Recensione Soul Calibur V


Si rompe una tradizione, in meglio o in peggio?

Tra le classiche opzioni di gioco che comprendono l’Arcade Mode e il Training Mode sono state introdotte un bel po di novità.

La prima è il Quick Match Mode, una modalità nella quale sfiderete avversari controllati dal cpu con difficoltà variabile.

Nella modalità allenamento invece sono stati introdotti alcuni utili consigli per imparare e memorizzare le combo più facili e basilari di ogni personaggio.

Un altro extra piuttosto divertente è il Legendary Souls Mode, in cui vi ritroverete a combattere contro dei boss veramente difficili che richiederanno molto impegno da parte vostra, mettendo a dura prova i nervi di qualunque giocatore.

Tra le tante novità è venuta a mancare una cosa molto importante che darà tristezza ad alcuni appassionati, stiamo parlando dell’assenza della campagna principale. Ci spieghiamo meglio, una sorta di modalità storia è presente nel titolo ma non aspettatevi la cronistoria del terzo capitolo o la torre del quarto. La modalità storia riguarda i nuovi protagonisti Patroklos e Phyrra che continua precisamente dalla fine della trama del predecessore, dove affronterete una ventina di missioni a cui parteciperanno solo una parte del roster; ed una volta che avrete portato a termine la scalata non vi si sbloccheranno neanche i finali di ogni singolo pg come siete stati abituati ad ottenere. Namco ha tentato di smuovere un po’ la situazione con l’inserimento di un editor dei personaggi veramente ricco di opzioni.

Infatti l’editor permetterà di modificare con un’infinità di elementi il modello dei guerrieri già esistenti, o di cambiarne il colore ai costumi e alle armi. Sarà inoltre possibile creare da zero un nuovo lottatore e assegnargli uno stile predefinito preso dal roster del gioco. I più smaliziati potranno concedersi il lusso di creare persino lottatrici con abiti succinti e forme provocanti.

Volendo citare un elemento negativo dopo una serie di interessanti caratteristiche, Soul Calibur V presenta una scarsa scelta di personaggi. I lottatori sono in totale 27, 28 tenendo conto di Dampierre ottenibile per adesso solo con il pre-order del gioco.

Facendo un’ulteriore sottrazione arriviamo a 24 calcolando che tre di loro sono assulutamente inutili essendo personaggi mimic (che per chi non sapesse cosa sono) sono dei lottatori che imitano a random stili presenti durante i match; potevano metterne solo uno come il Mokujin di Tekken e basta, a cosa ne servono 3?

Riguardo il comparto multiplayer del gioco invece non c’è niente da dire. L’online offre scontri normali o classificati, la possibilità di guardare replay dei vostri match o quelli di altri utenti, creare lobby con una personalizzazione molto flessibile con tanto di chat e modalità spettatore. Avremo la possibilità di personalizzare il nostro profilo giocatore con i vari titoli che saranno sbloccati giocando in singolo e una carta dati personalizzabile nell’editor che mostrerà tutte le vostre statistiche.

La novità riguardo il multyplayer sarà il Global Coliseum, un’arena dove gli utenti possono organizzare lobby, sfidarsi, e prendere parte a tornei classificati organizzati.

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