Xbox One, Kinect e il grande assente

xbox-one-kinect_thumbSpeciale Xbox One Parte seconda.

Nato come supporto dedicato ai casual gamers e dalla necessità comune anche a Sony, di sottrarre fette di mercato ad una Wii che nella oramai ex – “next gen” dominava il mercato, il Kinect nella sua incarnazione 2.0 si è trasformato nel perno attorno al quale ruota l’intera rivoluzione made in Redmond. I segnali, a dir la verità, erano chiari sin dal suo lancio e le potenzialità di una interfaccia utente che trasforma l’uomo in dispositivo di input, i player in veri e propri controller, erano chiare a tutti.

Più che per le sue capacità di trasformare l’esperienza videoludica, nella attuale generazione l’implementazione di Kinect in titoli tripla A e il parco titoli dedicato al dispositivo non ha di certo fatto gridare al miracolo, ma, anzi, ha infastidito gli hardcore gamers che hanno visto nel tempo sottrarre sempre più tempo e risorse soprattutto alle esclusive, dapprima grande vanto della 360 poi raggiunta e sorpassata dall’arcirivale Sony.

Kinect 2.0 continua a restare al centro delle attenzioni di Microsoft ma questa volta non quale semplice accessorio dedicato ai casual gamers, ma come perno dell’intera esperienza Xbox One. Per far questo Kinect 2.0 è stato riprogettato quasi da zero, questo ha permesso di superare i limiti progettuali del primo Kinect, in primo luogo con riferimento al campo visivo, che ora non richiede più spazi enormi per funzionare correttamente . Grazie alla fotocamera da 1080p ad un sensore CMOS più grande ed avanzato, anche ad una distanza di appena 70/80 cm il kinect è in grado di funzionare.

Il nuovo sensore è in grado di catturare filmati fino a 60 fps,utili ad esempio per videochiamate Skype, ma a sorprendere sono le nuove funzionalità di tracking. Il sensore è cosi’ preciso da essere in grado persino di rilevare il battito cardiaco rilevando modificazioni nella pigmentazione del volto. Per far questo il nuovo sensore di mappatura è stato riprogettato non più un unico segnale a infrarosso in grado di mappare la stanza e eventuali “deformazioni” (mobili e altri oggetti”) all’interno di essa, ma un sistema simile a quello utilizzato dai pipistrelli: una serie di sensori misurano il tempo di ritorno di ciascun fotone ed elaborano una immagine 3d incredibilmente dettagliata. E’ il time-of-flight il nuovo sistema che promette una responsività senza pari anche nella totale oscurità. Sarà inoltre in grado di verificare l’orientamento dei giocatori, se questi ruotano un braccio o una gamba, il movimento dei muscoli, la forza impressa ad ogni movimento, il battito cardiaco come già detto e le espressioni facciali . Tutto ciò unito ad un lag praticamente assente, dovrebbe rendere finalmente l’esperienza Kinect adatta agli Hardcore Gamers.

xbox-one-kinect_002

Tuttavia le potenzialità Kinect durante la presentazione sono state mostrate soltanto con riferimento alla interfaccia utente di Xbox One. Kinect e l’OS di Xbox erano in grado di interagire in maniera pressochè immediata anche in condizioni non certamente favorevoli come quelle di un palco in cui rumori di fondo, luci e flash di giornalisti avrebbero sicuramente messo in difficoltà il vecchio sensore.

Kinect 2 invece ha risposto con immediatezza ai comandi impartiti dal presentatore, avviando video, chiamate skype, internet explorer. Il tutto mentre in background erano aperti giochi, tuner tv, e riproduttore musicale. Le potenzialità di Xbox One, come macchina definitiva per l’intrattenimento domestico sono ancora qui. Dopo il mouse e il touch siamo convinti che il vero next step nella storia dell’interazione uomo macchina sia rappresentato dal riconoscimento gestuale e vocale e Kinect è sicuramente il baluardo di questa rivoluzione potremmo dire culturale. (Non a caso Kinect 2.0 sarà venduto anche per PC Windows.)

Tutto bene ?

Se avete letto sin qui starete sicuramente pensando che l’evento #XboxReveal è stato un successo su tutti i fronti. In effetti lo è stato solo in parte. Il grande assente di questo evento infatti sono i giochi; Microsoft ha presentato di tutto, il nuovo hardware, il nuovo kinect, il nuovo design, nuovo software e grandi rivoluzioni come Microsoft Azure, ma ha scordato i giochi.

In realtà qualcosa è stato presentato ( vedi i nostri articoli ) ma il tutto sembrava di contorno, rimandato all’E3, che dovrà fare luce su quanto questa Xbox sia ancora una console da gioco o si sia trasformata in qualcos’altro. Per far questo Microsoft dovrà essere in grado di puntare nuovamente sui giocatori, quelli veri, quelli che hanno fatto le sue fortune: gli hardcore gamers; una fetta di utenti non variabile negli umori e nelle preferenze come i casual, disposti a spendere e spendere pur di avere l’ultimo concentrato di tecnologia nelle proprie mani.

Se ne parlerà all’E3; se Microsoft sarà riuscita a riconquistare i cuori di questi giocatori l’epopea Xbox potrà continuare.

06

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

Rispondi

Ultimi Articoli