Recensione Warhammer: End Times – Vermintide

Arrivano i figli del Ratto Cornuto

Versione testata PC.

E così ha inizio:

“Il tempo dei mortali sta giungendo al termine, e il regno del Caos si avvicina. Gli Dei Oscuri si sono alla fine uniti dietro un obiettivo comune, quello di scatenare la propria follia sul mondo come mai accaduto in precedenza. […] E così, mentre la luna del Caos, Morrslieb, risplende piena nel cielo, echi di grida stridule risuonano nei tunnel sotto le città imperiali, da dove sbuca una gigantesca orda di Skaven. L’evento si verifica dapprima nella città di Ubersreik, con una massa squittente che consuma tutto sul proprio cammino e trasforma rapidamente il luogo in un ossario, sepolto sotto la malefica ombra del dio dei ratti”.

Ubersriek, ormai fatiscente città dell’Impero, sta per cadere sotto i colpi di orde di famelici Skaven. Non rimane che un manipolo di eroi a rivendicarne il possesso, in una frenetica lotta per la conquista della libertà.
Games Workshop, dopo Mordheim: City of the Damned e Blood Bowl, riusciti tentativi di trasposizione digitale di alcuni suoi famosi marchi di giochi di miniature, deve aver ormai compreso che quella dei videogames potrebbe continuare ad essere una strada fruttuosa sulla quale incamminarsi. Così, spalleggiata dai ragazzi dello studio di sviluppo svedese Fatshark, ha deciso di presentare al pubblico Warhammer: End Times – Vermintide, il quale rappresenta a tutti gli effetti  la ripresa di un classico che non invecchia, Left 4 Dead nello specifico, riproposto, però, nelle vesti del fantasy cupo e gotico tipico del franchise di Warhammer.

Colpi non andati a segno

Nei mesi scorsi, quando ci siamo ritrovati a discutere del titolo in seguito alla prima prova effettuata durante la Gamescom, avevamo già manifestato ben più di una perplessità riguardo la sua effettiva originalità e il fattore longevità.
Dubbi che sono stati risolti solo in parte dopo la prova definitiva.
Warhammer: End Times – Vermintide, in effetti, se non fosse per l’atmosfera tipica del marchio, ricreata alla perfezione grazie ad una ambientazione, quella di Ubersreik per l’appunto, labirintica e claustrofobica con le sue numerose strade e vicoli resi ancora più suggestivi da un sapiente gioco di luci ed ombre, e per la veste fantasy che ne modifica, senza, però, portare ad alcuno stravolgimento sostanziale, alcune meccaniche, darebbe proprio l’impressione di essere un semplice clone dello storico Left 4 Dead.
Quale in effetti è alla fine.
Sostanzialmente ci verrà chiesto di scegliere uno tra gli eroi disponibili, tutti rappresentanti classi iconiche del mondo di Warhammer, e di gettarci nella mischia per affrontare insieme ad altri giocatori una lotta senza quartiere contro gli imprevedibili assalti degli Skaven, il tutto per un totale di 13 missioni.Ogni eroe sarà dotato di un attacco in mischia e di uno a distanza, differenti a seconda della classe selezionata, ma gli elementi RPG inseriti, che l’ambientazione permetterebbe di sfruttare in maniera davvero approfondita visto l’enorme background della serie, sono solo di superficie.

Chiaro il titolo, non si presenta come un RPG, e sarebbe sbagliato considerarlo strettamente da questo punto di vista visto che la categoria di appartenenza è un’altra. Alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo saranno presenti, come ad esempio i punti esperienza accumulabili, i quali consentiranno, però, di accedere solo ad ulteriori categorie di armi e non di sviluppare il proprio personaggio in maniera differente, visto che, al momento sono assenti del tutto abilità da apprendere per definire più specificamente il proprio stile di gioco. Del tutto ignorata anche l’introduzione di eventuali  armature che avrebbe potuto incrementare notevolmente le scelte dei giocatori, mentre lo stesso sistema di looting ci è sembrato prepotentemente affidato al caso visto che le armi e gli oggetti ottenibili saranno casuali sia durante le missioni sia durante il mini-gioco, rappresentato da un tiro di dadi, a cui avremo la possibilità di partecipare a fine scenario per ottenere ulteriori ricompense. Alla stessa logica, se di questo si può effettivamente parlare, risponde anche il corrispondente sistema di crafting, che in un gioco del genere potrebbe davvero fungere da sprone ad un incremento costante dell’esperienza di gioco, ma che dato il carattere tutto casuale dei risultati ottenuti fondendo 5 oggetti tra quelli in vostro possesso quando vi troverete in taverna in cerca di altre missioni, potrebbe risultare frustrante per alcuni a lungo termine.
Nel complesso la prospettiva che si presenta ci sembra più quella del farming ad oltranza piuttosto che quella di una scelta oculata la possibilità di adottare una tattica di gioco piuttosto che un’altra.

Vermintide 2

Quel po’ di sale in zucca 

Fulcro del gameplay, ormai si sarà capito, sarà il menare fendenti a destra e a manca alternando le varie tipologie di attacco e facendo attenzione agli assalti delle orde di Skaven, resi ancora più minacciosi, non solo dall’ambiente cittadino, come già detto, ottimamente reso, ma  anche dalla variazione casuale tra alcune tipologie di attaccanti e dai respawn point che nella maggior parte dei casi cambieranno di posizione in maniera random, sottolineando ancora di più quel senso di smarrimento contro un’offensiva violenta ed imprevedibile da parte dei temibili ratti.
Tutto questo, se da un lato porterà sicuramente ad un condizione di inferiorità numerica nella maggioranza dei casi, dalla quale sarà possibile uscire soltanto attraverso un’abile collaborazione tra i membri del team anche attraverso l’utilizzo di medikit ed eventuali pozioni curative, dall’altro non sarà supportato da un I.A nemica capace davvero di mettere in difficoltà i giocatori più scaltri.
In effetti la reattività avversaria alle nostre azioni non sarà proprio tra le migliori, consentendoci spesso di poter decimare le file di ratti minori anche dalla sola distanza senza alcuna ripercussione. In definitiva, una buona azione coordinata tra i membri del gruppo, potrà portare alla riuscita di una missione davvero con il minimo sforzo, tranne che nei livelli di difficoltà più elevati, dove l’aggressività di nemici come il Gutter Runner  e il Rat Ogre si farà davvero sentire. Sempre riferendoci a Left 4 Dead, del quale, Warhammer: End Times – Vermintide sembra a questo punto volersi porre come il successore, se prendiamo in considerazione alcuni dei malefici ratti non potremo fare a meno di notare come alcuni di questi ultimi, specie quelli più grossi, non rappresentino altro che reskin spiccicate di alcuni tra i più famosi nemici del celebre sparatutto a tema zombie. Quello che è mancato, dunque, anche in questo caso, è l’aggiunta di un tocco davvero originale che ponesse il prodotto al di sopra di un certo standard qualitativo piuttosto che farlo sembrare un semplice tributo in salsa fantasy al suo predecessore.

Non è tutto divertente, quel che sanguina

Intendiamoci Warhammer: End Times – Vermintide è sicuramente, come il suo predecessore, uno sparatutto davvero frenetico e divertente. L’unico problema del titolo sviluppato dai ragazzi di Fatshark è quello di sembrare un prodotto riuscito a metà. Probabilmente gli sviluppatori si sono un po’ cullati sugli allori vista l’importante licenza, con annesso universo narrativo, concessa loro ed hanno deciso di non osare e di non spingersi oltre rispetto a quanto già fatto da Left 4 Dead. Il risultato finale ne ha sicuramente risentito anche tecnicamente visto che il comprato grafico non è esente da glitch o errori e gli ambienti in generale, anche se ben resi quanto ad atmosfera, rischiano alla lunga di risultare troppo ripetitivi. Gli effetti legati al combattimento vero e proprio poi, anche se aggiungono quel tocco splatter altamente suggestivo per un titolo simile, non riescono a ricreare in pieno quella sensazione di combattimento all’arma bianca, dando spesso l’impressione di una brutalità che viene a mancare o comunque non pienamente espressa.

In definitiva Warhammer: End Times – Vermintide è un titolo che ci sentiamo caldamente di consigliare solo agli amanti del vecchio Left 4 Dead o ai fan sfegatati dell’universo di Warhammer mai sazi delle novità ad esso legate. Peccato per gli altri, i quali potrebbero rimanere davvero delusi, da un gioco che alla lunga sembra destinato a dover perdere attrattiva.
E, soprattutto, peccato per l’occasione mancata dai ragazzi di Fatshark, viste le premesse, avrebbero potuto, con qualche sforzo in più, conquistarsi una fetta di utenza molto più ampia.

Commento finale

Da fan dell’universo di Warhammer mi sarei aspettato qualcosa in più sinceramente. Il titolo è divertente e si lascia giocare specie se in compagnia di amici, ma la resa finale alla lunga tende a stancare. Peccato davvero perché credo che il prodotto avesse tutte le carte in regola per rivolgersi ad un pubblico più ampio. Io ci ho giocato volentieri, ma, in definitiva, non credo possa essere così per tutti.

Pro Contro
– L’atmosfera tipica di Warhammer c’è tutta.
– La longevità è abbastanza elevata
– Frenetico e divertente come Left 4 Dead…
– … ma troppo uguale a Left 4 Dead
– Fascino da RPG solo di superficie
– I.A. dei nemici davvero poco reattiva.
Voto Globale: 72

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