Recensione Final Fantasy XIII-2


Salto nel futuro

La trama di Final Fantasy XIII-2 si apre esattamente da dove il suo predecessore aveva concluso: Lightning è scomparsa, in un’apparente sacrificio per mantenere intatto e orbitante Cocoon che l’ha trasportata in una realtà diversa da quella che conosceva, in un mondo d’ombra di Valhalla dove caos e luce combattono una perpetua battaglia.

Le gesta della ragazza giungono in sogno alla sorella, oramai ambientatasi su Pulse nella piccola comunità che gestisce assieme ad alcu ni suoi amici di sempre. Tra giornate tranquille e sorrisi nell’animo di Serah alberga un enorme vuoto per la mancanza della sorella, unica a ricordare gli ultimi istanti passati con essa (creduta morta da tutti) e sempre in attesa del suo ritorno e di quello del promesso sposo Snow, partito alla sua disperata ricerca.

L’apatia e l’inquietudine che governa no le giornate della fanciulla vengono rotte improvvisamente dalla caduta di un meteorite, che libera creature ostili a lungo dormienti e fa apparire un misterioso giovane. Noel, questo il suo nome, spiega di giungere da un’epoca 700 anni nel futuro, dove Cocoon non è mai esistito e lui è l’ultimo degli esseri umani sopravvissuti. Questo ragazzo, grazie ad una serie di portali spazio-temporali, è giunto sino a New Bodhum, guidato proprio da Lightning in cerca di Serah, apparentemente l’unica in grado di cambiare il futuro del mondo.

noel

Se Final Fantasy XIII non era amato per una trama troppo lineare, questo sequel è condito da numerosi colpi di scena e da una regia diretta da Square Enix impeccabile!

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