Recensione Dragon’s Dogma


Come tutto ebbe inizio..

Dragon’s Dogma comincia a farsi scoprire facendoci vivere un breve prologo, il quale risulta completamente slegato dall’avventura principale. Il prologo ci racconta di una lotta che si protrae da numerosi secoli, fra la progenie dei Draghi e gli Arisen (i prescelti, il prescelto), che avrà diritto di liberare il mondo da questi draghi. Il prologo prende anche la funzione di vero e proprio tutorial, insegnando al giocatore le meccaniche di gioco apparentemente complesse, ma se comprese vi permetteranno di affrontare ogni combattimento nel miglior dei modi.

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Terminato il tutorial, la storia prenderà inizio con una serie di brevi filmatti. L’incipit narrativo è abbastanza nullo, manca di una vera e propria personalità e coerenza. Il team di sviluppo ha preso come modello fantasy i due capolavori di “From Software“: Demon’s Souls e Dark Souls, però non sono riusciti a replicare quella magia che solo quei due titolo sono riusciti trasmettere al giocatore. Se l’universo di From Software è regolato da alcuni meccanismi invisibili ma perfetti, l’intera ambientazione di Dragon’s Dogma scricchiola quando si và ad analizzare il plot, il quale dopo una manciata di ore affoga sotto un’infinità di “sidequest” completamente slegate dalla trama principale, le quali, non fanno nulla per approffondire la storia andando a perdere quei misteri legati al Drago, alla leggenda dell’Arisen, le quali faranno comparsa solamente nei dialoghi, ma non ci sarà mai modo di approffondire e fare luce su tutto ciò.

Ma siamo sinceri, paragonare i due titoli non è per niente opportuno sotto tutti i punti di vista, in quanto alla base di Dragon’s Dogma c’è un vero potenziale che se messo alla luce può risultare il miglior RPG fantasy in circolazione!

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