Non è CoD. Non è Battlefield. E’ Medal of Honor ed ha un’anima tutta sua!
Alla fiera videoludica tedesca, GamesCom 2012, non poteva certo mancare Medal of Honor: Warfighter, sparatutto in prima persona sviluppato sempre da Danger Close ma questa volta sfruttando integralmente il motore Frostbite 2.0 di DICE, senza che il team svedese potesse mettere mani al titolo.
Memore di quanto aveva sfoggiato nel precedente capitolo, mi accingevo a testate il comparto Multigiocatore, con in testa alcuni flashback dell’esperienza online.
La prova di Medal of Honor: Warfighter su Personal Computer mi ha lasciato stupito del lavoro svolto dai ragazzi di Danger Close, che hanno presentato la componente Multigiocatore del titolo, e di quello che può offrire con le sue con le vere novità.
I ragazzi di Danger Close ci hanno illustrato e spiegato alcuni cambiamenti che il giocatore troverà all’interno del titolo in uscita il prossimo 23 Ottobre 2012 in Nord America, e il 25 Ottobre 2012 nei negozi italiani. La vera novità è la presenza di 12 tipi di forze speciali, le quali sono appartenenti a dieci delle più disparate nazioni affiliate e non all’ONU. Tra le 12 forze speciali presenti nel titolo, il giocatore avrà modo di trovare i SEAL (Americani), i SAS (britannici), le forse speciali Giapponesi e Koreane e altre ancora che potete leggere nel riquadro sottostante. Il team di sviluppo non nega di aver calcato molto la mano nella realizzazione delle forze speciali, ma non si sottrae dal fatto che l’utilizzo all’interno del gioco di ogni singolo “corpo militare” aumenterà la varietà del gameplay.
Da notare in primo luogo che ogni corpo speciale sarà realizzato fedelmente e sarà dotato di un equipaggiamento peculiare, ogni corpo speciale avrà quindi le proprie armi e questo andrà a cambiare in modo costante l’utilizzo di fucili, granate e strumentazioni tattiche. Il team inoltre, durante la presentazione del titolo, si è sbilanciato assicurando che la rigiocabilità di Warfighter sarà veramente elevata. Ogni corpo speciale all’interno del titolo avrà una classe d’appartenenza e questo andrà a influire il comparto multiplayer presentato dai ragazzi di Danger Close.
Ogni gicoatore dopo una serie di kill, ottiene come bonus la possibilità di due extra bonus, che appaiono in alto sullo schermo. Si possono utilizzare entro il round a disposizione e rimanendo in vita, dopodiché spariscono. Tra queste ci sono il supporto aereo da elicotteri o aerei, la torretta con mitragliatrice d’assalto, il piccolo ultraleggero per fare spot dei nemici, e così via. Ognuno diverso a seconda della classe utilizzata.
La prova di Medal of Honor: Warfighter è avvenuta su due distinte modalità, ma la cosa che più mi ha colpito durante il test è l’elevata varietà che il titolo saprà offrire al giocatore. L’utilizzo di una classe non andrà solamente ad influire sullo stile di gioco del singolo, ma sulla bilanciatura della squadra. Le classi a disposizione saranno sei e si snoderanno in: Assaulter, Point Man, Heavy Armored, Spec Ops, Demolition, Sniper.
La prima modalità che vi andrà illustrare sarà Home Run. Questa modalità vede la partecipazione di due squadre di massimo quattro giocatori per squadra, sfidarsi in mappe dalla grandezza “medio/piccola”. Lo sviluppo di questa modalità a detta degli sviluppatori è stata una scelta decisa per dare al titolo un concentrato di sfida basata sulla frenesia, un pò come accade nei titoli della serie “COD”. Infatti ogni match di questa modalità, sarà disputato al meglio dei dieci round intervallati da una pausa che permetterà lo scambio degli invasori con quello dei difensori. Lo scopo della modalità non è altro che conquistare e portare alla propria base una bandiera, che sarà difesa ovviamente dalla squadra di difensori. La modalità è condita da un pizzico di hardcore gaming, perchè ogni giocatore sarà dotato di 1 vita soltanto per round (dieci in totale) quindi addio re-spawn e di un tempo limitato per recuperare la bandiera. Quello che emerge da questa modalità è come il gioco di squadra, e la giusta cordinazione tra i componenti scegliendo opportunamento la classe da adottare, è indispensabile per la riuscita della missione.
La seconda modalità testata è Hot Spot. Questa modalità è una variante della modalità a obiettivi già nota in Battlefield. Le mappe di questa modalità rispetto quella precedente sono molto vaste. La modalità in questione può avvicinarsi alla Corsa, nota per i giocatori di Battlefield, ed è una modalità che vede il susseguirsi di obiettivi che si attiveranno in modo sequenziale. La modalità di gioco funziona abbastanza bene, anche se gli obiettivi proposti dal team di sviluppo non erano molti e ci si ritrovava spesso con i soliti incarichi e si presentava poco dopo un pò di ripetitività. Ma il team ha rassicurato che sta già lavorando per migliorare l’esperienza di gioco.
Ovviamente le modalità di Medal of Honor: Warfighter non finiscono qui, il titolo dispone di una quindicina di sifde inserite nel Multigiocatore, ma al momento quelle che si potevano testare erano quelle sopracitate.
Tecnicamente il videogioco è ancora da limare e migliorare. La versione provata faceva balzare agli occhi una serie di dettagli poco curati soprattutto sulle armi, ma lasciava incredibilmente sorpresi per il massicco uso di effetti particellari, che avvolgono ogni momento della sfida.
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Commento finale
Medal of Honor: Warfighter è un titolo dal carisma elevato. Il titolo di Danger Close è sicuramente superiore a quello apparso un paio di anni fa. Sin dalle prime battute sembra più maturo e la realizzazione tecnica è al passo con gli standard videoludici. Le modalità di gioco online per il comparto Multiplayer sono ben realizzate ed infondo un carisma tutto suo, lasciano un sapore inequivocabile che ora il titolo sa di lasciare una impronta nel genere FPS senza assomigliare alla concorrenza, interna ed esterna. Il tempo che ci separa dall’uscita sicuramente permetterà ai ragazzi di Danger Close modificare gli aspetti meno riusciti come piccoli Lag e alcuni dettagli degli armamenti, ma senz’altro il passo svolto finora dal team è senza ombra di dubbio da premiare.
Certezze
– Sfide Multigiocatore intense, adrenaliniche, entusiasmanti
– Effetti particellari spettacolari, da far paura
Perplessità
– Armi poco rifinite e curate nella loro realizzazione tecnica
– Un certo Lag che rovina l’esperienza di gioco
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