Recensione F1 2012


Uno spettacolo visivo e sonoro

Se pensavate che il motore grafico EGO Engine avesse dato il massimo, vi sbagliate di grosso. F1 2012 tocca livelli di accuratezza nel dettaglio e negli effetti impressionante su Personal Computer, sbalorditiva su console PlayStation 3 e Xbox 360.

In effetti nel precedente capitolo, soprattutto sulle versioni console, si accusava un forte problema sulla tenuta del framerate, effetto tearing ovvero il taglio orizzontale dello schermo dovuto all’utilizzo del v-sync per tentare di mantenere fisso il framerate, effetti di detriti poco convincenti.

Le uniche note negative provengono dalla riproduzione di alcuni oggetti che compongono i circuiti, ad esempio gli spalti con il pubblico, che non appaiono in linea con la qualità del resto della produzione e simili al precedente capitolo, e i danni durante gli incidenti.

Se la gestione delle luci, menzione particolare per l’illuminazione ambientale, sfoggia una raffinatezza da lasciare stupiti, l’effetto pioggia, che aveva già ottenuto un plauso nella precedente edizione, ritorna raffinato nelle situazioni ad alta velocità, specie durante una pioggia battente. Basta notare il video in calce per rendersi conto di come, persino su console PlayStation 3, la qualità è senza dubbio la migliore vista finora.

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Il comportamento della vettura durante le fasi di manovrabilità critica per un fuori pista mostrano segni particolari come i segni dello sporco sugli pneumatici, oppure dopo una brusca frenata si nota una diversa tonalità del colore del pneumatico a simulare l’eccessivo pattinamento. Un plauso va alla realizzazione delle monoposto, con tanto di abitacolo differente tra le diverse autovetture, e dei tracciati, ricreati in maniera molto fedele alla realtà e con le mani del pilota che si muovono persino durante la gestione del KERS o del DRS.

Il dettaglio generale resta sufficiente, con una palette di colori rivista e corretta per apparire più credibile e meno fumettosa. Restano purtroppo evidenti le scene durante gli incidenti con le autovetture che perdono i pochi pezzi coinvolti sempre nello stesso modo, mettendo in risalto una gestione scriptata e non fisica, come avviene ad esempio in DiRT 3.

Da notare che su console il titolo permette di guidare da varie inquadrature, e stranamente quella subito sopra l’abitacolo non riflette in modo realistico la presenza degli avversari negli specchietti retrovisori, cosa che invece succede con l’inquadratura reale all’interno della monoposto. Questo difetto non appare su Personal Computer.

Senza alcun difetto particolare il comparto sonoro. L’audio delle monoposto è sufficientemente realistico, ricreando le diverse “tonalità” del motore a seconda delle situazioni in pista e durante il cambio della marcia. Buono anche il parlato in italiano per le comunicazioni dai box sull’andamento della gara, utile per capire se osare di più o mantenere la calma. Stesso discorso per gli effetti durante il passaggio nei box. Varia e godibile, seppur numericamente contenuta, anche la tracklist che accompagna le fasi di gestione dell’assetto prima di scendere in pista.

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