Recensione Test Drive: Ferrari Racing Legends


Cosa c’è sotto il cofano

Giocando a Test Drive: Ferrari Racing Legends ci si accorge di come il titolo soffra molto di una realizzazione sufficiente, poco curata, quasi imbarazzante. Slighty Mad Studios, che con la SHIFT 2 aveva già imperssionato positivamente per il motore grafico e meno per lo stile di guida, ripropone qui di nuovo il suo engine addirittura peggiorato, e con le meccaniche di guida più arcade che simulative.

Si nota chiaramente il passaggio da pochi circuiti ben rifiniti e soprattutto belli da vedere oltre che da guidare, ad altri e tanti orribili, privi di alcuna modellazione in alta definizione, facendo fare alle console attuali un salto generazionale all’indietro.

Il discorso sulle auto è un pò diverso. Ogni bolide del cavallino rampante è disegnato come nella realtà, con ogni cosa al suo posto. Peccato che anche qui ci troviamo a volte a modelli nei quali le texture appaiono in bassa risoluzione e l’assenza di un filtro, anche minimo, di anti-aliasing rovina la scena che appare su schermo.

Brilla sicuramente la gestione delle luci e ombre, la fisica nei ribaltamenti dell’auto. Ma poi ci fermiamo qui. Il resto appare abbozzato, quasi non portato a termine come ci si aspetta da un titolo della storica serie Test Drive. Persino lo stile di guida finisce per essere sempre simile, non cambia molto da guidare una Testarossa oppure una GT-R del ’35. Il comportamento dell’autovettura poi si manifesta sempre in modo invariato per il motivo che l’aderenza non viene meno se si corre con due ruote sul cordolo; ci vuole almeno metà della auto sull’erba per poter vedere il bolide cominciare ad oscillare. Il tutto sfocia nel dover contenere l’auto in curva in colpi di contro sterzo, banali, prevedibili. Nulla a che vedere quindi con la simulazione. In definitiva si guida come se si fosse in sala giochi rendendo inutile l’essere possesore di un bel volante e pedaliera.

125S

Se il comparto grafico ha i suoi alti e bassi, quello sonoro è scarso. Le musiche di sottofondo sono quasi impalpabili ma il danno maggiore arriva dal rombo del motore, uguale su ogni autovettura, che sia d’epoca o recente!

Ottima la IA, sempre agguerrita e al tempo stesso pulita nella guida, che al livello massimo di difficoltà porta il giocatore ad essere perfetto in ogni momento della pista per poter conquistare qualche decimo di secondo.

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