Recensione South Park: Scontri Di-Retti

Civil War.

Trasmessa per la prima volta negli States, nell’agosto del 1997 (in terra nostrana ci sono invece voluti tre lunghi anni prima di vederla trasmessa in TV), South Park è sicuramente la serie animata più irriverente e satirica mai ideata. Il merito va a Matt Stone e Trey Parker che ancora studenti universitari, nel 1992 crearono un cortometraggio chiamato Jesus vs Frosty, che seppur grezzo, diede le origini ad alcuni dei personaggi principali della serie fra cui Eric Cartman. Il resto è storia, South Park, seppur con tanti problemi, fra censure, critiche e proteste è arrivata alla ventunesima stagione.

Dal punto di vista videoludico, le prime tracce di giochi dedicati alla serie, risalgono al 1999. South Park venne infatti pubblicato su Nintendo 64 e PlayStation senza però ottenere il successo tanto sperato. Poi ci sono stati Chef’s Luv Shack, South Park Rally, Let’s Go Tower Defense Play! E Tenorman’s Revenge. Quest’ultimo, sicuramente è il migliore dei titoli citati. Con il passaggio della serie nelle mani di Ubisoft, abbiamo avuto South Park: il Bastone della Verità, videogioco di ruolo dal grande successo, seppur censurato in alcune parti nelle versioni EMEA.

“Finalmente l’autobus è arrivato a destinazione”

E3 2015, Los Angeles, il seguito de Il Bastone della Verità, South Park: Scontri Di-Retti, viene annunciato in pompa magna. Tanti applausi e entusiasmo a mille per il gioco che sarebbe dovuto uscire nel dicembre 2016. Data di pubblicazione poi rinviata al primo trimestre 2017 e poi ancora al 2018. Sembrava non esserci pace per South Park: Scontri Di-Retti e soprattutto per i fan preoccupatissimi per il travagliato sviluppo. A distanza quindi di più di due anni dall’annuncio, l’autobus è finalmente giunto a destinazione e il gioco è finalmente disponibile su PlayStation 4 (versione da noi testata), Xbox One e PC.

E tu da che parte stai?

South Park: Scontri Di-retti riprende le solide basi de Il Bastone della Verità. Mantiene quindi una struttura ruolistica, ottima e davvero profonda e un plot narrativo, che seppur difficile da decifrare, è caratterizzato da tanti eventi bizzarri, situazioni comiche e in stragrande maggioranza improbabili che riescono a divertire come non mai. La mancanza di censura, ci ha permesso di godere a pieno di ogni particolare della trama, che possiamo definire in tantissimi modi. Volgare, irriverente, politamente scorretta, razzista, sessista e chi più ne ha più ne metta. La storia è stata realizzata da Trey Parker e Matt Stone che in collaborazione con Ubisoft hanno praticamente realizzato un lungo episodio della serie.

Della trama, evitando spoiler e soprattutto linciaggi, ci teniamo alla nostra salute, possiamo dirvi che indosseremo di nuovo i panni del Coglion…ehm Novellino, che insieme a Cartman (Il Procione) e la sua banda, la banda del Procione, dovrà difendere la città e i suoi abitanti da improbabili criminali. Il giocatore nei panni quindi del supereroe, vivrà in prima persona situazioni decisamente esilaranti, infarcite di tanti stereotipi, volgari e che vi vergognereste anche di raccontare al vostro miglior amico. Inoltre il plot narrativo riprende un po’ quanto accaduto nelle stagioni 13 e 14 della serie animata e del terzo episodio della 21° stagione, il quale rappresenta il vero prologo del gioco.

La formula nel complesso è estremamente divertente. C’è da dire che il gioco è destinato ad un pubblico adulto di ampie vedute, in quanto il contesto narrativo, le situazioni che ci verranno poste dinanzi e il linguaggio non sono propriamente adatti a tutti. Tanto per farvi capire, già nella schermata di selezione della difficoltà di gioco, avremo un assaggio di cosa il titolo ci andrà ad offrire. Selezioneremo il personaggio e il colore della pelle, più la pelle sarà scura, maggiore sarà la difficoltà di gioco.

Tale scelta porterà i più a ridere sonoramente, ma vien da se che potrebbe anche offendere. Se siete quindi suscettibili al black humor, a battute fuori dal normale e a riferimenti sessuali, razzisti e volgari, vi consigliamo caldamente di non acquistare South Park: Scontri Di-retti. L’obiettivo è quello di divertire, sicuramente andando molto fuori le righe tradizionali, ma siamo consapevoli che tanti stereotipi e battute potrebbero dar fastidio. Per i fan più accaniti di Cartman e dei suoi amici, sarà invece fantastico esplorare la città, incontrare tanti personaggi noti della serie e stringere amicizie grazie alla geniale trovata del Procistagram, un social network che riprendendo le funzioni della nota App, ci permetterà di allargare la nostra schiera di amici, compiendo azioni e portando a compimento quest di diversa natura.

Petoman

“Da grandi poteri deriva un mare di soldi e fi*a”

Prima di affrontare i supercattivi della ridente cittadina del Colorado, il nostro Novellino dovrà definire la propria identità di supereroe. Un evento “tragico”, che non vi sveleremo gli ha fatto prendere coscienza dei suoi grandissimi poteri. Scelta inoltre la classe di eroe, fra le tre disponibili che richiamano alla mente famosi eroi della Marvel e della DC Comics, potremo quindi entrare in azione. Petoman, così si chiama il Novellino nella Hero Mode, un nome un perché e i bagni di South Park ne sanno qualcosa, per affrontare le minacce che incombono sulla città, dovrà trovare nuovi alleati. Scontri Di-Retti offre quindi al giocatore un totale di 10 classi di supereroi, con poteri, abilità e mosse speciali uniche e tutte da ridere.

Scelto inoltre il costume, fra i tantissimi disponibili e sbloccabili, ricordiamo che non offriranno alcun reale beneficio in battaglia se non in termini puramente estetici, potremo selezionare i poteri da associare ai relativi slot. Per farlo, dovremo tenere in considerazione le tre statistiche del personaggio: Muscoli, ovvero corpo a corpo, Cervello, colpi dalla distanza e Cazzimma, abilità di supporto. Tali statistiche non vi chiederanno dedizione a applicazione, anzi, tutto molto semplice ma davvero funzionale al gameplay di gioco. Inoltre grazie ad una serie di oggetti che riusciremo a racimolare per South Park o acquistandoli direttamente al negozio, avremo ulteriori “armi” e oggetti per sbaragliare i nostri avversari.

Il gameplay di South Park: Scontri Di-retti riprende in tutto e per tutto quello de Il Bastone della Verità. I combattimenti, fra i più divertenti che si siano visti in un gioco di ruolo, si svolgono per strada, fra neve e automobilisti, quest’ultimi pronti a bestemmiarci al loro passaggio. L’arena è rettangolare e suddivisa in caselle e le due squadre si affronteranno, come accade nei Jrpg, su turni. Il giocatore potrà schierare Petoman e altri 3 compagni. Dovremo poi muovere il nostro team sulla scacchiera in modo tale da affondare al meglio i nostri colpi e al contempo limitando al meglio i colpi sferrati dagli avversari.

I combattimenti essendo poi concentrati in spazi risicati, metteranno sul campo tantissime variabili, alcune che potremo tenere in considerazione: tempi di ricarica, danni, eventuali traiettorie su singoli personaggi o sull’arena e movimenti, altre invece caratterizzate da totale aleatorietà. Per quanto riguarda il livello di sfida, forse è l’unica pecca della produzione non risultando, anche ai livelli di difficoltà più elevati, mai troppo impegnativo. Tale scelta è sicuramente un bene per i novellini, ma fa sicuramente storcere il naso a quanti hanno già ampiamente assimilato il combat system del primo capitolo e vorrebbero quindi un livello complessivo di difficoltà tarato verso l’alto.

Alla scoperta della città

La mappa di gioco è di buone dimensioni e esplorandola sarà possibile affrontare missioni secondarie, mai troppo ispirate e vivere situazioni davvero uniche. La città di South Park si rivela come una sorta di grande Luna-park ricco di cose da fare e da vivere direttamente e indirettamente. Infatti, ogni situazione o azione ci regalerà momenti fantastici e indimenticabili. Purtroppo però, l’estrema linearità dell’avventura ci ha dato l’impressione di starci un po’ stretta, di limitarci in quello che potremo fare. Speriamo che in un’eventuale terzo capitolo ci possa essere una maggiore libertà esplorativa.

Per portare a compimento l’avventura, affrontando anche alcune quest secondarie, sono richieste circa 18 ore, non poco. Abbiamo però percepito, dopo circa 3 ore di gioco, seguendo sostanzialmente la trama principale e facendo piccole deviazioni, affrontando alcune missioni secondarie, un doppiaggio non sempre curato al meglio. Certo, tradurre slang e modi di dire statunitensi in italiano non è sempre possibile e in alcune battute, tale limite si sente non riuscendo a farci cogliere fino in fondo il senso.  Non considerando queste piccole inevitabili limitazioni, il doppiaggio è lo stesso del cartone animato, quindi se guardate da sempre la serie in lingua nostrana, di certo non rimarrete delusi. Il nostro consiglio, se masticate l’inglese, magari è quello di giocare il titolo in italiano e poi avviare una nuova partita selezionando l’audio inglese per cogliere ogni piccola sfaccettatura dei dialoghi.

“Passo e vai a farti fott**e”

Dal punto di vista grafico invece, South Park: Scontri Di-retti, grazie alla cura quasi maniacale nella modellazione dei personaggi principali e di contorno, degli ambienti e di tutti o quasi gli aspetti della città, si presenta proprio come una puntata della serie animata, con la differenza che possiamo giocarla. L’effetto WOW non c’è rispetto a quanto visto nel Bastone della Verità, i luoghi sono quelli classici che già conosciamo, fatta eccezione per il Taco Store di Morgan Freeman.

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South Park: Scontri Di-Retti
8.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Narrativamente superbo
    - Buona personalizzazione dei personaggi
    - Tante sfide da portare a termine
    - Ottimo sistema di combattimento a turni
Contro
    - Poca varietà
    - Doppiaggio italiano non sempre convincente
    - Qualche bug
Riassunto
South Park: Scontri Di-retti è un vero e proprio adattamento in salsa videoludica dell’irriverente serie TV. La differenza? Saremo noi i protagonisti e potremo vivere situazioni ed esperienze uniche e memorabili. L’acquisto è consigliato non soltanto ai fan sfegatati della creatura di Matt Stone e Trey Parker ma anche a chi ama il black humor e non a problemi ad ascoltare battute fuori dagli schermi, infarcite di stereotipi, fra cui razzismo, sessismo, oscenità di ogni tipo e forma e ricerca un titolo divertente e senza impegno. Per chi non è avvezzo ad una satira così spinta, consigliamo di lasciare il gioco sullo scaffale.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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