Nei meandri del marketing e della tecnologia.
Prima o poi capita a tutti di imbattersi nelle famose due paroline: “Blocco regionale”. In tanti sanno cos’è questo tipo di tecnologia; in pochi sanno come funziona, e in pochissimi conoscono le meccaniche legate al marketing.
In poche righe cercheremo di riassumere un argomento che ad aprirlo potrebbe tenerci impegnati per pagine intere, ma inutilmente se l’intenzione non è quella di confonderci le idee, e perciò iniziamo a fare chiarezza.
Il Region Lock è una tecnologia che può essere di natura Hardware o Software. lettori DVD, Blu-Ray, console; sistemi operativi vari; oggetti e programmi della vita quotidiana contengono per la maggior parte istruzioni per non permettere la riproduzione di certi contenuti, oppure contenuti destinati al commercio in un altro stato.
Questa pratica è vecchia quanto il mondo della tecnologia informatica, ed ha due finalità. La prima è quella di limitare la diffusione di alcuni prodotti su scala internazionale al fine di aggirare il cambio monetario. Non è raro che copie di giochi vendute a 60$ per esempio in USA, vengono vendute in Australia a 100$. Tralasciando la questione meramente economica del cambio, nella pratica si intuisce come il region lock permette ad ogni stato di “filtrare” i prodotti e magari applicare strategie di vendita diverse rispetto ad altri mercati.
La seconda caratteristica di questa tecnologia è il controllo dei contenuti. Se un prodotto viene destinato alla vendita ad ogni Stato, ed esso è responsabile della messa in vendita, traduzione dei contenuti, e controllo: ci viene semplice da capire come un prodotto può essere alterato, o messo a “norma”.
Per messo a norma intendiamo che la legge, diversa per ogni stato, impedisce spesso ad alcuni prodotti di non entrare nel mercato di riferimento. Bully e Manhunt per esempio, giochi Rockstar Games con contenuti violenti, dopo una breve commercializzazione sono stati rimossi o addirittura in alcuni Stati non sono affatto giunti nei negozi. Questo perché la legge fa da filtro, e a meno che un gioco non possa essere modificato da un team apposito con le autorizzazioni per il copyright, può rischiare di essere messo in lista nera. Ma se provassimo a fare i furbi e comprarlo per “vie oscure”, e se addirittura riuscissimo a farlo funzionare su una console o pc (Su pc è più diffuso il region lock per i film) tutti i nostri diritti provenienti dal contratto di licenza (quella roba che non leggiamo mai durante l’installazione di un gioco) verrebbero a mancare.
Vi ricordare l’episodio bannato dei pokemon? Dove in un’inquadratura di un Porygon venivano riprodotti dei colori in sequenza che hanno provocato 200 casi di epilessia in Giappone? Bene. Quella puntata è visionabile su youtube ma a rischio e pericolo nostro (se doveste trovarla in rete noi decliniamo ogni responsabilità per eventuali effetti collaterali). In altri stati alcuni episodi non sono stati proprio importati e perciò è comprensibile come mai, anche in Italia c’è un’alterazione dei contenuti che vanno dal doppiaggio alla modifica del colore del sangue.
Tutta questa opera di censura e controllo fa parte del Region Lock, che a questo punto essere chiaro come un concetto che va oltre il semplice limite imposto in lettori DVD o console.
Ma guardiamone ora i lati positivi. Comprare un prodotto destinato esclusivamente al nostro mercato, anche se purtroppo potrebbe costare un po’ in più rispetto ad altri Stati, deve renderci sicuri che tutti i contenuti sono a norma di legge (e in Europa le leggi sugli abusi dei minori e controllo dei linguaggi offensivi sono abbastanza stringenti) e che se ci dovessero essere bug o problemi nella traduzione o funzionamento del prodotto, noi dobbiamo essere pronti a farlo presente ai servizi di assistenza.
Quando Internet non era mainstream, ci sono stati titoli che rilasciati in Giappone per PSone avevano una miriade di glitch ed errori nella riproduzione a video dei testi. Non potendoli correggere, nel processo di importazione e adattamento al formato PAL sono stati ottimizzati da team appositi per evitare che fossero messi in lista nera.
Facile ora trarre le conclusioni di una tecnologia che non è solo di natura visibile, ma anzi, funziona più nel background della normativa e del marketing. Vero è che spesso alcuni prodotti o edizioni degli stessi non giungono mai nel nostro bel paese, ma come in tanti. Vero è che i prezzi a discapito dei cambi vengono personalizzati dalle divisioni nazionali dei publisher, ma come consolazione dobbiamo tenere presente che tutti i nostri diritti sono pronti per essere opposti quando un gioco oltre a non essere conforme alle nostre norme, non viene propriamente tradotto, o a discapito di un prezzo ingiustificato manca di contenuti.