Anteprima Medal of Honor: Warfighter

medal-of-honor-warfighter_thumb2Il conflitto diventa globale!

Tornando per un attimo al 2010, Medal of Honor è stato un titolo che ha segnato la comunità di videogiocatori, pur minato da alcuni problemi tecnici minori, per la sua intensa e profonda capacità di trasportare all’interno del Tier 1 Operators.

Non vi è dubbio che raccontare una storia che vuole distinguersi per i temi trattati è sempre difficile. Non per niente il filo che ha teso la trama era la caccia a Bin Laden, il capo dei terroristi islamici indicato come il mandante della strage delle Torri Gemelle in New York, che ora giace nelle profondità del Mar Arabico dopo l’uccisione avvenuta in Pakistan. Per cui come cambierà la trama adesso in Medal of Honor: Warfighter, nuovo capitolo sviluppato da Danger Close, è tutto da scoprire.

Il Tier 1 si espande

Nel 2010, con il ritorno di Medal of Honor da parte di Danger Close e DICE, i giocatori hanno scoperto come si eseguono le tecniche di ingaggio di veri militari appartenenti al Team Advanced Force Operations, i cosiddetti AFO Teams, durante le operazioni in Afghanistan, con una cura per la precisione e la disciplina militare.

Per onorare ancora gli Operatori del Tier 1, che hanno collaborato attivamente alla realizzazione del titolo, questa volta il conflitto si espande e colpisce nuovi punti del globo. Allo stesso modo, per poter contrastare ed esercitare azioni militari più efficaci, il Tier 1 collabora con nuove Forze Speciali presenti in diverse parti del mondo, tra cui citiamo i SAS, i KSK (tedeschi), i Grom (polacchi) e i SASR australiani.

Il conflitto diventa così più cruento e duro. La storia si focalizza ora su ciò che Preacher, così come sui suoi compagni Voodoo e Mother, hanno combattuto sulle montagne dell’Afghanistan, quei membri del Tier 1 che sentono il peso di dover combattere non solo per portare a termine l’obiettivo, ma per salvare la pelle e guadagnarsi il ritorno a casa dove c’è chi li aspetta.

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Preacher vuole fortemente conquistare un biglietto per il ritorno in America; tornare a casa vorrebbe dire rimettere insieme i pezzi che compongono il suo matrimonio, messo seriamente in crisi dalla sua lontananza. Ogni giorno tiene a mente perché combatte, il suo obiettivo finale. Ed è proprio questa storia così personale che porterà il giocatore a seguirne le vicende, le evoluzioni, i problemi dovuti a chi appartiene al corpo militare degli U.S. Navy Seals, scoprendo una famiglia lacerata da anni di dislocamento militare.

Tutto diventa angosciante, straziante, nel momento in cui un potente esplosivo sintetico, il PETN, usato non solo per distruggere ma anche per contaminare in quanto tossico, deflagra oltre il confine, in zone civili, ribaltando le posizioni finora date per scontate. Mai si può arrivare ad immaginare un attentato terroristico sul proprio suolo di appartenenza. Preacher e i suoi compagni si ritorvano nella Task Force Mako e decidono così di fare le cose che sanno fare meglio: risolvere il problema!

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In guerra

Lo scontro parte dalle Filippine dove i nostri soldati preferiti partecipano ad una missione di salvataggio. La giornata è di quelle ideali. Il cielo è grigio e le nuvole riversano pioggia a non finire, mentre il vento che si fa sentire a folate alza la sporcizia del terreno fangoso e modifica la traettoria delle gocce d’acqua creando una difficoltà per i soldati di avere una buona visibilità.

Una volta giunti tra le prime zone dell’avamposto, le luci dei piccoli lampioni vengono smorzate dalla fitta pioggia mentre il vento scuote leggermente la loro struttura che li sostiene, creando un effetto di illuminazione movimentata, scoprendo altre zone che prima erano buie. Il primo incontro è di quelli che segnano il benvenuto. Colpi con raffiche corte per avere una buona resa a media e lunga distanza. La serie di sparatorie prosegue fino ad arrivare nel punto clou ove sono rinchiusi i commilitoni.

Procedere da qui in poi è un misto di situazioni in cui l’approccio furtivo è più indicato e altre nelle quali usare la forza bruta, sia per vincere i duelli corpo a corpo, sia per sfondare una porta e disseminare proiettili come confetti. Proprio questa ultima fase viene proposta con una possibilità di scelta, optando per l’uso di esplosivo al plastico oppure per irrompere subito dopo aver reso l’ambiente difficile con il lancio di un lacrimogeno.

La fuga avviene a bordo di un motoscafo che sfreccia tra le acque impervie cercando di schivare i colpi avversari e le stesse onde del mare in tempesta. Il tutto termina nel momento in cui un Havoc si prende il lusso di portare tutti fuori dai guai. Una scena rodata già anche in altre circostanze, per non dire altre produzioni, ma il Frostbite 2.0 viene sfruttato in modo del tutto personalizzato da Danger Close, diminuendo ancora una volta la distruttibilità dell’ambiente, comunque ben distribuita, puntando ad un colpo d’occhio sicuramente molto forte e dettagliato.

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Uno studio, una visione

Questa volta il team di sviluppo è dedicato interamente su tutto il progetto. Danger Close ha deciso di avere il controllo su ogni parte di Medal of Honor: Warfighter, potendo contare anche su un team che si è ingrandito. Sono giunti infatti alcuni veterani della programmazione da DICE, Treyarch e altri premiati team di sviluppo.

Greg Goodrich, produttore esecutivo di Medal of Honor, ha dichiarato: “Negli ultimi titoli dei giornali, nei film, nei libri più venduti, ovunque si parla della community degli operatori speciali, dei guerrieri che difendono la nostra libertà. Medal of Honor Warfighter offre a questi operatori la possibilità di raccontare la loro personale storia sulla fratellanza, la famiglia e l’attuale battaglia. Ma gli operatori Tier 1 non sono soltanto americani. Quest’anno abbiamo deciso di globalizzare il gioco introducendo le unità Tier 1 internazionali e portando i giocatori nei luoghi caldi di tutto il mondo. E continuando a onorare questi guerrieri con riverenza e rispetto grazie a uno sguardo realistico sulle loro vite, a casa e all’estero”.

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Non sarà una storia unica dall’inizio alla fine. Il team ha pensato di far vivere al giocatore le strategie di gioco militare degli operatori Tier 1 sparsi nel mondo, coprendo vari punti sparsi nel mondo, dalle Filippine alle zone occidentali fino alle coste della Somalia.

Da quanto si intuisce, Danger Close non vuole realizzare un gioco ricco di effetti speciali, ma una speciale esperienza di gioco che possa rimanere nella memoria dei suoi fan.

La componente Multigiocatore

Il rinnovamento rispetto al precedente capitolo è segnato dalle caratteristiche che compongono la componente Multigiocatore ora gestita tutta da Danger Close. Il team ha pensato di inserire, oltre alle canoniche modalità Deathmatch e Team Deathmatch, alcune nuove molto interessanti.

La prima riguarda il Tier blue-vs-blue, ovvero una sorta di sfida nella quale i giocatori si schierano in gruppi del Tier 1 Internazionali e si danno battaglia in modo agonistico, come nelle zone gestite dalle caserme, per migliorare e raffinare la coesione con gli altri membri del clan.

Un’altra è “un Colpo, una Morte”, propriamente detta One-Shot-Kill, nella quale la paura di essere colpitit è terrificante visto che un colpo ricevuto in un punto vitale vuol dire morte istantanea. Questo tipo di sfida è una esasperazione della modalità Fanatico conosciuta in Battlefield, e dove probabilmente vi prenderanno parte solo chi padroneggia da molto tempo gli FPS e vuole provare un livello di difficoltà eccessivamente alto.

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Le altre sono ancora tutte da scoprire ma non dovrebbe mancare la possibilità di rigiocare le missioni più importanti della Campagna in versione Co-operativa così come quella di avere playlist di sfide multiplayer segnalate in base alla bandiera e così accontentare anchi i membri di Clan. Permane il dubbio sull’effettiva introduzione di veicoli, anche se da quanto è trapelato non mancheranno i supporti aerei pilotati da terminale.

Le classi a disposizione non sono state rese tutte note. Si suppone che saranno tre, distinte per genere come Fuciliere, Secial Ops, Cecchino (quest’ultima unica ad essere dichiarata finora) e con la progressione a seconda dei Punti Esperienza in modo da sbloccare armi, potenziamenti e modelli di mimetica.

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Il titolo è disponibile dal 23 Ottobre 2012 su PC, Playstation 3 e Xbox 360 anche in Edizione Limitata senza alcun costo aggiuntivo solo per chi pre-ordina su Origin e nei negozi convenzionati.

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