Recensione Starhawk


Un mercenario eroe

Per evitare di arrivare nei negozi privo di una modalità Storia, visto che Warhawk ne era sprovvisto, il team ha realizzato quella che dovrebbe essere una Campagna singolo e doppio giocatore. Il condizionale è d’obbligo, ma per spiegarlo meglio, partiamo dalla trama.

Ci troviamo in un futuro lontano nel quale un pianeta viene preso di mira per le sue risorse energetiche, chiamate Rift. Aziende partono con le loro flotte creando insediamenti che poi diventano piccole città, tra le distese del pianeta. I cittadini cominciano a lavorare ma chi è particolarmente esposto alla risorsa energetica, subisce una mutazione. I mutanti si aggregano e formano truppe che saccheggiano e prendono possesso delle zone di estrazione.

Le scene di intermezzo sono realizzate in stile fumetto, con una rappresenazione curata dello stile e della regia.

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Il giocatore veste i panni di Emmet, un eroe particolare, un mercenario che viene assoldato assieme al suo amico Carrel per ripulire le zone attaccate dai mutanti e nella migliore ipotesi salvare gli insediamenti di estrazione delle risorse energetiche. Il suo aspetto è più simile ad un cowboy dello spazio. Era anche lui prima un minatore del Rift, ma qualcosa lo ha portato a diventrare quello che è oggi, un Outcast, un cacciatore di Scrubs, i mutanti.

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La narrazione è appena sufficiente a tenere insieme le varie missioni che compongono la Campagna, spiegandocome alcuni personaggi, simili ai cercatori d’oro del selvaggio west, stiano cercando fortuna e trovando solo morte e distruzione. Ma la sensazione persistente è che il tutto abbia come fine unico e solo quello di imparare ogni aspetto del gioco. Una sorta di Tutorial di circa 5 ore utile per non arrivare spaesati nelle sfide multigiocatore online.

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