Recensione Silent Hill Downpour


Old Style

E si, come pre-annunciato poco fa, Silent Hill Downpour offre al giocatore la possibilità di esplorare un ambiente di gioco vasto dopo le prime ore (che fungono da introduzione al gioco vero e proprio).

Per la prima volta, ci troviamo di fronte ad un prodotto che sin dall’inizio si mostra accattivante grazie ad un gameplay sempre più simile ai primi capitoli della serie, inoltre offre la possibilità di far luce su misteri che coinvolgono i cittadini di Silent Hill portando all’interno del gioco missioni secondarie vere e proprie che permetteranno al giocatore di far luce su misteri ancor più agghiaccianti.

Il sistema di combattimento che offre il titolo è uno dei migliori visto nella serie, senza però rimuovere quegli elementi che caratterizzano la serie sin dagli arbori, mantenendo ancor più intatto la suspance e l’effetto sorpresa.

Le armi a disposizione in Silent Hill Downpour sono molteplici, basterà vagare per l’ambiente di gioco e raccogliere da semplici sassi ad assi, vanghe e armi ancor più pesanti (le bocche di fuoco non assenti ma rare da trovare, un po come i medikit distribuiti in quantità limitata), da notare anche come le armi hanno una durata molto limitata e tendono a rompersi spesso in modo da aumentare la tensione e la difficoltà di sopravvivenza.

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I nemici di gioco sono molto vari grazie anche alla nuova ambientazione, si va da donne bambola a uomi-bestia che con pochi colpi vi manderanno all’altro mondo, è si perchè in Silent Hill Downpour il livello di difficoltà è più elevato dei giochi standard che siamo abituati a vedere sugli scaffali.

Parlando del livello di difficoltà, va dato merito ai ragazzi di Vatra Games per come hanno dato la possibilità al giocatore di scegliere in modo separato la difficoltà dei combattimenti/gioco con quella degli enigmi, un pò come accadeva in Silent Hill 2.

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