa dose di riflessi e vede gli avversari di base almeno un po’ più veloci del nostro Saetta McQueen. Ma è sufficiente selezionare la modalità facile per porre fine alle imprecazioni e godersi l’avventura: potrete semplicemente ripristinare le alte più avanti, una volta presa la mano con il titolo.

Con i Grand Prix si passa già a qualcosa di più complesso: una serie di quattro piste, al termine di ognuna delle quali otterrete un punteggio in base alla posizione raggiunta. Per portare a casa la coppa d’oro dovrete accumulare più punteggio degli altri giocatori, altrimenti dovrete accontentarvi dell’argento, del bronzo o, nel peggiore dei casi, di un bel niente.

Le cose si fanno ancora più divertenti e interessanti quando arrivano i potenziamenti di gioco, vere e proprie armi in grado di trasformare le nostre automobili in carriarmati ambulanti. Tra lanciarazzi, bombe a ricerca, magneti in grado di disattivare gli oggetti offensivi dell’avversario, e chi più ne ha più ne metta, la pista diventa un campo di battaglia per corse all’ultimo sangue (pur sempre, lo ripetiamo, di un prodotto destinato ai più piccoli e dunque il tutto avviene nell’ottica della non violenza). Le armi saranno disponibili sia nella modalità battaglia che nella piccola area cittadina dedicata al gioco libero, senza particolari obiettivi.

Poca varietà, ma per i più piccoli è il paradiso

I giocatori veterani troveranno l’offerta di Cars 3: In Gara per la Vittoria particolarmente sottotono: le piste sono anonime anche se numerose, gli scenari curati il giusto senza particolare inventiva o profondità di dettagli, le automobili sono una quindicina ma nessuna possiede caratteristiche o statistiche particolari (possono essere modificate, e limitatamente, solo nell’aspetto esteriore). Le stesse modalità di gioco, alla fin fine, tornano sempre allo stesso elemento: arrivare primi in una pista. Poco male se per farlo dovremo eseguire trick, derapate, corse “su un piede” e simili.

Però proviamo un attimo a vederla con la prospettiva di un bambino. Il titolo offre in alta definizione un mondo incredibilmente fedele a quello dei film Pixar, personaggi presi di peso dall’ultimo film Cars 3 ora nei cinema. Come fa a non rimanerne estasiato? Davvero avvertirà di fare sempre le stesse cose? Noi crediamo di no, piuttosto si divertirà prima che il genitore non corra a requisire il televisore di casa. E in quel caso, per quelli che giocheranno su Nintendo Switch, si continuerà a correre comunque il modalità portatile.

Commento Finale

Cars 3: In Gara per la Vittoria è un titolo pensato per adulti e bambini, ma davvero adatto soltanto ai bambini. Gli adulti dopo poche ore abbandoneranno il tutto, soprattutto quelli che possono avere tra le mani un Project Cars 2 o anche Mario Kart su Nintendo Switch. Resta comunque una produzione discretamente curata, in grado di offrire una buona varietà di modalità (per quanto monotone) e diversi sbloccabili lungo il percorso. Non è la miglior prestazione di Saetta McQueen, ma ce la faremo bastare.

Cars 3: In Gara per la Vittoria
7.5 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One
Pro
    - Adatto ai più piccini
    - Divertente e impegnativo quanto basta
    - Presenti tutte le voci originali del film
Contro
    - Dopo un paio di ore diventa ridondante
    - Non adatto ad un pubblico adulto
    - Mancanza di modalità online
Riassunto
Cars 3: In Gara per la Vittoria Resta una produzione discretamente curata, in grado di offrire una buona varietà di modalità (per quanto monotone) e diversi sbloccabili lungo il percorso.l
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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