Tra chip … e chop!
Microsoft ha svelato nel corso della sua presentazione ufficiale la Xbox One, console di nuova generazione. Dopo tutte le parole dette e le immagini e video propinati, cosa resta della console ? Ecco cosa nascone al suo interno.
Il suo design è stato scelto dalla azienda di Redmond per sposarsi al meglio con il gusto quasi retrò che va di moda oggi negli States. Ma sono le sue innumerevoli caratteristiche diverse e accessibili da un unico dispositivo che rendono Xbox One incredibilmente allettante.
La parola scelta “all-in-one” non è frutto di banalità. Anzi. Il centro dell’intrattenimento tecnologico, qualsiasi esso sia, è racchiuso in Xbox One.
Per poter garantire all’utente finale di giocare ad un videogioco, chattare con gli amici o parlare in videoconferenza, oppure tenere d’occhio una serie tv o film in un angolo mentre si torna alla dashboard, Microsoft ha lavorato con AMD per progettare un prodotto hardware all’avanguardia.
Aprendo la copertura della console si nota subito come sono stati disposti i vari pezzi che compongono tutta la Xbox One. Partendo da destra vicino la parte frontale troviamo una piccola scheda montata in posizione verticale. Si tratta della scheda dedicata alle connessioni senza fili del Wi-Fi, del pulsante di accensione, del simbolo o logo tipico della Xbox fatto a piccoli led. Subito dopo una ventola molto grande da almeno 5 pollici, per dissipare il calore della CPU AMD otto-core da 1.6Ghz, nata dalla base architetturale del “Jaguar” e adattata ai propri scopi dagli ingegneri di Redmond.
Si possono anche intravedere le barre in rame per fornire maggiore afflusso alla dissipazione del calore e sostenere la ventola. A seguire trova posto un HDD da 2.5 pollici da 500GB per memorizzare i videogiochi, le informazioni del proprio account e i filmati che poi saranno inviati su Xbox LIVE sfruttando i server di Microsoft per il cloud, liberando lo spazio occupato su disco fisso.
L’altra metà della console è composta dal lettore Blu-Ray/DVD, formato scelto per leggere i supporti nuovi dei videogiochi, vedere film, e così via.
Uan volta tolti questi oggetti ingombranti possiamo vedere come è composta la scheda madre della console. La GPU è integrata nella CPU, infatti la scelta di Microsoft è caduta comunque su una tecnologia di tipo APU, dotata di una potenza di calcolo da 12 CU, circa 64 operazioni per ciclo di CU, quindi 768 operazioni per ciclo. I banchi di memoria, quelli dedicati al bus di sistema, e altri sono ben visibili e sono posizionati in serie attorno alla CPU. Si suddividono tra 8×1024 MB di RAM DDR3 da 2133Mhz (Micron), per un totale di 8GB che muovono 68GB di dati al secondo, poi ci sono 32MB di eSRAM per fornire assistenza alla velocità della memoria e aiutare il sistema operativo a non richiedere le stesse informazioni quando transitano dal bus di sistema. Il tutto sforna 1.2 TeraFlops, che possono ottenere maggiori benefici dal cloud computing. Dan Greenawalt di Turn 10, riferendosi a ciò che contiene Xbox One, ha detto “ci sono transistor nella scatola ed altri nel cloud”, facendo capire che Xbox One può evolvere la sua potenza di calcolo ottenendo calcoli computazionali dai server Microsoft da aggiungere a quelli offline dell’hardware della console.
Di fianco troviamo una serie di altri chip. Uno, quello grande, è il controller, è lui che dedice come devono dialogare le varie parti che compongono la console. A supporto della CPU ci sono un chip dedicato alla codifica e decodifica del video e dell’audio, in modo da diminuire la banda passate. Essendo a livello hardware, la CPU non dovrà sacrificare potenza alcuna per gestire la decompressione di una informazione, dal semplice brano musicale di tipo mp3 a quello più complesso dello streaming nel caso del cloud computing. Altro chip serve per gestire la dashboard. Non più un peso per la CPU ma un piccolo processo a se stante in grado di collaborare con l’intero sistema. Altra piccola chicca è la presenza di un chip dedicato alla connesisone internet quando la console è spenta in modo da permetterle di scaricare i contenuti obbligatori come gli aggiornamenti oppure quelli preferiti come Demo, DLC, ecc., consumando il minimo possibile la corrente elettrica.
L’assenza di un alimentatore interno conferma il fatto che la console sfrutterà un modello esterno, come per la 360, in modo da evitare ulteriore fonte di calore che potrebbe rendere instabile il sistema.
Il retro è poi corredato dalle due prese USB 3.0, HDMI di cui una in ingresso per dialogare con decoder tv (e probabilmente con Xbox Mini, la nuova 360 senza lettore DVD ma solo HDD) e una in uscita, ingresso Ethernet per il collegamento via cavo, uscita ottica SPDIF per l’audio multicanale.
Questo modello permette alla console Xbox One di essere veramente multitasking e proporre una serie di contenuti sia a chi è di fronte alla tv con il pad, sia ad altri utenti collegati in Wi-Fi tramite tablet, smartphone o dispositivo compatibile. Un prodotto per la famiglia.
L’attesa sta per finire. Al E3 2013 potremo fornirvi maggiori dettagli potento provare con mano la dashboard, la line-up di videogiochi. Restate su 4News.it.