Recensione Knack 2

Sony ci riprova, con un titolo per adulti e bambini.

Il primo Knack ha accompagnato la PlayStation 4 nella sua finestra di lancio iniziale nel 2014. E diciamocelo, non è che fosse tutto questo granchè. Per quanto spacciato come Tripla A e sicuramente realizzato con la curia maniacale con cui la Sony fa le cose, ne era venuto fuori l’action game che ben conosciamo, con pregi e difetti ma soprattutto con difetti, penalizzato inoltre una certa monotonia di fondo, la ripetitività disarmante e un combat system davvero troppo semplice.

Ma una seconda possibilità va data a tutti, e così è stato: Knack 2 torna alla ribalta con i giusti accorgimenti, una modalità multiplayer in locale, collezionabili, doppiaggio sopraffino e una discretissima cura per i dettagli, sia grafici che sonori. E’ la buona volta in cui salvare il mondo (di nuovo) all’interno dello stesso gioco non verrà a noia fin da subito.

Dopo aver trascorso una decina di ore in compagnia dell’eroe Knack siamo pronti a raccontarvi qualcosa.

Il ritorno dei Goblin

I cattivoni di turno del primo capitolo, i Goblin, registrano una seconda presenza anche in Knack 2, con annessi piani per la conquista del mondo e di varie città e ambientazioni che esploreremo nel corso dell’avventura. I protagonisti tornano ad essere i soliti di sempre, ovvero Knack in compagnia del suo (migliore) amico umano, Lucas. I fili della trama riprenderanno da lì dove li avevamo lasciati un paio di anni fa, con i cattivi debellati ma sicuramente non arresi.

Tornano per la gioia dei fan anche alcuni volti noti, tra cui sicuramente meritano di essere ricordati Ryder e Vargas, anche se resteranno comunque sempre marginali alla narrazione. Come se non bastasse, nuovi antagonisti scalzeranno il malvagio Gundahar. Knack 2 offre complessivamente più di dieci livelli differenti, per una durata complessiva della campagna di circa otto o nove ore, che possono poi anche allungarsi ulteriormente nel caso vogliate scoprire tutti i passaggi segreti e raccogliere ogni singolo collezionabile.

Naturalmente se vi aspettare un premio oscar alla regia resterete delusi: Knack 2 è divertente, anche piuttosto longevo, ma a livello di storia ha davvero poco che offrire oltre le sue ore in piacevole compagnia dei protagonisti. La trama è in effetti soltanto un lungo filo rosso, privo di bruschi scarti, in grado di legare tra loro i vari livelli di gioco, offrendo un pretesto per passare da uno scenario all’altro (magari anche molto diversi tra di lor). Per questo motivo, a parte il meccanismo del flashback iniziale, tutto prosegue in modo lineare, e la conclusione è anche chiara dopo i primi dieci minuti di gioco. Si tratta comunque di una storia che, complice il buon doppiaggio in lingua italiana, farà la felicità dei più piccoli.

Più potente, più grosso, più vario

Con gli anni Japan studio è molto migliorata rispetto al primo capitolo della serie. Capitolo che tra l’altro non era stato affatto pensato per rimanere isolato, e anche solo così si giustifica l’esistenza di uno Knack 2. Ma come se non bastasse, il team ha ascoltato i pareri (e le lamentele) dei giocatori apportando alle meccaniche di gioco significativi miglioramenti.

Innanzitutto gli scontri sono stati migliorati, diversificati e resi leggermente più tattici, a patto di lasciarli pur sempre accessibili ad un pubblico ampio di bambini. Knack è in grado di attaccare con colpi leggeri ed altri più pesanti, può difendersi, schivare e, con il giusto tempismo, anche deflettere e respingere i colpi dei nemici ferendoli. In ambito combo, poi, il personaggio esprime tutto il proprio potenziale, con sequenze di attacchi devastanti e diversificati. Il nostro eroe è anche in grado di potenziarsi sempre di più, raccogliendo gli artefatti sparpagliati di qua e di là nel mondo di gioco. La logica del titolo è “più sei grosso, più sei potente” e in effetti il funzionamento nella crescita del personaggio è incentrato su questo meccanismo. Crescendo, inoltre, Knack apprenderà nuove mosse, nuove combo e attacchi devastanti per eliminare i nemici sempre più rapidamente.

La varietà in Kanck 2 è garantita anche dal fattore esplorazione: i combattimenti non sono tutto, e bisogna prendersi i giusti momenti di pausa indagando di qua e di là ambientazioni sempre diverse. Si parte dalla città sotto attacco per spostarsi al deserto, ai ghiacci e alle foreste, in nessi quasi sempre del tutto aleatori. I collezionabili sono sparsi ovunque e per alcuni dovrete aguzzare piuttosto bene la vista. Alcuni potenziatori sono in grado di aiutarvi, ma prima dovrete trovarli all’interno dei forzieri: sono in grado di indicare a schermo la salute del nemico, permettervi mosse speciali, donarvi salute aggiuntiva e molto altro. Il livello di difficoltà è decisamente tarato verso un basso: per affrontare una sfida decente dovrete almeno giocare in modalità difficile. E’ normale, dato il target di bambini cui Knack 2 si rivolge, ma la possibilità di selezionare il livello di sfida è una gradita aggiunta che rende il titolo appetibile anche per gli adulti.

Commento Finale

Dopo il mezzo passo falso del primo Knack avevamo paura di trovarci davanti lo stesso gioco con l’aggiunta di un nuovo personaggio di colore blu con cui giocare in multiplayer locale. Knack 2 è molto più di questo: è più bello da vedere, più variegato, più longevo e meno ripetitivo. Un titolo adatto, tra l’altro, a tutta la famiglia, il chè non sempre è così scontato negli ultimi anni. Soprattutto su PlayStation.



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