Esprimersi non sarà più un problema.
La Bibbia nel libro della Genesi, parla di un mondo unito in una sola tribu’ in cui gli uomini parlavano tutti la stessa lingua. La loro magnificenza li rese pero’ arroganti tanto che osarono sfidare il cielo costruendo una torre che sfiorava il cielo. La loro tracotanza quindi scatenò l’ira del Signore che li disperse in tribù e rese incomprensibili le lingue delle une alle altre.
Ebbene diversi millenni dopo questo racconto mitologico, sembra che l’umanità sia di nuovo vicina alla riunione delle lingue che oggi ci separano, stavolta senza l’aiuto del divino ma grazie alla tecnologia e soprattutto grazie a Microsoft.
Secondo quato riportato da technologyreview.com, Frank Soong, caporicercatore Microsoft, in collaborazione con i colleghi di Microsoft’s Research Asia, il più grande dipartimento di ricerca Microsoft dopo quello in America, ha infatti annunciato in una conferenza tenuta a Redmond, che i laboratori da lui guidati sono riusciti a sviluppare un software di traduzione simultanea in grado di comprendere ciò che la persona sta dicendo in quel momento e tradurla in 26 lingue attraverso un sintetizzatore vocale. Tra queste naturalmente non poteva mancare l’Italiano, ma anche lo spagnolo, il mandarino, il tedesco, il francese.
Il software apre la strada ad un mondo in cui non sarà più necessario imparare una lingua per esprimersi con altri esseri umani, realizzando quel sogno che da sempre guida il pensiero di scrittori e visionari, di una comunicazione totale, senza più barriere nè limiti.
I ricercatori però, che hanno rilasciato anche alcuni campioni di testo tradotto dall’originale in inglese, per il momento volano bassi, dicendo che sarà necessario ancora qualche tempo di messa a punto del loro sistema. Ciò avverrà attraverso la lettura di alcuni testi di autori contemporanei che, spiegano i ricercatori servirà a permettere al software di comprendere le diverse sfumature della lingua e offrire migliori risultati di traduzione. Tra gli italiani il primo testo che servirà allo scopo è il libro di Ammaniti, “Che la festa cominci“.
Si tratta sicuramente di una invenzione straordinaria che speriamo possa contribuire un giorno ad dirimere i conflitti che insanguinano il mondo, che sono il frutto per lo più dell’incomunicabilità e della paura: cadute le barriere linguistiche infatti sarà molto difficile non scorgere nell’altro e nel diverso, quanto poi in fondo “gli altri” sono incredibilmente simili a noi.