UE: giro di vite contro i videogiochi violenti

I Ministri della Giustizia dell’UE, riuniti a Dresda, si sono occupati del problema della violenza nei videogames.

L’UE interviene sul tema

Oggi i ministri della Giustizia dell’Unione Europea, riuniti a Dresda sotto la presidenza di turno della Germania, hanno discusso anche del problema della violenza nei videogames arrivando a stipulare un’accordo che definisce quali siano i videogames in regola con la legge e lasciando ai singoli stati la scelta sull’eventuale divieto di vendita.

“Questi orribili oggetti incitano alla violenza e prima o poi sarà necessario l’intervento delle autorità” ha dichiarato Wolfgang Schaeuble, Ministro dell’Interno Tedesco, appalesando con queste parole quanta diffidenza e ignoranza ci sia intorno al mondo dei videogames.

Solo qualche settimana fa ci siamo occupati dell’ottima proposta del Ministro delle Industrie Creative e del Turismo Britannico, Shaun Woodward, il quale aveva lanciato l’idea di un’ Università dei Videogames , ma come avviene spesso in ambito politico per ogni passo avanti se ne fanno due indietro. Il problema della violenza nei videogames, a cui noi di 4News aggiungiamo il problema del cattivo gusto, esiste e viene molto spesso sottovalutato, ma le parole del ministro tedesco, che generalizza e fornisce una visione distorta del mondo dell’entertainment digitale, non vanno nella direzione giusta.

Di tutt’altro tenore la dichiarazione del Vicepresidente della Commissione Franco Frattini il quale si è limitato a dire che ogni stato membro deciderà quali siano i videogiochi violenti da vietare e che queste sono decisioni che non possono essere prese a Bruxelles. Inoltre, (ed è quello che più interessa al di là dei giudizi di valore dei singoli) lo stesso Frattini ha aggiunto che farà una proposta ai ministri della Giustizia dell’Unione entro la prima metà di quest’anno per armonizzare le sanzioni per i rivenditori che vendono i giochi ai ragazzi al di sotto dell’età segnalata sulla copertina.

4News segue da vicino tutte le vicende che riguardano i videogames e le relazioni che essi sviluppano con la società, condanna con fermezza la violenza gratuita nei videogames, ma allo stesso tempo si mostra insofferente all’oscurantismo e alle opinioni fuorvianti di persone che stentano a riconoscere le molteplici espressioni nelle quali l’arte si estrinseca riducendo tutto a un semplice “orribile oggetto”.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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