Los Angeles, 11-13/06/2013
L’evento più atteso ha chiuso i battenti ormai da qualche giorno ed è quindi giunto il momento di analizzare a mente fredda cosa l’E3 2013 ha offerto effettivamente al mondo videoludico. E’ stata veramente l’edizione più importante nella storia dei videogames?
L’attenzione di tutti è stata fin dalla vigilia catalizzata, per ovvi motivi, su un tema in particolare: l’arrivo della next-generation. Sony e Microsoft hanno iniziato una nuova console war senza esclusione di colpi, ma ciò che interessa veramente è cosa avranno da offrire Playstation 4 e Xbox One ai giochi di nuova generazione.
A Los Angeles, tuttavia, non c’è stato spazio solo per Sony e Microsoft, perciò sarà nostra cura dare il giusto valore anche alle altre novità presentate nei giorni scorsi.
PS4 vs Xbox One
Quando inizia una nuova generazione di console, la partita si gioca su tre fronti: hardware, software, comunicazione.
L’hardware delle due console era però già noto dopo i reveal event dei mesi scorsi, quindi su questo aspetto dall’E3 non ci aspettavamo grosse novità. Sulla carta sembrerebbe in vantaggio Sony, ma il fatto che la maggior parte del giochi sia stata fatta girare su pc configurati come le console next-generation non aiuta certo a fare ulteriori valutazioni.
Più “facile” il lavoro per Microsoft: dopo le critiche ricevute per non aver mostrato praticamente nulla del gameplay next-gen durante l’evento del 21 Maggio, la casa di Redmond non poteva fare altro che far vedere quello che tutti aspettavano, ovvero i giochi per Xbox One. Titoli in esclusiva e non, come Forza Motorsport 5, Dead Rising 3 e il nuovo Halo, insieme a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Ryse e The Witcher 3 hanno esaltato il pubblico in sala (e non solo).
Le reazioni della critica, dunque, sono state nella maggioranza dei casi favorevoli al colosso americano e le esclusive viste alla conferenza Sony non avevano più il fascino della “novità”; per questo su questo fronte assegniamo il punto a Xbox One, anche se rimane sempre l’incognita di come questi giochi andranno effettivamente a sfruttare le caratteristiche delle console per le quali sono stati creati.
Dopo annunci del genere, lanciati come bombe su un uditorio stordito, chi non ha pensato – anche solo per un attimo, anche se fosse il fanboy più accanito di Microsoft – chi può sinceramente dire di non aver pensato: “Mi sa che compro una PlayStation 4”? Che poi vadano fatte le dovute precisazioni, è un altro discorso. Ma non sarà facile rimuovere dalla mente dell’utente medio le etichette “appiccicate” alla next-gen nei giorni scorsi. Di questo, qualsiasi sia la nostra opinione riguardo Sony e Microsoft, bisogna senza dubbio dare merito alla casa giapponese: sfruttando anche un’incomprensibile collaborazione dei rivali, è riuscita a creare l’idea che scegliere una PS4 equivalga a scegliere la ”libertà.”
Basterà a questo punto il brusco dietrofront annunciato mercoledì da Don Mattrick a risollevare la reputazione di Xbox One?
Nintendo
Parlando così spesso dell’avvio della next-gen quasi ci si dimentica che questa è già iniziata diversi mesi fa con la nuova console Nintendo. Ci riferiamo ovviamente all’uscita di Wii U, che, vuoi per una line-up non ancora all’altezza, vuoi per scelte di marketing poco aggressive, ancora stenta a farsi percepire come qualcosa di diverso rispetto a Wii (il nome stesso, per ammissione di Iwata, non ha aiutato i consumatori).
Eppure, la console di casa Nintendo è quella che incarna maggiormente lo spirito della nuova generazione. Il game-pad in particolare si sposa alla perfezione con l’idea di controllo espressa nei titoli più rappresentativi dell’E3 2013, che in molti casi potranno essere integrati con l’utilizzo di un tablet (basti pensare a Watch Dogs, che tra l’altro è stato annunciato proprio all’E3 2012, negli stessi giorni in cui Wii U veniva presentata alla stampa).
Ma nemmeno questa naturale predisposizione è servita ad avvicinare Wii U all’E3, tanto che, dopo quasi 20 anni di presenza stabile, per la prima volta l’azienda di Kyoto ha preferito sostituire la tradizionale conferenza con un più modesto e meno pomposo Nintendo Direct.
Analizzando nel dettaglio i contenuti dell’evento, privo di quella spettacolarità a cui eravamo stati abituati da Nintendo, la sensazione che rimane è quella di essere di fronte ad un’opera incompiuta. Mario Kart 8 ci ha mostrato un brand consolidato finalmente in alta definizione con delle novità di gameplay davvero interessanti, come i kart anti gravitazionali; il remake in HD di The Legend Of Zelda: The Wind Waker rinnoverà la grafica di uno dei titoli più amati della storia Nintendo; l’annuncio dell’arrivo delle ip storiche (Donkey Kong Country: Tropical Freeze, Super Mario 3D World, Super Smash Bros.) su Wii U farà contenti tutti i fan che da tempo le invocavano a gran voce. Però… però qualcosa è mancato.
A parte questo, altra nota positiva è stato l’annuncio di molti dei titoli third-party più attesi per la nuova generazione, i quali, supportati finalmente da una grafica adeguata, sarà interessante provare anche su Wii U.
Il punto sulle portatili. “Cara Sony, sono PS Vita: ti ricordi di me?”
Nel mondo del game portatile, Nintendo 3DS, dopo una partenza lenta, è riuscito a conquistare il mercato; a conferma del trend positivo, anche all’E3 sono stati presentati titoli veramente interessanti e che garantiranno milioni di copie vendute: su tutti i nuovi capitoli Pokémon (X e Y), seguiti da un nuovo e originale capitolo di Zelda (The Legend Of Zelda: A Link Between Worlds, dove Link potrà diventare un disegno e muoversi sui muri) e da Mario e Luigi: Dream Team Bros.
Assente ingiustificata, invece, è stata ancora PlayStation Vita. Ci aspettavamo la presentazione di nuovi giochi, ma, a parte le belle parole (“85 nuovi giochi usciranno per PS Vita nel 2013”), alla prova dei fatti siamo rimasti ancorati ai già annunciati Killzone: Mercenary e Teeraway. Nessun seguito annunciato per Gravity Rush (anche se speriamo ancora possa arrivare al Tokyo Games Show di Settembre, cerchiamo di mantenere basse le nostre aspettative), nessuna nuova ip esclusiva (la cosiddetta Killer App), poco (e di certo molto meno di quanto volevamo sapere) sull’interazione con PS4.
Il futuro di PS Vita, dunque, resta ancora incerto, ma ci auguriamo che nei prossimi mesi la portatile Sony possa trovare la propria strada: le potenzialità per avere giochi spettacolari ci sono tutte, basta sfruttarle.
Altri mondi: il mercato Android e Oculus Rift
Poco o nulla si è detto in questi giorni sulle console Android presentate in questo E3. Eppure il successo dei “giochini” per cellulare è davanti agli occhi di tutti e non parlarne significa non capire o sottovalutare l’importanza di questo mercato in continua crescita.
Perciò almeno un accenno alle nuove piattaforme con sistema operativo Android presentate a Los Angeles riteniamo sia d’obbligo.
Retron 5, console sviluppata da Hyperkin, è certamente un esperimento interessante: permetterà infatti di emulare la maggior parte dei retrogames (soprattutto Nintendo e Sega) sia tramite SD sia con le cartucce originali, nonché di utilizzare i controller originali. Dovrebbe costare meno di 100€ e potrebbe essere una valida alternativa agli emulatori su pc per tutti i nostalgici degli 8 bit.
Per chi ama utilizzare il proprio tablet per giocare, c’è invece Unu, device con un ottimo hardware che integra anche la funzione Smart TV. Venduto con telecomando e pad, avrà un prezzo superiore ai 200$.
Console dall’aspetto minimale sono infine Ouya di Boxer 8 e M.O.J.O. di Mad Catz. La prima è attesa a giorni sul mercato americano (prezzo 99$) e farà da apripista anche per le altre console Android. Il lavoro di Mad Catz potrebbe invece essere pronto entro le vacanze natalizie e potrà contare sulle ottime periferiche di gioco prodotte dalla casa, ma non si sa ancora nulla sul prezzo e sull’hardware definitivo.
Altra grande novità di questo E3 è senza dubbio la presentazione del primo devkit del rivoluzionario Oculus Rift. Le testimonianze di chi ha provato questo simulatore di realtà virtuale parlano di qualcosa di spettacolare (e con una risoluzione ancora minore rispetto ai 1080p che rappresenteranno lo standard di commercializzazione), ma per noi comuni mortali che non siamo potuti andare a Los Angeles non resta che attendere con impazienza il 2014.
Next-generation: i giochi
Ma torniamo a parlare, in quest’ultima parte, dei titoli presentati all’E3 per le console next-gen: come abbiamo già detto, è proprio su questi giochi che si è concentrato l’evento losangelino. Non potremo purtroppo passare in rassegna tutti i giochi presentati nelle varie conferenze, tuttavia ci soffermeremo su quelli che ci hanno colpito di più.
Partiamo da Ubisoft e dal titolo che più di altri può essere eletto rappresentante della generazione in arrivo: Watch Dogs. L’idea di una realtà completamente e perennemente connessa esemplifica bene la strada che si sta percorrendo nel mondo videoludico e non solo. L’interazione con dispositivi diversi e con la città stessa, unita alla possibilità di poter accedere in maniera anonima alle partite altrui per rendere l’hacker Aiden Peirce vittima a sua volta di “hackeraggio”, rende tutto molto interessante: vestendo i panni del protagonista ci potremo muovere in un ambiente “vivo”, che reagisce in tempo reale alle decisioni del giocatore. E’ insomma quello che da molti anni ci viene promesso ma che mai prima di Watch Dogs è stato così vicino ad una realizzazione concreta.
Rimanendo focalizzati sulla casa francese, altro titolo che ha impressionato è stato Assassin’s Creed IV: Black Flag. La veste grafica mostrata, se veramente sfruttava un pc con le stesse configurazioni di PS4, è qualcosa di stupefacente: la cura dei dettagli navali è impressionante e le condizioni meteo appaiono molto più realistiche rispetto a quelle di Assassin’s Creed III. I movimenti dei nemici poi saranno meno ripetitivi e, stando alle promesse fatte da Ubisoft, la componente stealth dovrebbe tornare ad avere una certa rilevanza.
Sempre parlando di interattività totale con il mondo di gioco non si può non citare Battlefield 4: il nuovo capitolo del brand sviluppato da DICE presenta un ambiente totalmente distruttibile, che permette di studiare strategie legate anche ai modi in cui cambierà il campo di battaglia in seguito alle nostre azioni. La grafica è anche questa volta degna della fama che il titolo si è conquistato negli ultimi anni, presentando un impatto visivo sbalorditivo.
Considerazioni simili possono essere fatte anche per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, che per la prima volta introduce l’open world nella serie. La possibilità di esplorare e scegliere quale percorso affrontare aprirà nuove meccaniche all’interno del genere stealth lineare, in cui da sempre si erano inseriti i titoli Metal Gear Solid.
Merita una menzione anche l’annuncio ufficiale di Mirror’s Edge 2, sequel di uno dei titoli più innovativi della old-generation. Questo secondo capitolo potrebbe essere l’occasione giusta per rimediare ad alcuni difetti del primo capitolo (come ad esempio, alcuni scenari ripetitivi e un sistema di controllo non sempre impeccabile) e il titolo sviluppato da DICE pare che verrà inserito in un contesto più action-adventure rispetto al passato.
Tra i titoli più attesi presentati all’E3, The Witcher 3 Wild Hunt non ha affato deluso le aspettative, ponendosi come uno dei giochi migliori della fiera. Il gdr dei CD Projekt non si è limitato ad esibire una grafica mozzafiato, ma ha anche migliorato la struttura ruolistica dei predecessori, integrando il tutto con scenari interessanti, tematiche mature ed un mondo di gioco che si dice essere grande come quello di Skyrim.
Altrettanto interessante l’arrivo dei Bungie Studios sul mercato multipiattaforma, dopo anni dedicati al solo sviluppo di Halo su Xbox. Il loro nuovo lavoro, Destiny, sarà pubblicato da Activision e anch’esso si svilupperà in ambientazioni enormi, che possono ricordare quelle di Borderlands. Il game-play, inserito in mondi giganteschi e dettagliati, si configura come uno shooter co-op con elementi rpg; Bungie ha inoltre dichiarato che l’ambiente può subire modifiche dinamiche, conseguenze, per esempio, di sconvolgimenti meteorologici o di un attacco alieno sulla Terra.
Titanfall è stato il protagonista principale sia alla conferenza Microsoft sia a quella di Electronics Arts. Il titolo è uno shooter rapido indirizzato ad un pubblico hardcore e votato al multiplayer online: il gameplay si mostra innovativo soprattutto per l’utilizzo dei combattimenti veicolari, che permettono un diverso utilizzo delle mappe a seconda che si sia all’interno o all’esterno dei titani.
Dall’altra parte abbiamo Killzone Shadow Fall, titolo in esclusiva Sony che accompagnerà al lancio PlayStation 4: la demo non ha infatti mantenuto fede alle attese grafiche suscitate dal trailer di presentazione, mostrandosi più simile ai giochi apparsi su PS3 di quanto quel video avesse fatto immaginare. Tuttavia, Guerrilla Games pare aver notevolmente ampliato il mondo di gioco, in linea con una tendenza pressoché assoluta in questo E3.
E3 2013, il più importante di sempre?
Los Angeles è stata dunque teatro di un Electronic Entertainment Expo sicuramente di alto livello, che ci ha presentato moltissime novità e videogiochi davvero belli graficamente e promettenti dal punto di vista del gameplay.
La next-generation si è presentata, come avrete potuto notare nel breve resoconto dei titoli più significativi, all’insegna di alcune parole chiave: connettività, open world e ibridazione dei generi. Moltissimi giochi, infatti, hanno cercato di puntare su queste caratteristiche, migliorando o inserendo la possibilità di interagire in tempo reale con altri giocatori (anche durante la campagna in single player), creando ambienti di gioco il più possibile esplorabili e dinamici, inserendo, infine, elementi tipici di generi diversi all’interno di brand storicamente legati a tipologie di gameplay ben definite.
Il confronto serratissimo tra Sony e Microsoft ha poi aggiunto interesse ad un evento che già di per sé aveva molto da dire, mentre la presenza di nuove tecnologie videoludiche (console Android e Rift) ha portato una serie di dubbi sul futuro del mondo dei videogames che potranno essere risolti solo da qui a qualche anno.
Rispondere alla domanda di apertura si rivela perciò più difficile di quanto possa sembrare. In un ambiente in continuo mutamento, dove l’evoluzione tecnologica pare non avere limiti, ci sembra essere quasi superfluo e superficiale dare etichette così assolute ad un evento come l’E3. Quindi, non possiamo che limitarci affermare che il 2013 ha ospitato un E3 molto ben riuscito, il cui lascito però, in termini di novità introdotte, potrà essere valutato obiettivamente solo nei prossimi anni, quando la next-generation avrà avuto modo di esprimere tutto il suo potenziale.