Nella botte piccola c’è il vino buono!
Per chi non masticasse ancora bene il termine, gli Indie Games sono quei giochi sviluppati da un team composto da una o comunque pochi membri i quali non usufruiscono del supporto economico di un editore.
Il punto chiave di questi titoli è che sono sviluppati senza dover in alcun modo tenere conto della filosofia di una società che punta tutto sul profitto, spesso decretando la morte di idee innovative e divertenti, arrivando quindi alla realizzazione dei cosiddetti “same of the same”, sfruttando fino all’eccesso idee di facile mercato.
Questa categoria di giochi ha iniziato a prendere piede con l’avvento dei servizi quali “Xbox Live, Playstation Network, Steam, iOS/Android” e chi più ne ha più ne metta. Si tratta appunto di titoli scaricabili da tali servizi, sempre a basso costo e talvolta anche gratuiti. Ad oggi sono centinaia, migliaia gli Indie Games che passato dagli action ai classici platform per arrivare ai giochi di ruolo ed agli strategici. Insomma il potenziale di cui dispongono e teoricamente infinito. I numeri ad oggi li danno come settore in forte crescita ed espansione. Ai giocatori piacciono, li comprano e spesso acclamano un seguito.
Senza ombra di dubbio, dovendo analizzare l’attuale situazione dei team intenti a sviluppare giochi indipendenti, è il fattore marketing. La visibilità, e quindi la pubblicità, delle grandi produzioni porta via agli editori milioni di dollari. E’ chiaro quindi che una “software house” di piccole dimensioni non possa reggere una tale spesa, ergo la visibilità del gioco al grande pubblico è limitata a news sul web, qualche articolo e così via. Spesso infatti è il passaparola tra i giocatori, sui forum e magari qualche nome importante dietro allo sviluppo a dare la giusta popolarità agli indie games. Il resto lo fanno le recensioni dei vari portali una volta uscito il gioco. Si tratta comunque di un problema da non sottovalutare, ma anche da questo punto di vista qualcosa si sta muovendo, stanno nascendo servizi dedicati (Greenlight, Kickstarter… vedi prossimi appuntamenti ndr.) e anche i colossi come Microsoft o Sony stanno cercando di dare a tale categoria di giochi il giusto spazio.
Per quanto concerne la realizzazione stessa degli Indie Games, questi risultano spesso innovativi non solo dal punto di vista del gameplay, con meccaniche nuove, talvolta sperimentali, ma che sanno come far divertire il player, ma anche dal punto di vista grafico. Essendo comunque titoli con un certo limite nel budget, talvolta è necessario optare per uno stile grafico essenzialmente retrò, pixelloso… questo però non deve essere visto unicamente come un difetto. L’impegno che c’è dietro è enorme e i risultati spesso portano ad impatti visivi superiori anche alle più grandi produzioni. Non si parla di parametri quali numeri di pixel, definizione dell’immagine e così via. Si tratta di stili visivamente accattivanti e realizzati a regola d’arte (chi ha parlato di Braid o di Limbo?? ndr.).
La situazione odierna inoltre sembra vertere sempre più all’espansione dell’Indie gaming. La crisi è ancora molto forte e passa anche per il mondo dei videogames. Molte case produttrici si vedono costrette a chiudere i battenti lasciando centinaia di sviluppatori senza lavoro. Questo sta portato ad una maggiore creazione di studi indipendenti ove gli sviluppatori rimasti disoccupati provano a creare qualcosa che dia loro una secondo opportunità.
Con questo primo appuntamento abbiamo delineato cosa sono gli Indie Games e la loro situazione attuale nel mercato odierno. La rubrica, che avete appena letto, avrà una cadenza più o meno regolare, ed ogni appuntamento cercherà di trattare un determinato argomento che possa essere legato ai videogames, al cinema, al mondo della telefonia e quanto altro… insomma un vero e proprio Angolo del Nerd. La seconda parte de “Gli Indie Games” arriverà con uno dei prossimi episodi, quindi tenete gli occhi aperti… see you soon!