Recensione MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics, il ritorno di evergreen intramontabili

Sembrava un’utopia destinata a cullare i sogni di inguaribili romantici e invece MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è realtà. Annunciato ad inizio estate nel corso del Nintendo Direct del 18 Giugno, il progetto di questa riedizione di grandi classici della storia dei picchiaduro ha emozionato tantissimi player nostalgici (tra cui noi). Non solo per la prospettiva di poter rimettere mano a titoli provenienti da età auree del genere, ma anche per l’inestimabile valore in termini di preservazione videoludica.

Molti dei titoli presenti in questa gloriosa raccolta, infatti, risultavano ad oggi fondalmentalmente irreperibili a causa di accordi di licenza scaduti o semplicemente per mancati porting. Alcuni titoli erano addirittura relegati ancora alle console a 16 bit, mentre altri, seppur più recenti, erano di fatto ingiocabili senza ricorrere a console di quasi vent’anni fa (e senza vendere un rene per il recupero di rare edizioni retail). La linea Fighting Collection promossa da Capcom (che vedrà una ulteriore mitica release nel 2025) risponde vigorosamente a tutti coloro che bramavano di giocare nuovamente questi evergreen immortali. Oggi vi spiegheremo perché è un acquisto imprescindibile per tutti gli amanti del genere e per chi vuole provare per la prima volta autentici mostri sacri del genere.

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è disponibile dal 12 Settembre in formato digitale su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC via Steam. Nel corso del 2025 arriverà altresì per Xbox One. Gli amanti delle versioni fisiche dovranno viceversa attendere il 22 Novembre, data di uscita prevista della retail per PlayStation 4.


Versione testata: PlayStation 4


The Snap

Circa 30 anni in un secondo. Questo il lasso di tempo indicativo che copre questa collection, andando a ripescare titoli usciti tra il lontano 1993 ed il tondo 2000. Una vita fa per il media videoludico, che tuttavia proprio in quegli anni ha visto fiorire una delle più apprezzate e famose collaborazioni transmediali di sempre. Quella tra Capcom e Marvel.

Ma partiamo da cosa offre concretamente questa raccolta, al di là dei titoli in sé e per sé (sui quali ci soffermeremo più avanti).

Ciascun videogioco ha pieno supporto al multigiocatore locale così come a quello online. A grandissima richiesta è implementato il rollback netcode, che garantisce una solidità invidiabile a qualsivoglia partita (ovviamente, non andate a pescare qualcuno dall’altro lato del mondo con ricezione scarsa…). Sono disponibili incontri classificati per puntare alle leaderboards globali ma anche sereni match amichevoli, così come la possibilità di creare lobby ed assistere ai match dei partecipanti.

Il rispetto dell’aspect ratio è sempre presente.

Capcom ha inoltre pensato ad ogni genere di player. La collezione può vantare funzionalità di personalizzazione pensate anche per i principianti. Ecco dunque diversi settaggi per la difficoltà generale (dall’IA all’output di danno, con anche qualche chicca legata addirittura ai glitch… vero Juggernaut?), la possibilità di assegnare le mosse speciali ad un comando singolo ed una apprezzatissima modalità allenamento dove apprendere le basi di ciascun picchiaduro. E se la difficoltà notoriamente alta dei titoli di qualche decade fa dovesse risultare comunque probitiva… Capcom ha previsto la possibilità di creare save file praticamente ovunque, in modo da permettere di ripartire dal punto scelto senza problemi.

Oltre poi al supporto per trofei, achievements ed obiettivi, i collezionisti potranno trovare soddisfazione con oltre cinquecento artwork dedicati ai titoli originali, tra cui inediti documenti di sviluppo e materiale pubblicitario dei coin-op. Senza scordare la funzionalità Musica che permette di ascoltare qualcosa come oltre duecento brani. Decisamente succulento e gustoso.

X-Men: Children of Atom sa essere molto punitivo.

Le Gemme dell’Infinito

Era il 1993 quando il picchiaduro a scorrimento The Punisher si affacciava alle sale giochi. Un titolo gagliardo e stimolante, ma che rimase confinato a questi luoghi del passato, se si esclude la conversione per SEGA Genesis. Ma con un’importanza storica: inaugurare la collaborazione tra Marvel e Capcom. L’anno successivo tuttavia fu messo da parte il concept beat’em’up cooperativo in favore di un picchiaduro che attingeva da Super Street Fighter 2 Turbo e Darkstalkers. Nasceva X-Men: Children of the Atom. Fu l’inizio di un percorso tangibile, che avrebbe portato nel giro di tre anni a Marvel Super Heroes, X-Men vs. Street Fighter e Marvel Super Heroes vs. Street Fighter.

Si tratta di titoli nei quali è possibile apprezzare idee di gameplay, intuizioni e stravolgimenti che hanno portato gradualmente ai leggendari scontri tra brand. Le meccaniche ludiche tendono a diventare più coerenti e raffinate a livello sistemico con il passare delle iterazioni e degli anni. Altrettanto curioso apprezzare la pletora di personaggi che affollano gli schermi, figli di una selezione che guardava alle IP più famose in voga a suo tempo. Titoli indubbiamente affascinanti ma… diciamocelo, la vera ciccia è altrove.

Alcuni personaggi potranno risultare sconosciuti al pubblico odierno.

Nel 1998 fu la volta di Marvel vs. Capcom: Clash of Super Heroes. Proprio quest’ultimo aprì una nuova stagione per i picchiaduro di casa Capcom. Mentre si avviarono parallelamente i lavori per la storica collaborazione con SNK, solo due anni dopo il seme piantato anni prima diede vita ad uno dei titoli più importanti della storia della software house giapponese. Stiamo parlando di Marvel vs. Capcom 2: New Age of Heroes.

Inutile girarci attorno, si tratta del gioiello della corona di questa collection. Un titolo leggendario con un roster quasi infinito, “responsabile” della maggior parte delle meccaniche tag team ancora oggi in uso a distanza di oltre vent’anni. Un capitolo che ha scritto pagine di storia dell’EVO, ma anche avvicinato infinite platee di fan al mondo dei picchiaduro e del gaming in generale. Con le sue meccaniche esplosive ed un’azione al fulmicotone, New Age of Heroes segnò anche nuovi traguardi tecnici per Capcom grazie alla loro prima ibridazione tra 2D e 3D. Pensate che addirittura le originarie versioni Arcade e Dreamcast condividevano il supporto alla VMU (una specie di memory card SEGA) per lo sblocco di contenuti aggiuntivi man mano che si giocava in sala o a casa. Ventiquattro anni fa era fantascienza.

Magneto è un animale. Sappiatelo.

Ineluttabile

New Age of Heroes non si tratta di un titolo perfetto, si badi bene. Se qualche novizio lo dovesse avvicinare con la sensibilità odierna, potrebbe restare shockato dal suo tremendo sbilanciamento, dai diffusi glitch e dalle combo infinite di alcuni personaggi. Tuttavia Marvel vs. Capcom 2 è esattamente la stessa cosa oggi come la era nel primo anno del nuovo millennio: un capolavoro di divertimento allo stato puro.

Ed il punto fondamentale è tutto qui: nel gioioso spasso che racchiudono in sé questi titoli, anche a distanza di decadi. Pressocché inutile starvi a snocciolare nel dettaglio meccaniche e caratteristiche di ogni titolo, nonché sottolinearne il valore. Finiremo con l’annoiarvi e, con titoli così apprezzati dal pubblico globale, ci sembra paradossale dovervi “insegnare” qualcosa che non sia stato già detto. Quello che invece ci preme sottolineare è proprio quanto questa collection sia un acquisto inevitabile per un’ampia platea.

Uno scontro che farà sorridere i fan dell’MCU.

Da un lato, i fan dei picchiaduro devono necessariamente approcciare Arcade Classics per l’importanza storica e ludica di un percorso capace di regalare capolavori ed influenzare generazioni di giocatori e sviluppatori. Dall’altro lato, è un acquisto praticamente obbligatorio per ogni collezionista che ha a cuore la preservazione del media (soprattutto con l’edizione fisica in uscita a Novembre), soprattutto di fronte a titoli quasi irrecuperabili senza sborsare un patrimonio come lo stesso Marvel vs. Capcom 2 o The Punisher. Quest’ultimo è forse la vera chicca inattesa della collection, visto che nessuno avrebbe scommesso sul rivedere un giorno un titolo mai arrivato neanche su piattaforme Nintendo o sulla prima PlayStation.

Probabilmente, gli unici che guarderanno con sospetto a questa raccolta sono gli stessi che non potranno scendere a compromessi con l’aspetto retrogaming del pacchetto. Non c’è nulla di male in questo, ma ci sentiamo di darvi un consiglio: gettate il cuore oltre l’ostacolo e dategli una possibilità. Potrebbe nascere un nuovo amore, sulle note di I Wanna Take You for a Ride.

The Punisher è la chicca di questa raccolta.

Commento finale

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è, senza mezzi termini, un monumento in formato videoludico. In un unico titolo sono raccolti sette dei picchiaduro crossover più importanti della storia del gaming, tra cui l’immortale Marvel vs. Capcom 2: New Age of Heroes. La raccolta è un’occasione unica non solo per tutti i fan del genere (che la acquisteranno senza neanche attendere una recensione) ma anche per tutti coloro che sono curiosi di conoscere come si è arrivati, oggi, a determinate meccaniche e logiche in titoli contemporanei. Un libro di storia da consumare avidamente.

8.5

MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics


MARVEL vs. CAPCOM Fighting Collection: Arcade Classics è, senza mezzi termini, un monumento in formato videoludico. In un unico titolo sono raccolti sette dei picchiaduro crossover più importanti della storia del gaming, tra cui l'immortale Marvel vs. Capcom 2: New Age of Heroes. La raccolta è un'occasione unica non solo per tutti i fan del genere (che la acquisteranno senza neanche attendere una recensione) ma anche per tutti coloro che sono curiosi di conoscere come si è arrivati, oggi, a determinate meccaniche e logiche in titoli contemporanei. Un libro di storia da consumare avidamente.

PRO

Una collezione di titoli imperdibili | Marvel vs. Capcom 2 vale da solo il prezzo del biglietto | Le nuove feature lo rendono un pacchetto perfetto per fan vecchi e nuovi |

CONTRO

Chi non riesce ad avvicinarsi alla mentalità dei picchiaduro di una volta, potrebbe restare scottato | Alcuni titoli sono invecchiati maluccio | Sia chiaro: il bilanciamento è un concetto lontano |

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