Il ritorno di Sam Fisher.
A tre anni di distanza dall’uscita dell’esperimento Splinter Cell: Convinction, Ubisoft torna a proporre sul mercato una nuova avventura con protagonista Sam Fisher, di nuovo al servizio del governo e di nuovo anche su console Nintendo, dopo ben sette anni di assenza. Purtroppo la nostra prova è stata limitata alla solo versione Xbox 360, ma vi promettiamo che non mancherà nel corso dell’articolo anche un ampio capitolo sulla versione Wii U e sull’utilizzo del GamePad, grazie alle informazioni fornite dal produttore di Blacklist Liu Jun.
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La formazione della quarta Echelon.
Scordatevi il Sam Fisher anarchico e assetato di vendetta visto in Convinction! In Splinter Cell: Blacklist Sam torna al servizio del governo degli Stati Uniti d’America per salvare il mondo dall’ennesima minaccia terroristica, in perfetto stile Tom Clancy.
Un gruppo terroristico che mira a rovesciare l’ordine costituito ha infatti deciso di prendere di mira una serie di obiettivi sensibili in tutto il mondo, per gettare il pianeta nel caos e mettere in atto il piano Blacklist (che dà il titolo al gioco).
Il governo americano crea quindi un nuovo team che dovrà evitare la catastrofe e per la prima volta sarà lo stesso Fisher a capo della squadra Fourth Echelon, una novità rispetto al lupo solitario cui eravamo abituati nelle storie di Tom Clancy che avrà ripercussioni anche sul gameplay.
Sembra dunque di essere di fronte ad un passo indietro di Ubisoft rispetto a Conviction, dove la casa franco-canadese ci aveva mostrato un Sam Fisher diverso da quello a cui eravamo abituati, più letale, inarrestabile e.. “rumoroso”. Il titolo, infatti, se da un lato ha avuto il merito di aumentare l’eterogeneità dei giocatori di Splinter Cell, dall’altro, con l’abbandono quasi totale delle meccaniche stealth, aveva suscitato il disappunto dei fan storici della serie i quali non hanno apprezzato la brusca virata verso il genere Action-Adventure.
Action o Stealth? Questo è il problema…
La realtà però è un po’ più complicata: Ubisoft con Blacklist non ha voluto rinunciare alle evoluzioni in termine di gameplay portate avanti con il precedente capitolo, ma ha cercato soluzioni alternative per riuscire ad accontentare sia i giocatori storici, sia il “nuovo” pubblico che ha apprezzato le novità.
E’ così che nascono i tre diversi approcci che abbiamo potuto utilizzare durante le nostre “prove su strada”, ovvero gli stili Ghost, Assault e Panther.
Non esiste in Blacklist un solo modo di affrontare le missioni, né un modo “giusto”: possiamo infatti decidere di non colpire nessun nemico con attacchi letali, scivolando da un nascondiglio all’altro come un fantasma, sfruttando sapientemente la grande varietà di gadget a disposizione, stordendo i nemici e raggiungendo l’obiettivo senza che nessuno si accorga della nostra presenza. Oppure possiamo sfruttare la maggiore fisicità di Sam, innescando scontri a fuoco ed asfaltando gruppi di nemici troppo numerosi richiedendo l’aiuto del micidiale supporto aereo. Infine, possiamo scegliere un approccio intermedio, un ibrido in cui possiamo sì procedere silenziosamente ma anche uccidere i nemici in caso di necessità piombando loro addosso al momento opportuno o abbattendoli con armi semiautomatiche silenziate.
Queste tre possibilità, rispettivamente chiamate dagli sviluppatori Ghost, Assault e Panther appunto, ci danno a fine missioni un determinato punteggio e si può decidere di cambiare approccio in qualsiasi momento.
La difficoltà maggiore l’abbiamo riscontrata, come prevedibile, utilizzando l’approccio Ghost, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi anche dal bilanciamento della difficoltà con l’approccio più aggressivo: nell’assaltare con uno scontro a fuoco frontale il campo di oppio oggetto della demo provata ci siamo trovati a fare i conti non solo con la scarsa resistenza di Sam Fisher ai proiettili ma anche con una quantità di nemici praticamente raddoppiata dopo che abbiamo permesso loro di dare l’allarme.
Tuttavia, la possibilità di taggare alcuni nemici con il Killing in Motion (evoluzione del sistema di tag già introdotto in Conviction, che viene disattivato alle difficoltà più elevate), ha reso l’impresa più abbordabile e per questo l’appoccio in Stealth puro rimane comunque un gradino più impegnativo.
Dal punto di vista tecnico, la versione demo che girava sulla console Microsoft ci ha lasciati piuttosto soddisfatti, con una grafica che sembra decisamente migliorata rispetto al predecessore. Le animazioni in particolare (quelle connesse alle Killing in Motion sono davvero molto spettacolari) sono risultate sempre molto fluide e variabili durante le diverse situazioni; il level design, tra le missioni mostrate e quelle provate, è apparso curato e mai ripetitivo, con grande attenzione agli effetti ambientali. Interessanti dovranno poi essere le sezioni di gioco al buio, che soprattutto nella versione per Wii U dovrebbe avere una marcia in più grazie all’utilizzo del GamePad (di cui parleremo tra poco).
Un po’ deludente invece la mimica facciale, che non risulta mai troppo espressiva, ma possiamo sperare, almeno nella versione italiana del gioco con il graditissimo ritorno di Luca Ward al doppiaggio del nostro protagonista, che tale lacuna venga in parte colmata grazie alla capacità espressiva del doppiatore.
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Interessante è l’introduzione di alcuni livelli giocabili in modalità coop-only, ai quali si può avere accesso solo se si gioca in compagnia. In questi livelli, che a dire il vero non dovrebbero essere molti (ma i vari livelli single-player possono essere giocati anche in modalità cooperativa), gli sviluppatori hanno pensato ad una disposizione dei nemici particolare, in modo da spingere i giocatori a collaborare il più possibile e a trovare maggiore soddisfazione quando si riescono a superare situazioni critiche grazie alla coordinazione del nostro lavoro di squadra. Altra faccia della stessa medaglia, però, è la necessità di avere il compagno sempre a portata di voce per riuscire a reagire nel più breve tempo possibile agli imprevisti della missione; inoltre è indispensabile unità d’intenti con il nostro compagno, poiché diventa davvero arduo completare il livello quando i due giocatori non utilizzano lo stesso approccio.
Provando anche la mappa precedentemente giocata in modalità single-player si nota subito un notevole abbassamento della difficoltà, anche grazie alla possibilità di accedere a sezioni precedentemente inaccessibili (Sam ha mostrato in questi frangenti capacità di arrampiacata degne del miglior Ezio Auditore), che permettono di superare settori critici e di ridurre così drasticamente anche il tempo necessario per raggiungere il nostro obiettivo.
Nota dolente, infine, l’intelligenza artificiale: i nemici non ci sono sembrati mai troppo svegli, soprattutto se vengono raggiunti dall’alto, e ciò potrebbe finire per rovinare il grande lavoro di bilanciamento della difficoltà svolto da Ubisoft, se l’IA non dovesse essere migliorata in tempo per l’uscita della versione definitiva.
Le potenzialità del “paddone”
Come preannunciato, non possiamo fare a meno di trattare alcune delle caratteristiche della versione Wii U di Splinter Cell: Blacklist, anche se purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di provare questa versione.
Analizzando tuttavia le dichiarazioni rilasciate da Ubisoft in questi mesi e, in particolare, le informazioni fornite dal produttore Liu Jun, tenteremo di esporre nel modo più esauriente possibile cosa permetterà di fare Wii U rispetto ai PC e alle console Sony e Microsoft.
Premesso che Ubisoft si è dichiarata soddisfatta di poter finalmente portare su console Nintendo un gioco multi-piattaforma senza doverne ridurre la qualità, Liu Jun ha posto l’accento sulle grandi possibilità di coinvolgimento di cui il titolo potrà beneficiare grazie allo sfruttamento del GamePad.
Forte dell’esperienza acquisita anche grazie allo sviluppo di Zombie U, gli sviluppatori implementeranno anche in Blacklist la possibilità di accedere al proprio arsenale toccando semplicemente lo schermo touch del GamePad. Toccare lo schermo potrà essere utile, inoltre, anche per taggare i nemici da uccidere con le Killing in Motion, possibilità che verrà sfruttata quando decideremo di manovrare uno dei droni disponibili tra i nostri gadget da super spia: pilotando il nostro compagno robotico volante, potremo vedere in soggettiva quello che vede lui, spiare i movimenti dei nemici, distrarli, stordirli o eliminarli facendoci letteralmente esplodere. Il tutto, come dicevamo, solo toccando lo schermo del nostro “paddone”.
La gestione dei gadget è infatti, a detta di Liu Jun, uno dei punti forti della versione Wii U, che trasformerà il GamePad nella versione domestica del terminale OPSAT (OPerational SATellite uplink) in dotazione a Sam Fisher, utilizzato anche per comunicare con il proprio team. E’ grazie a questa caratteristica che Ubisoft punta ad aumentare il coinvolgimento nella storia di noi giocatori, che vedremo il nostro controller trasformarsi in un avanzatissimo strumento da utilizzare nella nostra personale lotta al terrorismo.
Come vi abbiamo anticipato, infine, il GamePad sarà utile anche nelle sezioni di gioco in cui saremo in condizioni di scarsa luminosità: sollevandolo attiveremo infatti il visore termico per scannerizzare l’ambiente e decidere la strategia migliore per eliminare i nostri bersagli.
A completare l’analisi, vi mostriamo anche un breve trailer in cui è possibile vedere (poco) quello che saprà fare il GamePad. Dopo il video la nostra anteprima prosegue con la prova della modalità multiplayer.
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Spies vs Mercs.
Spie contro mercenari, una rivisitazione del classico guardie e ladri, è una modalità il cui ritorno è stato attesissimo dai fan della serie. Splinter Cell: Blacklist la ripropone in due varianti, le quali saranno strettamente connesse anche alla modalità single-player.
Ubisoft, infatti, ha voluto creare un gioco in cui il passaggio da una modalità all’altra sia il più fluido possibile e per questo ha creato ShadowNet, un super computer posizionato nella base volante di Echelon grazie al quale è possibile ricevere aggiornamenti in tempo reali dai nostri amici ed accedere direttamente alle loro sessioni di gioco. Inoltre tutte le nostre azioni ci faranno guadagnare dei punti, spendibile come valuta per acquistare potenziamenti anche per il multiplayer.
Tornando a parlare nello specifico di Spies vs Mercs, abbiamo potuto provare sia la modalità Classic 2vs2 sia la modalità Blacklist, un 4vs4 con mappe più grandi. In entrambe si giocano due sessioni di gioco da 10 minuti, impersonando prima le spie che devono hackerare tre diverse postazioni, poi i mercenari che devono impedire il successo della loro missione e neutralizzarle prima che possano portare a termine il loro compito.
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Pur avendo avuto la sensazione che la difficoltà fosse leggermente a favore delle spie (soprattutto quando la dimensione della mappa aumenta), la nostra prova ci ha messo di fronte ad una modalità davvero molto divertente, sia mentre ci nascondevamo nel buio per sfuggire ai nostri inseguitori (magari stordendoli dopo averli presi alla sprovvista), sia quando, armati fino ai denti e con in mano un’indispensabile torcia, cercavamo di stanare ed eliminare le spie nemiche.
Grandi aspettative.
Splinter Cell: Blacklist promette di essere un titolo decisamente più completo rispetto al proprio predecessore, senza abbandonare però molte delle dinamiche action introdotte con Convinction. La possibilità di scegliere lo stile di gioco a noi più congeniale dovrebbe accontentare tutti i giocatori, anche se sapremo solo in sede di recensione quanto effettivamente sarà bilanciata la difficoltà scegliendo i diversi approcci nelle varie missioni.
Dal punto di vista tecnico ci aspettiamo da Ubisoft un titolo solido, certamente con qualche difetto ma sicuramente più in linea con i canoni grafici attuali rispetto a come era avvenuto con Conviction. Speriamo che le caratteristiche promesse per il GamePad possano giustificare l’acquisto di Blacklist anche su Wii U, introducendo miglioramenti sostanziali al gameplay del titolo.
Un titolo che, anche grazie ad un multiplayer semplice ma ben strutturato, si è mostrato davvero divertente e talvolta “frustrante”, nel senso buono del termine, con quella frustrazione che spinge a riprovare per fare meglio e non a gettare il pad fuori dalla finestra.
Pro:
– tecnicamente solido
– varietà di approccio
– modalità single e multi-player molto divertenti
– grande lavoro sul bilanciamente della difficoltà
Contro:
– volti poco espressivi
– IA dei nemici non molto reattiva
Splinter Cell: Blacklist uscirà il 22 Agosto 2013 per Xbox 360, PlayStation3, Wii U e PC Windows.