Una storia avvincente
Fino ad ora in pochissimi erano riusciti ad inserire una storia plausibile in un picchiaduro. Il genere non è stato mai recepito dall’utenza finale per una Campagna singolo giocatore. Ai fan piace combattere punto e basta. Eppure, andando quasi contro tendenza, Mortal Kombat dispone di una modalità Storia che merita di essere giocata dall’inizio alla fine.
Gli sviluppatori sono stati molto bravi a tessere una trama credibile sulla quale il giocatore assiste alle vicende dei personaggi e, cosa molto importante, scoprendo informazioni che finora mancavano all’appello, ad esempio perché Scoprion vuole uccidere Sub-Zero, perché Sonia Blade è intervenuta al Torneo, perché ci sono dei cyborg, in pratica la storia permette di conoscere il background di ogni lottatore della serie.
Durante la modalità Storia non viene utilizzato un unico lottatore. Il giocatore viene condotto a impugnare i panni di uno dei tanti per il semplice scopo di far proseguire la narrazione, sempre ben congeniata e supportata da dialoghi in italiano convincenti e pure divertenti, come le battute che si scambiano Johnny Cage e Sonia. Si combatte in duelli 1vs1 e anche 1vs2, con il vincitore che viene decretato se raggiunge per primo due teschi, ovvero ha vinto due volte l’avversario. Nel caso di 1vs2, basta quindi un solo duello poichè si battono due avversari insieme.
Come in un film, tutto a inizio con la fine dove Raiden capisce che Shao Khan è potentissimo ed è riuscito a uccidere tutti quanti, ma solo un ritorno al passato può permettere loro di modificare il presente per un finale diverso. Il tutto cattura per almeno 6 ore abbondanti di gioco.
Unico neo è il doppiaggio che cambia in inglese nel momento in cui si passa dalle scene di intermezzo a quelle di introduzione alle fasi gameplay.
Il sistema è dotato di checkpoint di salvataggio automatico per cui si può tornare al menu principale quando si vuole e continuare la Storia in un secondo momento.