Recensione Sleeping Dogs


Sotto copertura!

Se vogliamo paragonare Sleeping Dogs al grande free-roaming Grand Theft Auto, ci resta da dire che l’opera di United Front Games propone una mappa enorme completamente esplorabile, offrendo al giocatore la possibilità di far scegliere quale missione affrontare di volta in volta.

Come ogni free roaming che si voglia, anche Sleeping Dogs offre due tipologie di quest quelle primarie e quelle secondarie. Le quest secondarie vi permetteranno di affrontare per le strade di Hong Kong attività come: cantare al karaoke, scommettere nei combattimenti tra galli, ripulire le strade dai spacciatori, acquistare auto di lusso e abiti e darsi alle corse clandestine, attività che vanno variare l’esperienza di gioco ma alla lunga tendono a risultare attività ripetitive soprattutto, se paragonate alle missioni principali impallidiscono davanti alla qualità delle quest primarie in quanto dotate di una varietà invidiabile.

Le peculiarità che rendono le quest principali di Sleeping Dogs eccellenti anche se paragonate a titoli più blasonati di tripla A, risiedono in alcuni aspetti particolari del gameplay.

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Il primo aspetto di nota della produzione di United Front Games risiede nel combattimenti, fluidi e veloci, un tasto per attaccare e uno per contrattaccare in quanto ispirato dalla produzione RockstarBatman Arkham Asylum“.

Wei, durante l’avventura, avrà modo di apprendere nuove mosse, abilità, il tutto salendo di livello o recuperando delle statue (collezionabili) sparse per le strade di Honk Kong. I combattimenti in Sleeping Dogs sono stati studiati a dovere, non annoieranno mai e la varietà di mosse e davvero elevata una fortuna visto che il titolo è votato all’azione.

United Front Games riesce a stupire dove altre software house trovono molta difficoltà, ovvero nella guidabilità delle auto all’interno di un free roaming. Il sistema di guida della produzione, propone un feeling positivo affiancato da una guida arcade, dove i veicoli rispondono subito ai comandi facilitando cosi il compito al giocatore che dovrà guidarli a folli velocità. Questa scelta andrà ad abbandonare ogni elemento di simulazione e realismo che concerne la guida, ma renderà le sessioni di gioco estremamente divertenti.

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Wei durante l’avventura dovrà tirar fuori grandi capacità investigative che lo porteranno ad affrontare casi complessi dove sarà necessario violare sistemi informatici, scassinare serrature, violare telecamere di sicurezza, il tutto grazie alle sue abilità. Queste meccaniche si vanno ad affiancare al classico sistema di sparatutto in terza persona, con tanto di coperture e puntamento di precisione condito da un bullet time, che si va attivare quando si salta un ostacolo o sparando a nemici più nascosti.

Complessivamente tutte queste meccaniche rendono il gameplay estremamente vario e fresco, sotto certi punti di vista la produzione di United Front Games riesce superare Gran Theft Auto marchio imperatore di questo genere. Ma qualcosa nella produzione è andato storto e quel qualcosa lo porta lontano dalla lode e da voti molto più alti che forse avrebbe meritato se il team avrebbe prestato più cura.

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