Alla scoperta della nuova console portatile di Sony.
Sony Computer Entertainment è pronta a mandare in pensione la cara e vecchia PSP con l’arrivo il 22 Febbraio 2012 di PlayStation Vita, la nuova console portatile di ultima generazione.
Grazie ad una prima prova di una versione concessa in comodato d’uso da parte di Sony Italia in confronto con la versione PAL per il nostro territorio, siamo in grado di fornirvi una valutazione del prodotto e una anticipazione secondo il nostro parare di quello che sarà il suo futuro.
Dopo l’arrivo del 3DS, tra smartphone sempre più versatili e potenti, tablet votati al gaming, come si piazza PS Vita ?
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Continuate a leggere per scoprirlo.
Il Mondo è in gioco!
Quando Kaz Hirai ha presentato per la prima volta la console nel suo nome in codice di Next Generation Portable (NGP), aveva già anticipato il suo vero significato e la missione della azienda Sony di portare ai videogiocatori una console portatile di nuova generazione. PlayStation Vita è stata progettata rispettando questa concezione di fruibilità videoludica in ogni luogo, ovunque voi siate.
PSP ha passato anni difficili, sia perché la console presentava al debutto difetti di costruzione che minavano il suo utilizzo come la mancata ergonomia, sia perché la line up non ha avuto nel tempo la stessa attenzione che per esempio veniva riservata alla sorella maggiore PS3 dalle software house di terze parti. Di fatto la prima console portatile è uscita sul mercato in versioni sempre ritoccate di una virgola, con la parentesi infelice di PSPgo, ma mai realmente supportata da giochi che ne potessero decretare realmente il successo sulla concorrezza. Il mercato aveva risposto in modo buono all’inizio ma dopo pochi anni aveva cominciato a perdere spinta da parte delle software house e a confinarsi come piccolo dispositivo di intrattenimento.
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PlayStation Vita invece ha subìto un piano strategico sin dalla sua forma e progettalità. Kaz Hirai infatti ha reso noto che, consci dell’errore commesso in precedenza, sono stati messi a lavorare insieme il team di ingegneri impegnati nello sviluppare la tecnologia che i più importanti esponenti delle software house interne, in modo da realizzare un prodotto che fosse supportato al meglio da subito. Il risultato è sotto i nostri occhi.
La console è costruita con materiale robusto e al tempo stesso leggero, pesa infatti come una normale PSP ma è un decimo più grande, merito soprattuto di un uso sapiente dello spazio a disposizione e della fabbricazione di materiale interno in forma miniaturizzata. Impugnarla infonde una sensazione di solidità, che si smarca da quella della recente versione di PSP in formato economico quasi pronta a scogliersi in mano come fosse cioccolata. La linea sinuosa in metallo, che segna i contorni del corpo in plastica robusta, e il rilievo dei pulsanti e delle doppie leve di controllo rendono PS Vita bella anche solo a vederla.
L’incredibile schermo OLED da 5 pollici restituisce una qualità visiva ricca di dettagli e con un tempo di risposta bassissimo, sotto a 1 ms, per la gioia della comunità di videogiocatori esigenti. E’ al tempo stesso “touch”, aggiungendo un modo in più di interagire sia nei menu che nei giochi, reso molto sensibile data la sua proprietà capacitiva a bassissimo tempo di reazione. Sotto questo splendido schermo batte il cuore pulsante formato da una CPU quad-core prodotta da ARM con chip Cortex-A9 accompagnato da 512 MB di Ram e sostenuto da un altro quad-core prodotto da PowerVR con chip SGX543MP4+ con 128 MB di Ram dedicata per la parte grafica. Il chip grafico a 200Mhz ideato da Nec riesce a gestire da solo 133 milioni di poligoni, rispetto, per fare un esempio, ai 68 milioni di un iPad 2.
Un esempio pratico lo si avverte da subito quando la console riesce a mantenere senza problemi fino a sette applicazioni attive tra cui un videogioco, senza perdere colpi, confermando la sua potenza anche nella gestione multitasking.
La presenza del doppio stick analogico, che riporta la postura al tipico pad, oltre ai canonici pulsanti, è stata rivista in funzione di una migliore ergonomia. Le levette analogiche sono infatti molto leggere e robuste rispetto al pad normale e poste un pò più in alto rispetto alla PSP, in modo da evitare quel fastidioso crampo all’interno della mano e il dolore ai pollici che qualcuno di voi ricorda sicuramente.
Presenti i famosi “sei assi” per sfruttare il sensore di movimento. Non mancano le frecce direzionali digitali, i pulsanti “start” e “select” posti in basso a destra, mentre in basso a sinistra è stato inserito il pulsante “PS”, per attivare le medesime funzionalità note su PS3, ovvero richiamare la dashboard; da notare che lampeggia nel momento in cui ci arrivano notifiche dalla rete, utile quando non si vuole avere lo schermo invaso da continui pop-up di notifiche come “tizio si è collegato” , “ricevuto messaggio di posta”, ecc..
Una microcamera è posta di fianco ai bottoni tipici della console Sony, utile per le videochiamate e poco altro. La parte posteriore è formata ai bordi da due zone incave che permettono di reggere la console con una certa sicurezza ed evitare la perdita di attrito dalle mani e spiacevoli cadute. Inoltre la zona centrale è un pannello “touch” che aggiunge ulteriore caratteristica funzionale all’interno dei giochi. Una telecamera postariore dalla risoluzione migliore rispetto a quella frontale è stata studiata specificatamente per la realtà aumentata, funzionalità inserita nei primi titoli PSP e ora più presente grazie ad alcuni titoli al lancio come Reality Fighters. In pratica lo sfondo sul quale i duellanti si sfidano è ripreso dal mondo reale grazie alla camera posteriore, il gioco poi adatta ad ogni momento anche in fondale rendendolo vivo e dinamico. La versione 3G Wifi include una gestione migliore del GPS (è attivabile anche nella versione WiFi ma per inviare i dati ha bisogno di essere connesso in rete) che permette di essere localizzati in ogni parte del mondo e quindi di sapere se il posto in cui vi trovate è stato luogo di altri giocatori o se nelle vicinanze ci sono amici con cui giocate in rete, sfruttando il programma incluso Near.
La connettività è assicurata dal protocollo WiFi b/g/n ad alta velocità mentre solo nel modello 3G anche di connessione dati per la rete mobile 3G in collaborazione con Vodafone; schede di altri operatori non possono essere al momento utilizzate. Presente un alloggiamento per inserire le schede gioco, una per la memory card di fabbricazione proprietaria dal taglio di 4GB, 8GB, 16GB, (la versione 32GB al momento è distribuita solo in Nord America) in modo da evitare problemi di pirateria e non inclusa nella confezione, una per il cavo proprietario USB e per ricaricare la console da una presa di corrente con annesso alimentatore. In basso, oltre all’ingresso di tipo “jack” per la cuffia, è presente un microfono incorporato.
Un ingresso denominato per “Accessori” al momento non viene utilizzato. E’ probabile che Sony abbia in mente di dotare la console di supporti esterni per future applicazione. Microfori posti in basso ai lati permettono di ascoltare il sonoro in modo più che buono, ma vi consigliamo un paio di cuffie se non volete perdere nulla del comparto audio dei vostri titoli.
A dimostrazione che la connettività è diventata molto più sfruttata in PlayStation Vita rispetto a PSP, ecco le nuove funzionalità di Cross-Play e Cross-Platform oltre al noto Remote-Play, le quali aggiungono possibilità interessanti che saranno approfondite più avanti.
Tutte queste caratteristiche fanno di PS Vita un dispositivo ad alto concentrato tecnologico e dalle straordinarie potenzialità grafiche.
Le note non proprio felici arrivano adesso.
L’appellativo portatile non è certo per il fatto di poterla mettere in tasca. Scordatevi quindi questa pratica oppure di metterla nel vostro zaino senza una dovuta protezione. La console è bella e robusta, ma non indistruttibile e il suo schermo è anti-riflesso, non anti-graffio. Per cui vi consigliamo di dotarvi senz’altro di entrambe le cose purtroppo non incluse nella confezione.
La console è dotata, abbiamo detto, di una doppia videocamera, una frontale e una posteriore. La qualità di quella frontale, da 0.8MPx, può anche passare inosservata visto che la sua utilità è dettata esclusivamente per effettuare videochiamate oppure per riprendere il proprio viso quando i giochi lo richiedono. Quello che sorprende è la bassa qualità di quella posteriore, da 1.3 MPx, che non riesce a gestire bene situazioni ad esempio al chiuso, oppure con poca luce. Un flash di tipo led, orami presente su molti dispositivi mobili, e dal costo di progettazione ridicolo, avrebbe fatto la differenza. Strano che Sony non abbia dotato PS Vita di una ottica migliore, senza pretendere un modello Carl Zeiss, ma nemmeno appena sufficiente. Si intuisce che il tutto sia voluto per l’uso prettamente videoludico. Ma resta senz’altro un pò l’amaro in bocca.
Il discorso della Memory Card va affrontato in modo specifico in quanto, a differenza del passato, PS Vita accetta solo quelle realizzate esclusivamente per lei. Pur comprendendo la scelta di Sony, dettata per contrastare la pirateria e quindi rendere sicuro il sistema, lascia un pò perplessi sia il costo, che è più elevato rispetto ad una di pari dimensioni tradizionale, sia per la mancanza di almeno una versione piccola inclusa nella confezione, visto che senza una memory card non farete praticamente nulla. Detto questo, è bene dire anche che la velocità della suddetta Memory Card non è eccelsa. Infatti un gioco risulta più lento se scaricato dallo Store e quindi eseguiti dalla memoria esterna, rispetto ad uno in versione retail, cioè da negozio, con impegno del tempo decisamente più alto nei caricamenti.
Per venire in aiuto a chi magari ha poco spazio a disposizione, Sony ha realizzato un pratico e semplice programma per Windows e Mac denominato Content Manager Application (CMA) scaricabile a questo indirizzo e utile per effettuare Backup di ciò che si è scaricato, dei salvataggi, dei contenuti acquistati e scaricati dallo Store, e anche per aggiornare il firmware per chi non ha accesso diretto ad una rete internet via WiFi o 3G.
Infine l’autonomia della console varia a seconda del suo sforzo durante l’esecuzione dei giochi e delle applicazioni, passando da poco più di 3 ore e mezza con le funzionalità sempre in rete fino a 5 ore limitando l’uso della connessione. Un pratico accessorio utile ad aumentare la capacità della batteria arriverà più avanti. Si tratta del Battery Changer portatile, simile al carica batteria da casa ma si collega alla PS Vita tramite lo slot universale e permette di portare l’autonomia della batteria interna della console fino a 1 volta e mezza, raggiungendo anche 8 ore.