Recensione Sleeping Dogs


Affari sporchi!

Sleeping Dogs porta il giocatore all’interno di un free-roaming con un protagonista inserito all’interno di un contesto definito, chiuso, ma aperto ad un sviluppo complesso con l’evolversi della campagna.

Il giocatore interpreterà Wei Shen esperto di combattimento, un agente di polizia infiltrato cresciuto nei quartieri malfamati di Hong Kong con lo scopo di mettere fine alla triade.
Wei, spedito in prigione ritrova il suo vecchio amico Jackie affiliato alla Sun On Yee organizzazione che Wei deve colpire. Jackie porta Wei nel giro e da qui partirà una storia ricca di colpi di scena e sequenza cardiopalma, dove vedrete il protagonista lottare con il suo passato e presente.

La trama di Sleeping Dogs è l’elemento portante della produzione, questo elemento non è affiancato purtroppo dalla caratterizzazione dei personaggi, in quanto l’opera di United Front Games non brilla sotto questo aspetto visto che presenta dei personaggi poco memorabili soprattutto sotto il punto di vista delle loro personalità.

La sceneggiatura non focalizza mai sulle problematiche dei protagonisti ciò che accade in titoli simili, anzi porta avanti dall’inizio alla fine una storia a certi punti troppo seriosa che si contrasta con certi elementi come la possibilità di eliminare innocenti senza motivo.
Premesso tutto ciò, Sleeping Dogs si guadagna una lode sotto l’aspetto della narrativa.

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