Recensione World of Warcraft: Mists of Pandaria

Dove andare e cosa fare

La nuova isola di Pandaria ospita zone adatte ai nuovi PG di razza Pandaren ma anche le zone che ospitano le quest necessarie al raggiungimento del nuovo level cap.

A differenza di Cataclysm la progressione è molto meno legata ai viaggi visto che tutte le catene di quest possono essere completate serenamente senza lasciare (quasi) mai i territori dei pandaren.

Una volta completato il non troppo difficle task del 90esimo livello potrete, come da tradizione, accedere alle nuove aree dedicate a dungeons e raid.

Sono tati aggiunti tre nuovi Raid:

  • Terrace of the endless spring
  • Mogu’shan Vaults
  • Heart of Fear

Tutte e tre le zone hanno la consueta doppia modalità 10 o 25 players.

I dungeons sono invece 6 e sono dotati della doppia modalità normale o eroica, si tratta di:

  • Temple of Jade Serpent
  • Stormstout Brewery (dove sarà possibile rivedere Chen Stormstout assente dai tempi di BC)
  • Shado-Pan Monastry
  • Mogu’shan Palace
  • Gates of Setting Sun
  • Siege of Niuzao Temple

Sempre nel solco della “tradizione” sono stati rinnovati alcuni dungeons classici ovvero:

  • Scarlet monastery e Scarlet Halls
  • Scholomance
  • Ragefire Chasm

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Anche i dungeons revampati hanno ora una modalità eroica con loot potenziato.

Ovviamente, come da patch pre-espansione, è stato finalmente aggiunto il raid finder che si affianca al dungeon finder per supportare i giocatori nella ricerca di un gruppo con cui affrontare le sfide più impegnative.

C’è anche una piccola novità che riguarda i nuovi mini-dungeons da tre giocatori dove non sarà necessario il rispetto della canonica triade TANK-DPS-HEALER.

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