Recensione Ratchet & Clank: Tutti per Uno


Chi ben comincia…

Terminata l’intro ci troveremo di fronte ad un menù minimalista e piuttosto grezzo, il che non fa ben sperare come inizio. Infatti, una volta selezionata la modalità di gioco, Online o Offline ci troveremo in una specie di lobby d’attesa dove potremo creare la nostra partita, selezionando il personaggio da controllare, il livello iniziale e la difficoltà di gioco.

Pad alla mano, il gioco si mostra in realtà per quello che è, ovvero un buon action-platform che fa del suo pezzo forte le sparatorie concitate con i vari avversari e i giganteschi boss di fine livello. Tecnicamente il gioco non brilla per realizzazione, infatti vi è una involuzione rispetto agli standard grafici settati dai capitoli precedenti della serie; probabilmente è stata una scelta dettata dal bisogno di gestire in maniera fluida quattro personaggi contemporaneamente su schermo. Nonostante la grafica non sia allineata agli standard attuali, bisogna riconoscere che il design dei livelli è molto vario, coloratissimo e raramente vi saranno cali di frame rate in grado di minare l’esperienza di gioco, anche in quattro.

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Gli effetti speciali come raggi, esplosioni e di distruzione in generale sono ben realizzati e convincenti. Molti fondali sono animati e sempre in movimento. Il gameplay in single player è coadiuvato da un personaggio (Clank) controllato dalla CPU che ci aiuterà a risolvere enigmi, superare sezioni tipiche dei platform vecchia scuola, dove dovremmo saltare assieme in punti specifici, attivare interruttori contemporaneamente oppure pilotando all’unisono i pochi mezzi presenti nel corso dell’avventura.



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