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Recensione Princess Peach: Showtime!, è ora di andare in scena

La Principessa Peach è sicuramente uno dei personaggi Nintendo – sin dal suo debutto nel lontano 1985 nell’iconico Super Mario Bros. su Nintendo Entertainment System (NES) – più rappresentativi. I suoi ruoli spaziano da Regina del Regno dei Funghi, damigella in pericolo, interesse amoroso (come accaduto nell’adattamento cinematografico Super Mario Bros. – Il film) ma di rado ha avuto la chance di essere il personaggio principale di un videogioco della grande N. Anche se è spesso giocabile, a partire da Super Mario Bros 2, passando per il racing game caciarone Mario Kart e fino ad arrivare allo straordinario Super Mario Bros. Wonder dell’anno scorso, soltanto nel 2005, Peach è stata messa al centro di Super Princess Peach pubblicato esclusivamente su Nintendo DS

Dopo quasi un ventennio, finalmente la casa di Kyoto ha deciso di dedicarle, complice il successo del film sopra menzionato, e che ha visto una principessa inedita – più forte, risoluta e indipendente – un titolo tutto suo. E lo ha fatto attraverso Princess Peach: Showtime! un gioco buono ma che non sembra essere stato realizzato con la stessa attenzione (e gli stessi sforzi) data ad altri personaggi (vedasi il recente Mario vs. Donkey Kong).


Versione testata: Nintendo Switch


Vi presentiamo… …uno spettacolo terrificante a cura di Uva Spina e la sua Compagnia dei Mosti!

Princess Peach: Showtime! inizia con una premessa semplice; Peach e i suoi fidati Toad vengono invitati al Teatro Splendente, solo che L’Uva Spina, accompagnata dalla malvagia Compagnia dei Mosti, decidono di rovinare lo spettacolo. Con un incantesimo, Uva Spina evoca una fortissima raffica di vento che spazza via rapidamente i presenti nel Teatro, prima di sigillarlo con la sua potente magia. Separata dai suoi Toad, Peach finisce per collaborare con la guardiana Stella, un magico nastro parlante, per sconfiggere i cattivoni e salvare lo spettacolo riportandolo alla normalità.

Show must go on

Princess Peach: Showtime! non è un gioco affatto complicato. I controlli sono davvero basici e ridotti all’osso, il che aiuta – e non di poco – a rendere il titolo molto accessibile. Per lo più richiede di premere soltanto due tasti, mentre i dorsali – esclusivamente – quando Peach deve mettersi in posa. Le azioni sono basilari e di solito vedono Peach utilizzare la trasformazione creativa (ce ne sono una decina differenti) di cui è in possesso in quel momento, come un rapido colpo furtivo da ninja o una scattante risposta come spadaccina.

Come ogni titolo Nintendo che si rispetti, ci sono svariati oggetti da collezione da raccogliere ( completando piccoli compiti bonus e obiettivi primari), il che ricorda molto da vicino un altro platform pubblicato su Switch, Yoshi’s Crafted World, che permette al giocatore anche di raccogliere oggetti da collezione ben nascosti nei livelli per sbloccare battaglie contro i boss e progredire. Ma a differenza dell’iterazione dedicata al dinosauretto verde, invece di esplorare mondi di gioco “taglia e cuci”, percorrerete un teatro che si sviluppa su vari piani, è che oltre a rappresentare una vera e propria semplificazione del magnifico castello presente in Super Mario 64, funge da struttura di connessione tra i vari stage. Showtime! vi coinvolge davvero nei meccanismi del backstage di una produzione teatrale.

Mentre attraversate i livelli a scorrimento laterale, i pezzi sul palco vengono sollevati su corde e ruotati, con gli sfondi e gli oggetti di scena che sembrano finemente realizzati, mentre un pubblico invisibile applaude Peach dopo determinate azioni. Ogni livello rappresenta una scena diversa di cui Peach è la star indiscussa. Ci è piaciuto la scelta di non dare a Peach semplicemente un’arma o un’abilità/potenziamento tradizionale come magari accade in Luigi’s Mansion 3 o nei titoli canonici di Super Mario, ma piuttosto di conferirle una certa unicità grazie alle sue trasformazioni in stile Sailor Moon, tutte accompagnate da filmati tanto appariscenti quanto finemente realizzati. Tali “metamorfosi” (ad ogni costume sono associati tre livelli) sono possibili grazie al potere del del fiocco di Stella; alcune – oltre a dare una certa varietà all’azione – funzionano meglio di altre, come le già citate Peach ninja armata di kunai e Peach spadaccina capace di colpire con fendenti e contrattacchi micidiali o ancora Peach kung fu che fa di calci e salti le sue abilità principali; altre – invece – come ad esempio Peach sirena che le consente di cantare con una orchestra acquatica e di controllare le creature marine e Peach pattinatrice sul ghiaccio capace di eseguire giravolte e salti fulminei, per quanto belle da vedere e controllare, non sono state altrettanto soddisfacenti da utilizzare. Ci siamo maggiormente divertiti ad eliminare gli sgherri nei panni di un ninja furtivo o nei panni di un una ladra misteriosa armata di rampino (che ricorda molto da vicino Mamoru Chiba, meglio noto come Milord). Ce ne sono delle altre (e per tutti i gusti) e con risultati contrastanti e che si discostano dalle tradizionali meccaniche “platform” … ma preferiamo che le scopriate da soli!

Per chiudere la disquisizione relativa ai costumi, in definitiva, sembrano tutti ben concettualizzati e sviluppati, ognuno contraddistinto da tratti unici sorprendenti e divergenti nelle meccaniche di gioco e nelle abilità che vi divertiranno negli oltre cinquanta livelli – in continua evoluzione – di Showtime!. Oltre a ciò, i combattimenti contro i boss sono caotici – con una boss fight finale incredibile – e che forniscono quel tocco in più all’esperienza proposta.

Dopo i titoli di coda c’è dell’altro?

Dopo aver completato il gioco (sono necessarie dalle sei alle dieci ore, venti se decidete di raccogliere tutti i collezionabili), è possibile rivisitare i palcoscenici e continuare a cimentarsi nelle sfide per sbloccare tutti gli abiti, i nastri di stella e le decorazioni del teatro disponibili nel negozio della hall al primo piano, quindi c’è una certa rigiocabilità che farà contenti soprattutto i perfezionisti. Da segnalare che se doveste perdere un oggetto, sarà necessario ricominciare l’intero livello, il che potrebbe essere una seccatura non da poco.

A livello squisitamente grafico c’è poco da dire. Il gioco è – come da tradizione Nintendo – coloratissimo e vivacissimo. Da sottolineare che la Principessa Peach è stata leggermente “modificata” per renderla più simile a quella di Super Mario Bros. – Il film. Per il resto, tecnicamente non siamo a livelli eccelsi. Infatti, il gioco sviluppato in collaborazione con Good-Feel manca di un certo livello di rifinitura con un framerate piuttosto ballerino in modalità docked e schermate di caricamento lunghette. Magnifici invece gli arrangiamenti musicali, piuttosto variegati e cuciti a pennello a seconda della precipua situazione di gioco.

Commento finale

Princess Peach: Showtime, con i suoi controlli semplici ed immediati, i colori sgargianti, una varietà di costumi incredibile (che sebbene con risultati contrastanti, mantengono il gameplay fresco e diversificato) e la difficoltà fin troppo semplificata è chiaramente rivolto ai giocatori più giovani. Detto questo, se volete giocare a qualcosa di facile e spensierato per rilassarvi, Princess Peach: Showtime!, senza alcuna ombra di dubbio, vi metterà di buon umore.

The Fantastic Four: Julia Garner sarà Silver Surfer

Deadline ha confermato che Julia Garner interpreterà il ruolo di Silver Surfer nella pellicola Marvel The Fantastic Four.

Sebbene non ci siano dettagli sulla trama della pellicola, le fonti riferiscono che la Garner sarà Shalla-Bal, una versione femminile di Silver Surfer apparsa nei fumetti.

Julia Garner è nota per aver interpretato Ruth nella serie Ozark, ruolo che le è valso il primo di tre Emmy. Altresì è stata nominata per la stesso premio per la sua interpretazionne di Anna Delvey nella miniserie Inventing Anna. Prossimamente sarà presente al cinema con Wolfman e Apartment 7A.

L’attrice statunitense si unisce al cast della pellicola, di recente ufficializzato in questo modo: Pedro Pascal nel ruolo di Mr. Fantastic, Vanessa Kirby sarà Sue Storm, Joseph Quinn sarà la Torcia Umana ed Ebon Moss-Bachrach diventerà La Cosa.

Restiamo in attesa di nuovi sviluppi. The Fantastic Four uscirà ufficialmente nei cinema americani il 25 Luglio 2025.

Jon Bernthal è nuovamente Punisher nelle immagini dal set di Daredevil: Born Again

Come ampiamente rumoreggiato nel corso delle settimane, Jon Bernthal torna ufficialmente a vestire i panni di Punisher sul set della serie Daredevil: Born Again.

Le foto, emerse dal set della produzione destinata a Disney+, ritraggono Bernthal con l’iconico abbigliamento del giustiziere, che incrocerà la strada con il Diavolo di Hell’s Kitchen.

Questa ed altre foto possono essere ammirate sul profilo X di Daredevil Updates, contenenti altresì scatti raffiguranti Charlie Cox e Deborah Ann Woll.

Nel corso degli ultimi mesi, non pochi sono stati gli aggiornamenti riguardanti il ritorno di Daredevil. Prima, il completo reboot creativo dello scorso Ottobre che ha comportato l’interruzione delle riprese e la realizzazione di una nuova sceneggiatura. Successivamente, la notizia di Gennaio con la quale sono state ufficialmente canonizzate le serie Netflix: Daredevil (3 stagioni), Jessica Jones (3 stagioni), Luke Cage (2 stagioni), Iron Fist (2 stagioni), The Defenders (1 stagione), The Punisher (2 stagioni).

Restiamo in attesa di nuovi sviluppi sulla serie Marvel.

Ubisoft Forward 2024, confermata la data dello showcase

In linea con la tradizione degli ultimi anni, la compagnia francese ha ufficializzato la data dell’Ubisoft Forward 2024.

L’evento, che si terrà a Los Angeles, avrà il compito di presentare e condividere aggiornamenti sui futuri titoli Ubisoft.

L’appuntamento è fissato per il prossimo 10 Giugno.

Tra i titoli che probabilmente avranno un posto nel corso della presentazione, ci dovrebbero essere Star Wars Outlaws ed Assassin’s Creed Red.

Restiamo in attesa di nuovi aggiornamenti.

PlayStation Plus, ecco i giochi gratis di aprile dell’abbonamento Essentials

Sony ha annunciato ufficialmente i giochi gratis di aprile dell’abbonamento Essentials.

Potranno essere aggiunti alla libreria da tutti gli abbonati al tier Essentials (quello base) di PlayStation Plus a partire da martedì 2 aprile e fino al 6 maggio, ed essere scaricati in qualsiasi momento, anche dopo la data di uscita dall’abbonamento, a patto di disporre ancora di una sottoscrizione attiva, i seguenti titoli:

  • Immortals of Aveum (PS5)
    Immortals of Aveum è un nuovo sparatutto in prima persona immerso nella magia che narra la storia di Jak, un mago combattente che si unisce a un ordine d’élite per salvare un mondo sull’orlo del baratro.
  • Minecraft Legends (PS4 e PS5)
    Scopri i misteri di Minecraft Legends, un nuovo gioco action-strategico. Esplora una terra ospitale, ricca di risorse e biomi lussureggianti sull’orlo della distruzione. I feroci Piglin sono arrivati: ora tocca a te dare l’esempio ai tuoi alleati e guidarli in battaglie strategiche per salvare il Sopramondo!
  • Skul: The Hero Slayer (PS4)
    La razza umana che attacca il castello del Re Demone non è una novità ed è già successa innumerevoli volte. Ciò che rende questa volta diverso, tuttavia, è che gli Avventurieri hanno deciso di unire le forze con l’Esercito Imperiale e l'”Eroe di Caerleon” per condurre un assalto completo nella speranza di spazzare via i Demoni una volta per tutte. Attaccarono la fortezza dei Demoni con un numero schiacciante e riuscirono a distruggerla completamente. Tutti i demoni nel castello furono fatti prigionieri tranne uno scheletro solitario chiamato ‘Skul’.

Se invece siete abbonati ai tier Extra Premium, potreste dare un’occhiata ai giochi inseriti nei cataloghi a marzo al seguente articolo.

Recensione HiFiMan RE-400a: IEM audiofile ad un prezzo incredibile

HiFiMan è un marchio che non ha certo bisogno di presentazioni nel mondo dell’audio di alta qualità. Questo produttore cinese si è fatto un nome grazie a cuffie capaci di unire soluzioni tecniche innovative ad un rapporto qualità/prezzo estremamente competitivo e, sebbene la sua specialità siano le cuffie con driver magneto planari come le HiFiMAN HE400se che abbiamo recensito qui, la compagnia si è fatta apprezzare anche per le IEM (In Ear Monitor) come le HiFiMAN RE-400a che mettiamo alla prova oggi.

Specifiche tecniche

Sotto la sigla RE400, si nascondono per la verità 3 diversi modelli: Re400a, Re400i e Re400 Waterline: i primi due, destinati rispettivamente all’utilizzo con smartphone Android e iOS dotati di un cavo con singolo pulsante di risposta chiamata e pausa, mentre la versione Waterline presenta un cavo tradizionale. Tutti e tre i modelli sono però caratterizzati dalle medesime specifiche tecniche.

Driver: dinamico in titanio da 8.5mm con magneti al neodimio
Risposta in frequenza: 15 – 22.000 Hz
Sensibilità: 102 dB
Impedenza: 32 ohm
Massima potenza in ingresso: 30mW
Peso: 12,9 grammi (senza cavo)
Lunghezza cavo: 1,2 metri
Connettore: jack stereo placcato oro da 3.5mm con uscita a 45° microfono e controlli integrati
Materiale housing: alluminio tornito CNC
Tipologia di vestibilità: in-ear profonda (deep insertion)

Il prezzo di listino delle HiFiMAN RE-400a è di 79$, ma si possono trovare anche a molto meno (su Amazon le HiFiMAN RE-400a sono scontate a 59 euro mentre sul Sito ufficiale sono disponibili in offerta addirittura a 29$) approfittando di sconti e promozioni del venditore.

HiFiMan RE-400a

Design e costruzione

Le HiFiMAN RE-400a oggetto di questa prova, colpiscono subito per il design minimalista ma curato. Gli housing in alluminio tornito dal pieno hanno una finitura satinata elegante e discreta. Le dimensioni sono estremamente compatte e il peso molto contenuto, appena 12,9 grammi.

HiFiMan RE-400a

Il cavo non rimovibile è rivestito in gomma per la sua interezza fino agli housing e, sebbene, non particolarmente attraente e flessibile, nonostante sia stato piuttosto maltrattato nel nostro test, non sembra mostrare cedimenti. Come dicevamo questa versione integra i controlli in linea rappresentati da un singolo pulsante per l’attivazione della chiamata o della musica e un microfono di cui parleremo più avanti con il nostro consueto test. Il connettore è un jack da 3.5mm placcato in oro con un robusto alloggiamento ad angolo retto.

La confezione include 7 paia di gommini in silicone di varie misure e tipologie, comprese doppie flange e extralarge. Sono presenti anche 10 filtri di ricambio, una clip fermacavo e una comoda custodia con zip per il trasporto. Forse, considerando il prezzo, si poteva osare un po’ di più, magari con gommini in memory foam, ma si tratta comunque di accessori più che sufficienti.

HiFiMan RE-400a unboxing

Comfort e isolamento

Nonostante le dimensioni minuscole, il peso ultraleggero e l’ampia dotazione di gommini in silicone, non abbiamo trovato particolarmente comode da indossare queste in ear. Il motivo è sicuramente soggettivo e collegato ad un canale uditivo troppo piccolo anche per il gommino small presente nella confezione, ma anche la forma particolarmente piccola che non si appoggia al padiglione auricolare, non aiuta. Questo ha influito pertanto sia sulla percezione della comodità delle cuffie sia sulla loro capacità di isolamento, che tuttavia, vista anche la presenza di gommini a doppia flangia, una volta individuato quelli giusti per voi, dovrebbe essere più che sufficiente.

Non si avvertono rumori da microfonia o da sfregamento del cavo, anche portandole a cavo pendente.

HiFiMan RE-400a

Qualità Audio

E’ proprio sulla resa acustica che le HiFiMAN RE-400a danno il loro meglio. Il set-up tecnico prevede un singolo driver dinamico in titanio da 8.5mm di diametro per canale, con magneti al neodimio, sviluppato da HiFiMAN stessa. La risposta in frequenza dichiarata spazia da 15 a 22.000 Hz, con una sensibilità di 102dB e un’impedenza di 32 ohm che le rende facili da pilotare per qualunque sorgente anche lo smartphone.

Il suono che ne scaturisce è estremamente raffinato e bilanciato, con una timbrica realistica e priva di artifici. La gamma media è il vero punto di forza, con voci e strumenti riprodotti in modo estremamente naturale e ricco di sfumature.

I bassi sono controllati, veloci e precisi: non aspettatevi però il classico boost su sub-bass e mid-bass tipico degli auricolari consumer. Qui si punta ad una resa più lineare e fedele, che non significa affatto assenza di bassi, solo un approccio più misurato che non va a sporcare le altre frequenze. Notevole il dettaglio e la texture restituita, si percepiscono chiaramente le diverse linee di basso e il tipo di strumento utilizzato.

Le alte frequenze sono cristalline e dettagliate, con un’ottima estensione e aerosità. Nessuna traccia di asprezza o fastidio anche ad alti volumi, merito anche dell’ottimo controllo della distorsione. Piatti e hi-hat sono definiti e brillanti al punto giusto, senza mai risultare troppo in vista.

La separazione e il posizionamento degli strumenti sono di altissimo livello per la categoria, così come la capacità di restituire un soundstage ampio e ben definito nonostante il formato in-ear. La dinamica non è certo ai livelli di una cuffia over-ear, ma si difende egregiamente considerando dimensioni e prezzo.

Nel complesso, le HiFiMan RE-400 offrono una resa sonora matura e raffinata, che punta dritto all’essenza della musica senza cercare di impressionare con effetti speciali. Un approccio poco appariscente ma molto efficace, che premia gli ascoltatori più attenti e li ripaga con un’esperienza coinvolgente e poco affaticante anche per sessioni di ascolto molto lunghe ma che potrebbe non piacere a coloro che cercano un approccio più “movimentato”.

Microfono

Grazie alla presenza di un microfono integrato sul cavo, queste cuffie possono essere utilizzate anche con smartphone e per l’utilizzo telefonico, sebbene non sia presente nessun tipo di filtro per il vento o i rumori di fondo. La qualità audio, tuttavia, in condizioni ottimali è davvero eccellente con una voce riprodotta in maniera assolutamente realistica, come potete ascoltare dal nostro classico audio test qui sotto confrontandolo con quello registrato per altri microfoni testati.

L’audio è abbastanza direzionale, ma a meno di non utilizzare l’apposita clip, se utilizzate in zone rumorose o in movimento, il microfono rischia di catturare gli sfregamenti con gli indumenti.

Commento finale

Le HiFiMan RE-400a sono auricolari in-ear dal profilo volutamente basso, che puntano a stupire più con le prestazioni che con l’apparenza. Il design minimalista ma curato e la costruzione solida anche se non eccelsa fanno da contorno ad una qualità audio davvero elevatissima sia nella riproduzione che nella parte microfonica, in rapporto al prezzo. Il suono è bilanciato e dettagliatissimo con una gamma media incantevole e bassi precisi sebbene non particolarmente presenti. Avremmo di certo gradito un cavo removibile di maggiore qualità e forse qualche gommino con flange più larghe che potessero essere utilizzate anche da chi come il sottoscritto ha un condotto uditivo particolarmente piccolo, ma se questo tipo di auricolari non rappresentano un problema per voi e cercate cuffie IEM di alta qualità, le HiFiMAN RE-400a sono di certo una scelta raccomandata.

Rise of the Ronin – Guida a tutte le boss fight segrete

In Rise of the Ronin oltre ai boss delle missioni e ai latitanti dell’open world esistono alcuni boss segreti che non sono indicati sulla mappa il cui completamento non concorre al 100% della sotto-regione in cui si trovano.


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Ve lo avevamo già accennato nella nostra ultima guida dedicata a Rise of the Ronin, tuttavia ora che sappiamo la posizione di tutti e 9 i boss segreti, seguiteci in questo nuovo articolo riepilogativo e conclusivo!

Seguite questo video di gelgaban:

Ognuno dei 9 boss segreti (che il gioco chiama Nemici Speciali) dropperà set unici molto interessanti (e nel luogo del duello molto spesso incontrerete dei bauli con vari oggetti al loro interno), tuttavia, come vi abbiamo già spiegato nella nostra recensione di Rise of the Ronin, il loot system del gioco è pervaso da una componente randomica dipendente anche dai livelli del protagonista, pertanto non possiamo parlare di equipaggiamenti e armi migliori in valori assoluti.

Per questo motivo più interessanti sono altre ricompense, come lo sblocco di nuovi stili o il potenziamento di questi. Ad ogni modo sono delle boss fight che, seppure non necessarie per il 100% in-game, vale la pena fare.

SHIFT UP, i creatori di Stellar Blade assumono per un nuovo action RPG fantascientifico AAA

SHIFT UP, lo studio di sviluppo con sede in Seoul creatore dell’imminente Stellar Blade, ha pubblicato un nuovo annuncio lavorativo per il loro prossimo “progetto next-gen cross-platform”.

Gli sviluppatori, noti anche per Goddess of Victory: NIKKE, hanno inoltre condiviso qualche dettaglio sul loro prossimo titolo.

I profili lavorativi riguardano un programmatore (technical artist), diverti artisti (monster concept artist, character concept artist ed animatori), ed un designer (scenario writer). Il progetto riguarderà un action RPG urbano e fantascientifico, con valori produttivi AAA realizzato in Unreal Engine. L’indicazione cross-platform sembra guardare non solo al mercato console e PC, ma anche mobile (lasciando il dubbio che possa trattarsi di un progetto nelle aspirazioni simile al modello di Genshin Impact).

Nel frattempo, vi ricordiamo che è disponibile sul PlayStation Store la demo di Stellar Blade, il nuovo titolo SHIFT UP in arrivo esclusivamente per PlayStation 5 il prossimo 26 Aprile.

Primo trailer per Eternal Strands, action adventure dal creatore di Dragon Age

Yellow Brick Games, lo studio indipendente creato da Mike Laidlaw, ha ufficialmente annunciato Eternal Strands, il primo progetto action adventure a sfondo fantasy in arrivo per PlayStation 5, Xbox Series e PC (via Steam).

Il team, guidato dal creatore di Dragon Age e composto da veterani Ubisoft, ha condiviso altresì il primo trailer ufficiale del titolo.

Indossa i panni di Brynn, una giovane e impavida Tessitrice determinata a liberare la culla della cultura del suo popolo. Con il tuo armamentario di potenti abilità e un arsenale di armi magiche, affronta una varietà di nemici che spazia dai costrutti umanoidi alle bestie torreggianti. In battaglia potrai sfruttare l’ambiente e la temperatura a tuo vantaggio contro una variegata schiera di creature fantastiche, per esempio indirizzando il respiro infuocato di un drago contro i suoi sgherri ghiacciati. Scala qualsiasi superficie e utilizza le tue abilità arcane per creare nuovi percorsi. Esplora il mondo sulle tracce dei misteri perduti dell’Enclave e sfida giganteschi titani nel corso del tuo viaggio.

Il mondo è la tua arma
Il cuore di Eternal Strands è costituito da un nuovo e rivoluzionario sistema che consente dinamiche di gioco interattive: il calore si diffonde, il freddo gela, gli effetti distruttivi in tempo reale permettono di sperimentare una reattività in combattimento mai vista prima. Lancia tronchi d’albero in fiamme contro i nemici con la telecinesi, spezza gli alberi vicini per bloccare il fuoco avversario o concentra forza telecinetica pura per strappare massi dalla terra stessa.

Tessitrice di magia
Indossa il Mantello, un indumento magico che può incanalare la forza pura della magia e trasformarla in lingue di fiamma, gelido ghiaccio e forza telecinetica. Combina la tua crescente gamma di poteri con armi e armature incantate create a partire dai nemici uccisi per creare un look e uno stile personalizzati. Blocca gli attacchi in arrivo con un muro di ghiaccio magico, scaglia ondate di fiamme da una colossale lama a due mani o lancia i nemici giù da una scogliera con la pura forza della magia.

Affronta i giganti
Affronta avversari giganteschi e sconfiggili unendo spada, incantesimi e mobilità. Salta sui loro corpi imponenti per attaccare da diverse angolazioni. Frantuma la loro armatura o mira ai punti deboli per ridurre la loro protezione. Usa il ghiaccio per bloccare gli arti di un nemico torreggiante, le fiamme arcane per bruciare la sua pelliccia, afferra al volo i proiettili scagliati contro di te e rivolta contro i tuoi nemici i loro stessi attacchi in battaglie che lasceranno cicatrici sull’ambiente.

Padroneggia i segreti di un clima instabile
Aumenta l’efficacia delle tue abilità legate al gelo durante una tempesta di ghiaccio per aprire nuovi percorsi. Usa un’onda di calore per appiccare un incendio e guardalo diffondersi verso i nemici mentre consuma gli alberi secchi e l’erba tutt’attorno a sé.

Un mondo pieno di segreti
Esplora la natura selvaggia e la capitale di Dynevron, scopri segreti nascosti, dato che ogni superficie si può scalare. Le abilità magiche possono creare ponti, bruciare barriere o proiettare Brynn dall’altra parte del mondo. Il sistema fisico di nuova generazione incoraggia e premia la creatività dei giocatori sia nell’esplorazione sia nel combattimento. Man mano che i segreti dell’Enclave si svelano, torna al campo base per consultare un ricco cast di personaggi. Ognuno sarà desideroso di scoprire i misteri e rivelare quello che è accaduto a questo bastione perduto di potere e conoscenza.

Eternal Strands non ha ancora una data di uscita.

Humble Choice, tutti i giochi per il mese d’aprile 2024

Il team di Humble Bundle ha svelato i giochi disponibili per il mese d’aprile nell’abbonamento Humble Choice!

  • Victoria 3 – Torniamo nel XIX secolo e governiamo numerose nazioni in questo profondo simulatore strategico dal respiro globale e dalla libertà virtualmente infinita di riscrivere la storia.
  • The Callisto Protocol – Dalle menti dell’originale Dead Space arriva un horror in terza persona di stampo cinematico che ci porta ai confini di Callisto, dove le nostre non saranno le sole urla.
  • Humankind Definitive Edition – Strategico a turni che ci offre l’occasione di plasmare la nostra civiltá ideale mescolando le conoscenze tecniche e culturali di oltre 60 civiltá attraverso le sue generazioni.
  • Fashion Police Squad – Combattiamo il peggior nemico dei tempi moderni, il cattivo gusto nel vestire, e entriamo a far parte della squadra di polizia piú alla moda di sempre in un irriverente FPS vecchia scuola.
  • Symphony of War: The Nephilim Saga – Avventuriamoci nel mondo di Tahnra e guidiamo le nostre armate in un eccezionale strategioco a turni in 2D ispirato alla grandiosa saga Fire Emblem.
  • Terraformers – Gestionale con elementi rougelike che ci vede alle prese con l’arduo compito di portare la vita su Marte, competendo contro altri esploratori e contro le avversità di un nuovo mondo ostile.
  • Coromon – RPG 2D che omaggia la nota serie Pokémon con oltre 100 creature da catturare, e una storia originale come membri del gruppo ricerche Lux Solis, attraverso un mondo suddiviso in 6 macro aree tutte da esplorare.
  • The Excavation of Hob’s Barrow – Vestiamo i panni dell’antiquario Thomasina Bateman nell’Inghilterra Vittoriana e scopriamo il segreto dietro una strana lettera in un avvincente avventura punta e clicca in pixel art.

In aggiunta avrete anche accesso all’Humble Games Collection -una selezione di titoli accessibili in maniera gratuita-, e fino al 20% di sconto addizionale per qualsiasi gioco acquistato sull’Humble Store. Questi 8 giochi per PC, e i relativi bonus, possono essere vostri sottoscrivendo all’abbonamento Humble Choice al prezzo di soli 9,99€ al mese, oppure a 109€ con il piano annuale, e riscattandoli prima delle 19:00 del 7 maggio 2024!

Scontro tra Open World: Cyberpunk 2077 contro GTA V

Dopo un lancio disastroso che la maggior parte dei fan di Cyberpunk 2077 vorrebbe seppellire nel profondo dei propri ricordi, il titolo dei polacchi di CDProjektRED ha avuto un vero e proprio rilancio, dapprima con una serie di corpose patch che hanno messo una toppa su alcune delle falle più clamorose, e successivamente con un DLC che, come abbiamo scritto nella nostra recensione di Phantom Liberty, ha letteralmente dell’incredibile per qualità della scrittura e della esecuzione.

Oggi Cyberpunk 2077 sta conoscendo una nuova giovinezza, e il confronto che stiamo per proporvi con il mostro sacro GTA V non appare più così azzardato.

Un confronto tra due giganti

In questo articolo cercheremo di darvi alcuni spunti critici sul confronto tra queste due pietre miliari del videogames, individuando gli elementi a favore di Cyberpunk 2077 e quelli invece a favore di Grand Theft Auto V, pur consapevoli che il confronto, apparentemente, potrebbe sembrare un po’ sbilanciato, considerando che GTAV è un titolo che il 17 settembre compie ben 11 anni.

Cyberpunk: opzioni di gioco aggiuntive

Il primo elemento sicuramente più distintivo di Cyberpunk 2077 è la libertà di azione che il gioco offre al giocatore.

Anzichè optare per una storia già scritta ed una progressione più lineare dei personaggi, Cyberpunk 2077 offre una serie molto più articolata di alternative nel gameplay. Innanzitutto si può scegliere un proprio background tra Corpo, Nomad o Street Kid, una scelta che si ripercuoterà non soltanto sulle opzioni di dialogo di cui parleremo nel prossimo paragrafo, ma anche nel comportamento di alcuni NPC nei nostri confronti e nell’accesso ad aree che altrimenti ci sarebbero precluse. E questo senza nemmeno considerare l’infinita lore tratta dal gioco da tavola Cyberpunk 2020, una mole di contenuti davvero maestosa contro cui GTA V non può di certo competere.

In secondo luogo, il gioco permette (proprio come il gioco da tavolo) di creare una build davvero personalizzata attraverso una serie di abilità sbloccabili tramite punti esperienza. Si può scegliere di diventare un netrunner, un hacker specializzato in attacchi tecnologici dalla distanza, un cecchino stealth, un macellaio specializzato in attacchi ravvicinati, un fixer; insomma, soprattutto dopo i recenti aggiornamenti, di costruire e pianificare nel dettaglio una build personalizzata per il proprio stile di gioco.

GTA V al contrario, invece di offrirvi la possibilità di creare un vostro background, vi offre tre personaggi con un background già predefinito (anche se scritto in maniera davvero magistrale) e tre diversi finali, contro i 5 di Cyberpunk 2077.

Cyberpunk 2077: integrazione delle scelte di conversazione

Poiché, come abbiamo detto, in Cyberpunk 2077 abbiamo il potere di modellare la personalità del nostro personaggio, le opzioni di dialogo disponibili sono decisamente superiori e consentono di stabilire un rapporto più stretto con il nostro alter ego.

Ad esempio, V in Cyberpunk 2077 è praticamente una tabula rasa finché non si decide quale percorso intraprendere, attraverso azioni che possono comportare l’accettare alcune missioni da parte dei fixer, o rifiutarle. Anche alcune di queste missioni sono specifiche per il tipo di background scelto all’inizio e questo dona un ulteriore layer di personalizzazione alla partita del giocatore.

Al contrario, in Grand Theft Auto V le missioni sono tutte uguali e dipendenti solo dal personaggio a cui sono affidate tra i tre disponibili: Michael, Trevor e Franklin.

GTA 5: design della città su un altro livello

Nonostante Night City lasci davvero senza fiato dal punto di vista tecnico, con scorci che sembrano presi di peso da un film sci.fi, Grand Theft Auto 5 è in vantaggio rispetto a Cyberpunk 2077 quando si tratta di creare un ambiente urbano più convincente e vivo rispetto a Cyberpunk 2077.

Grand Theft Auto V è si un parodia estrema del mondo reale di Los Angeles, ma Los Santos dà comunque la sensazione di una città più organica, viva, autentica, che respira e reagisce al vostro passaggio, con una popolazione di NPC che qui funziona e si comporta in modo più realistico.

D’altra parte, Cyberpunk 2077, nonostante alcune migliorie apportate con le patch e il DLC appare ancora troppo statica. Sparare in mezzo alla folla, non comporterà nessuna reazione da parte degli NPC, alla prima attività illegale, la polizia compararirà come per magia a poca distanza da voi per poi scomparire in modo altrettanto “improvviso”. Insomma, è come se ad un certo punto in CDPR abbiano dovuto fare i conti con la realtà e tagliare intere aree o modalità di interazione con la città.

Senza considerare un sistema più convincente di guida dei veicoli e del comportamento degli altri guidatori alla guida.

Mod

Se siete appassionati di mod, vi piace modificare il gioco per renderlo più bello, più realistico, o semplicemente per aggiungere elementi che migliorano la giocabilità, GTA V è imbattibile. Alcune delle mod del gioco sono così strampalate che faticherete a riconoscere il gioco dopo averle applicate, mentre altre aggiungono dettagli, texture in altissima definizione e incredibilmente realistiche che avrete difficoltà addirittura a capire se si tratta ancora dello stesso gioco o di un video reale. Senza contare che in GTA V avrete molte più opzioni di personalizzazione, di acquisto ecc. (qui su CSGO Smurf Ninja, ad esempio, trovate account modificati di GTA V). CP2077 è sulla buona strada, ma il cammino è ancora lungo.

GTA V e l’arte della commedia

Quando si tratta di fare un confronto tra questi due videogiochi in riferimento alle situazioni grottesche, folli e assolutamente divertenti, GTA V ancora una volta non ha rivali. Alcuni personaggi come Trevor sono letteralmente pazzi e vi metteranno in situazioni così grottesche che faticherete a smettere di ridere. Tutto questo senza considerare l’enorme mole di divertimento aggiuntivo garantito dal comparto Online di GTA V. Ancora oggi giocare insieme ad un gruppo di amici o a degli sconosciuti su GTA Online è una delle esperienze più divertenti che potrete fare online. Eppure, nonostante il tono a volte incredibilmente scanzonato, GTA V è in grado anche di farvi riflettere rendendo evidenti le contraddizioni della società americana, che sono le contraddizioni di tutta la società occidentale.

Commento finale

E allora chi vince tra i due mostri sacri del genere Open World? Sebbene ognuno di loro abbia dei punti di forza e dei punti deboli, è impossibile non riconoscere a GTA V l’enorme merito di aver ridefinito gli standard del genere già nel 2013. Nonostante CP2077 abbia punti di forza davvero importanti, come la lore e il gameplay stratificato e non lineare, con una trama che si avvicina a quella di un film, un comparto tecnico che a distanza di tanto tempo, (sebbene dopo tante, troppe, remaster), ancora oggi tiene botta e un open world incredibilmente vivo, GTA V è per noi, ancora il campione indiscusso da battere. Forse GTA VI riuscirà nell’intento, o forse The Witcher 4 si prenderà la corona per ora saldamente nelle mani di Rockstar, chi può dirlo, ma per adesso c’è un solo vero RE.

Recensione Freedom Planet 2, tra tradizione e nuove esigenze

Il primo Freedom Planet, nato come fan-game di Sonic, nell’ormai lontano 2014 ottenne un successo di pubblico davvero inaspettato. Per Freedom Planet 2, GalaxyTrail ha preso quanto di buono fatto con il capostipite e ha ampliato la formula per dare alla sua creatura una più forte impronta personale.

Questo sequel è sempre un platform veloce ed adrenalinico, ma le tante introduzioni lo hanno reso un prodotto molto più variegato e corposo del precedente. E al tempo stesso più stratificato in termini di fruizione, grazie alle tantissime features Quality of Life relative alla personalizzazione della difficoltà.

Tra tradizione e nuove esigenze, dunque. In estrema sintesi, potremmo spiegarvelo così: è come se una perla delle console SEGA degli anni 90 fosse uscita oggi, con tutte le attenzioni relative alla stratificazione dell’approccio che le nuove generazioni impongono.

Freedom Planet 2, uscito già su PC, sarà disponibile dal 4 aprile 2024 anche su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.


Versione testata: PlayStation 5


Una (banale) storia di eroismo e amicizia

In Freedom Planet 2 vestiremo i panni (o meglio, il manto) delle quattro eroine di Avalice: Lilac, Carol, Milla e Neera. Chiamate ad affrontare la potente Merga, un antico drago riemerso dalle profondità dell’oceano, la loro amicizia verrà messa a dura prova.

La narrativa di Freedom Planet 2 è quanto di più banale e scontato ci sia. Se da un lato, visto il genere di appartenenza, un substrato narrativo più sostenuto risulta comunque apprezzabile, è altresì vero che tutto ciò comporta una frammentazione del gameplay, nella prima run, che non vale la proverbiale candela. Anche a fronte di una caratterizzazione di personaggi e relativi dialoghi che ci sono sembrati in molti casi proprio sciocchi. Frammentazione demandata anche ad alcuni momenti di gioco in cui parlare con diversi NPC spostandoci tra gli hub tramite su una specie di world map.

Fortunatamente tra le tante modalità extra c’è la possibilità di affrontare il gioco saltando tutti i momenti narrativi (comprese le cutscene, addirittura con doppiaggio – in inglese – ) grazie alla modalità Classica, sbloccabile dopo aver finito la storia, chiamata modalità Avventura.

Una perla grezza degli anni 90…

Uno dei maggiori pregi di Freedom Planet 2 è da ricercarsi nella diversità di gameplay delle quattro protagoniste. Ognuna di esse rappresenta uno specifico archetipo (velocità, potenza, brawler, esplorazione) e dispone di specifiche abilità che cambiano totalmente il modo di affrontare i livelli.

Vien da sé che la varietà ludica, già solo sulla base di questa considerazione, è ad altissimi livelli. E tutto ciò è possibile grazie al superbo level design dei 24 stage di gioco che riesce ad esaltare in egual misura tutti e quattro i personaggi.

Freedom Planet 2
Lilac incarna l’archetipo “velocità”

Ovviamente una base ludica comune c’è, e paradossalmente è l’elemento che, sfortunatamente, riteniamo meno riuscito. Se da un lato abbiamo addirittura un tasto per fare una specie di parry, che lo ammettiamo, ci ha gasato, dall’altro abbiamo dovuto fare i conti con l’eccessiva leggerezza di tutto il sistema di movimento. Non è nulla di estremamente invalidante, sia ben chiaro, ma tale aspetto ha fatto sì che Freedom Planet 2 non ci abbia convinto totalmente, nemmeno dopo le 10 ore impiegate per completare l’avventura.

Una perla grezza, dunque, che nonostante tale criticità ci ha divertito di gusto soprattutto grazie all’estrema varietà collegata alla differenziazione delle protagoniste.

…con tutte le features richieste dal pubblico odierno

Presentarsi con un titolo ludicamente “rigido” come quelli degli anni 90 negli anni 2020 sarebbe stato controproducente (come vi abbiamo anche raccontato nella nostra recensione di Slave Zero X).

GalaxyTrail non ha fatto questo errore e ad una presentazione audiovisiva retrò dannatamente ispirata, e ad un gameplay loop old style ha affiancato contenuti opzionali in abbondanza e soprattutto una serie di features Quality of Life e di personalizzazione dell’esperienza che faranno la felicità di tutti i videogiocatori.

Per quanto riguarda il primo aspetto, oltre alla modalità Classica (ed all’intrinseca rigiocabilità elevatissima per i motivi che vi abbiamo spiegato in precedenza) è presente una modalità Arena in cui affrontare diverse sfide, alcune davvero “challenging”, come direbbero gli anglofoni.

In riferimento al secondo aspetto, invece, è stato introdotto un sistema di revival che permette di resuscitare sul luogo della nostra dipartita (ovviamente con delle limitazioni), senza dover ricominciare il livello, un sistema di build che potenzia determinate caratteristiche delle nostre eroine ed un sistema di item equipaggiabili che fungono da modificatori (sia facilitanti che al contrario).

Quest’ultima trovata è bivalente. Da un lato permette anche ai videogiocatori meno avvezzi di completare gran parte delle sfide al costo di sacrificare il punteggio di fine livello, dall’altro permette ai più esperti proprio di poter raggiungere il rank massimo, ottenibile solo con quei modificatori che inaspriscono la sfida.

Commento finale

Freedom Planet 2 è un titolo ricco di contenuti, vario e stratificato. Tali pregi, di grandissima importanza, controbilanciano anche il sistema di movimento non propriamente convincente. Alla luce di ciò, pensiamo che una chance la meriti da tutti: potrebbe far breccia sia nell’animo dei più nostalgici che delle nuove leve.

Dragon’s Dogma 2 – Guida ai trofei

Dragon’s Dogma 2 è un action RPG favoloso ed imprevedibile che sta conquistando i cuori di tutti gli amanti del fantasy… ma anche dei cacciatori di trofei.

Oltre ad essere un titolo eccezionale, Dragon’s Dogma 2 ha dalla sua parte anche un insieme di obiettivi piuttosto impegnativi che rendono decisamente comoda una bella guida ai trofei!

Tra eventi missabili, missioni da completare in un tempo limite e segreti da scovare, riuscirete nell’impresa di completare il titolo. La nostra guida ovviamente vale non solo per i trofei dalle versione PlayStation, ma altresì anche per gli achievements per Xbox e gli obiettivi Steam.

Prima di passare oltre, vi ricordiamo il nostro coverage per l’action RPG di Capcom:

Informazioni preliminari

  • Difficoltà stimata per il Platino: 5/10
  • Tempo stimato per il Platino:  70/100 ore
  • Trofei offline: 55
  • Trofei online: 0
  • Trofei missabili: Quasi tutti, salvo gli imprescindibili legati alla storia principale
  • Trofei glitchati: 0
  • La difficoltà influisce sui trofei? No, non c’è possibilità di selezionare una difficoltà
  • Run minime: Una (se si fa tutto per bene, altrimenti è consigliabile sfruttare il NG+)
  • Free-roam/selezione livelli dopo aver finito il gioco: Non esiste la possibilità di rigiocare le quest missate ma solo un parziale free roam per recuperare quanto ancora possibile. In alternativa, se avete perso qualcosa, dovrete ricorrere al NG+

Road map

Premessa: Dragon’s Dogma 2 è un titolo che prevede molti trofei missabili legati a circostanza temporanee, missioni da portare a termine con successo ed altre cose di questo tipo. Tuttavia il gioco ha un solo il salvataggio automatico (in alcuni casi legato addirittura ad azioni specifiche) e non è possibile creare slot manuali. Quindi se volete puntare al platino in una sola run, dovrete non solo seguire questa guida, ma anche stare molto attenti. Se siete utenti PlayStation Plus, sfruttate la possibilità di fare backup in cloud ad ogni avvenimenti significativo (disattivando la sincronizzazione automatica). Un processo macchinoso, ma potrebbe salvarvi in caso di errori o problemi.
Step 1: Il primo passaggio è completare la quest principale fino alla 14, chiamata “Una nuova divinità” (A New Godsway). Se non farete deviazioni e vi atterrete a questa indicazione, dovreste raggiungere il punto in questione intorno alle 20/30 ore. Il punto di non ritorno è quando dovrete andare al laboratorio magico e consegnare i 15 cristalli: fate tutto PRIMA di consegnarli. NOTA BENE: fate uno screen del posto in cui troverete la vostra prima Pietra del Cercatore. Sarà una informazione fondamentale nel contesto del trofeo Promosso con il massimo dei voti.
Step 2: A questo punto potrete dedicarvi ad una folta schiera di trofei: oltre a quelli legati alle azioni di battaglia ed alle classi, occhio a Promosso con il massimo dei voti, Tagliatele la testa!, Avanti a testa alta, Occhio per occhio, Il Maestro dei Maestri ed Il collezionista. Vi suggeriamo caldamente di acquistare anche la Unmaking Arrow, una freccia speciale capace di instakillare qualsiasi nemico: attenzione, ne esiste solo una (tecnicamente due, ma l’altra la ottenete nel contesto della Sfinge e vi consigliamo di usarla lì) e il gioco salva automaticamente dopo averla scoccata… la potete acquistare dal Dragonborne per 8 cristalli. Conservatela per il trofeo Ma ci siamo appena conosciuti!, che affronterete al prossimo step.


Step 3: A questo punto potrete procedere con la main quest con la missione 15 “Il colosso guardiano” (The Guardian Gigantus) prendendo il trofeo Ma ci siamo appena conosciuti!. Successivamente dovrete seguire questo ordine: Pace, Dragon’s Dogma 2, L’eroe, La magnificenza di Talos, Il protettore, Liberazione.
Step 4: Se tutto è andato secondo i piani, dovreste aver ottenuto il platino. Se tuttavia avete missato qualcosa, non disperate: iniziate il NG+. Erediterete tutto l’inventario e le abilità, mentre quasi tutte le side quest saranno accessibili dopo aver raggiunto Vernworth.

Dragon’s Dogma 2 è disponibile dal 22 Marzo per PC (via Steam), PlayStation 5 ed Xbox Series.

Si ringrazia PowerPyx.

Il vero Arisen
Colleziona tutti gli altri trofei di Dragon’s Dogma 2.

Completate tutti i trofei di Dragon’s Dogma 2 per ottenere il trofeo di platino.

Promosso con il massimo dei voti
Hai risolto ogni enigma posto dalla regina degli indovinelli.

Per ottenere questo trofeo dovrete trovare la Sfinge e risolvere tutti i suoi indovinelli.

ATTENZIONE, si tratta di un trofeo estremamente missabile. Quindi occhio: ecco la nostra guida.


Il Maestro dei Maestri
Hai imparato ogni abilità dei Maestri.

I Maestri sono NPC che, una volta trovati e soddisfatti determinati requisiti, vi insegneranno le abilità migliori per ciascuna classe. Ecco la nostra guida sul dove trovarli.

Liberazione
Sei stato testimone della fine del ciclo.

Dopo aver soddisfatto i requisiti del trofeo Dragon’s Dogma 2, seguite le indicazioni per il trofeo L’eroe.


Il protettore
Hai portato la gente al sicuro nel mondo senza protezione.

ALTAMENTE MISSABILE. Dopo aver soddisfatto i requisiti del trofeo Dragon’s Dogma 2, seguite le indicazioni per il trofeo L’eroe. Solo dopo aver fatto questo, prima di interagire con il segnale rosso al Santuario del fondale marino, dovrete parlare con tutti i leader che avete incontrato e seguire le loro missioni.

  • Andate a Vernworth e parlate con Sven, che si trova nel castello.
  • Andate alla Pergola Sacra (Sacred Arbor) ed insistete col leader per evacuarlo.
  • Recatevi a Bakbattahl: la quest è automatica e molto veloce.
  • Recatevi all’accamento dell’isola vulcanica: la side quest riguarda Ciodhna.
  • L’ultimo appuntamento è presso le rovine di Agamen, dovrete evacuare gli schiavi sbloccando le porte per raggiungere l’artefatto.

L’eroe
Hai superato tutte le sfide del mondo senza protezione.

ALTAMENTE MISSABILE. Per completare tutte le sfide del mondo senza protezione (al quale avrete accesso soddisfacendo i requisiti del trofeo Dragon’s Dogma 2), dovrete completarle molte velocemente in un arco di pochi giorni. Se non sarete abbastanza rapidi, ciascuna terra verrà distrutta. Le prove sono facili da individuare, visto che appaiono come luci rosse visibili in cielo. In totale sono quattro, di cui la prima si ottiene automaticamente nel corso della side quest.

  • Per la prima sfida, dovrete semplicemente recuperare la vostra pedina. Si tratta di un evento legato alla storia, quindi impossibile da missare.
  • Per la seconda sfida, dovrete affrontare il boss più potete del gioco, dopo esservi diretti a Vernsworth. Fate scorta di Cuori di Drago e puntate esclusivamente ai suoi punti deboli. Attenzione: se tentate di affrontare il boss sotto al livello 30, verrete instakillati.
  • Per la terza sfida, dovrete affrontare un boss piuttosto semplice presso la Pergola Sacra (Sacred Arbor). Attenzione: se tentate di affrontare il boss sotto al livello 30, verrete instakillati.
  • Per la quarta ed ultima sfida, dovrete rianimare il colosso ed assistere al combattimento.

Fatto questo, apparirà l’ultimo segnale rosso. Interagire con esso implica terminare il gioco ed ottenere sia questo trofeo sia Liberazione. Tuttavia ASPETTATE e, visto che adesso potete esplorare il mondo senza fretta, interagite con il segnale blu e parlate con Rothias. Così potrete seguire i requisiti per sbloccare il trofeo Il protettore.


Occhio per occhio
Hai pietrificato una gorgone.

Per questo trofeo, vi rimandiamo alla nostra guida.


Avanti a testa alta
Hai ottenuto una testa di gorgone integra.

Per questo trofeo, vi rimandiamo alla nostra guida.


In barba al Cupo Mietitore
Hai compiuto un miracolo per più persone contemporaneamente.

Questo trofeo presuppone aver recuperato il Cuore del Drago Eterno, la ricompensa che si ottiene nel contesto del trofeo Promosso con il massimo dei voti. Una volta recuperato questo oggetto, uccidete almeno due NPC, aspettate che compaiano presso l’obitorio e riportateli in vita contemporaneamente.

Un assaggio di libertà
Hai spezzato le catene e sei fuggito dalla schiavitù.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Dragon’s Dogma 2, impossibile da mancare.


Arisen
Hai recuperato i ricordi di quando hai ottenuto il titolo di Arisen.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Dragon’s Dogma 2, impossibile da mancare.


Il posto del sostituto
Hai raggiunto Vernworth.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Dragon’s Dogma 2, impossibile da mancare.


Al di là del confine
Hai oltrepassato il cancello al confine.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Dragon’s Dogma 2, impossibile da mancare.


Dragon’s Dogma 2
Hai visto con i tuoi occhi il mondo senza protezione.

Si tratta di un trofeo legato ad uno dei finali ottenibili. Implica usare un determinato oggetto nelle fasi conclusive per evitare la boss fight finale. Onde evitare spoiler, vi lasciamo direttamente un video esplicativo. Fare tutto questo è propedeutico all’ottenimento di altri trofei come La magnificenza di Talos, Liberazione, Il protettore e L’eroe. In vista di questi trofei, vi suggeriamo di arrivare a questo punto almeno a livello 45.


Pace
Sei diventato il Sovrano di Vernworth.

Si tratta del finale che otterrete semplicemente seguendo le indicazioni fornite dal gioco, quindi affrontando regolarmente il boss finale.

NOTA BENE. Dopo aver sbloccato il trofeo, tornate nel menù principale e caricate il salvataggio. Vi ritrovetete nella stanza del trono, dove potrete interagire con una figura blu alla sinistra del trono stesso. Parlateci nuovamente quando si trova in mezzo alla folla della stanza per viaggiare indietro nel tempo a prima del finale. Percorrete le indicazioni del trofeo Dragon’s Dogma 2 per affrontare l’altra parte dell’avventura.


La magnificenza di Talos
Hai attivato il colosso.

Dopo aver soddisfatto i requisiti del trofeo Dragon’s Dogma 2, seguite le indicazioni per il trofeo L’eroe.


Risorse umane
Hai cambiato la tua classe.

Per cambiare la classe, è necessario recarsi presso le locande o le gilde delle classi. La prima volta avverrà a Melve, nel corso della storia. Un trofeo sostanzialmente impossibile da missare. Nella nostra guida troverete altri posti in cui è possibile effettuare la variazione.


Destini gemelli
Hai cambiato la tua classe in cavaliere mistico.

Per sbloccare la classe del cavaliere mistico, seguite le indicazioni presenti nella nostra guida.


Maestro illusionista
Hai cambiato la tua classe in illusionista.

Per sbloccare la classe dell’illusionista, seguite le indicazioni presenti nella nostra guida.


Un racconto di frecce e di magia
Hai cambiato la tua classe in arcier-mago.

Per sbloccare la classe dell’arcier-mago, seguite le indicazioni presenti nella nostra guida.


Scegli un’arma, non importa quale
Hai cambiato la tua classe in eroe leggendario.

Per sbloccare la classe dell’eroe leggendario, seguite le indicazioni presenti nella nostra guida.


Chi fa il primo turno di guardia?
Ti sei accampato.

Per accamparsi, è necessario trovare anzitutto un’area dedicata e poi usare un kit apposito. Potete trovare entrambi nel sentiero che prenderete a nord est di Melve, nel corso della quest principale.


La base dell’Arisen
Hai comprato un’abitazione tutta tua.

Si tratta di una ricompensa che otterrete dalla side quest “Un posto da chiamare casa” (A Place to Call Home). Potete trovare i dettagli nel video seguente.


Una marcia in più
Sei salito a bordo di un carro.

I carri sono dei mezzi di trasposto rapido che possono essere presi da una città all’altra. Si possono trovare facilmente, visto che le relative “stazioni” sono segnalate sulla mappa. Una volta arrivati sul posto, attendete l’arrivo di un carro, pagate il viaggio (con un costo che oscilla tra i 100 e i 200 pezzi d’oro). Se il carro viene assalito durante il viaggio, dovrete difenderlo per riprendere il tragitto.


Il salvatore
Hai utilizzato un Cuore di Drago per riportare in vita i morti.

Il vostro primo Cuore di Drago si otterrà nel corso della main quest ed utilizzarlo sarà abbastanza comune nel corso del gioco, quindi il trofeo è tecnicamente impossibile da missare.


A un tiro di pietra
Hai usato una Pietra del Trasporto.

Le Pietre del Trasporto sono oggetti consumabili che vi permettono di usare il fast travel con i Telecristalli. Non sono esattamente economiche, quindi usatela in caso di necessità ed avrete il trofeo.


Emblema di virtù
Hai ottenuto un’insegna per pedine.

Per ottenere un’insegna per pedine dovrete uccidere un gran numero di una qualsiasi creatura. Si possono consultare gli status delle insegne dal menù delle pedine. Semplicemente giocate e non dovreste aver problemi a farmare i requisiti per il trofeo.


Ma ci siamo appena conosciuti!
Hai sconfitto il colosso in poco tempo.

L’incontro con il colosso avviene nel corso della main quest, alla missione 15 “Il colosso guardiano” (The Guardian Gigantus). Se avete seguito le nostre indicazioni nella roadmap, avrete a disposizione la Unmaking Arrow. Usatela sul colosso appena emerge dalle acque. Per sbloccare il trofeo dovrete attendere circa 6 minuti, visto che il colosso arriverà autonomamente ad un punto specifico del percorso prima di crollare.


Tagliatele la testa!
Hai decapitato una gorgone.

Per questo trofeo, vi rimandiamo alla nostra guida.


Lo specialista
Hai raggiunto il rango massimo di una classe.

Un trofeo che raggiungerete semplicemente giocando e raggiungendo il livello 9 con almeno una classe.


Risorse inumane
Hai insegnato una specializzazione alla tua pedina.

Per poter insegnare una specializzazione alla vostra pedina, dovrete prima procurarvi un libro blu. Per prima cosa, completate la side quest “Trattamento medico” (Medicament Predicament). Incontrerete nuovamente Flora a Vernworth, che vi darà l’oggetto che vi occorre per ottenere il trofeo.


Faglia, serva delle mie brame…
Hai impostato una missione per la tua pedina.

Per questo trofeo, dovrete impostare una missione per la pedina direttamente dal Rift presente a Vernworth o Bakbattahl. Il trofeo si può ottenere tanto online quanto offline, ma con un criterio diverso.

Se siete offline, la missione verrà portata avanti dall’IA nel corso di alcuni giorni infame. Se siete online, il compito sarà affidato alla pedina che verrà assoldata dall’Arisen di un altro giocatore. Ad ogni modo, per verificare se la missione è stata portata a termine, dovrete dormire presso una locanda o presso la vostra abitazione.


Divertimenti al Myrmecoleon
Hai visitato il Castello della Rosa.

Il Castello della Rosa si trova a sud di Vernworth. Il video che segue vi mostra come raggiungerlo e visitarlo.


Il collezionista
Hai collezionato 80 Pietre del Cercatore.

Nel gioco sono presenti un totale di 240 Pietre del Cercatore, mentre per questo trofeo ne occorrono solo 80, ovvero un terzo. Non dovreste dunque avere problemi nel corso del cammino verso il platino, tuttavia per ogni eventualità ecco la posizione di tutte le Pietre.


Il filantropo
Hai fatto sì che 50 persone si affezionassero a te aumentando la vostra affinità.

Ci sono diversi modi per far aumentare l’affinità con ben 50 persone. Il modo principale è semplicemente svolgendo le missioni. Tuttavia dovrete fare anche altro per raggiungere un numero così elevato di individui. Sfruttate il meccanismo dei regali, donando Wyrmlife Crystals agli NPC (ne bastano due a persona per raggiungere il 100%, tuttavia ne dovrete dare uno alla volta, poi riposare 24 ore e poi darne un altro). Un modo alternativo è dormire con tutti i 15 NPC al Castello della Rosa. Tuttavia i costi sono altini, quindi occhio:

  • Jennifer (20,000)
  • Braun (20,000)
  • Nirvane (20,000)
  • Jessika (20,000)
  • Viola (20,000)
  • Linda (20,000)
  • Dean (20,000)
  • Frosst (20,000)
  • Cecilli (20,000)
  • Kellen (20,000)
  • Marissa (20,000)
  • Rionne (30,000)
  • Ariadne (30,000)
  • Gewn (30,000)
  • Thiemothee (30,000)

    Gli ultimi quattro richiedono la Platinum Membership, che può essere acquistata al primo piano per 45,000 pezzi d’oro.

Verso l’affinità e oltre!
Hai portato l’affinità con una persona al massimo.

Otterrete questo trofeo come prerequisito per Tranquilli che ce n’è per tutti.


La forgia
Il tuo equipaggiamento è stato riforgiato da un drago.

Vi suggeriamo di fare il trofeo con una delle armi iniziali che, sebbene deboli, hanno costi di upgrade inferiori e richiedono risorse comuni.

Per prima cosa applicate i tre potenziamenti standard. Per sbloccare il quarto, dovrete sbloccare un NPC che visiterete nel corso della main quest per la missione “Ombre tremolanti” (Flickering Shadows). Per l’upgrade sono necessari i Wyrmlife Crystals (WRC), che si ottengono sconfiggendo i draghi.


Questo ti curerà gli acciacchi
Hai fatto un bagno alle terme.

Le terme si trovano sull’isola vulcanica di Agamen. Ecco come trovarle.


Ponte fai-da-te
Hai usato un ciclope come ponte.

Quando in prossimità di uno strapiombo modesto, un ciclope può essere fatto cadere per essere usato come ponte. Vi potrà capitare diverse volte nel gioco, vi lasciamo una posizione in cui è facile farlo attirando un ciclope nelle vicinanze.


L’arpia volante
Hai attirato un’arpia, ti sei aggrappato a lei e avete spiccato il volo.

Per questo trofeo, dovrete acquistare l’oggetto “Segnale di fumo attira-arpie” da un qualsiasi mercante itinerante. Usatelo e poi aggrappatevi ad un’arpia.


Rianimazione sincronizzata
Hai rianimato almeno due pedine contemporaneamente.

Per rianimare le pedine è sufficiente premere il tasto dedicato quando sono atterrate sul campo di battaglia, Approfittate di due pedine vicine per ottenere il trofeo.


Il Dogma del drago
Hai ottenuto il Dogma del drago.

Il “Dogma del drago” è una potente spada che può essere acquistata per 110 Wyrmslife Crytals dal Dragonforged, dopo aver soddisfatto i requisiti del trofeo Dragon’s Dogma. Se avete seguito le indicazioni sulla roadmap, dovreste avere una tale somma da parte (considerando i 100 cristalli ottenuti nel contesto del trofeo Pace).


Il Maestro delle Grigliate
Hai grigliato ogni tipo di carne sia di giorno che di notte.

Per ottenere questo trofeo, seguite la nostra guida.


Una notte da signori
Hai partecipato a un ballo in maschera a palazzo indossando dei vestiti eleganti.

Prima di tutto dovrete arrivare alla main quest “Il trono rubato” (The Stolen Throne). Per ottenerla dovrete parlare con il capitano Brant, per il quale dovrete aver svolto altre missioni. Poi ci sarà l’opzione “Parlami del ballo” per poterne parlare con lui.

Brant vi fornirà una maschera, ma dovrete trovare altri due pezzi per il vestito elegante. Li troverete entrambi a Vernworth, entrambi nella casa del controllore. Equipaggiateli ed attendete una notte per entrare al ballo in maschera.


Lavoro in meno
Hai riportato in vita un morto presso un obitorio o ossario.

Come da descrizione. Uccidete un NPC, riposate un giorno ed apparirà al più vicino obitorio o ossario. Usate un Cuore di Drago per riportarlo in vita. I Cuori di Drago più semplici da ottenere vi verranno consegnati nel corso delle main quest “Il complotto di Disa” (Disa’s Plot) e “Il trono rubato” (The Stolen Throne). Potrete anche crearne uno mettendo insieme tre frammenti di Cuore di Drago.


Prima che sorga il sole
Hai sconfitto il cavaliere senza testa.

Il cavaliere senza testa appare solo di notte. Prima dei requisiti richiesti dal trofeo Dragon’s Dogma, può apparire random. Dopo averli soddisfatti, apparirà quasi sempre al Moonswax Bridge.


Turista
Hai visitato 50 dungeon.

Per ottenere questo trofeo, seguite la nostra guida.


Tutti a bordo del carro fantasma
Sei salito sul carro fantasma.

Questo trofeo si può ottenere nel corso della side quest “Il carro fantasma” (The Phantom Oxcart). Dovrete spogliarvi di ogni equipaggiamento e parlare con il conducente per poterci salire.


Il primo giro non ti è bastato?
Cavalca un grifone per la seconda volta.

Come da descrizione. Affrontate almeno due volte i grifoni ed arrampicatevi su di essi quando stanno per volare via.


Ritorno all’isola
Sei tornato all’isola vulcanica di Agamen.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Dragon’s Dogma 2, impossibile da mancare.


Tranquilli che ce n’è per tutti
Hai assistito a una rissa tra i tuoi ammiratori nella tua abitazione.

Per ottenere il trofeo, anzitutto dovrete portare l’affinità al massimo per due NPC e poi farli combattere all’interno della vostra abitazione.

Per prima cosa dunque, seguite le indicazioni del trofeo La base dell’Arisen. Successivamente raggiungete Vernworth e portate al massimo l’affinità con due NPC con il metodo dei Wyrmslife Crystal. Una volta ottenuti i due ammiratori, vi seguiranno alla vostra abitazioni e, una volta lì, si prenderanno a sberle. Se non funziona, aggiungete una terza persona.


Il trespolo del drago
Hai raggiunto la Torre del Soffio di Drago.

La Torre del Soffio di Drago si trova a sud ovest di Bakbattahl. La raggiungerete sicuramente nel corso del gioco, tuttavia ecco dove trovarla.


Hai portato una lanterna, vero?
Hai raggiunto la Grotta di Drabnir.

La Grotta di Drabnir si trova seguendo il sentiero a sud ovest di Bakbattahl. La trovate nel lato più a sud dell’area desertica di Battahl: connette questa regione con quella dell’isola vulcanica di Agamen.


Il tesoro del vincitore
Hai recuperato la tua roba da uno sciacallo che te l’aveva rubata.

Dovrete fare in modo di farvi rubare la lanterna da uno sciacallo. Vi consigliamo un posto giusto per essere derubati (!) ma attenzione: dovrete attendere che un’arpia vi addormenti per permettere allo sciacallo di alleggerirvi.


Fuorilegge
Hai usato vie illecite per oltrepassare il cancello al confine.

Come da descrizione. Di seguito trovate un video esplicativo.

Epic Games Store, il metroidvania indie Islets in regalo!

Come ogni giovedì Epic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana aiutiamo un novello guerriero a riconnettere le isole di un mondo in subbuglio nel colorito – ma non proprio spensierato – Islets!

Islets è un metroidvania 2D creato da Kyle Thompson e distribuito da Armor Games Studios – precedentemente noti per l’omonimo e famosissimo portale di giochi in Flash – che ci mette nei panni del piccolo topo guerriero Iko, alle prese con l’arduo compito di unificare un mondo ora in frantumi.

Navighiamo il coloratissimo mondo disegnato a mano, un’isola alla volta, e uniamo le terre fluttuanti in una sorta di puzzle che ci aprirà la strada per addentrarci sempre di più nelle sue lande ricche di carismatici, e a tratti assurdi personaggi, e i suoi pericolosi e spietati mostri dalle svariate fattezze.

Potete fare vostro Islets in forma gratuita solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo il corrispettivo link al gioco. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 16:00 di giovedì 4 aprile.

E non perdetevi la live sul nostro canale ufficiale Twitch di 4News.it, per provare assieme a Edoardo “SamaelBecks” Bechis cosa ci propongono questi titoli gratuiti nella rubrica #GiochiXPovery, in onda ogni giovedì alle 18:30.

85 anni di Batman, Warner Bros. Discovery celebra l’anniversario del Cavaliere Oscuro

Warner Bros. Discovery dà il via alle celebrazioni per l’85° Anniversario di Batman in Italia: uno dei personaggi più iconici e duraturi della cultura pop, riconosciuto in tutto il mondo grazie alla sua rappresentazione in fumetti, programmi televisivi, videogiochi, cartoni animati e film. Il 2024 segna l’85° Anniversario dalla sua prima apparizione in Detective Comics n. 27 del 1939. Da allora, il Cavaliere Oscuro è rimasto un simbolo di determinazione, coraggio e giustizia per generazioni di fan.

Creato da Bob Kane con l’aiuto di Bill Finger, Batman è apparso per la prima volta nel Detective Comics n. 27 nel 1939 e da allora il Cavaliere Oscuro è rimasto un simbolo di determinazione, coraggio e giustizia per generazioni di fan per oltre 85 anni. Batman è noto non per avere superpoteri, ma per la sua intelligenza e abilità tecnica; nato dal trauma della perdita dei genitori, la ricerca implacabile di giustizia di Bruce Wayne e la determinazione nel proteggere gli altri lo hanno reso istantaneamente un’icona. Da Adam West nella popolare serie del 1966 all’ultimo Cavaliere Oscuro, interpretato da Robert Pattinson nel film Warner Bros. Pictures del 2022 “The Batman”, l’immagine di Batman viene reinventata per ogni generazione da incredibili scrittori e artisti, sia dietro la macchina da presa che al tavolo da disegno.

Durante il corso di tutto l’anno Warner Bros. Discovery Italia celebrerà Batman attraverso diverse attività, iniziative e lanci di nuove collezioni di prodotto.

Batman sarà protagonista della XXXII edizione di Romics (dal 4 al 7 aprile 2024), il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games. Al cavaliere oscuro è infatti dedicato il manifesto di questa edizione di Romics, realizzato da Simone Bianchi, maestro della Comic Art contemporanea.

Inoltre, durante il corso di Romics, 3 famosi artisti del fumetto – Simone Bianchi, Dan Panosian ed Emanuela Lupacchino – renderanno omaggio a Batman attraverso delle sessioni di live painting nei giorni di sabato 6 aprile e domenica 7 aprile, in cui realizzeranno dal vivo delle opere ispirate alle diverse versioni dell’iconico Super Eroe DC.

Batman sarà celebrato anche all’interno della terza edizione delle DC | Superhero Academy, l’accademia per giovani Super Eroi DC pronta a riaprire le porte a giugno 2024. Fino al 18 aprile sarà possibile partecipare al concorso di selezione dei nuovi cadetti dall’academy, attraverso l’acquisto di un qualunque prodotto DC.

Sarà sufficiente registrarsi e caricare la ricevuta d’acquisto su www.dcsuperheroacademy.it.

Nell’anno dell’85° anniversario di Batman il Gruppo Formitalia, ha annunciato con orgoglio una partnership entusiasmante con Warner Bros. Discovery Global Consumer Products (WBDGCP) per lo sviluppo di prodotti di arredamento sotto il marchio Wayne Enterprises di WBDGCP. Con questa significativa partnership Formitalia lancerà una collezione esclusiva ispirata al leggendario e iconico Bruce Wayne, il miliardario alterego di Batman. I prodotti Formitalia incarneranno la sofisticatezza, il lusso e la modernità associati a questo iconico personaggio. La collezione Wayne Enterprises comprenderà una vasta gamma di arredi d’interni di alta moda, tra cui soggiorno, set da letto, ufficio, illuminazione e articoli per la decorazione della casa, offrendo l’opportunità di infondere gli spazi abitativi con l’essenza di Gotham City.

Formitalia presenterà la collezione Wayne Enterprises al Salone del Mobile di Milano, nella Hall 15 – Stand E20/E22.

Per uno stile da Super Eroi DC non possono mancare, nel guardaroba di ogni bambino, i capi della capsule che Benetton ha dedicato all’iconico personaggio. Una ricca linea di felpe e t-shirt in cui il Cavaliere Oscuro compare in diverse versioni grafiche, così che ognuno possa scegliere la sua preferita!

La collezione Batman x Intimissimi Uomo rende protagonista l’iconico simbolo di Batman: calze, boxer, slip e pigiama coordinati per tutti gli amanti del misterioso Super Eroe DC. La capsule include due paia di calze multi logo, una lunga ed una corta, uno slip, un boxer e un pigiama a maniche lunghe con pantalone con polsino.

Per festeggiare al meglio la carriera a fumetti del Cavaliere Oscuro, Panini Comics propone dal suo catalogo una selezione dei volumi più rappresentativi di questi 85 anni di pubblicazioni. Dai capolavori che raccontano storie degli esordi del protettore di Gotham – come Batman: Il lungo Halloween di Jeff Loeb e Tim Sale e Batman: Anno uno, storytelling noir firmato dal duo creativo composto da Frank Miller e David Mazzucchelli – a pietre imprescindibili della nona arte. Tra queste, storie come Batman: Hush, magistralmente disegnato da Jim Lee e contenente una vera e propria carrellata dei più celebri antagonisti dell’Uomo Pipistrello; l’immortale Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro; Batman: The Killing Joke, uno dei più celebri scontri tra Batman e Joker; Batman: Dannato, un’incredibile storia dalle atmosfere noir a cura di Brian Azzarello e Lee Bermejo. E per chi volesse ripercorrere con un unico volume antologico la storia editoriale di Batman dagli anni 30 ad oggi, Il grande libro di Batman propone una raccolta di venti storie leggendarie legate al Cavaliere Oscuro corredate da una serie di articoli per conoscere tutto quello che c’è da sapere sull’icona DC più amata in Italia.

Durante il corso del 2024 Batman sarà protagonista di numerose attività ed iniziative, per non perderne nessuna sarà sufficiente seguire i profili social di DC Italia:

Recensione WWE 2K24, il titolo celebrativo per i 40 anni di WRESTLEMANIA

Dopo il clamoroso fallimento con WWE 2K20, e la saggia decisione di non pubblicare una interazione dedicata al Wrestling nel 2021, 2K e Visual Concepts hanno dimostrato, prima con WWE 2K22 e poi con WWE 2K23, di saperci ancora fare con lo sport spettacolo nato nel lontano XIX secolo, tanto che i due citati capitoli, infatti, sono fra i migliori degli ultimi anni. Non era sicuramente scontato che 2K e lo sviluppatore californiano riuscissero a tornare prepotentemente sotto le luci della ribalta; grazie ai tanti contenuti proposti, ad un gameplay sicuramente più funzionale, fresco e adatto a qualsiasi palato (non senza qualche lieve incertezza tecnica), il brand WWE 2K rappresenta ancora – sebbene i concorrenti non manchino (come AEW: Fight Forever) – sinonimo di grande wrestling in salsa videoludica. Ora con WWE 2K24, l’intento è di proseguire la “striscia vincente” avviata nel 2022 e di mantenere il titolo di miglior gioco di wrestling in circolazione. Ma sarà davvero così? Scopritelo nella nostra recensione completa.

WWE 2K24 è stato pubblicato l’8 marzo 2024 per PlayStation 4, Xbox One, PlayStation 5, Xbox Series X e PC.


Versione testata: PlayStation 5


40 anni di WRESTLEMANIA!

Mentre ci avviciniamo a grandi passi a WrestleMania 40, lo show dell’anno si terrà il 6 e 7 aprile 2024 a Filadelfia e vedrà nientedimeno che il coinvolgimento di Dwayne The Rock Johnson, 2K e Visual Concepts, hanno fatto di tutto per cercare di garantire che l’ultima voce della serie WWE 2K fosse all’altezza del compito di celebrare al meglio quello che per i fan del wrestling viene definito “Showcase of the Immortals“.

A partire dal gameplay – non sempre convincente in questi anni – ma se avete familiarità con gli ultimi due giochi WWE, con WWE 2K24, vi sentirete come a casa. I controlli e il gameplay sono praticamente rimasti invariati rispetto a WWE 2K23, con un semplice sistema di combo che consente agli appassionati di premere i pulsanti a schermo e di divertirsi, e controlli più complessi offerti per coloro che vogliono avere una sfida maggiore nel corso di un match.

I contrattacchi, ad esempio, sono più divertenti da eseguire (se si ha il giusto tempismo), sebbene abbiano notato una sorta di “momentum” in stile FIFA, nel quale il nostro avversario – dopo averle prese di santa ragione – è diventato praticamente invincibile, portandoci ad una inaspettata sconfitta. Detto questo, molti dei problemi riscontrati negli anni precedenti sembrano essere stati risolti. I minigiochi (come gli scambi di colpi) rendono il ritmo delle partite più immersivo e appagante e le Super Finisher aumentano l’intensità di qualsiasi incontro. Non solo, anche il modo in cui i personaggi si muovono sono più specifici per personaggio, e tutto contribuisce a creare un gioco nel complesso fantastico e vibrante.

il controllo è molto intuitivo, risulta naturale eseguire mosse, schivate, blocchi prima di scatenare una finisher speciale quando è il momento giusto

Tante modalità

Uno dei principali successi del brand WWE 2K è l’enorme numero di opzioni di gioco disponibili per i giocatori. Quella che probabilmente delizierà maggiormente i giocatori quest’anno è 2K Showcase of the Immortals, una modalità di gioco che li accompagna attraverso vari grandi momenti storici di WrestleMania. È molto divertente rivisitare questi iconici match ed è perfetta per prepararsi al meglio a WrestleMania 40. Sebbene non tutti gli anni siano stati riproposti, quelli presenti sono preceduti da un riepilogo approfondito della storia che ha portato a quell’incontro, con spiegazioni da parte di Corey Graves, commenti ed interventi dei lottatori che furono coinvolti e che forniscono una visione reale della storia di questi iconici match. Sebbene si tratti di una modalità appetitosissima, presenta un lieve sbilanciamento fra giocato e filmati di intermezzo. Sono state numerose le partite in cui ci siamo ritrovati a eseguire una singola mossa e siamo stati poi martoriati da diversi minuti di video prima di riprendere il controllo. C’è da dire che il passaggio da giocato a riprese reali e viceversa, è a dir poco spettacolare.

Detto questo, ogni partita può essere un po’ lunga e le istruzioni (sebbene chiarissime rispetto al passato) possono essere noiose e tediose se per mera distrazione doveste perdervi qualcosa. In definitiva si tratta della migliore modalità Showcase che i ragazzi di 2K e VC abbiano mai realizzato e che vi farà davvero immergere cuore e mente negli anni e negli incontri che furono. Come ad esempio Hulk Hogan vs André The Giant in quel di WrestleMania III, o ancora il compianto Ultimate Warrior contro Hulk Hogan a WrestleMania VI, o i più recenti Steve Austin vs The Rock e Shawn Michaels vs The Undertaker a WrestleMania XXV.

Oltre a ciò ci sono molte altre opzioni. Oltre alle esibizioni e alla creazione di partite personalizzate, la modalità di gioco MyRISE funge da solida modalità carriera, con due diversi filoni che i giocatori possono perseguire (e dei quali vi parleremo fra pochissimo). MyGM, invece, adotta un approccio più gestionale e tattico, poiché il giocatore gestisce il proprio roster di superstar (SmackDown, Raw o anche NXT), organizzando eventi con l’obiettivo di battere la concorrenza e fornire ai fan il massimo intrattenimento possibile. E lo fa coinvolgendolo al massimo pensando anche alle categorie di peso e alla produzione e a come ciò influenzerà il coinvolgimento dei fan.

MyGM continua a crescere di anno in anno e questa voce non fa eccezione in WWE 2K24. Sarete chiamati a scegliere lo spettacolo desiderato, creare un elenco di Superstar e competere contro un massimo di tre amici o avversari CPU per rimanere sotto budget e vincere la guerra degli ascolti. Gli aspiranti General Manager devono organizzare con cura lo spettacolo di ogni settimana per garantire che l’evento sia più emozionante e memorabile possibile. I giocatori possono inviare talent scout per trovare stelle nascenti da aggiungere ai propri roster, completare obiettivi opzionali per guadagnare ricompense e giocare carte per influenzare i propri “nemici” e aumentare le proprie possibilità di emergere. L’enorme numero di menu e statistiche è un po’ travolgente, ma MyGM è sicuramente – a patto di dedicargli il giusto tempo e attenzione – una modalità cardine dell’offerta.

Allo stesso modo, MyFACTION, la modalità di carte ispirata ad Ultimate Team di EA Sports , è piena zeppa di contenuti che sicuramente faranno felici gli amanti dei giochi di carte. Completa l’offerta la modalità Universe, attraverso cui è possibile dare sfogo alla propria creatività e nuove tipologie di match come Casket, Gauntlet, e Ambulance oltre alla possibilità di avere un arbitro speciale (Guest Referee).

I percorsi storia della modalità carriera di MyRISE/La mia ASCESA di quest’anno sono intitolati Unleashed e Undisputed rispettivamente per i protagonisti femminili e maschili. Nella campagna femminile, la lottatrice è una campionessa affermata di una divisione di wrestling indipendente che, nonostante sia stata avvicinata più volte, fino ad ora non ha avuto alcun interesse a firmare un contratto con la WWE. La storia maschile, d’altro canto, segue l’improvvisa traiettoria ascendente di un lottatore medio del roster della WWE che viene inserito nella scena dell’evento principale dopo la “vacanza a sorpresa” di Roman Reigns per il WWE Universal Heavyweight Championship.

MyRISE funziona come negli anni precedenti, con i protagonisti che prendono vita grazie all’editor (Creation Suite vi farà perdere ore a creare il vostro alter ego virtuale) e fra match, storie secondarie, sfide, narrazione principale, insieme ad XP, oggetti cosmetici e lottatori sbloccabili, i giocatori potranno scrivere la loro personalissima storia.

Questo non vuol dire che sia perfetto, comunque. Dal punto di vista narrativo, la modalità a volte sembra quasi una vera e propria parodia, il che va a minare i momenti più seri del plot narrativo. Inoltre, le conversazioni nel backstage sono a tratti esilaranti e fuori contesto. Tuttavia, abbiamo apprezzato molto la maggiore attenzione alla ramificazione della storia che può prendere direzioni “inaspettate”.

Le modalità online sono praticamente le stesse delle ultime iterazioni. Potete creare lobby e unirvi a qualsiasi di esse a piacimento.

Grafica e tecnica

Per quanto riguarda la grafica non c’è molto da dire, è – salvo qualche sbavatura – incredibile. Gli sviluppatori hanno perfezionato i modelli 3D ma – giusto o sbagliato che sia – è stata data maggiore attenzione ad alcune superstar piuttosto che ad altre. Abbiamo trovato un po’ goffe le fattezze di diverse iconiche leggende e una resa dei capelli lunghi abbastanza discutibile e antiquata. Per quanto riguarda invece le prestazioniWWE 2K24 è davvero solido in termini di framerate. Non abbiamo mai notato un calo dai 60 fps, a dir poco granitici. Da segnalare qualche lieve bug, come freeze improvvisi durante il match che ci hanno costretto a riavviarlo nuovamente. Anche le animazioni sono buone, così come le Entrance che accompagnano il wrestler verso il quadrato.

Colonna sonora da urlo

Post Malone ha fatto un ottimo lavoro mescolando rock alternativo, metal, pop e hip-hop.

Commento finale

WWE 2K24 continua la striscia vincente dei suoi predecessori. Ogni funzionalità è stata migliorata e, di conseguenza, anche il divertimento offerto. La quantità di contenuti disponibili è sbalorditiva e i fan del wrestling e della WWE non avranno difficoltà a trovare quella preferita. Con oltre 200 Superstar disponibili, al netto di qualche lieve incertezza e incoerenza narrativa, WWE 2K24 è un’altra voce importante della serie WWE 2K di 2K e Visual Concepts.

Dragon’s Dogma 2 – Guida: dove trovare tutte le caverne (Dungeon)

In Dragon’s Dogma 2 dovete trovare 50 caverne per ottenere il trofeo/obiettivo “Turista”. È sufficiente entrarvi per un breve momento affinché l’ingresso della caverna venga segnato sulla mappa. Non è necessario trovare l’uscita della stessa e non è necessario esplorare completamente le grotte.

L’intera mappa verrà automaticamente svelata dalla nebbia in New Game+, quindi è consigliabile ricercarle in NG+. Se preferite farlo nella prima run, l’ultima opportunità è prima di finire la missione principale 14.

Prima di passare oltre, vi ricordiamo il nostro coverage per l’action RPG di Capcom:

Qui di seguito dove trovare tutte le caverne/dungeon (grazie a PowerPyx per le immagini):

Region 1: Vermund (Forest)

#1 – Waterfall Cave

#2 – The Mountain’s Secret

#3 – Blackwoods Nest

#4 -Ancestral Chamber

#5 – Cavern of the Forsaken

#6 – Mt. Alles Tunnel

#7 – Indigent Bedlands

#8 – Frightful Hollow

#9 – Nameless Village Depths

#10 – Underbridge Grotto

#11 – Spirit’s Path

#12 – Twilight Cave

#13 – Coastal Cavern

#14 – The Gracious Hand’s Vaults

#15 – Trembling Hollow

#16 -Headwater Cavern

#17 – Trevo Mine

#18 – Stormwind Cave

#19 – Collapsed Mines

#20 – Derelict Mines

#21 – River’s Edge Grotto

#22 – Hidden Cavern

#23 – Rainshelter Cave

#24 – Darkhorde Cave

#25 – Forgotten Tunnel

#26 – Strange Corridor

#27 – Worldsend Cavern

#28 – Ancient Battleground

#29 – Shrine Corridor

#30 – Mountain Shrine

#31 – Guerco Cavern

#32 – Putrid Cave

#33 – Frontier Shrine

#34 – Seafloor Shrine

Region 2: Battahl (Desert)

#35 – Rocky Crevasse

#36 – Rocky Lair

#37 – Dimdark Cave

#38 – Holy Mausoleum Ruins

#39 – Highland Cavern

#40 – Coral Snake’s Hideout

#41 – Tomb of Renu’ Lebarr

#42 – Straggler’s Cave

#43 – Pilgrim’s Peril Cave

#44 – Canyon Cave

#45 – Sandspire Den

#46 – Sal’ Battahl Cavern

#47 – Caliginous Depths

#48 – Dragonsbreath Tower

#49 – Drabnir’s Grotto

Region 3: Agamen Volcanic Island

#50 – Mountain Base Cave

#51 – Moonlight Tower

Recensione Ouvis AMR5 Mini PC, il Ryzen 7 5700U ha ancora molto da dire.

La concorrenza sul fronte desktop e laptop tra AMD e Intel ha sicuramente giovato molto a noi utenti, che possiamo finalmente contare su un mercato competitivo, soprattutto nel settore delle APU. Le GPU integrate nelle ultime APU AMD della serie 8000, ad esempio, promettono di sostituire completamente le GPU Discrete per il Gaming in 1080p e Intel con le nuove integrate della serie ARC promette prestazioni decisamente più interessanti rispetto al passato.

Questa veloce rincorsa alle performance, tuttavia, ha anche un altro piacevole side effect, quello di aver reso le vecchie generazioni di APU AMD, basate su Zen 2 e Vega 8 ancora più appetibili sul fronte commerciale, rendendo possibile la commercializzazione di PC completi perfetti per la produttività quotidiana e il gaming leggero a prezzi inferiori ai 500 euro.

L’Ouvis AMR5 con processore Ryzen 7 5700U è infatti proprio questo, come vedremo nel nostro test. Una macchina che si comporta egregiamente nei task quotidiani di produttività e non disdegna qualche incursione nel gaming il tutto ad un prezzo davvero imbattibile.

Design e costruzione

L’Ouvis AMR5, a differenza di molti altri mini PC che presentano un aspetto piuttosto anonimo, osa con un look aggressivo e accattivante e sebbene le forme non siano del tutto originali (lo stesso case e forse lo stesso minipc è offerto anche brandizzato Acemagician e Kamrui), il suo design a sviluppo verticale è decisamente distintivo.

La scocca in plastica a sviluppo verticale è caratterizzata da linee cuneiformi affilate e angolari, con fori triangolari in basso su entrambi i lati che lasciano intravedere l’illuminazione LED RGB interna e la scritta minipc in alto

Le dimensioni contenute di 156 x 132 x 71 mm e il peso di soli 1,5 kg inoltre rendono l’AMR5 estremamente portatile e facile da posizionare sulla scrivania, anche se manca del tutto la possibilità di fissarlo al retro di un monitor con aggancio VESA.

L’elemento più visibile del design è la grande manopola posizionata sulla parte frontale che funge sia da pulsante di accensione, sia da selettore del TDP. Ruotandola, a sinistra (luce blu) si attiva la modalità “Quiet”, che porta il TDP a 10w, portandola al centro (luce verde) si attiva la modalità “Auto” con TDP fino a 20w e ventole a 3000 RPM. E infine portandola a destra si attiva la modalità “Performance” che spinge il processore fino ad un tdp di 25-28w e le ventole fino ai 4200 RPM.

La disposizione delle porte è ben congegnata, con connettori sia frontali che posteriori. Davanti troviamo tre porte USB 3.0 (2 tipo A e 1 tipo C) e un jack audio 3.5mm, mentre sul retro ci sono altre due USB-A sempre 3.0, 1 porta HDMI 2.0b e 1 porta DisplayPort 1.4, oltre al connettore Ethernet Gigabit.

L’accesso all’hardware interno è facilitato dalla possibilità di rimuovere il pannello magnetico destro, che scopre gli slot M.2 per SSD (2 per un massimo di 2tb ciascuno) e per i 2 moduli RAM SO-DIMM DDR4 con frequenza massima di 3200mhz.

Specifiche tecniche PC

OUVIS AMR5 Mini PC
HardwareOS: WIN11 Pro
CPU: AMD Ryzen R7 5700U
GPU: AMD Radeon™ Graphics 
RAM: 16GB
ROM: 512GB
NetworkWiFi: WiFi5
Bluetooth: 4.2
LAN:1000M
I/OUSB 3.0 x4
Jack 3,5mm audio
DP 1.4 x1
HDMI 2.0 x1
Type-C x1
LAN Gigabit x1
DC x1
Power Power Type: x1 (Rotatable Tuning Mode)
Power Supply: 65w Input100~240V 50/60Hz,output 19V/3.42A  DC 5.5*2.1mm 
Dimensioni & PesoPeso 1.5 kg
Dimensioni  156.1 x 132.6 x 71.8mm
Contenuto confezione1 x Mini PC
1 x HDMI Cable
1 x Power Adapter
1 x User Manual 


Specifiche CPU Ryzen 7 5700U

SeriesAMD Lucienne (Zen 2, Ryzen 5000)
CodenameLucienne-U (Zen 2) 1.8 – 4.3 GHz 8 core / 16threads  8 MB L3
Clock Rate1800 – 4300 MHz
Level 1 Cache512 KB
Level 2 Cache4 MB
Level 3 Cache8 MB
Number of Cores / Threads8 / 16
Power Consumption (TDP = Thermal Design Power)25 Watt
Manufacturing Technology7 nm
Max. Temperature105 °C
SocketFP6
FeaturesDDR4-3200/LPDDR4-4266 RAM, PCIe 3, MMX, SSE, SSE2, SSE3, SSSE3, SSE4A, SSE4.1, SSE4.2, AVX, AVX2, BMI2, ABM, FMA, ADX, SMEP, SMAP, SMT, CPB, AES-NI, RDRAND, RDSEED, SHA, SME
GPUAMD Radeon RX Vega 8 (Ryzen 4000/5000) ( – 1900 MHz)

Sotto la scocca aggressiva dell’Ouvis AMR5 batte un cuore potente basato sul processore AMD Ryzen 7 5700U. Si tratta di una CPU a 8 core e 16 thread realizzata a 7nm e basata su Zen 2 Lucienne. La frequenza base è di 1,8 GHz con boost fino a 4,3 GHz. Il processore è stato commercializzato nel 2022, ma ancora oggi è una scelta molto popolare soprattutto tra i laptop di fascia media grazie alle ottime prestazioni sia in single core che multicore.

Oltre agli otto core della CPU, Ryzen 7 5700U dispone di una scheda grafica della serie Radeon RX Vega con 8 CU (= 512 shader) funzionanti fino a 1.900 MHz. Questa iGPU è solo leggermente inferiore alla Intel Iris Xe Graphics G7 da 96 EU nei benchmark sintetici, ma le sue prestazioni nel mondo reale sono sufficienti per molti dei giochi tripla A più datati (2020 e 2021) a risoluzioni ragionevoli (fino a Full HD 1080p) e qualità medio-bassa.

La GPU supporta sicuramente i monitor UHD 2160p a 60 Hz e decodifica con facilità video AVC, HEVC e VP9. Non è però presente il supporto AV1.

La dotazione di memoria di serie prevede 16 GB di RAM DDR4 a 3200 MHz marca Foresee in due moduli da 8 GB per il dual channel, una quantità adeguata per la maggior parte degli utilizzi. Per lo storage, l’AMR5 monta un SSD M.2 SATA da 512 GB “Rayson” con dissipatore e velocità fino a 550MB/s in lettura sequenziale, ma c’è anche uno slot M.2 PCIE libero per aggiungere un secondo SSD fino a 2 TB per slot (4 TB totali). Peccato che il disco incluso sia solo SATA e, come vedremo nel capitolo successivo, con prestazioni non proprio entusiasmanti.

Da segnalare purtroppo la presenza del Wi-Fi 5 invece che 6 (presente invece in una soluzione Acemagician) e il Bluetooth 4.2.

Prestazioni

Passiamo ora ad analizzare le prestazioni dell’Ouvis AMR5 in diversi scenari d’uso, per farci un’idea concreta di cosa sia in grado di offrire questo mini PC.  Preliminarmente ricordiamo che la manopola superiore permette di selezionare tra diverse modalità e ovviamente per i nostri test abbiamo impostato la manopola su Performance, portando il TDP nella fascia 25w. L’aumento delle performance comporta anche l’aumento del numero di giri della ventola che arriva a circa 4200 rpm e 43 dB ad una distanza di 50cm, diventando decisamente molto udibile sebbene non eccessivamente fastidiosa grazie ad una frequenza piuttosto bassa.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U

Partendo da utilizzi generici da ufficio e produttività, l’AMR5 si dimostra più che all’altezza, con una reattività e velocità eccellenti in applicazioni Office, navigazione web, streaming video. L’ampia dotazione di RAM e l’SSD veloce consentono di gestire senza problemi anche carichi di lavoro pesanti e multitasking spinto. L’apertura di programmi è fulminea e non si avvertono rallentamenti nemmeno con molte applicazioni aperte.

Un altro campo in cui l’AMR5 se la cava egregiamente è l’editing multimediale, soprattutto foto e video. La potente CPU Ryzen è in grado di gestire agilmente operazioni di fotoritocco in Photoshop o Lightroom, occupandosi di livelli, filtri e correzioni senza incertezze. Anche il montaggio e l’elaborazione di video in Full HD con programmi come Premiere o DaVinci Resolve risultano fluidi, a patto di non esagerare con livelli, effetti e color correction. In benchmark sintetici come Cinebench 2024 le prestazioni si avvicinano a quelle dell’Ottimo M1 di Apple Silicon.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U Cinebench 2024

Anche il risultato su Geekbench 6 conferma l’ottimo potenziale della CPU, con punteggi multi-core che si attestano rispettivamente intorno ai 6500 punti in multicore e 1600 in single core. Risultati superiori a molte altre soluzioni con processori di fascia media Intel.

Gli altri software testati per il benchmark confermano quanto visto con Cinebench e Geekbench. Di seguito trovate i nostri risultati con 7Zip, PassMark Performance test e CrystalMark.

Un po’ deludenti le prestazioni del disco, un M.2 2280 SATA di Rayson. Come potete vedere nello screen di Crystal Disk Mark (FOTO 1), le prestazioni sono in linea con un SSD SATA di diversi anni fa, e decisamente inferiori a quelle che un disco NVME PCIE gen 3.0 avrebbe potuto garantire(vedi foto 2 con disco XPG ADATA 8200 PRO PCIE Gen 3×4) .

Rayson m.2 SATA 512gb
ADATA XPG SX8200pro 512GB NVME PCIE Gen3X4

Gaming

Lato gaming l’AMR5 si comporta come ci si potrebbe aspettare da una GPU integrata: adeguato per titoli leggeri o poco esigenti lato GPU, insufficiente per veri giochi AAA recenti.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U 3DMark Firestrike Extreme

Con titoli come League of Legends o Dota 2 si riescono a ottenere fino a 130 e 60 fps medi in 1080p e dettagli medi, confermando quanto dichiarato dal produttore. Anche altri titoli competitivi come Fortnite e Valorant si comportano molto bene. Il primo in 1080p riesce a totalizzare circa 60FPS mentre il secondo, non molto esigente per quanto riguarda la GPU, con dettagli bassi ottiene una media tra i 100 e i 120 FPS.  Anche un altro grande classico come Counter Strike 2 gira piuttosto bene in 1080p a patto di utilizzare FSR performance, con prestazioni che si aggirano intorno ai 60-65FPS. Gli altri titoli provati includono Hades che gira senza problemi a 120fps stabili a 1080p, Ori and the Will of the Wisps a 60fps con impostazioni bilanciate e qualche rarissimo calo a 59fps.

Halo Master Chief Collection invece, si mantiene a 60fps salvo rari cali a 50fps nelle scene concitate mentre Doom Eternal gira tra 45 e 60 fps a dettagli bassi.

E’ con titoli impegnativi come Call of Duty Warzone che il minipc si trova in difficoltà: per ottenere prestazioni passabili occorre abbassare la risoluzione a 720p e impostazioni basse per ottenere prestazioni decenti tra i 30 e 50FPS ma lo stuttering è sempre presente e spesso si incontrano problemi nel caricamento delle texture della vegetazione, forse a causa della poca VRAM. Per giochi single player come Red Dead Redemption, in 720p e dettagli medi è possibile arrivare a mantenere circa 30fps.   

Emulazione

Nel campo dell’emulazione questo Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U si comporta piuttosto bene. Tralasciando le console più risalenti NES, SNES, Game Boy, Saturn, Dreamcast, che girano alla perfezione, GameCube e Wii possono essere emulati senza problemi con una risoluzione 3X mantenendo 60fps stabili anche in giochi piuttosto ostici come F-Zero GX e RE4. Qualche problemino in più invece, con Beyond Good & Evil, dove si osservano sporadici cali di frame rate.

Sul fronte Wii U abbiamo prestazioni altalenanti. Diversi titoli come Mario Kart 8 faticano a mantenere 50fps stabili, e Breath of The Wild, ha qualche problema anche a 30 Fps.

Su Switch e Suyu anche qui risultati sono altalenanti alcuni giochi 3D come Zelda Link’s Awakening e Super Mario Odyssey non raggiungono i 60fps stabili mentre quelli 2D funzionano alla perfezione.

E’ su due console più risalenti che questo Ouvis AMR5 brilla. PSP e PS2 vengono emulati alla perfezione con risoluzioni fino a 7x per la portatile di Sony e 2X per PS2 su praticamente tutti i giochi.

Su PS3 e Xbox 360 i risultati sono molto diversi il che indica che non è l’hardware ma l’emulatore la vera scriminante qui. Su PS3 infatti si osservano prestazioni altalenanti sulla metà dei giochi provati, come Ratchet & Clank e Demon’s Souls mentre in altri i risultati rendono praticamente impossibile giocare. Su Xbox 360 invece, quasi tutti i giochi a risoluzione nativa possono essere giocati a 60fps.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U

E in VR?

Abbiamo deciso di provare l’Ouvis AMR5 anche in VR poiché spesso nel canale Telegram di AlternativeReality.it, il nostro sito dedicato esclusivamente alla VR e alla AR, ci viene chiesto se sia possibile giocare ai titoli PCVR con laptop di fascia media o bassa. Il Ryzen 7 5700u, come dicevamo, è una scelta sempre più frequente in questa fascia di mercato ed ecco che questi benchmark potrebbero avere senso per voi. Ebbene se intendete utilizzare il mini PC per il gaming in VR fareste bene a ripensarci. Le prestazioni con Alyx sono pessime, non importa quanto in basso portiate il supersampling, il frame rate sarà comunque tale da generare scattosità, rallentamenti, lag e motion sickness.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U

Rapporto qualità/prezzo

Con un prezzo di listino intorno ai 300 euro (su Geekbuying potete portarvelo a casa a poco più di 280 euro con questo codice sconto NNNJAAI3T), l’Ouvis AMR5 con Ryzen 7 5700U è davvero difficile da battere. Certo oramai il 5700u e la sua Vega 8 sono stati superati dalle più recenti soluzioni AMD e INTEL, ma l’utilizzo di una macchina basata su Zen 2 ha permesso a questa categoria di PC di diventare davvero macchine imbattibili per quanto riguarda la produttività d’ufficio in rapporto al prezzo. Ma a patto di non considerarlo una macchina da gaming, anche sotto questo aspetto ha sicuramente tanto da dire.

Ouvis AMR5 Ryzen 7 5700U

Commento finale

In definitiva, l’Ouvis AMR5 con Ryzen 7 5700U si rivela un mini PC dall’ottimo potenziale, ideale per chi cerca un sistema compatto ma potente per la produttività, l’ufficio e l’editing multimediale leggero. Il processore Ryzen 7 5700U offre prestazioni eccellenti e un’efficienza energetica notevole, mentre i 16 GB di RAM e l’NVME veloce contribuiscono a un’esperienza d’uso molto reattiva. Certo, la GPU integrata Vega 8 pone oggi dei limiti evidenti sul fronte gaming, ma guardando il quadro d’insieme, soprattutto in relazione al prezzo assolutamente accessibile questo mini PC ha delle carte convincenti da giocare. Se siete alla ricerca di una postazione compatta, potente e versatile per l’uso quotidiano e la produttività, senza troppe pretese in ambito gaming, l’Ouvis AMR5 potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

Dragon’s Dogma 2 – Guida: cos’è e come si cura la Peste Draconica

I giocatori hanno ormai messo le proprie mani sull’action/GDR Dragon’s Dogma 2. Il vasto mondo pieno di cose da scoprire e le complesse intrecci narrativi di Capcom ha entusiasmato molti, ma il sistema più pericoloso (e misterioso) del gioco sta gettando i giocatori letteralmente in delirio.

La Peste Draconica è una malattia che si sta rapidamente diffondendo in Dragon’s Dogma 2 e, se non gestita correttamente, può avere conseguenze disastrose. Se prestate attenzione e cogliete i primi segni della malattia potrete evitare conseguenze. Ecco a cosa dovete prestare attenzione per fermare la malattia infettiva in Dragon’s Dogma 2.

Prima di passare oltre, vi ricordiamo il nostro coverage per l’action RPG di Capcom:

Cos’è la Peste Draconica?

Si tratta di una malattia contagiosa che infetta solo le pedine (i membri del party NPC del gioco). Capcom ha avvertito che quando la malattia raggiungerà lo stadio terminale si tradurrà in una “calamità devastante”.

Ora che Dragon’s Dogma 2 è uscito ed è nelle mani dei giocatori, sappiamo cosa comporta questa calamità. Se un giocatore si riposa mentre ha una pedina nel suo gruppo che ha raggiunto la fase terminale della Peste Draconica, verrà riprodotto un filmato in cui quella pedina si trasforma in un drago e massacra la popolazione dell’area in cui si trova attualmente, inclusi mercanti e NPC che forniscono missioni.

Ciò sta a significare che se non gestita correttamente, la Peste Draconica può interrompere bruscamente i progressi di un giocatore a causa della morte di importanti NPC. Naturalmente, i giocatori possono rianimare gli NPC utilizzando il Cuore di Drago, ma ci vorrà molto tempo e risorse per rianimare l’intera popolazione di una città come la vivace Vernwroth. Le schegge per creare il cuore, sono incredibilmente rari e si trovano solo perlustrando il mondo di gioco. I giocatori possono anche trovare il Cuore del Drago Eterno, che farà rivivere più NPC contemporaneamente, ma ciò richiede il completamento della difficile missione secondaria “Una sfida di ingegno”. Quindi, anche se non sono del tutto irreversibili, le conseguenze della Peste Draconica sono difficili da risolvere.

Cosa causa la malattia?

La malattia si diffonde principalmente attraverso il reclutamento di pedine. Le pedine infette possono essere assoldate incontrandole nel mondo o reclutandole attraverso la spaccatura. Una volta che una pedina infetta è nel gruppo, avrà la possibilità di diffondere la malattia alle altre pedine del party.

La grande domanda è in primo luogo come ha inizio la malattia: ci sono alcune teorie ma nessuna di esse è verificabile al momento. La prima teoria è che gli NPC possono essere infettati quando combattono i draghi. La seconda teoria è che infetti una pedina dopo aver completato il vero finale di Dragon’s Dogma 2 e aver iniziato una nuova partita senza cambiare la pedina principale. Ciò starebbe a significare che chiunque sia stato il primo giocatore a completare il vero finale di Dragon’s Dogma 2 e ad iniziare una partita in New Game+ è il paziente zero, a causa degli elementi online condivisi del gioco. Ma indipendentemente dalla causa, come evitare la la Peste Draconica?

Come individuare e curarla

Anche se il gioco non elenca la Peste Draconica come effetto di stato, ci sono comunque modi per riconoscere che una pedina nel gruppo è portatrice della malattia. Non potrete sapere se una pedina è infetta prima di assumerla, ma una volta assunta una pedina infetta, sullo schermo apparirà un tutorial per la a Peste Draconica. Se volete evitare di infettare i pedoni, dovrete congedare il pedone appena assunto il prima possibile.

Ma dopo il primo incontro con la malattia, diventa più difficile determinare quali pedine sono infette, poiché non verrà più visualizzato il pop-up. Ci sono alcuni segnali visivi a cui dovreste prestare attenzione. Se riuscirete a manovrare la telecamera per guardare gli occhi di un pedone, questi avranno un bagliore rosso se trasportano il virus della Peste Draconica. Anche gli occhi pulsano leggermente ogni tot secondi. Alcuni giocatori hanno anche riferito che i pedoni infetti si afferrano la testa o si inginocchiano per il dolore quando sono inattivi.

Man mano che la malattia progredisce, le pedine infette diventeranno più sfacciate nel combattimento, come se fossero motivate da una sorta di sete di sangue. Inizieranno quindi a disobbedire agli ordini e a dire cose come “Non dirmi cosa fare!” Non c’è indicazione di quanto tempo deve essere infetto un pedone prima di trasformarsi in un drago e spazzare via una città, quindi è meglio peccare per eccesso di cautela e respingere i pedoni infetti il ​​prima possibile. Se la pedina principale è infetta, l’unico modo per curarla è ucciderla gettandola in acqua o lasciandola morire in combattimento e poi evocandola dalla Landa. Alcuni giocatori hanno anche riferito che una pedina principale verrà curata una volta che avrà infettato un’altra pedina nella partita di un altro giocatore.

Anche se non sappiamo ancora tutto della Peste Draconica, è chiaro che il modo migliore per tenere a bada la malattia è prestare molta attenzione alle proprie pedine.


Recensione Unicorn Overlord, il trionfo tattico firmato Vanillaware

Unicorn Overlord può essere la svolta per Vanillaware? Questa è la domanda che ci siamo posti fin dalle prime informazioni condivise sul nuovo progetto della software house giapponese. Capace da sempre di regalare titoli eccellenti graziati da una direzione artistica sopraffina e di grande personalità, sfortunatamente il team di Osaka non è mai riuscito a firmare una hit capace di scuotere il grande pubblico. GrimGrimoire, Odin Sphere, Muramasa: The Demon Blade, Dragon’s Crown, 13 Sentinels: Aegis Rim. Tutti prodotti di elevata caratura capaci di costruire un cult di appassionati, ma che tristemente non sono mai riusciti ad andare oltre portando un importante successo commerciale agli sviluppatori.

Con queste premesse, Vanillaware ha tuttavia deciso di perseguire i suoi ideali senza scendere a compromessi… anche al costo di puntare su un RPG strategico, mescolando suggestioni del classico Fire Emblem ed echi del divisivo Ogre Battle. Una nuova produzione ancora una volta rivolta ad un pubblico di pochi cultori, ma che stavolta potrebbe aver segnato un punto di svolta nel cammino della software house.

Unicorn Overlord è disponibile dallo scorso 8 Marzo per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series e Nintendo Switch.


Versione testata: PlayStation 5


L’impero colpisce ancora

Regno di Cornia. L’implacabile generale Valmore guida una ribellione armata contro la regina Ilenia. Temendo per la vita del figlio ed erede al trono, affida la vita del giovane Alain alla propria guardia personale Josef affinché lo conduca in salvo assieme all’anello dell’Unicorno, simbolo della famiglia reale. Ilenia sacrifica le sue forze e quelle di pochi valorosi per rallentare Valmore, permettendo ad Alain e Josef di fuggire. Dieci anni dopo, Valmore è divenuto Galerius, imperatore incontrastato dell’impero Zenoirano oramai esteso a tutto il mondo di Fervith. Alain, rifugiatosi sulla remota isola di Palevia, è divenuto un giovane e coraggioso ragazzo, allevato da Josef per diventare il futuro leader della resistenza. Quando un giorno le forze imperiali raggiungono l’isola, Alain e i suoi compagni intraprenderanno l’avventura per liberare i regni e sconfiggere Galerius.

Lo scontro tra Ilenia e Valmore è epico ma segnerà il destino del mondo.

Se c’è un aspetto che ci ha convinto meno rispetto al livello generale (spoiler: ALTO) della produzione, è proprio la trama di Unicorn Overlord. Non che sia brutta o narrata male, sia ben chiaro. Lo stesso cast dei personaggi è ben diversificato ed imparerete ad apprezzarne le sfumature, tanto caratteriali quanto estetiche. Tuttavia, la sceneggiatura è semplicemente buona e non particolarmente originale, complice anche un avvio piuttosto prevedibile. In un certo senso, la storia sembra essere più voler impostare il tono del titolo, che raccontare una vicenda totalmente fresca. La situazione cambia soprattutto nella seconda metà del titolo, grazie anche all’ottimo world building ed all’esteso cast. Però ecco, preparatevi anche a vedere parecchi cliché del genere.

Al di là di questo, tuttavia, Vanillaware dimostra ancora una volta tutta la propria maestria nella presentazione generale. Artisticamente, la cifra stilistica della software house di Osaka è ancora una volta fuori parametro con alcune delle raffigurazioni bidimensionali più definite, dettagliate ed eleganti del panorama videoludico. Sia che vi siate innamorati ai tempi di Odin Sphere, sia se Unicorn Overlord è il vostro primo approccio a questo team di sviluppo, non potrete non subire il fascino che prende vita dai pennelli di questi artisti. Applausi decisamente convinti anche sul versante musicale, con una colonna sonora davvero meritevole.

Scoprirete presto che l’anello dell’Unicorno non è solo un oggetto simbolico.

Il potere dell’Unicorno

Come ogni buon tattico che si rispetti, è ovviamente nel core ludico che Unicorn Overlord mostra ogni sua qualità.

Pescando a piene mani dagli esempi della serie Fire Emblem e del peculiare Ogre Battle: The March of the Black Queen, Vanillaware ci mette di fronte alla necessità fondamentale di gestire le nostre truppe. Ciascuna di esse può essere formata da un numero limitato di unità, da disporre in una ideale scacchiera 3×2, che andranno a formare le vostre forze sul campo di battaglia.

Ogni personaggio appartiene ad una di 60 (si, SESSANTA) classi, ognuna diversa per caratteristiche che ne determina le capacità di influire sulle battaglie. Ciascuna unità dovrà tener conto di punti di forza e debolezza, anche in ragione degli avversari da affrontare, e tentare di prevedere la tattica vincente per sfruttare il numero massimo di azioni eseguibili in ogni scontro. Si, perché Unicorn Overlord ci chiede di personalizzare ogni aspetto della tattica di battaglia, lasciando poi l’onere delle armi a combattimenti automatizzati. Si tratta di uno degli elementi più peculiari dell’opera Vanillaware, che eredita un sistema visto nel Gambit di Final Fantasy XII ma molto più stratificato ed esteso.

Ogni personaggio ha debolezze e punti di forza.

Ogni battaglia si divide poi in due fasi. Da un lato c’è la navigazione del campo di battaglia, che si svolge in tempo reale con la necessità di disporre le forze in campo e di decidere su quali obiettivi focalizzarsi. Meglio difendere un ponte o assaltare un roccaforte avversaria? Sarà più saggio schierare truppe lente ma coriacee oppure una cavalleria spregiudicata? Dall’altro lato ci sono i veri e propri scontri tra truppe alleate ed avversarie, che si svolgeranno sulla base delle vostre scelte ed indicazioni. Il sistema così descritto, in apparenza molto semplice, è in realtà da noi volutamente edulcorato dalla spiegazione di una miriade di meccanismi presenti. Insomma, vi lasciamo apprendere con calma tutto quanto il titolo può offrire, grazie anche alla gradualità con la quale Unicorn Overlord erudisce il proprio pubblico.

Si tratta di un sistema incredibilmente profondo e sinceramente galvanizzante, che rinuncia ad una diretta partecipazione all’azione in favore di un controllo gestionale pressoché totale. Ci troviamo di fronte al miglior prodotto, lato gameplay, di tutta la libreria Vanillaware.

Una libertà che si ripercuote anche sull’esplorazione, declinata in salsa open world con la possibilità concessa al giocatore di andare praticamente ovunque fin da subito. Sta ad ogni player lasciarsi assorbire da un mondo che incentiva e premia ogni decisione. Sia essa la ricerca di nuove risorse umane, il completamento di missioni secondarie, il recupero di oggetti nascosti ed armi leggendarie. Le regioni del mondo di Fervith saranno la vostra ostrica e fidatevi: vi conviene esplorare e vedere quanto ha da offrire questo mondo. Anche solo su un versante squisitamente di world building.

Le animazioni sono splendide.

Macrogestione &… microgestione

L’elefante nella stanza è evidente: al netto di un fiorire di meccaniche stratificate, complesse e tatticamente soddisfacenti, Unicorn Overlord è un prodotto adatto a tutti?

Qui purtroppo la risposta non è altrettanto semplice da dare, in quanto riteniamo opportuno scindere il quesito sulla base della platea di riferimento. Per tutti i fan degli strategici, il nuovo prodotto Vanillaware è sinceramente imperdibile. La qualità è indiscutibile, i contenuti sono corposi e la profondità tattica è deliziosa. Il mondo di gioco è colmo di segreti ed attività che invogliano i giocatori più smaliziati a perseguire l’obiettivo della liberazione d Fervith. E con l’incredibile varietà di possibili soluzioni nella gestione delle truppe e delle innumerevoli classi presenti, c’è quasi una potenzialità infinita da esplorare.

Spostarsi sul campo di battaglia dovrà essere valutato anche in rapporto alla stanchezza delle truppe.

Per tutti gli altri, tuttavia, il discorso cambia. Proprio l’enorme quantità di possibilità tattiche potrebbe mettere in soggezione i novizi del genere. Anche al netto di tutorial introduttivi chiari ed un bilanciamento decisamente dolce (forse troppo?). Dove tuttavia potrebbe svelarsi il malcontento (ed un po’ di pregiudizio) è in alcune scelte di game design attuate da Vanillaware.

Come già anticipato, la gestione degli scontri si svolge in virtù di un totale automatismo. Se lo spostamento delle truppe sui campi di battaglia è una discrezionalità del giocatore (che dovrà tenere sotto controllo, ad esempio, punti nevralgici e fatica accumulata), nel momento delle battaglie si rimarrà a guardare l’azione svolgersi sulla base delle previsioni studiate a tavolino. Gli scontri seguono infatti le regole di ciascuna classe, di ciascuna abilità e di ciascun comportamento prestabilito in sede gestionale dal giocatore. Il successo di un combattimento passa dunque, inevitabilmente, da una accurata fase di microgestione. Risulta fondamentale passare del tempo nei menù che richiedono non solo di creare le unità migliori, ma anche di impostare i comportamenti di ciascun soldato.

Insomma, non una situazione tradizionale come quella che vi abbiamo raccontato nella recensione di Tactics Ogre Reborn, per tornare a citare la serie Quest. Badate bene: la soddisfazione di creare unità formidabili capaci di seguire alla lettera le vostre geniali previsioni, è incalcolabile. Ma potrebbe non essere un divertimento adatto a tutti i giocatori.

Dovrete sfogliare i menù tante volte.

Commento finale

Unicorn Overlord potrebbe davvero essere il titolo della svolta per Vanillaware. Pur puntando su un genere di nicchia con audaci scelte di game design, gli sviluppatori di Osaka restano fedeli alla loro filosofia sfornando stavolta un RPG tattico di grande spessore ed elevatissima qualità. Anche al netto di una narrativa meno ispirata di quanto auspicabile, alcune scelte potrebbero trovare poco appeal in parte del pubblico, soprattutto per l’enorme peso legato agli aspetti gestionali. Ma al di là di questo, il titolo rappresenta uno dei migliori titoli originali che il genere ha visto nel corso degli ultimi anni: non fatevelo scappare!