Alla conquista delle stelle.
Lo studio Lightbox Interactive ci ha permesso di provare la sessione chiusa della Beta Multigiocatore di Starhawk, atteso titolo in esclusiva per Playstation 3, terminata lo scorso 3 Gennaio.
In attesa di mettervi alla prova con la sessione aperta a tutti di prossima pubblicazione, ecco le nostre impressioni dopo lunghe ore di gioco testando le caratteristiche delle modalità di sfide online.
Seguito spirituale di Warhawk, titolo apparso con il debutto di Playstation 3, questo Starhawk riprende le medesime meccaniche di gioco in un contesto diverso, quello delle stelle e dei pianeti, mettendo in competizione le fazioni di Rifter, umani che estraggono il Rift, e Outcast, umani troppo esposti al Rift e geneticamente modificati, alla ricerca del minerale utile per la loro sopravvivenza conquistando territori tra le galassie.
Si fa presto a dire “in gioco” !?
Una volta scaricato e installato il pacchetto dal PSN e cliccato sulla icona del titolo, ci si aspetta di entrare subito nel gioco. Invece il titolo effettua una verifica di aggiornamento che puntualmente viene riconosciuto e installato. Questa procedura, che rallenta sensibilmente l’avvio del titolo, è apparsa molte volte anche nella stessa giornata. La nostra sessione di prova è iniziata a metà Dicembre 2011 ed è terminata il 2 Gennaio 2012, constatando tantissimi aggiornamenti minori, ovvero passando dalla versione 1.0.0 alla 1.0.3 e così via, fino alla 1.1.3, dimostrando quanto il team di sviluppatori non è certo solo rimasto a guardare.
Se da un lato questo è encomiabile per un team che vuole curare il titolo, dall’altro lascia un pò amareggiati perché conferma come non sia per niente pronto a debuttare così com’è nei negozi. E di seguito vi spieghiamo perché.
Chi fa cosa e perché
La schermata del menu iniziale dovrebbe introdurre il giocatore all’universo di Starhawk con semplici ed intuitive opzioni da selezionare per entrare in partita. In realtà ci si è trovati di fronte ad una scelta stilistica poco chiara, e per niente di facile lettura. Per comprenderle appieno è necessario stare a focalizzare ogni riga (in inglese) per poi passare alla loro selezione. Passata questa fase, si passa alla selezione della modalità di gioco. In pratica la Beta mette a disposizione le canoniche scelte: Opzioni, Matchmaking, Crea una partita, Lista Partite, Classifiche, Novità.
Opzioni permette di impostare i settaggi del video e dell’audio, la visione dei comandi del pad.
Matchmaking mette il giocatore all’interno di una patita online a scelta tra Deathmach a Squadre e Cattura la Bandiera, mentre altre due tipologie di sfide sono inibite.
Crea una partita mette il giocatore nella condizione di essere l’host di una nuova sfida a scelta tra le due sopra citate.
Lista partite mostra quelle create da altri giocatori in modo da potervi accedere a quella di proprio gusto.
Classifiche mette in evidenza i migliori giocatori potendo filtrare anche per Regione e tipologia di sfida.
Novità raccoglie le comunicazione del team Lightbox Entertainment sui cambimenti apportati al titolo.
Caccia al nemico
Pad alla mano si comincia a fare sul serio. Una volta entrati in partita, si prova un senso di smarrimento in quanto bisogna comprendere l’HUD e le sue voci, così da portare a termine l’obiettivo della sfida. Giocando alla modalità Deathmatch a Squadre è chiaro che l’obiettivo è raggiungere per primo il massimo numero di uccisioni rispetto al nemico. Ogni giocatore non deve far altro che sfruttare le armi e i mezzi a propria disposizione per cercare di incrementare il punteggio della squadra uccidendo il maggior numero di nemici. La visuale in terza persona è molto gradevole, si riesce a muovere con estrema facilità il personaggio e a utilizzare le funzionalità dei pulsanti del pad.
L’altra modalità, Cattura la Bandiera, è molto più ostica, in quanto ci si imbatte in modo più diretto con il level design delle mappe, Acid Sea e Space, ciascuna delle quali molto ampia, creata su svariati livelli ma non sempre eccellente. Il problema sono le dimensioni: le strutture varie che compongono il teatro di battaglia si alternano su vari livelli prediligendo l’altezza in Space e lunghe scorribande in Acid Sea, ma avere una costruzione enorme ravvicinata ad un altro punto come una roccia parte del paesaggio, non aiuta né il cecchino che la presiede, né chi la vuole assaltare, poiché questa crea solo difficoltà.
Stessa cosa per gli spazi ampi e con poche coperture. Ciò impone inevitabilmente di imparare subito a innescare le costruzioni ad hoc che ogni giocatore può ereggere, come un muro di cinta, una torre, una postazione di auto difesa, e così via, sfruttando i Rift, come un costo energetico, accumulati durante la partita. Si parte con 3 unità di Rift, sfruttandole solo con un muro oppure una torre da cecchino, o una postazione jeep. Il gioco di squadra permette di incrementare notevolmente il numero di Rift energetici fino a un massimo di 32, in modo da accedere a elementi più imponenti. E qui entra anche l’aspetto strategico. Non basta solo crearlo, ma posizionarlo nel modo più opportuno ed efficiente.
Il gioco fila liscio, si fa subito pratica con i comandi e con le regole, ma prima o poi si perde un pò l’entusiasmo. Ad incasinare il tutto ci si mette ancora una volta il level design. Più volte ci siamo trovati a dover creare postazioni di difesa, piuttosto che di attacco, perché la squadra avversaria era riuscita in poco tempo a trovare il modo di coinvolgere una forte potenza di fuoco nel luogo del respawn.
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Provando più volte a giocare diverse partite, la situazione si è molte volte capovolta e in altri casi è rimasto un bilanciamento tra le squadre che addirittura non ha portato mai alla conquista della bandiera. Detto questo il passare le ore a giocare a Starhawk ha determinato comunque un senso di piacevole divertimento, che aumentava con l’accumulare esperienza e quindi a migliorare le azioni in gioco. L’uso dei veicoli poi è un valore aggiunto non indifferente: si possono sfruttare le jeep e condividere i posti con altri giocatori, si può attaccare dall’alto con i caccia aerei imbastendo lotte con altri nemici per la conquista dei cieli oppure a terra a modo di potenti Mech, per irrompere nelle zone nemiche, e i jet-pack per effettuare dei poderosi slanci in modo da colpire il nemico dall’alto sfruttando anche la discesa lenta. Otto armi selezionabili dalle frecce digitali può sembrare una manna dal cielo, ma la loro scelta si rivela difficoltosa nel corso di un combattimento.
Difficile la lettura dell’indicatore sul HUD durante la sfida Cattura la Bandiera in quanto la posizione di una di esse non sempre è chiara. Il pallino rosso infatti appare sempre nella stessa grandezza senza alcuna nota sulla distanza. Ci vogliono molte partite per scoprire quindi la loro posizione nel contesto del gioco. Cosa determina ciò?
Commento finale
Il titolo è una evoluzione di Warhawk, con molti più aspetti sia positivi che negativi. Gli ampi spazi di gioco e i vari livelli delle strutture garantiscono la possibilità di sfruttare una grande varietà di strategie, prediligendo infatti più la tattica che il semplice spara e fuggi. Il team ha promesso un gran numero di DLC per ampliare l’esperienza di gioco per molto tempo, quindi ci si aspettano sicuramente nuove mappe subito dopo l’uscita nei negozi. Il netcode è risultato sempre stabile, mai un segno di Lag che potesse inficiare l’esperienza di gioco anche al massimo di giocatori disponibili ovvero 32; solo rare volte ci si è trovati a cambiare host per la caduta del primo. Buona la chat vocale, molto chiara e comprensibile. Riguardo al comparto tecnico, Starhawk mostra una pulizia molto buona e un dettaglio sia dei personaggi che degli oggetti ottimo alla risoluzione di 720p, con una fluidità del framerate ancorato ai 30fps, pur facendo apparire sporadici effetti di perdita di anti-aliasing nelle strutture poste all’orizzonte visivo, e una gestione della fisica limitato alla forza di gravità soprattutto dei veicoli. Tutta da scoprire l’inedita campagna in singolo giocatore, visto che Warhawk ne era sprovvista, per cui non è possibile anticipare nulla. In definitiva lo raccomandiamo caldamente a tutti coloro che hanno già giocato Warhawk, e invitiamo gli amanti degli sparatutto da provarlo insieme ad altri amici in modo da non rimanere scottati magari dal diverso approccio che il titolo pretende a differenza di altri videogiochi.
Certezze
– E’ sempre Warhawk, nel bene e nel male
– Netcode ottimo
– Comparto tecnico di buona realizzazione
– Gameplay divertente
– Ampia varietà di armi e veicoli
Perplessità
– Tutorial e Menu da rivedere
– Posizione degli obiettivi nel HUD poco chiari
– Non è immediato come altri TPS
Il titolo è atteso in uscita per l’anno 2012 in esclusiva su console Playstation 3. La data di pubblicazione della sessione Beta Multigiocatore aperta a tutti sarà presto annunciata.
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