Recensione Sonic Forces

Sonic è tornato, ma questa volta non si scherza.

Il titolo per i nostalgici lo abbiamo: Sonic Mania è stato pubblicato lo scorso agosto, tutto bellissimo, tutto rapido, una vera e propria “operazione vecchi tempi”. Sì, perchè il Sonic odierno non è mica tanto bello, di solito. Va bene Sonic Generations, ma i vari Sonic Boom erano onestamente una mezza schifezza. Ora, con Sonic Forces SEGA sembrava aver deciso di dare al franchise un nuovo inizio. Questa frase l’abbiamo già sentita da parte di SEGA almeno una dozzina di volte, con ogni gioco lanciato, ma il beneficio del dubbio va dato a tutti.

Il nuovo inizio di Sonic Forces doveva riguardare nuovi aspetti del gameplay e della storia, qualcosa di completamente rinnovato, che non sapesse di già visto. E ci hanno provato, nessuno lo mette in dubbio. La trama, per quanto stramba e mal sviluppata, è originale. Il nuovo personaggio protagonista, il nostro avatar, è un’idea simpatica e non esistono precedenti noti. Lo stesso gameplay pare osare verso direzioni nuove. Purtroppo tutto finisce in un pantano di idee mal sviluppate, che alla fine spingono a dimenticare questo capitolo per tornare al tutto sommato più che decente Sonic Generations.

Ma andiamo con ordine: cos’è che va, e cosa NON va? Ve lo diciamo noi.

Heil Eggman

Il dottore più pazzo, folle, eccentrico del mondo ci prova di nuovo a conquistare il mondo. Questa volta il Dottor Eggman ha dalla sua un’arma potentissima che gli è letteralmente piovuta dal cielo (leggete il fumetto pubblicato dal publisher per approfondire la questione, ne vale la pena e lo trovate online). Naturalmente i fan sanno benissimo che il loro beniamino blu superveloce riuscirà a tenergli testa… è invece no, non gli tiene testa. Sonic viene sconfitto, Eggman conquista il mondo e riduce tutto e tutti in schiavitù robotica. Naturalmente un manipolo di bravi ragazzi sopravvive, con tanti ritorni da parte dell’intera storia del franchise: ci sono persino Vector e Rouge, oltra ai sempreverdi Tales, Amy e compagnia varia.

La trama cerca di aprirsi una strada verso tematiche un po’ più matura dei Sonic Boom, strizzando l’occhio ai Sonic Adventure. E in effetti l’idea è giusta: sconfitto Sonic, il destino del mondo passa nelle mani del nostro avatar di gioco, che potremo creare da zero e che possiede un sistema di combattimento completamente diverso da quello del riccio blu. Il problema è che l’intera storia viene raccontata in modo imbarazzante, alternando filmati di fattura eccezionale a scenette con sottotitoli nella mappa del mondo. Senza contare il fatto che in qualsiasi frangente, in qualunque momento, i nostri collaboratori (i buoni) non ce la facciano proprio a starsene zitti cinque secondi di fila.

In questo modo, appare evidente che SEGA ha cercato di lasciare Sonic un titolo adatto a tutti, anche ai bambini. Inutile dire, però, che la facciata di “seriosità” resta appunto solo una facciata, ma a questo punto ci chiediamo: non era meglio realizzare il solito Sonic scanzonato e disimpegnato, invece di proporre un mondo devastato, nemici agguerriti e un clima generalmente noir? Anche perchè si è già visto in passato che la direzione giusta non è questa (ve lo ricordate il titolo Shadow The Hedgehog? Ecco). Innovare e cercare di sperimentare è sempre un bene, ma quando lo si fa con poca passione o si ha paura di tentare davvero strade nuove, il risultato è un calderone di idee confusionarie e appena abbozzate.

Personalizziamo il nostro protagonista

La deriva social degli ultimi anni non ha risparmiato neppure Sonic Forces, investendolo sia con le sfide giornaliere e con ranking dei livelli condivisibili online per sfidare gli amici e fare invidia, sia nella personalizzazione dei personaggi. Il nostro eroe, di fatti, non è Sonic ma un suo sostituto. E questo sostituto possiamo immaginarcelo da zero, sfruttando la nostra fantasia e gli oggetti messi in dotazione dall’editor di SEGA. Si parte dalla razza (cane, gatto, istrice e altre cose un po’ più strane) per arrivare a dettagli quali il colore degli occhi e dei guanti, le scarpe, accessori vari.

Anche le armi sono modificabili e personalizzabili, il problema è che la cosa è fine a se stessa quanto per l’aspetto estetico. Ci aspetteremmo un gameplay in grado di adeguarsi allo stile del giocatore; armi che possano fare la differenza tra un livello e l’altro, tra una sezione platforme e una più action. Invece no, possiamo equipaggiare gadget un po’ a caso e arrivare alla fine del livello continuando a fare sempre e solo le stesse cose.

Dove una trama troppo banale fa sentire fortemente il suo peso, un gameplay interessante e rinnovato avrebbe potuto almeno rendere interessante l’offerta di gioco, ma questo non accade quasi mai. E quando accade, di solito l’azione è così rapida, confusionaria e superficialmente realizzata, da far sperare che si torni al passato se questo deve essere il futuro del brand.

Il problema è che, anche quando guarda al passato, Sonic Forces raramente convince. Che siano momenti in puro 3D o passaggi in pseudo 2D, la fisica degli impatti, i salti, le scivolate, tutto è estremamente poco responsivo. Senza contare che i livelli sono come da copione riciclati l’uno sull’altro, le boss fight mai davvero interessanti, e che l’intera avventura può essere completata in una decina di ore andando con calma. Una nota di merito, invece, per l’ottima colonna sonora e per un comparto tecnico che ci è sembrato estremamente solido su PlayStation 4.

Commento Finale

Sonic Forces è il classico gioco di Sonic in 3D, non aggiunge nulla di nuovo alla standardizzazione del franchise e quei pochi elementi che sembrano interessanti e capaci di variare la formula dei titoli sono di una delusione disarmante. Certo, i fan del porcospino più veloce del mondo si divertiranno comunque, a patto di controlli che ogni tanto fanno cilecca (ma a cui immaginiamo si saranno abituati negli anni). La localizzazione in lingua italiana è uno dei pochi pregi, accompagnata dal comparto grafico e sonoro. Se ne riparla al prossimo Sonic 3D. Se ci sarà.



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